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Udine: ronde e pubblicità sessiste, un binomio davvero “rassicurante”

Le donne presenti al presidio del 7 marzo a Udine hanno protestato per le ronde e per la presenza di una pubblicità sessista che hanno segnalato con un comunicato stampa al giornale locale. La cosa ha provocato la risposta, ovviamente tutta sulla difensiva, dell’azienda e una lettera irritata della Lega per l’attacco alle ronde. Ecco l’articolo a proposito dell’intervento delle Dumbles.

Noi donne offese da quella pubblicità

Riunite in presidio, giudicano volgare un manifesto affisso anche in città

Le
donne riunite in presidio ieri in città, in rappresentanza di diverse
“sigle”, si sono trovate concordi nel firmare anche un documento contro
una pubblicità.
«L’8 marzo è una giornata in
cui in realtà le donne hanno ben poco da festeggiare, ma molto da
denunciare soprattutto circa le continue violenze delle quali sono
vittime prima dentro e poi anche fuori le mura domestiche».

Già da alcuni giorni – spiegano meglio – «per le strade dei nostri
paesi e in città compare una nuova campagna pubblicitaria
dall’inequivocabile linguaggio sessista di disprezzo e offesa nei
confronti di tutte le donne. “Fidati… te la do gratis”: così recita
la scritta a caratteri cubitali a fianco del volto di una donna».


Il cartellone è di una ditta di ottica che conta diversi punti vendita
e si riferisce all’offerta gratuita della montatura degli occhiali.
«Cosa però scritta notevolmente più in piccolo a margine del manifesto
– aggiungono le donne –, di modo che l’evocazione di un contesto
sessuale in cui la donna si offre, sia evidente e immediato. Ora,
quella frase è tanto volgare quanto moralista perché identifica la
donna con il sesso, include il concetto di donna “poco di buono”, di
donna “da prendere”, di donna “a gratis”».

Secondo le donne riunite in presidio, «questo concetto reitera,
giustifica e istiga la volgarità del linguaggio sessista; nei casi
peggiori legittima la violenza che talvolta passa dalla violenza del
linguaggio, alla violenza delle mani che picchiano, alla violenza che
“prende” con lo stupro».
Poi l’affondo finale: «Ecco perché non abbiamo bisogno di ronde per la
nostra tutela. Ci sentiremmo più sicure e soprattutto più rispettate se
quelle pubblicità non continuassero ad alimentare quella becera cultura
ancora riproposta sulle strade con l’approvazione e magari
l’ammirazione di chi oggi tanto smania per difenderci dai
malintenzionati».

«Questa pubblicità – dicono le donne riunite in presidio – offende tutte le donne».

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Ecco la risposta della ditta, come per la relish anche in questo caso viene tirata in ballo l’ironia, la voglia di far sorridere con una battuta sessista buttata "a caso" sulla pelle delle donne:

«Quella pubblicità non voleva offendere, solo far sorridere»

La ditta di ottica sui cartelloni contestati:
l’unico intento era comunicare un’offerta commerciale con ironia

La ditta di ottica che, per promuovere un’offerta commerciale, ha realizzato e affisso per le vie
di diversi centri friulani un manifesto che è stato contestato rispedisce al mittente le pesanti critiche che gli sono state rivolte. E spiega anche perchè. «Ringraziamo le sottoscrittrici del documento (che non sono "le donne", sono alcune donne) – spiegano dall’ufficio marketing di Spacciocchiali – per averci espresso la loro opinione che, ovviamente, rispettiamo, ma non condividiamo.

Stiamo cercando di offrire ai nostri clienti quanto più possiamo, fino a dare gratuitamente la
montatura (questo è il termine tecnico per definire il supporto delle lenti) a fronte dell’acquisto di due paia di lenti progressive delle quali il cliente ne pagherà solo una. Possiamo garantire che l’unico fine è quello espresso. Possiamo garantire – sottolineano i responsabili della ditta – che non vi è assolutamente alcun intento di offesa della dignità delle donne, degli uomini, nè di altri.

Ci auguriamo che l’ironia abbia ancora la forza di sconfiggere certi pregiudizi. Del resto, leggendo fino in fondo, l’equivoco si svela con immediatezza». Poi la ditta, a proposito delle accuse che si è sentita muovere, osserva: «Le parole utilizzate sono pesanti, molto più che "Fidati..te la do gratis la montatura!" ed il riferimento agli stupri diventa un accusa gratuita che non accettiamo. La gravità dei fatti che capitano da sempre, ed evidenziati in particolare in questo periodo, è indiscussa ed indiscutibile e va punita con il massimo della pena altro non c’è da dire. Per fortuna, il
libero arbitrio ci permette di scegliere se sorridere o meno. Noi scegliamo di sorridere, perché siamo puliti. Noi abbiamo riscontri positivi da uomini e donne. E’ ingiusto volere vedere il male anche dove non c’è. Soprattutto quando si ha la presunzione di rappresentare tutte le donne. Proprio per far capire il tono della campagna fino in fondo – concludono i responsabili dell’ufficio marketing – ricordiamo che la campagna pubblicitaria è composta da diverse immagini, alcune delle quali hanno anche come protagonisti uomini».

 

—>>>QUI un aggiornamento sulla questione.

Posted in Fem/Activism.


2 Responses

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  1. baruda says

    Mamma mia.
    Roma era stata tappezzata con i discussi manifesti (già raccapriccianti) del fermo delle due donne da parte della polizia (con divisa brasiliana) ma qui si supera proprio ogni limite.
    ma un po’ di IRONIA nelle loro sedi?

  2. Francesco says

    Per carità, togliete subito quei cartelloni!
    Non sia mai che ai giovani venga in mente che certe cose possano essere date gratis! :p