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Lo stupratore pentito e il catalogo delle perfette stuprate

Lo stupratore pentito è una categoria a parte. Si ambienta con facilità in contesti sociali come il nostro per via di quella cultura vagamente cattolica che premia la contrizione, induce alla colpa e quasi punisce l’assunzione di responsabilità. Il pentimento in italia si risolve con una indulgenza, due ave maria e un padre nostro. Se sei uno stupratore e ti dichiari pentito ti danno l’infermità mentale temporanea (prima costringevano le donne stuprate a sposarselo per farlo riparare. Era il noto stupratore riparatore… potevi usarlo anche per sturare il lavandino!). Una cattiva azione non può certo influenzare il giudizio su una intera vita fatta di mille altre cose. Possiamo anche essere d’accordo ed è risaputo che a noi il carcere come soluzione sembra solo un alibi per non risolvere il problema alla radice. Ma perchè il principio vale solo per gli italiani?

Lo stupratore di capodanno, italiano, viene scarcerato. La linea di difesa? Lei non è sufficientemente "decorosa". Nel frattempo hanno arrestato altri due romeni per lo stupro della caffarella. Stavolta pare corrisponda il dna. I due arresti precedenti, quelli sbattuti in prima pagina, però sono ancora in carcere.

Facciamo un calcolo semplice semplice: abbiamo ben 4 romeni in carcere per uno stupro alla caffarella e un unico italiano ai domiciliari per lo stupro di capodanno. Secondo voi tra somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione e radici quadrate quanto fa?

A roma è accaduta un’altra cosa davvero grave. Una donna, sindacalista che si era occupata di tangenti a proposito del sindaco di pescara e si occupa anche di stalking e mobbing ai danni delle lavoratrici, avrebbe dovuto testimoniare per una storia di violenza sessuale. E’ stata presa, picchiata, minacciata e lasciata con un finto ordigno attaccato al corpo come intimidazione. Non mi sorprenderebbe sapere che tra tutti i moventi possibili quello più valido possa essere la storia del processo per violenza sessuale. Non sarebbe neppure la prima volta. Famiglie, parenti e amici/che degli stupratori in quelle situazioni possono agire come veri e propri clan. La minaccia e l’intimidazione punta dritto alla puttana che vuole rovinare la vita al "bravo ragazzo" accusato di stupro. Sarà lei a dover soccombere. Lei e tutte le persone che si permetteranno di aiutarla. Anche per questo è opportuno stare vicine/i alle ragazze che denunciano uno stupro. Più la rete solidale si amplia più è difficile per la rete di protezione dello stupratore raggiungere le donne e sperare che la cosa possa cadere nel silenzio. L’antimafia in sicilia funziona un po’ così. Se parli con il mondo e dici quello che succede hai la speranza di non morire o che comunque la tua battaglia non muoia con te. Se tieni tutto per te immaginando di poter risolvere in silenzio è certo che non finirà bene.

Sempre a roma è stato condannato un uomo – italiano – per molestia. Un anno e tre mesi da scontarsi fuori dal carcere con l’obbligo di firma. Per i tre rampolli bresciani accusati di stupro è invece stata disposta la scarcerazione e si va verso il proscioglimento perchè: "le risultanze investigative sono caratterizzate da forte equivocità, che non consente di giungere,
con elevato grado di certezza, ad un giudizio indiziario concludente
". Ovvero: siccome c’e’ sempre un margine di dubbio e a carico dei processati ci sono indizi e non prove, tipo budella strappate alla ragazza e conservate nel frigo di casa degli imputati o cose così, si può concludere che lei ci stava e avrebbe raccontato palle.

Se la giurisprudenza non è una opinione questa conclusione potrebbe essere applicabile in qualunque caso. Ovvero: alle bambine, alle ragazze, alle donne – come spesso diciamo – non si crede mai. E’ la loro parola contro quella dei loro stupratori. Chissà se la stessa linea di difesa varrà per la giustizia thajlandese dato che pare che persino loro abbiano cominciato ad arrestare fior di italiani che vanno lì in vacanza a stuprare bambini e bambine.

In ogni caso il punto è che quando le donne hanno a che fare con stupratori italiani imboccano quella corsia preferenziale che protegge naturalmente lo stupratore e criminalizza le donne per le loro abitudini, i loro costumi, il loro abbigliamento, la loro pettinatura. Quindi serve un ulteriore abbecedario (dopo il decalogo) per le donne stuprate che vogliono affrontare con serenità un processo sperando poi in una conclusione giusta e favorevole.

Norme di comportamento per la stuprata in un contesto cattolico leghista/fascista:

  • Dopo lo stupro, se resti viva, devi tenere gli occhi bassi, assumere una posa simile a quella di santa maria goretti, proclamare il perdono e dichiarare alla stampa che stai pensando di farti suora.
  • Dopo lo stupro, se resti viva, devi dichiarare fiducia in dio, nella nazione, nella famiglia. Se il tuo stupratore è italiano devi parlare di mele marce tra tanta brava gente. Non dovrai mai e dico mai colpevolizzare la comunità per quello che ti è successo. Potrebbero essere tentati di non aiutarti. 
  • La stuprata può essere una martire, un simbolo. Dovrai partecipare alle ronde della stuprata, alle iniziative promosse dal sindaco in nome della stuprata, alla inaugurazione del monumento in memoria delle stuprate defunte, al concorso di bellezza "stuprata dell’anno" come presidentessa della giuria. Quando ti candideranno per le prossime elezioni a fianco del nome e del cognome, devi descrivere la tua qualifica: moglie di filippo, figlia di giuseppe, madre di francesco e, naturalmente, stuprata.
  • La stuprata che piace al pubblico è quella che passeggia nel parco con il proprio ragazzo, per chiare ragioni di furto di proprietà all’uomo. L’audience premia anche la stuprata mortalmente ferita, quella parecchio insanguinata. La nostra agenzia ha un ottimo catalogo di stuprate primavera-estate che possono essere usate per ogni occasione. Il rodaggio è gratis. Dopo le prime due settimane la "perfetta stuprata" deve essere pagata a prezzo pieno.
  • Una stuprata che si rispetti non deve essere troppo libera. Meglio se madre e moglie di qualcuno. La stuprata incinta è un articolo che va moltissimo e per quest’anno possiamo arricchirlo con accessori veramente interessanti: perdita del bambino post stupro, rinuncia definitiva ad ogni attività sessuale post stupro, mancato soccorso della donna post stupro da parte di un romeno terrorizzato all’idea di essere arrestato per clandestinità dopo il suo intervento in aiuto della stuprata.
  • Se sei stata stuprata, sei una gradevole ragazza, una donna piacente, se la tua attività sessuale è ok, se ti piace uscire, vivere, divertirti, se non fai una vita da reclusa e non ti vesti come irene pivetti prima che scoprisse il potere erotico di un tacco dodici, se chi ti ha stuprato era tuo amico, il tuo fidanzato, l’amico del tuo fidanzato, il tuo parente stretto, se con quell’uomo tu eri uscita, andata a cena insieme, andata a ballare, immaginavi persino di voler avere una relazione con lui salvo scoprire che non avevi voglia di andarci a letto o perlomeno non nel modo in cui voleva lui. Se sei stata stuprata e sei andata da sola in gita con amici immaginando, tu pensa, di poter contare su di loro, di poterti fidare, di poter pretendere rispetto. Se sei stata stuprata e reagisci, denunci, ti incazzi, ti difendi e non vuoi essere strumentalizzata da nessuno. Se è così: non pretenderai mica di avere tutto dalla vita? A qualcosa bisognerà pur rinunciare. Sei carina, non ti manca niente, sei una tentazione per l’umanità, per forza che tutti ti vogliono. Ringrazia il cielo di essere un prodotto così richiesto e non ti lagnare. Anzi, fai una preghiera perchè c’hai da farti perdonare un po’ di peccati e questo legame stretto con il diavolo.
  • Il nostro articolo migliore è la stuprata esorcizzata. Si copre, non tenta gli uomini, non ancheggia, non respira. Nel suo cervello abbiamo inserito uno schedario per i riconoscimenti che corrisponde soltanto a uomini romeni. La stuprata esorcizzata è anche munita di una speciale funzione: lo smemostupro. Quando lo stupratore è italiano la donna dimentica tutto quanto, semmai… riesce a ricordare vagamente solo che c’era un tizio che parlava con accento dell’est… 

 

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Rosa says

    Condivido tutto.hai ragione!
    qnd ci stupra un italiano passiamo x bugiarde, x troie, x ragazze che se lo sono cercata e +si rafforza questo + gli italiani si sentiranno + sicuri e legittimati a farlo xke tanto nn ci crede nessuno se denunciamo.
    Dimmi te come fa una donna denunciare in questo contesto?
    in un contesto dove se ti stupra il rumeno ottieni giustizia non perchè sei stata offesa ma xke ti ocnsideranouna proprietà, mentre all’italiano si da quasi la licenza e quest’ultimo caso di Franceschini ci fa capire che la mentlaità del nsotro paese considera lo stupro un arma x “calmare” le ragazze troppo permale 🙁
    A questo punto trasferirsi in afghanistan non sarebbe traumatico, giusto poterei il burka ma che cambia visto che in italia nn puoi portare nemmeno una minigonna che ti multano x adescamento o ti accusano di aver istigato lo stupro?

    Ps: ma quella a destra nella foto vicino a santa maria goretti e Sakura di Naruto?

  2. wonderely says

    Scusatemi, sono di ritorno…
    devo lasciare questo messaggio prima di andare a letto…

    Perché in questo paese di falsi moralisti, razzisti e incivili, se vieni stuprata è colpa tua, non ci sono santi. Lo stupratore si giustifica tirando in ballo chissà quali scuse, tutti si commuovono davanti al suo pentimento e tu sei solo la puttana della situazione; nessuno si sognerà mai di chiederti come stai, nemmeno per sbaglio; tutti ti sbraiteranno contro che è ora di smetterla di frignare, senza mai cercare di capire cos’è che ti fa stare tanto male; ignoreranno qualsiasi tua emozione o sensazione, ti diranno che sentirsi male è sbagliato e penseranno che dicendoti questo per incantesimo ti sentirai meglio; ti diranno che dovevi svegliarti prima, come se parlare di uno stupro fosse la cosa più semplice del mondo; ti diranno che se non hai denunciato subito sei una scema e non sei credibile: forse ignorano che nessuno ti caga e che tu ti senti talmente umiliata che l’unica cosa che vorresti fare è mandarli tutti al diavolo, andartene via e stare da sola; ti faranno sentire in colpa, in questo sono tutti bravissimi, e c’è persino chi ti dirà che ti sei inventata tutto, giusto per sentirsi realizzato, perché è così bello dare il colpo di grazia…

  3. wonderely says

    ce lo aspettavamo…ed è successo…
    mi dispiace veramente dirlo, ma se mi capitasse domani non denuncerei proprio niente…non avrei assolutamente la forza per sopportare di essere trattata così…
    e purtroppo la verità è questa…le donne non denunciano, chi glielo fa fare?
    davvero…
    non c’è giorno che passa che io non mi senta delusa e sono anni che sopporto questa sensazione…sudo freddo dal nervoso, mi viene la tachicardia e poi mi metto a piangere…ma tanto a chi le posso dire ste cose? non riesco nemmeno a dirle…è come se non avessi le parole, mai per niente…sono cose che provo io e basta e sono convinta che nessuno possa capirmi, sono convinta che nessuno sia disposto ad ascoltarmi…ho sempre paura di dare fastidio, la mia autostima non esiste…tantomeno la mia fiducia negli altri…

    faccio tirocinio in ospedale e mi è già capitato di assistere donne stuprate…vi assicuro che l’impotenza è massima, devo trattenere le lacrime per forza…mi dico sempre: dai ely, forza..ma forza di che? forza per cosa? per sopportare sempre sempre sempre tutto questo? perché devo sempre essere pronta a sopportare di soffrire o a pensare alle persone che avevo vicino e che mi hanno abbandonata e basta?

    lo so che è molto pessimistica la mia visione ora, ma è l’unica che ho…sono stufa….non sopporto più niente…
    non sopporto più di sentire “quello si è pentito, scarceriamolo”, “quello è romeno, mettiamolo dentro anche senza prove”…
    ma che cazzo è? ma dove siamo? ma come si devono sentire le vittime di tutto questo? dove sono? come stanno? non si sentono stuprate e stuprate ogni volta? certo che si sentono così…ma noi che cosa possiamo fare per aiutarle? cosa posso fare io per evitare che si sentano così come me, quando io per prima non sono capace di fare niente per me stessa? eh sì che ci ho provato, tante volte…sono giunta alla conclusione che allora è impossibile…e da questo deriva tutta l’impotenza…

    Ho già anche scritto troppo…non mi piace essere logorroica, mi sento in colpa anche per questo…non mi piace vomitare parole a cascata…eppure l’ho fatto, scusate, ce le avevo lì…ora ritorno a chiudermi così come sono sempre…