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Ho un nuovo tatuaggio, disse Angy

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/previews-med/presidio5.JPG.jpgNel 2007 due ragazzi italiani venivano condannati in primo grado per stupro e percosse. Nell’ordinanza con cui vennero arrestatiil Gip parlò di "incapacità di capire qual è il confine tra modalità,seppur disinvolte, ma lecite di manifestazione sessuale".

Oggi la sentenza viene rovesciata, i due sono assolti e si conferma per uno dei due l’accusa per lesioni volontarie. L’avvocato della ragazza Susanna Zaccaria è sorpresa: "Larichiesta di assoluzione del sostituto pg mi lascia con un palmo dinaso. Non credevo che fosse ancora necessario discutere sul principioche una donna è libera di iniziare un rapporto ma anche diinterromperlo". Le donne, femministe e lesbiche di Bologna intanto convocano una assemblea ad Atlantide (P.ta Santo Stefano) per lunedì 18 maggio 2009 alle 21.30.

Al di la’ del caso in questione noi avevamo già parlato di un cambiamento di rotta del vento definendone le responsabilità. Così come avevamo indicato un "Decalogo per donne stuprate" che interpreta bene il tempo che attraversiamo. Vi proponiamo inoltre di ripassare la storia della legge sullo stupro per capire quante e quali difficoltà le donne hanno vissuto perchè una violenza non percepita in quanto tale in termini sociali venisse riconosciuta dentro le aule dei tribunali. Sulle tante "licenze di stupro" si frantuma l’illusione securitaria e giustizialista della "certezza della pena" orientata a dividere le persone per razza e ceto. E’ principalmente la battaglia culturale che può agire in termini preventivi e può creare i veri presupposti per qualunque forma di progresso sociale.

Noi vogliamo oggi perciò riflettere – e farvi riflettere – sulle parole amare – ma assolutamente comprensibili – che Angy, la splendida e coraggiosa protagonista della vicenda della quale stiamo parlando, che si è battuta come una tigre per vedere affermato il diritto a decidere liberamente della propria vita e della propria sessualità, ha mandato al Corriere di Bologna.

Ho un nuovo tatuaggio. Oggi sul mio corpo la procura ha scritto: prendete pure, fate con comodo, non vi succederà nulla.
Nella mia anima è inciso: voto al silenzio. Significa che sono costretta ad ammettere che denunciare una violenza sessuale non serve a nulla.
Sì è vero, sono proprio io, quella che qualche anno fa incitava le donne molestate alla ribellione. La ragazza “che ha avuto il coraggio di parlare”….
Che ha avuto il coraggio sì, ma non una pena degna o un riconoscimento di colpevolezza per quelle immondizie che l’hanno profanata. In compenso, in seguito alla denuncia, la mia anima è stata stuprata da mille interrogatori, avvocati, mass-media; da minacce e diffamazioni di blog e forum, rivolte a me e alla mia famiglia.
Ragazza molestata ascolta bene: non ti ribellare se non vuoi essere picchiata, non denunciare se non vuoi essere insultata, questo ci stanno insegnando.
Consolati invece, c’è chi dice che ci stuprano perché siamo belle. Sentiti quindi desiderabile quando loro sono su di te, poi chiudi gli occhi e apri bene le gambe: se hai fortuna non durerà a lungo. Se stai buona e sono galanti ti risparmiano il pestaggio.
Quando sarà tutto finito, se hai ancora forze, striscia in silenzio fino a casa e lavati bene, molte volte: andrà tutto via. Tutto tranne quello schifoso odore di rancido, che resta indelebile: non viene dalle loro sudice mani, appartiene alla nostra società che marcisce in questa vergogna.  

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Storie violente.


2 Responses

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  1. Teresa says

    La Rosa del pirata

    Impervie mutilazioni d’oltreoceano
    infingardi riguardi d’oriente
    attiizza la rosa di fuoco tradita.

    A tristezza s’imbarca a lacrime s’aggira
    la rosa del pirtata
    non si mutila.

    Sempre fiorente
    eppur brillante
    non muore di nostalgia
    ma a sapere vivere s’affila

    S’adagia sull’onda
    fino alla riva
    eppur torana a galla come impazzita.
    Fiorisce in silenzio,
    ma viene rapita
    custodita gelosamente
    in roccaforte d’oriente.

    Pirata non t’assalta
    se fai dono
    di una rosa candida.
    Turbine silenziosa,
    magico gioco
    rosa del pirata
    non abbandonar l’amata.

    25 novembre: giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

  2. enza says

    Firmalo e facciamolo firmare ad altre..……

    APPELLO A TUTTE LE DONNE
    CON ANGY CONTRO LA GIUSTIZIA PATRIARCALE

    Il 15 maggio 2009 la Corte di Appello di Bologna assolve gli stupratori di Angy, annullando di fatto la sentenza di condanna di primo grado per violenza sessuale.
    Questa sentenza è l’ennesima manifestazione della giustizia patriarcale e maschilista che colpisce le donne che denunciano coraggiosamente i propri stupratori; sono i tribunali, come nel caso di Giovanna Reggiani, che considerano un’attenuante riducendo la pena al suo omicida, perché lei si era strenuamente difesa.
    Questa sentenza ci dice che quanto più una donna cerca di affermare dignitosamente e coraggiosamente il valore della vita, della libertà, del rispetto umano, tanto più leggi patriarcali e maschi stupratori si accaniscono contro di lei. Dal momento in cui Angy ha denunciato pubblicamente i propri aggressori ha dovuto affrontare le peggiori diffamazioni e minacce scritte su blog e forum dagli “amici degli stupratori”; ha dovuto difendersi, come spesso succede, da chi ti giudica (perché se l’è cercata..li ha provocati.. figuriamoci se si tratta di amici!) assolvendo nei fatti chi ti violenta. “E’ una seconda violazione…quella che stupra l’anima nel tentativo di convincere che alla fine il marcio sta nella vittima e non nelle immondizie che l’hanno profanata” così ha scritto Angy.Quando una donna dice “no!” è “no!” non smetteremo mai di affermarlo!
    Intorno ad Angy si sono unite tante donne, si è costruita un importante rete di solidarietà; eravamo migliaia di donne a Roma il 24 novembre 2007 manifestando contro la violenza patriarcale animate dal suo coraggio, abbiamo presidiato sotto il tribunale durante le udienze del processo, abbiamo firmato insieme a lei l’appello “unite contro la violenza patriarcale per affermare la nostra libertà” e sulla sua base ,come gruppo di donne a Bologna, stiamo costruendo il collettivo femminista la Mandorla anche per reagire insieme alla violenza. Vogliamo rivendicare la sorellanza che abbiamo costruito con Angy, sapendo che per lei è stato motivo di forza, e che vogliamo allargare con tutte quelle donne che scelgono di reagire alla violenza denunciando mariti, padri, amici,conoscenti . Purtroppo sappiamo che sono poche le donne a denunciare per la vergogna pubblica e il ribaltamento della verità che devono subire .Siamo convinte che da sole la violenza la subiamo ma insieme possiamo fermarla! Sappiamo che anche dopo questa ingiusta sentenza Angy non si è arresa, è determinata, noi insieme a lei, ad affermare la propria vita, la propria dignità, continuando ad essere un esempio per tutte noi.
    Facciamo appello a tutte le donne, alle realtà femminili e femministe a reagire insieme,a fianco di Angy, contro la violenza patriarcale prendendo insieme l’iniziativa.

    Info e adesioni: lamandorla.bologna@yahoo.it