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Rassegna violenta: la famiglia non è un luogo “sicuro”

http://comunicandoilsociale.files.wordpress.com/2008/05/antipedofilia.jpg?w=498&h=705

Un giorno in pretura: da due settimane, ogni sabato, viene
trasmesso il processo
contro
la madre di una bambina di due anni e mezzo violentata e uccisa da un uomo già
condannato. La madre viene accusata di concorso in omicidio e violenza sessuale
nei confronti di sua figlia. Era stata lei ad affidarla al datore di lavoro (l’assassino) di
suo marito il giorno in cui la bambina morì. Sabato prossimo – alle 23.40 su
raitre – ancora una puntata, credo l’ultima su questo processo.

La cosa terribile di questa storia è il modo in cui viene
giudicata la madre della bambina violentata e uccisa. Muore la figlia e diventa
responsabilità non del padre ma esclusivamente della madre. Lei subisce un
processo nella quale le si imputa di tutto. Il giudizio che viene espresso è
stracolmo di stereotipi e lei non corrisponde all’idea classica di brava moglie
e madre. Perciò deve essere per forza colpa sua. Su di lei si dice che è
adultera, svagata, un po’ puttana. Accanto a lei una famiglia,
padre-madre-marito, che mentre testimoniano per aiutarla la descrivono come
fosse una persona da compatire, da guarire, da correggere, non adeguata certo
al ruolo che il “destino” le aveva assegnato ma comunque non colpevole del
reato ascrittole. Sul banco dei testimoni anche uomini che lei sembra aver
conosciuto e che la descrivono come fosse una bruttissima persona. Loro invece
gran bravi ragazzi, naturalmente.

Le violenze di questo periodo:

Firenze,
una donna, senzatetto, è stata violentata e picchiata da un uomo. Trattamento
riservato alle donne: Oltre la sfiga della vita di strada anche stupro e botte.

Dati
violenze
: la maggioranza delle violenze avviene
dentro casa. Ecco la statistica presentata secondo le richieste di aiuto
pervenute al Telefono Rosa (non si tratta dunque di tutti i casi denunciati in
italia ne’ di quelli esistenti che sono molti di più).


I DATI: Nel corso del 2007 si sono registrati 1.492 casi di
richieste di aiuto, che nel 2008 hanno raggiunto quota 1.744 (circa il 16% in
più), delle quali 1.457 provenienti da cittadine italiane e 287 da donne
straniere. Per le vittime italiane, l’età si concentra tra i 35 e i 54 anni. Il
fenomeno della violenza incontra, però, come principale ostacolo proprio quello
di restare sommerso: si calcola che soltanto il 10% venga denunciato.

 – LA CASA IL LUOGO MENO SICURO: Nel 53% dei casi autore della violenza è
il marito o il partner, ciò significa che nel 2008 ci sono state 1.430 donne
che hanno subito violenza all’interno di una relazione affettiva, all’interno
delle mura domestiche. E’ necessario poi aggiungere il 9% di quante dichiarano
di subire violenza dal proprio convivente (il dato raggiunge il 15% nel caso
delle cittadine straniere) e il 2% di coloro che patiscono maltrattamenti da
parte del fidanzato. Si riduce al 2% la quota di donne che dichiarano di aver
ricevuto violenza o maltrattamenti da parte di uno sconosciuto.

– PROTAGONISTA VIOLENZA E’ COLTO E CON LAVORO: Un elevato livello di
scolarizzazione non esenta gli uomini dal commettere atti violenti. Accanto
alla maggioranza di quanti si configurano come impiegati (23%) o operai (18%),
si riscontrano significative percentuali di liberi professionisti (11%),
imprenditori (6%), commercianti (6%) e alti funzionari (6%). Si riduce al 7% la
quota di disoccupati.

 – ALCOL E DROGA NON SONO ALIBI: Sembra cadere, inoltre, la correlazione
tra comportamenti violenti e abuso di droga o alcol: nel 69% dei casi l’autore
della violenza non era dedito né a bere né a drogarsi.

– VIOLENTI IN CASA, ‘NORMALI’ FUORI: Spesso, gli autori della violenza hanno
personalità duplici e comportamenti che tendono a distinguere l’atteggiamento
tenuto a casa, da quello negli spazi pubblici: la violenza è privata, non
sconfina al di fuori dell’ambito familiare, secondo il 69% delle vittime
italiane.

 – IL TIPO DI VIOLENZA: Il carattere domestico rende più frequenti le violenze
di tipo psicologico (31%) e quelle di tipo fisico, in particolare le percosse
(23%) da parte del partner. A queste si aggiungono le sottili forme di minaccia
(13%) e la violenza di tipo economico (10%). Sono il 3% le violenze sessuali
raccontate a Telefono Rosà.

 – VIOLENZE REITERATE: raggiunge l’83% dei casi il numero di vittime
italiane costrette a sottostare quotidianamente agli atti violenti, dato in
rilevante crescita rispetto al 2007.

– LE CAUSE DELLA VIOLENZA SECONDO LE VITTIME: Motivi di tipo caratteriale
(43%), gelosia (11%), o contrasti familiari (10%). Nell’11% la presenza di
disturbi psichici.

Bari, un
uomo del posto avrebbe abusato di una ragazza disabile. Italia,
molte
denunce
per stalking dall’approvazione della legge. Roma,
un tizio ha provato a palpeggiare una ragazza ed è stato bloccato. Non dalla
polizia ma dagli amici della ragazza. Paternalismo? Difesa della proprietà?
Generoso aiuto da parte di amici? Avrebbero fatto lo stesso nei confronti di
una donna rom? Per difendere un gay, una lesbica, una trans?

Africa,
il papa pronuncia le solite parole colme d’amore e di solidarietà umana.
L’aids, dice, non si vince con i preservativi. Peccato che per ogni
preservativo non usato ci sia una donna morta di aids.

Palermo,
quattro bambine violentate dai loro tre zii nel periodo in cui erano state
affidate ai nonni e quindi indirettamente anche a quegli “adulti” dai servizi
sociali. Povegliano, un
signore di 40 anni è stato denunciato per aver violentato ripetutamente la
nipote di dieci anni. Matera,
un uomo di 78 anni è stato denunciato per abusi ai danni della figlia disabile.
Lecco,
un uomo settantenne accusato di abusi su 5 bambine.

Che tipo di ronda suggerite per gli stupri alle bambine che avvengono dentro casa per mano di amorevoli papa’, nonni, zii, parenti, amici?

—>>>L’immagine fa parte di una campagna brasiliana contro la pedofilia

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. wonderely says

    Io non sono d’accordo con la parte iniziale che parla della madre. Purtroppo esistono moltissime madri che coprono violenze e fanno finta di NON vedere…loro non si meritano nessun tipo di difesa. Anche loro devono essere accusate di violenza sessuale così come le persone che la compiono, perché stare zitti significa rendersi complici e non c’è cosa peggiore dell’omertà. Non so se sia il caso di questa madre, però non mi sento di difenderla, per niente. Se sapeva degli abusi (come hanno detto i giornali) e taceva deve pagare la stessa pena dello stupratore/assassino, perché è esattamente identica a lui!
    L’unica vittima di quella terribile storia è solo la bambina.

    Poi, per quanto riguarda l’AIDS, il Papa ovviamente dice sempre un mare di cazzate (su questo non ci sono dubbi), però vorrei dire che non muoiono solo le donne, muoiono anche gli uomini. L’AIDS è una malattia terribile che distrugge il sistema immunitario e colpisce (e uccide!) entrambi i sessi: un uomo può contagiare una donna, così come una donna può contagiare un uomo.

    Per il resto, ottimo come sempre…in questi giorni si sta anche svolgendo il processo a carico di Josef Fritzl colpevole di aver segregato e stuprato la figlia Elisabeth per 24 anni e di aver avuto 7 figli da lei… terribile, mi mancano persino le parole… tanto per dire quanto la famiglia sia sicura! chissà quanti Josef e quante Elisabeth ci sono là fuori!

  2. fikasicula says

    cara
    certo e hai ragione.
    ma su quel banco degli imputati non c’e’ il padre. c’e’ solo la madre. colpevolizzare le madri e mettere in relazione le sue abitudini e i suoi comportamenti giudicati immorali da una società che copre la pedofilia in contesti mille volte più “normali” mi sembra solo uno dei tanti mpodi per spostare l’attenzione. per dire che la colpa è sempre di qualcun altro.
    prima di tutto l’uomo che stupra poi la rete di complicità.
    perchè i padri non si accorcgono mai di niente? perchè la responsabilità delle figlie e dei figli ricade solo sulle madri.
    io sono madre e mia figlia l’ho affidata ad altri per andare a lavorare.
    ne ha avuto cura mia madre, soprattutto, mia sorella ma anche mio fratello che è un uomo assai affidabile e meraviglioso.
    penso che tutta la famiglia dovrebbe avere cura di una bambina o di un bambino. se a mia figlia fosse accaduto qualcosa, e non è mai successo per fortuna, tutt* ci saremmo sentiti/e egualmente responsabili.
    e non c’entrano le abitudini personali. c’entra il fatto che gli uomini che fanno cose di questo genere fruiscono anche di questo genere di fraintendimenti che spostano la “colpa” su madri e altre donne mentre loro sono ben protetti.
    quando arriverà il momento in cui la rabbia sarà diretta su di loro?
    loro e tutta la rete di complicità.
    negligenza è anche consegnare alle donne tutta la responsabilità delle loro figlie. negligenza è anche immaginare che una donna possa essere responsabile perchè si è fidata del datore di lavoro di suo marito.
    porcheria per porcheria: chi ci dice che il marito non fosse consapevole dei vizi del suo datore di lavoro? chi ci dice che non stesse zitto per tenersi lo stipendio?

    non sarà questo il caso, sotto processo c’e’ lei e non lui, ma non è mai accaduto?
    le figlie sono cose, proprietà degli uomini. lo sono talmente tanto che le usano e le uccidono per portarle via con se’…
    per mettere a fuoco delle verità non è necessario nasconderne altre.

    quindi si sono d’accordo con te nell’invito alle donne di denunciare e proteggere i propri figli e le proprie figlie da padri e uomini pedofili.
    ma affidare la protezione dei bambini solo alle donne mi sembrerebbe oltretutto come se io sospettassi a priori di tutti gli uomini e così non è.

    gli uomini vanno responsabilizzati in maniera identica. di molti uomini bisogna fidarsi esattamente come non bisogna fidarsi di tutte le donne.

    la violenza è di genere. la responsabilizzazione invece no.

  3. lameduck says

    Sai come la penso sulle donne di casa colpevoli di favoreggiamento.
    Sono d’accordo con te che l’eventuale colpa di una madre di aver affidato la figlia ad un pedofilo non giustifichi l’indagare sulla sua vita privata e su eventuali altre colpe, però è possibile che non si accorgano mai di niente? Io se avessi una figlia(o) piccola(o) non la lascerei certo con un estraneo (come in quel caso) e farei fatica anche a lasciarla con uno della famiglia. Ricordatevi che un po’ più di attenzione da parte delle madri potrebbe evitare tanti episodi di molestia e tante successive tragedie.
    Ecco, la ronda ideale in difesa dei piccoli potrebbe essere formata dalle donne di famiglia se smettessero di avere il prosciutto sugli occhi.
    Dico anche che ci sono tante donne coraggiose che arrivano a darsi alla macchia, ad affrontare una vita difficile pur di sottrarre i loro figli ad un padre-patrigno violento e/o pedofilo.