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Milano: sconsigliato l’accesso alla donazione del sangue ai gay

http://www.iomiimpegno.it/wp-content/uploads/2008/07/idaho2006fmif8pz6.jpg

Da Le Luminarie

Vi racconto un’incredibile esperienza che ho vissuto oggi nella mia città.
Da qualche tempo maturavo il desiderio di cominciare a donare il sangue, come molti miei amici e amiche.
Pertanto questa mattina mi sono recato di buon’ora al policlinico di milano in via francesco sforza per la mia prima donazione.
Superata la prova della glicemia, risultata soddisfacente, sono stato
sottoposto alla visita, o meglio, al colloquio, che precede la prima
donazione.

Interrogato dalla dottoressa ho spiegato, come è vero, che non ho mai
subito operazioni, che non ho mai avuto malattie infettive, che i miei
valori ematici sono storicamente nella norma, che pratico molta
attività all’aria aperta, tra cui lunghi viaggi in bicicletta: insomma
spiegavo al medico che sono sano come un pesce, e fortemente motivato a
fare del bene ad altri donando sangue.
Fino a qui tutto bene, insomma.
Fino al momento in cui la dottoressa mi chiede con chi vivo.
Io, serenamente le rispondo che vivo col mio compagno, con cui ho un
rapporto monogamico (chiuso ad altri incontri sessuali, per intendersi)
da 8 anni.

Ritenevo che la stabilità della mia relazione amorosa potesse essere
considerato un ulteriore elemento positivo volto a sostenere
l’affidabilità della mia donazione.
Viceversa la dottoressa mi sorride e mi comunica che sono un “soggetto
a rischio”, che i miei rapporti intimi sono “tipicamente rischiosi”, e
che avrei dovuto immaginare, leggendo le regole d’accesso alla
donazione, che non sarei stato idoneo.
Sbalordito ed umiliato le dico che lei non sa nulla di quale natura siano i miei rapporti intimi, e quale ne sia la rischiosità.

Aggiungo inoltre, cercando di portare lei, e la sua superiore, la
dottoressa petrini, sul piano di realtà, che ciò che loro sanno dei
donatori è ciò che essi dicono: pertanto prima e dopo di me, molte
persone omosessuali, o anche molte persone eterosessuali dalla vita
intima “movimentata”( magari segretamente movimentata anche alla
propria moglie), non devono far altro che mentire sulla propria realtà,
avendo quindi diretto e sereno accesso alla donazione del sangue;
soggetti quindi forse molto più “rischiosi” di me.

La prima dottoressa mi dice che lei non può riconoscere gli
omosessuali, in quanto non tutti hanno il fiocchetto rosso (che io so,
ma lei non sa, essere simbolo anni ’80-’90 della lotta all’aids, e non
un simbolo di identificazione dei gay): io trasecolo! Io che non ho mai
militato attivamente nel movimento gay, mi sento letteralmente invaso,
violentato da cotanta ignoranza, dalla sicurezza da “maggioranza
silenziosa” con cui i due medici (?) mi comunicano i loro pregiudizi,
le loro bestialità.
Chiedo se esiste una legge che le obblighi ad interdirmi l’accesso alla
donazione: beh, no di certo ! si tratta di un loro “protocollo interno
rivolto alla salvaguardia della salute dei pazienti che avranno bisogno
di sangue”; io aggiungo, più serenamente che posso, che il loro
“protocollo” non è altro che un’abominevole norma autarchica e
anticostituzionale rivolta a discriminare i cittadini sani e sinceri
come me, un abuso.

La dottoressa petrini allora mi mostra delle fotocopie che
riprodurrebbero degli studi (del 2005) americani, ovviamente scritti in
inglese, i quali sconsiglierebbero l’accesso alla donazione del sangue
agli uomini gay.
Me ne esco, di fatto cacciato dall’ambulatorio (pubblico e non
privato/confessionale, credo !) tra due ali di aspiranti donatori di
sangue che mi auguro, per la salute dei pazienti che verranno trasfusi
col loro sangue, e per la civiltà di questo nostro povero paese, siano
sinceri e coraggiosi come me.

sguardi introduttivi ai templi orfici

E’ la trasparenza, la pelle luminosa

l’indice primo che chiedi e t’incoraggia

-negli esempi che primeggian- della gioia.

E’ la gioia che tu provi l’unica crema.

Piena pena sotto lo sterno per chi trova

-per chi scambia- la freschezza con l’inverno:

si conserva sotto il gelo -indole serva.

Ci son protiri che sorridon anche per te.

Babajaga

 MpeK-G

Posted in Omicidi sociali.


7 Responses

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  1. ichias says

    ignoranti.
    pregiudizi che si basano su due presupposti per altro stupidi:
    – che gli omossessuali abbiano necessariamente una vita promiscua (e gli eterosessuali no?)
    – che gli omosessuali pratichino necessariamente il sesso anale (e gli eterosessuali no?), modalità più a rischio se non protetta.

  2. Silvana says

    Siamo alle solite, quello che conta è solo l’ipocrisia.
    Non ha nessuna importanza che una persona sana faccia un semplice gesto di generosità verso gli altri, quello che importa è la pruderia sulla sua vita sessuale.
    Con la pretesa, poi, di giudicare il rischio sull’orientamento sessuale delle persone, e non sul loro comportamento sessuale.
    Francamente non ne posso più degli atteggiamenti che sempre più medici ( e persone) assumono nel nostro paese sulle questioni sessuali e sulle libertà personali.

  3. Irene says

    volevo condividere questo link sul mio facebook, ma invece dalla bella immagine allegata a questo post mi da una foto orribile con scritto: “giù le mani dai videogiochi!”..
    allibisco! lo fa anche a voi?!

  4. Davide says

    Ragazzi io sn gay, sono donatore di sangue periodico, ho la tessera della fratres e la presidente in persona mi chiama ogni tre mesi per ricodarmi di donare il sangue!! Nel test che compilo spunta solo se ho avuto rapporti sessuali a rischio e non rapporti omosessuali, ho 23anni 15 donazioni alle spalle e mai nelle analisi si è visto niente di anomalo… Penso che quello che è successo al policlinico di Milano è pura discriminazione… molti miei amici (gay e etero) donano sangue con molta tranquillità, donare sangue è un bel gesto di buona volontà, generosità e resonsabilità. rivolgiti ad un altro ente e se ti rifiutano ancora sbattigli in faccia che non si lamentino se c’è poco sangue negli ospedali!!! perché se c’è poco sangue è sopratutto colpa loro!!

  5. Vampiretta says

    A me sembra follia allo stato puro!!! Ma in che razza di Paese viviamo??? -_-
    BHO!!! Mi dispiace tanto per il signore in questione, ha tutta la mia solidarietà!!!

  6. wonderely says

    Ma questi qua sono DEFICIENTI!!
    Che vuol dire che uno è un soggetto rischioso???
    Innanzitutto per poter donare il sangue bisogna fare tutti gli accertamenti prima, se si risulta idonei si dona, punto e basta.
    Poi il sangue viene controllato ogni volta che si dona, quindi non vedo perché quest’uomo non ha potuto donare…come può avere lui qualche malattia, può averla benissimo qualcun altro, ma questo non dipende sicuramente dal fatto che lui sia gay…ma stiamo scherzando??
    Da quello che c’è scritto ho capito di che ospedale si tratta…è quello dove faccio tirocinio io…
    Chiedo scusa a quest’uomo per la stupidità di certe “persone”!
    E’ davvero inconcepibile che nel 2009 esista ancora tanta ignoranza…