Skip to content


La violenza contro le donne e il giornalismo creativo

Tg3 regionale Toscana. Ore 14.00 del 27 aprile 2009. L’annunciatrice presenta il servizio a proposito di una donna che ha patito per dieci ore l’inferno per mano di un uomo. Tutto si svolge a Orbetello. Di entrambi si dice che avevano avuto una relazione e di lei che è una non meglio precisata "ballerina albanese" sequestrata dall’ex amante all’uscita del night dove lei lavorava. Il servizio è di Giancarlo Capecchi. 

Riportiamo il testo che il giornalista ha recitato come se si trattasse di una favola senza lieto fine. Nel frattempo scorrevano le immagini dei luoghi e dei carabinieri in azione.

Giancarlo Capecchi così narra la vicenda:

"Un rapimento per amore, per riacquistare il cuore della bella ballerina albanese – Lei, 33 anni, che l’aveva stregato e che voleva chiudere la storia – ma invece del si per un dentista senese di 40 anni sono arrivate le manette.


La storia alle due di notte è avvenuta a Orbetello dove la ballerina lavora in un night club. Il professionista innamorato
l’ha saputo, è sceso in maremma, con la sua potente auto, ha visto la donna sulla sua auto appena uscita dal night, l’ha bloccata e ha minacciato lei e un amico che voleva difenderla con una pistola. Poi l’ha costretta a salire e l’ha portata nell’appartamento del fratello vicino a san rocco a pilli, ed è proprio lì che i carabinieri dopo dieci ore da incubo passate dalla donna l’hanno liberata. 


L’uomo dovrà rispondere ora di sequestro di persona, porto abusivo di arma, e minaccia aggravata. E rassegnarsi naturalmente a perdere il grande amore.
"

Fosse stato un rom non avrebbero neppure specificato la professione. Fosse stata lei una italiana figlia o moglie di un "rispettabile" patriota non si sarebbero permessi di definirla "bella ballerina albanese" dove il bella suona come un insulto sessista e la definizione di ballerina albanese sembra quasi una attenuante per definire le caratteristiche morali della donna.

http://voltalacarta.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/63891/manifestazione%20violenza%20sulle%20donne2.jpgRicorre con una frequenza fastidiosa la parola amore, innamorato, stregato. Così come ricorrono frequentissimi e altrettanto inopportuni i riferimenti alla condizione economica dell’uomo.

Lui è ricco, un dentista, un professionista, per di più senese, con una "potente" auto. Lui è innamorato. Così ha deciso il giornalista giacchè la riprova di un sentimento non rappresenta una notizia altrimenti il signor Capecchi avrebbe potuto raccontarci che lei era terrorizzata, forse inorridita, disperata. Volendo applicare la fantasia, di aggettivi se ne possono trovare tanti.

La storia del giornalista però si basa per intero sull’innamoramento dell’uomo arrestato. Lei si può solo definire "bella" e a seguire "ballerina albanese", si può dire che l’ha stregato e poi che voleva persino chiudere la storia. Con questi presupposti resta evidente un sottinteso: Come si è permessa lei di rifiutarsi, di non concedersi e di dare un dolore a questo nobilissimo uomo per il quale alla fine dovremmo essere affrante perchè avrebbe perduto il suo "grande amore"?

Il giornalista non ha potuto omettere il riferimento alla pistola e ha ignorato che se un uomo è "innamorato" porta con se’ doni, carezze, parole belle, talvolta dei vaffanculo ma non un’arma. Il giornalista non ha potuto omettere neppure che la donna ha vissuto dieci ore da incubo. Particolari questi che sono resi invisibili dalla narrazione del fatto.

La questione è abbastanza sconcertante se si pensa che tutto ciò possa avvenire su una televisione pubblica. Non è il commento della apocalittica presentatrice di italia 1 ne’ quello del pluridecorato sessista di passaggio su rete4.

Si tratta del tg3 e dato che la rai dice di assumere giornalisti che sanno fare il suo mestiere allora ci chiediamo quando si decideranno a fargli un aggiornamento sui linguaggi. Quando un certo modo di fare "giornalismo" potrà essere messo in discussione.

Non pretendiamo la luna. Almeno che si comunichi la notizia e qui la notizia era che la ragazza è stata aggredita, rapita e tenuta sotto sequestro e chissà che altro per dieci ore. C’e’ lo stalking, il sequestro, la minaccia, la violenza. Ci sarebbe piaciuto sapere come sta, giacchè ci sembra che non sia stato poi questo gran divertimento, chi ha avvisato i carabinieri, qualche bella parola contro la violenza maschile sulle donne, un po’ di statistiche e di percentuali, che tipo di risorse e di servizi la toscana mette a disposizione per le donne che sono vittime di violenze, dove sono i centri antiviolenza, se esiste uno sportello donna antiviolenza a Orbetello, a chi dovrebbero rivolgersi le donne nel caso in cui succeda loro una cosa dello stesso genere, cose così. Informazioni dovute da una televisione pubblica che esige il pagamento del canone per rendere un servizio anche alle cittadinE.

Invece si da per scontato che sia un fatto di cronaca marginale del quale non si deve parlare perchè non c’e’ di mezzo nessun rom. Così abbiamo saputo tutto dell’aggressore. Come se il  perno della notizia fossero le sue pene d’amore. Mancava un riferimento ad eventuali sofferenze nell’infanzia e poi avevamo l’impianto difensivo e l’assoluzione prima di qualunque processo.

Come dire: ci è arrivata notizia di questo "dettaglio" trascorso sul tg3 toscano, lo abbiamo visto e non lo abbiamo gradito. Non lo abbiamo gradito per niente. Dirlo era il minimo.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. enza says

    angela non ti disperare 🙂
    non ho capito che link posso darti (???)
    comunque in generale il web e anche molte cose dei social network sono lo specchio della realtà che purtroppo con si cancella. la puoi criticare, puoi scegliere di non fare i quiz. per quello che mi riguarda io su fb ci sto a scopo militante 🙂
    diffusione di contenuti. contaminazione. presidio attivo.
    comincia con il dire al tuo amico intelligente cosa trovava di interessante in quel quiz 🙂

    un abbraccio

  2. angela macchi says

    sono schifata, non ho altre parole, tra l’altro su invito di un amico che considero intelligente ho provato a fare un quiz su facebook sulla città ideale. vi riporto un pezzo:
    “Vedi per la strada un tipo che molesta una ragazza… come ti comporti?
    – Se la tipa è figa chiedi al tipo di spostarsi, sennò lo lasci fare
    -Tiro fuori la pistola e sparo a lui… poi se non mi ringrazia sparo pure a lei
    -Fai comunella con il tipo e gli chiedi se te ne lascia un po’ anche per te..
    -Faccio un fischio e chiamo la compagnia che arriva con delle catene
    -Ahò che stai a fa’ mortacci tua?
    Iamma wuagliu’!!! burdell!!
    – Chiamo la polizia “
    CHIEDO: NOI COSA STIAMO A FARE DENTRO FB? ENZA, TU CI SEI IN FB E COME ME PENSO CHE TI TROVA NEL MIO STESSO DISAGIO E CHE RICONOSCA LO SCHIFO: AIUTAMI A CAPIRE GRAZIE.
    se lo hai già fatto, scusami e dammi il link per favore…
    baci, angela

  3. Rosa says

    Che vergogna!!! Sono veramente rimasta disgustata dalle parole di quel giornalista pare che il sequestro da parte di un itaiano su una straniera venga trattato come fosse un pegno d’amore.

  4. Claudio says

    Voglio dire, un po’ di rispetto: si sa che un’alta cilindrata è sinonimo di nobiltà d’animo.
    Ti/vi ringrazio (non so ancora di preciso quanta gente ci sia dietro al sito :-D) per aver riportato questo agghiacciante esempio di ridicola fauna umana.
    Do il mio contributo in linea con l’articolo: ricordate la vicenda di Paolo Calissano? Il vippetto assolda una spogliarellista in un night, abusano di cocaina, lei muore, lui se la dà a gambe.
    Il telegiornale (non ricordo se TG1, TG2 o Studio Aperto, ma era di sicuro uno di questi tre, più probabilmente il secondo) riporta tutto così: “Ogni giorno Paolo percorreva chilometri e chilometri per andare da lei, perché lui…l’amava”. Con tono sospiroso.
    “Che ne pensi di quello stupratore?” “E’ tanto una brava persona, un infaticabile lavoratore, di buona famiglia” “E l’amico suo, il genocida?” “Un sacco simpatico, me fa ammazza’ da le risate”.