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Napoli: presidio per Kadiatou Kante. Siamo tutte clandestine

http://degeneri.noblogs.org/gallery/258/3217742936_5823bf75c5.jpg

La legge non c’e’ ancora ma medici e personale sanitario napoletani (ospedale fatebenefratelli – ma proprio molto bene oh fratelli), certamente spinti dal famoso senso di ospitalità meridionale, soprattutto per camorristi e governanti in cerca di voti, hanno pensato bene di denunciare una donna della costa d’avorio richiedente asilo, Kadiatou Kante, che aveva appena partorito. La legge, stracolma di umana pietà, secondo la volontà della autarchica lega, vorrebbe obbligare i medici a denunciare gli stranieri invece che assisterli.

Kadiatou è una rifugiata politica, i suoi documenti sono in questura. Nel frattempo le è stato tolto il bambino, Abou.

La notizia potete trovarla su repubblica

Le donne napoletane si organizzano e hanno promosso una iniziativa:

2 APRILE ’09 – ORE 17.00 –

davanti al fatebenefratelli (via manzoni 20, 5000mt fermata metro mergellina)

PRESIDIO – SIAMO TUTTE CLANDESTINE!!

solidarietà a Kadiatou

a pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che

SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!

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Il comunicato del coordinamento donne in lotta di Napoli. Dalle Degeneri:

Napoli torna ad essere laboratorio di repressione e banco di prova dei peggiori provvedimenti di questo governo. Il pacchetto sicurezza non è stato ancora approvato che a Napoli una donna immigrata, Kadiatou, viene denunciata dopo aver partorito e separata da suo figlio neonato per il fatto di essere clandestina!

Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha approvato il cosiddetto Pacchetto Sicurezza (ddl 733) (ora in discussione alla Camera) che comporta una modifica all’articolo 35 del Testo Unico sull’Immigrazione (Dlgs 286-1998) ostacolando di fatto l’accessibilità delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno, imponendo ai medici di violare il giuramento di Ippocrate con la denuncia del/della propri@ paziente. Lo stesso pacchetto che impedisce a genitori irregolari il riconoscimento dei propri figli nati in Italia, oltre che l’isitituzione delle ronde e di una serie di altri provvedimenti persecutori contro le/i migranti, le prostitute e tutte le soggettività non conformi.

Come già è capitato un anno fa al II Policlinico con il blitz della polizia contro una donna accusata di aver abortito clandestinamente, ancora una volta repressione e controllo giungono sin dentro le corsie degli ospedali, luogo in cui dovrebbero essere garantiti diritti inviolabili come quello alla salute e alle cure! Kante purtroppo non è neanche la prima vittima, appena due settimane fa Joy Johnson, una nigeriana di appena 24 anni moriva di tubercolosi per la paura di essere denunciata qualora si fosse presentata in ospedale per farsi curare.

Ancora una volta il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto per giustificare leggi repressive e controllo sui corpi e il Pacchetto Sicurezza voluto dal governo Berlusconi rappresenta oggi in Italia il pretesto più vergognoso con cui la destra cerca di dribblare il problema della violenza sulle donne: una violenza che non ha nazionalità o colore della pelle ma che le donne subiscono principalmente nelle proprie case da mariti, conviventi o fidanzati. Questo lo dicono le donne contro ogni strumentalizzazione politica, contro la crescente paura dello straniero, contro la diffidenza e l’odio che viene alimentato per giustificare controllo e repressione di una società già martoriata da precarietà, sfruttamento e smantellamento del welfare.

Quello che è capitato a Kadiatou è solo uno dei tanti obiettivi del Pacchetto Sicurezza: negare ai migranti, e soprattutto alle donne, il diritto alla salute ed a qualsiasi forma di welfare (con la conseguente ripresa degli aborti clandestini con gravi effetti sulla salute delle donne), ma anche introduzione di misure repressive discriminatorie ed infine attribuzione di super poteri ai sindaci, autori di ordinanze come quelle di Alemanno a Roma che giungono a disciplinare quando l’abbigliamento delle donne sia decoroso o meno.

Per queste ragioni ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che

SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO!

COORDINAMENTO DONNE IN LOTTA DI NAPOLI
(RED LINK- COLL DEGENERI- COLL SORA ROSSA- COLL PACHAMAMA)

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Ecco il comunicati dei giuristi democratici:

Kadiatou Kante è una rifugiata politica della Costa D’Avorio. Kadiatou è una donna
che ha scelto di partorire all’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, in
un paese, l’Italia, in cui emergono forme di discriminazione sempre più
gravi e preoccupanti. Kadiatou è stata denunciata alla polizia con un fax
dal Fatebenefratelli e il figlio neonato le è stato sottratto per quasi
dieci giorni! In attesa "di una verifica sulla sua identità"…

Il
permesso di soggiorno di Kadiatou infatti è scaduto, mentre è in atto il
suo ricorso per ottenere l’asilo politico. Ma non è questo il punto in
questione: la denuncia di Kadiatou nasce dalla vergognosa ansia di
applicare le norme contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", come
quella che annulla il divieto di segnalazione per i migranti irregolari
che vanno a curarsi o, come nel suo caso, a partorire. Un provvedimento
che fà a pezzi le regole base del giuramento di Ippocrate e della
convivenza civile. Un’iniziativa illegale, quella del Fatebenefratelli,
perchè il pacchetto sicurezza non è ancora legge dello Stato e quindi
vige sempre il divieto di segnalazione.

Ma anche un’iniziativa che
dimostra la barbarie che ci aspetta se venisse approvato. In questo
caso non solo per gli immigrati irregolari ci sarà il rischio di
segnalazione ed espulsione per il solo fatto di ricorrere a cure
mediche, ma sarà impossibile anche la registrazione anagrafica del
bambino, con un’incredibile condanna preventiva alla clandestinità
amministrativa per le nuove generazioni.

Non è un caso che questa prima applicazione illegittima del pacchetto
sicurezza avvenga proprio sul corpo di una donna, le più esposte e
ricattabili anche all’interno della difficile condizione dei migranti e
dei rifugiati in Italia.
Dobbiamo mobilitarci subito, per pretendere provvedimenti immediati
contro i responsabili di quest’assurda iniziativa e per chiedere con
forza che il "pacchetto sicurezza" non sia approvato.
Diritti e dignità per tutte e tutti!

associazione nazionale giuristi democratici

Giovedì 2 aprile ore 16.30 – Presidio sotto l’Ospedale Fatebenefratelli (via Manzoni, a 500 mt dalla funicolare di Mergellina)

Posted in Fem/Activism, Iniziative.


6 Responses

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  1. candy says

    per informare anche il fatebenefratelli ha una sua associazione AFMAL che porta assistenza nei paesi lontani in via di sviluppo,impiegando i soui medici e paramedici gratuitamente.quindi non credo che il fatebenefratelli sia provvisto di medici cretini come dice Monica!

  2. rocco vescio says

    Vedi Link.

    http://www.adnkronos.com/…ica/?id=3.0.3167359558

    by roccuo de la kieppa.

  3. g(ilda) says

    è tanto che penso, e non è una provocazione, ma una cosa seria, che organizzazioni come emergency dovrebbero iniziare ad aprire ambulatori e ospedali anche qui da noi …

  4. wonderely says

    sono qua a bocca aperta…non so neanche che dire da quanto sono schifata…

    sono d’accordissimo con monica

  5. paniscus says

    Si potrebbe tentare una campagna un po’ più concreta per questa donna, che prenda due piccioni con una fava?

    Voglio dire, parliamoci chiaro: se anche il bambino è stato restituito alla madre, le è stata di fatto negata la possibilità di allattarlo, riconsegnandoglielo intrippato di latte artificiale e disabituato al seno… sottraendo al bambino una risorsa di salute preziosa, e costringendo la madre a costi gravosi.

    Non è che si potrebbe calcare la mano anche su questo punto? Ovvero, se qualcuna è a contatto con le volontarie della lega per l’allattamento materno a Napoli… non si potrebbe organizzare un’inizitaiva di sostegno per aiutare questa donna a riprendere l’allattamento anche dopo diverse settimane, che in generale è faticoso ma è possibile?

    ciao
    Lisa

  6. monica says

    la bizzarria è che abbiamo medici che vanno a lavorare lontano con emergency e medecins sans frontiere, per il quali la salute e la qualità della vita non hanno confini, mentre alcuni di quelli che rimangono sono dei stolidi imbecilli.

    sarebbe stata altrettanto abominevole se non si fosse trattato di una esule.
    si tratta di una persona (anzi di due madre & figlio) in condizione di fragilità, da tutelare.