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Stranieri in mare? No, ma dai, non fare complimenti…

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/immigrati-5/mail-dei-lettori/ansa_15566835_04160.jpg

E niente. L’altro giorno un vecchiaccio ha preso a bastonate una donna somala chiamandola "sporca negra". Sul negra c’e’ poco da dire. Questione di culture monocromatiche. Il premier non riusciva neppure a credere all’idea che un uomo di pelle nera potesse essere diventato presidente degli stati uniti a tal punto da definirlo "abbronzato". "Sporca" rimanda invece al concetto di puzze, ascelle non lavate, caccole non derattizzate, pustole non disinserite, culi straripanti di colata di diarrea lasciati ad ammuffire tra mutande che vorrebbero darsela a gambe. Quanti esseri di colore pallido rosa seguono alla lettera tutte le norme igieniche?

A vederla la signora invece sembra proprio pulita, anzi pulitissima. E se comunque il nostro italico popolo ha maturato questa sensibilità olfattiva disgiunta dall’oggetto della propria persecuzione razziale è proprio segno che l’inquinamento fa male. Bisogna allertare Bertolaso per dargli la responsabilità dell’atroce emergenza "narici tappate".

Tutto fuorchè parlare di immigrati e di razzismo. L’unica cosa che si continua a produrre in italia è la straordinaria quantità di ordinanze ispirate al potere bianco. Niente matrimoni misti, neanche se si sposano tra stranieri di colore diverso, troppo pericoloso: sai mai si confondessero con noi. Niente trippa per gli adulti, niente neppure per i bambini. I bambini…

A Foggia avevano persino deciso di usare mezzi di trasporto divisi per razze. Apartheid pugliese a senso unico. Poi però scopri che gli stranieri vengono sfruttati nelle campagne e tenuti in lager senza acqua ne servizi igienici. A Parma i vigili urbani riescono ancora a dare il meglio di se’. A Roma, neanche a dirlo, le aggressioni alle comunità straniere si moltiplicano. Nei Cie (centri per l’identificazione e l’espulsione, ex cpt) continuano a morire gli stranieri in circostanze che eufemisticamente possiamo definire "strane".

L’italia non ha voglia di parlarne neppure con l’Onu. Anzi Maroni, nostro ministro dell’interno, rivendica il fatto di essere stato bloccato dall’europa nel suo progetto di rimpatrio degli stranieri comunitari, i romeni. Si giustifica con i suoi elettori mentre la sua stampa di partito continua a piazzare mostri di origine romena in prima pagina e ad esaltare i negozianti che si fanno giustizia da se’ in caso di rapina. Far west residuale che potrebbe dare asilo politico a personaggi che hanno fatto fortuna sulla paura come bush.

Non la faccio lunga. Arrivo al punto. Da giorni c’e’ una nave al largo, tra malta e lampedusa. Ci sono uomini, donne, parecchie incinta. Una donna incinta è morta (il cadavere in putrefazione è ancora a bordo. E’ un pericoloso clandestino pure quello). Un’altra rischia di fare la stessa fine. I medici che sono riusciti a salire sull’imbarcazione dicono che la situazione è grave.

E’ commovente vedere la gara di umanità tra la repubblica maltese e quella italiana. Tutti a dire: no, li ospitiamo noi, lasciatecelo fare. E gli italiani, sempre cattolici, cristiani e con uno straripante amore per la vita a rispondere che no, ci pensiamo noi.

E tira, e vai, e tira e vai che questi stranieri sono ancora lì da giorni per questa gara di solidarietà. 

Ovviamente non va così. Ovviamente è tutto il contrario. E’ tutto un no, maddai, prima tu, e accomodati, non fare i complimenti (ho detto "prima tu", capito?) e sempre più stizziti tirano e contrattano perchè nessuno se li vuole accollare. Come se si trattasse di oggetti che non sai dove stiparli perchè hai il magazzino pieno. E nel frattempo quella gente resta a mare, spero con del cibo e l’acqua, riparati/e dal sole o dalla pioggia, con un cesso disponibile che impedisca loro di pisciarsi addosso. Restano a mare forse a chiedersi quale può essere il limite ultimo che gli darebbe il diritto di dire che certi individui, certe persone accreditate, possono essere davvero orrende.

Le scuse sono tante, il ministro degli esteri Frattini ne fornisce a iosa: il lager di Lampedusa scoppia, è colpa dell’europa che non interviene, e piripì e piripà, e bla bla, e bla bla. Intanto gli stranieri nella barca che li ha tratti in salvo, rimasta in ostaggio di vomitevoli contrattazioni "diplomatiche", muoiono e noi non dobbiamo neppure parlarne.

Tutta la stampa di regime deve essere impegnata a incensare questo governo che di solidarietà non ne ha neppure per i vicini di casa. Tutti sono occupati a fare foto del premier mentre abbraccia vecchiette terremotate a cui promette le dentiere. Tutti sono occupati a osannare il premier che sfila nel mezzo delle tendopoli di un posto che per la ricostruzione frutterà miliardi di miliardi a un sacco di gente.

Degli stranieri che muoiono perchè restano a mare in pasto ai pesci, di quelli massacrati dalla cultura xenofoba e razzista istigata dalla destra, di quelli che non possono avvicinarsi ad un pronto soccorso perchè i medici altrimenti li denunciano, di quelli che non hanno niente per nutrire i loro figli. Di quelli, no. Non ne parliamo. 

Questo è il momento della gloria dell’impero. Non si può offuscare tanta gloria con la nebbia color cacca della disumanità di certe azioni.

E ho finito.

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Update: pare che gli stranieri saranno "accolti"
in uno dei lager italiani. Intanto il ministro si lamenta con i maltesi
che no, però, non si fa così. Ce li prendiamo noi proprio perchè siamo un
sacco "giusti". Mica perchè dalla nave nel pomeriggio hanno
lanciato un allarme emergenza per le cattive condizioni di salute delle
persone a bordo. Ma grazie a Frattini e Maroni. Come siete umani voi. Due ceri alla madonna affinchè vi benedica non ve li leva nessuno di sicuro… Che ridere! 

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Da Indymedia Italia

Un appello di diverse organizzazioni sociali siciliane sul caso del
mercantile turco “Pinar”, bloccato al largo di Lampedusa dal governo
italiano perché colpevole di aver salvato dal mare 150 migranti in
difficoltà.
Dalla nave dicono che la situazione a bordo è drammatica; secondo il
ministro degli interni Maroni non si tratta di “una emergenza”. Il
governo italiano pretende che sia Malta ad accogliere i migranti.
Ecco il testo dell’appello di Asgi, Cgil Agrigento,Amnesty International Agrigento, Borderline Europe e Fortresseurop.

Assistiamo indignati alla decisione assunta dal governo italiano di
rifiutare da giorni l’accesso alle acque territoriali italiane del
mercantile turco “Pinar” che ha salvato dal naufragio 154 immigrati e
rifugiati, e che è ancora bloccato a venti miglia a sud di Lampedusa,
con a bordo decine di feriti e il cadavere di una donna morta durante
la traversata. Il comandante continua a lanciare richieste di aiuto
sempre più pressanti ma le autorità italiane, al pari di quelle
maltesi, rifiutano l’ingresso nelle acque territoriali.

Esattamente come nel caso della nave tedesca Cap Anamur, nel 2004, i
cui responsabili sono ancora oggi sotto processo ad Agrigento.
Decisioni del governo italiano, come quelle assunte nel 2004, che
continueranno a dissuadere in futuro le navi mercantili da interventi
di salvataggio e saranno oggettivamente causa di altri morti e di altri
dispersi.
L’Italia deve dare accoglienza ai migranti salvati dal mercantile
“Pinar”. Se, infatti, il mercantile dovesse essere fatto proseguire per
la Tunisia, sua destinazione, con i migranti ancora a bordo, si
realizzerebbe un respingimento collettivo, vietato da tutte le
convenzioni internazionali. I migranti salvati dal “Pinar” hanno
diritto di sbarcare subito in un posto sicuro, che, secondo quanto
prescrivono le Convenzioni internazionali che Malta e l’Italia hanno
sottoscritto, non è necessariamente quello più vicino.

A tutti i migranti salvati dalla “Pinar”, che hanno affrontato
questo drammatico viaggio verso l’Europa per richiedere protezione
internazionale, dovrebbe essere garantita la possibilità di presentare
una richiesta di asilo.
La Convenzione Sar del 1979 impone un preciso obbligo di soccorso e
assistenza delle persone in mare, senza distinguere a seconda della
nazionalità o dello stato giuridico, stabilendo altresì, oltre
l’obbligo della prima assistenza anche il dovere di sbarcare i
naufraghi in un luogo sicuro.

Nel 2006 con le modifiche alle convenzioni internazionali sul
salvataggio in mare e con le linee guida – adottate dall’Organizzazione
marittima internazionale (Imo) – viene fatta maggiore chiarezza sul
concetto di luogo sicuro e sul fatto che la nave soccorritrice è un
luogo puramente provvisorio di salvataggio.
Ma il governo maltese non ha ancora ratificato questi ultimi accordi
con la conseguenza che tra Italia e Malta, sulla pelle dei migranti, è
in corso una partita truccata, perché ognuno invoca regole diverse. E
tutti e due i paesi ignorano le più elementari istanze di umanità.

Il porto sicuro verso il quale deve fare rotta al più presto la nave
“Pinar” può essere soltanto un porto italiano, dopo che le ultime
relazioni del Consiglio d’Europa hanno confermato le gravi violazioni
dei diritti umani a danno dei migranti in Tunisia ed in Libia.
Neppure ha senso invocare l’intervento di Frontex – agenzia per il
controllo delle frontiere esterne – come sta facendo in queste ore il
ministro Frattini.
Frontex e i pattugliamenti congiunti non risolvono il problema del
salvataggio delle vite umane a mare, come ben dovrebbe sapere il
ministro, ma sono finalizzati al respingimento delle imbarcazioni
cariche dei migranti verso l’inferno libico dal quale sono partiti.

La controversia diplomatica tra Italia e Malta non può comportare in
alcun modo il verificarsi di fatti sconcertanti come il palleggiamento
di responsabilità tra due stati, con il rischio gravissimo di
compromette la vita e la sicurezza dei naufraghi.
La tutela della vita e della sicurezza delle persone, ed il rispetto
del diritto d’asilo costituiscono principi cardine dell’ordinamento
giuridico nazionale e comunitario.

Per tali ragioni l’Asgi, la CGIL Agrigento, Amnesty International Agrigento, Borderline Europe e Fortresseurope
– richiamano il governo italiano alle sue responsabilità ed ai suoi
obblighi di salvataggio, consentendo l’immediato accesso al territorio
italiano della nave Pinar, al fine di procedere, nel più breve tempo
possibile, alle operazioni di soccorso;
-chiedono alla Commissione europea e al Parlamento europeo un immediato
intervento per regolamentare in futuro questa materia, a partire dalle
riformulazione delle missioni Frontex in funzione di salvataggio della
vita umana con riferimento all’ingresso dei richiedenti asilo.

Info:
Prof. Fulvio Vassallo Paleologo (Asgi)
348.3363054 fulviovassa@tin.it
Avv. Leonardo Marino (Cgil Social Help Agrigento)
328.6296334 avv.leonardomarino@gmail.com
Dott.ssa Germana Graceffo (Borderline Sicilia)
331.2048044 ger.gra@libero.it

—>>>La Vignetta è di Mauro Biani

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. anna says

    siamo state il 18 alla mainifestazione di Pisa contro l’ordinanza antiborsoni del sindaco PD Filippeschi
    pochi gli italiani almeno mi è parso e mi è molto dispiaciuto

    le divisioni sul fronte dell’opposizione laica ci faranno scivolare lentamente (anzi già ci stiamo scivolando) in una dittaturella in Putin style i diritti civili, umani e domocratici subiranno (già subiscono) una progressiva erosione senza che nessuno all’opposizione dica “ahi!” se non sparuti gruppetti troppo isolati e privi di mezzi,
    la vedo molto dura e a leggere i sondaggi sul gradimento del popolo nei confronti di Maroni mi domando che razza di Nazione sia questa,
    in cui ci si gingilla a umiliare gli ultimi ma si lascia mezza Italia in mano a camorra, ‘ndrangheta, mafia

    Intanto nel X Minicipio a Roma hanno già dato il ben servito al tentativo di registro relativo al testamento biologico, il Consiglio complice il PD ha fatto fuori la delibera della Giunta che aveva isitituito il registro dei testamenti biologici, il registro aveva avuto un grande successo presso tutti i cittadini (si ricordi che i Municipi a Roma sono parecchio grandi e mi dicono che il X è amplio quanto una cittadina media tipo La Spezia quindi non precisamente quattro gatti)

    vi segnalo in proposito
    http://www.liberauscita.it/online/?p=246
    http://www.nessundio.net/blog/2009/04/19/1423/

  2. coscienza critica says

    E siamo giunti sul ciglio dello Stato di diritto. al di là si scorgono nuvoloni grigio topo, tendenti al nero fascio. Comunque fogna.
    In Italia si perseguitano i rumeni -che sono comunitari- figuriamoci i turchi! Se lo ricorderanno, però, i turchi… quando si apriranno per loro le porte del Parlamento europeo. Ohhh se se lo ricorderanno!
    Ciao

  3. Estrid says

    Tutto sacrosanto, ahinoi.
    Solo mi permetto di chiudere il cerchio: http://www.paolobarnard.info/…stra_go.php?id=102
    A proposito di navi, di somali, e di “lindore” tipicamente italiano…