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Quel 60,9% di violenze fatte da italiani

http://www.sorelleditalia.net/uploads/image/human.png

[la foto è di una campagna contro la violenza alle donne segnalata da gaia]

Il
60,9 per cento
degli autori di violenza sessuale in Italia è di
nazionalità italiana. Il 7,8 per cento  sono romeni, il 6,3 per cento
marocchini. La stragramaggioranza delle vittime sono donne, seguono bambini e bambine. Lo dice il viminale, non noi. Dicono anche che grazie ai militari le violenze sarebbero diminuite, nonostante l’evidenza dimostri il contrario. E dato che tutti parlano esclusivamente di stupro, violenza sessuale, poichè non vengono prese in considerazione altro tipo di violenze che pure ci sono in quantità massiccia, e dato soprattutto che tutti parlano delle violenze dello straniero a noi tocca colmare la lacuna e ragguagliarvi per il minimo che ci è concesso di tutte le notiziole che pure passano attraverso le agenzie di stampa a proposito di violenze a cura di italiani ma che non vengono riprese dai giornali a grossa tiratura perchè per loro non sono interessanti.

A Napoli – ed è la notizia più nota – c’e’ un ragazzino di dodici anni che è stato violentato da un italiano, uno di famiglia poichè conviveva con la nonna di un compagno. E’ stato preso dopo due giorni e il ministro Maroni si è detto "sollevato" per l’arresto. Sentirsi sollevati come se per il ragazzino la storia fosse finita qui è una cosa un po’ azzardata. In ogni caso sembra utile rilevare come sia caduto questo tabu’. Qualche tempo fa la famiglia di un ragazzino stuprato forse non si sarebbe sentita legittimata socialmente a denunciare la violenza. Questo pare essere un passo avanti. C’e’ da dire però che attentare alla mascolinità di un bambino è sempre stato considerato un fatto inaccettabile. Altro aspetto grave, simile a quello di una violenza a bambini/e a Pistoia della quale abbiamo parlato qualche giorno fa, si riferisce al fatto che il tizio arrestato era già stato denunciato per violenza ad una bambina di 6 anni, nipote della sua convivente, tre anni fa.  Come per il caso di Pistoia (un tizio che è stato arrestato per violenza ad un bambino di 11 anni ma che era stato denunciato per violenza ad una ragazzina di 13 che era stata fatta passare per bugiarda) anche per questo di Napoli si giustifica il fatto di aver lasciato che una bambina vivesse ancora a contatto del suo carnefice (dato che lui viveva con la nonna) perchè erano indispensabili tre anni "per accertare il fatto". La domanda è: perchè per accertare la violenza ad un bambino ci sono voluti solo pochi giorni e quando si tratta di una bambina la questione finisce sempre nella zona d’archivio del "si è inventata tutto"?

A proposito di violenze istituzionali: a Roma una donna si è data fuoco perchè stavano per sfrattarla. La povertà, le pressioni economiche, i disagi di disoccupazione e precarietà costituiscono una gravissima causa di violenza e le donne sono certamente più colpite da essa.

Ancora a Roma un signore ha maltrattato la convivente che ha avuto bisogno del pronto soccorso. Lui l’ha inseguita anche lì e ha continuato a minacciarla fino a che non l’hanno fermato.

A Roma una ragazza romena è stata stuprata da un uomo per tutta la notte a Centocelle.

A Taranto è stato arrestato il padre, il convivente e un amico di famiglia per abusi sessuali protratte per almeno dieci anni su una donna di 40 anni affetta da deficit mentale. I tre presunti stupratori sono accusati a vario titolo – secondo l’Ansa – di violenza sessuale, lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia, circonvenzione di incapace, estorsione e abbandono di incapace. La donna, conviveva con uno degli arrestati il quale, secondo le indagini e le testimonianze, era solito picchiare, abusare e trascurare la compagna che veniva lasciata vivere in una situazione di assoluto degrado e in condizioni igieniche precarie. L’uomo si sarebbe impossessato anche della pensione di invalidità che la donna percepiva. Talvolta la vittima era costretta ad andare in giro per mendicare spiccioli e sigarette e a rivolgersi alle istituzioni per potersi lavare e vestire. Un altro degli arrestati, vicino di casa della vittima, approfittando della situazione avrebbe adescato la donna in casa sua con la promessa di alcune sigarette e ne avrebbe abusato sessualmente. Le indagini hanno accertato che anche il padre in più occasioni ha abusato della figlia. 

A Vicenza, viene resa nota solo ora una vicenda del 2007. Una donna viene portata al pronto soccorso con un bisturi infilzato nella vagina. A quel punto si apre lo scenario che ha generato quell’aberrazione. La donna racconta di angherie, umiliazioni e violenze, del marito che si eccitava a tagliuzzarla e di lei che aveva paura a denunciare. Mondo Donna, che tra l’altro pubblica un dato statistico interessantissimo dal quale si evince come le donne che denuncino e delle quali sappiamo sono una minimissima parte di quelle che subiscono violenze soprattutto in contesti partneriali e familiari, chiede di sostenere questa donna che ha deciso di raccontare la sua storia e noi di sicuro la sosteniamo. Siamo con lei e con tutte le donne che subiscono violenze e/o pratiche sessuali non condivise, perchè qualunque forma nella sessualità è lecita, al di là delle convinzioni di ciascuno, purchè sia consensuale e purchè non rappresenti in nessun modo la mistificazione di quello che molto più semplicemente possiamo definire intimidazione e tortura.

A Brindisi, pare che un ragazzo di 25 anni sia entrato con forza nell’abitazione di una donna di 85 anni, l’abbia afferrata per un polso e dopo averla spinta sul letto le è saltato addosso nel tentativo di usarle *violenza*. Le urla della donna hanno però incuriosito gli avventori di un pub vicino che, vedendo la porta dell’abitazione spalancata, sono entrati e hanno messo così in fuga l’uomo. Lui è italiano e la storia sembrerebbe simile a quella raccontata a proposito della violenza alla ottantatreenne a Pavia. Da dire che appena una ventina di giorni fa un altro stupro ai danni di una donna di 83 anni è stato denunciato a Empoli (Firenze). Giusto per smentire la affermazione del premier a proposito degli stupri che colpirebbero soltanto le belle ragazze. Non perchè le donne di quell’età non siano belle, ma di sicuro il premier intendeva eleggere al rango di meritevole di scorta altro tipo di bellezza.

A Campi Bisenzio (Firenze), un uomo ha ucciso la moglie. Stavolta si tratta di un cinese, uno sulle decine di migliaia che vivono in quella zona. Parleranno di pericolo giallo?

A Cosenza una donna romena è stata stuprata prima da un uomo e poi da un altro che si è presentato come suo soccorritore. Il primo uomo pare l’abbia sequestrata alla stazione di un autobus. Lei ha gridato aiuto e nessuno è intervenut*. Ergo: per le donne italiane si incendiano i campi rom e per quelle romene non si fa nulla? Non si accende neppure un cerino?

A Treviso, il cui sindaco solitamente sostiene in pubblico di voler spazzare via i rom, una donna e sua figlia sono state sgozzate. Il marito non era presente, via via che non riuscivano a trovarlo hanno maturato l’idea che fosse soggetto da indagare. E’ stato fermato per accertare la sua posizione. Il corriere, e non solo quello, già ha iniziato la sua crociata contro l’altra razza sgradita. Titola "Fermato il marocchino" e nei circuiti scandalistici cominciano a diffondere il sospetto che lui avrebbe ucciso la moglie e la figlia per questioni di affido della piccola, perchè la moglie l’avrebbe battezzata contrariamente alla sua religione che per i detrattori parrebbe essere musulmana. Troppo forte è la tentazione di scatenare una crociata in difesa della religione cattolica, seminando il panico per l’invasione musulmana. Stamane su raitre la giornalista ha per fortuna intervistato il parroco il quale ha affermato che sul battesimo non c’era nessuno problema anzi il padre della bambina era presente. Prepariamoci: ora il sindaco di Treviso vorrà "spianare" anche i marocchini? Qualcuno lo avvisa che non sono nomadi e che per "spianarli" dovrebbe abbattere interi condomini?

Infine un commento ad un post precedente che siamo felici di mettere in evidenza perchè dice delle cose molto serie a proposito di quello che accade dopo uno stupro. Lei si firma Evaluna e dice così:

Ogni tanto vi leggo, con interesse. […] Sono pienamente
d’accordo su quanto scrivete, vorrei soltanto aggiungere una postilla:
la vittima deve ricordarsi, sempre, che sarà tacciata da zoccola, da
chiunque, soprattutto se per disgrazia ragazza attraente e vivace. Le
amiche saranno le prime a schierarsi contro perchè mi spiace, la
solidarietà femminile è ancora utopia, va bene fin che si chiacchiera,
ma si è pronte a lanciarsi contro quella giudicata carina, diversa, in
qualche modo pericolosa. Antichi retaggi culturali, lo sappiamo bene,
ma quelli saranno a proseguire la violenza durante un lungo percorso
fatto di recupero e rabbia, credetemi. E, ma è un’altra ovvietà, sono
gli stessi preconcetti i "genitori" di questi crimini.
Potrei raccontarvi, purtroppo da vittima appunto. Da bambina, uno
stupro di gruppo che per anni mi distrusse la vita e pochi mesi fa,
ormai donna sicura e pure disinvolta (scegliere diventa una delle
possibilità maggiori che noi "vittime" ci prendiamo per diritto) da un
carissimo amico (considerato cugino). E potrei raccontarvi come il
medico che mi ha visitato abbia detto che era colpa mia, come il
ragazzo che frequentavo mi abbia mollato, come l’amica del cuore mi
abbia abbandonato, salvo rimproverarmi dopo le mie accuse di non essermi
suicidata e di voler ancora vivere. Chi poteva capire che per me era un
problema? Capita, sappiatelo. Capita anche di peggio.
Vivere continuamente nelle parole sciocche e vuote che si ascoltano,
sentire additarsi perchè bella (già, ho a tutt’oggi il coraggio o la
digrazia di "acchittarmi" perchè non mi sembra corretto darla vinta) o
perchè si desidera lo stesso, comunque, trovare un amore. E’ brutto,
tutto qui.
E ti fa cadere le braccia, poichè non vedo nessun cambiamento, anzi,
come ha scritto qualcuno di voi sembra essere tornati indietro di
decenni, ed è questo regresso che mi spaventa. Più ancora di quello che
mi è accaduto, più ancora di sentirmi dire è colpa tua perchè…più
ancora di ogni altra cosa o lesione (ce ne sono state di brutte) che
abbia ricevuto. Mi spaventa leggere buone parole e poi uscire con donne
che tacciano di troia un’altra, che fanno di un valore che pareva
perduto un valore attuale, che si travestono da fidanzatine per bene
pur di accontentare l’uomo di turno. Per poi dare addosso al rumeno!
Scusatemi per il lungo sfogo, mi spaventa molto che quella amica mi
abbia detto: "ho paura ad uscire con te". Allora, non so, ma
consiglierei a tutte/i di rivedersi il vecchio processo per stupro

(Tina Lagostena Bassi)
e riflettere,
giusto un momento. Altrimenti…le parole se le porta via il tempo…
Grazie dell’attenzione.

Grazie a te, Evaluna. Grazie a te!

Ps: una cosa abbastanza scioccante. Due bambini di 8 e 9 anni in Georgia (Usa) sono accusati di avere stuprato una ragazzina di 11. Mi vengono in mente tante cose. Come si può definire l’atto di un ragazzino preadolescente che ti tocca il culo o le tette in mezzo alle viuzze di palermo o napoli?

Per approfondire e leggere la rassegna stampa su violenze e molte altre cose visitate Zeroviolenzadonne.it.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. betty says

    Non avevo dubbi che la realtà degli stupri fosse diversa da come ci viene descritta ogni giorno dai media. e poi cosa importa se chi ti violenta è italiano, rumeno o marocchino? chi subisce una violazione del genere proverà lo stesso dolore.
    Concordo in pieno con l’analisi di evaluna. sto male a pensare quale sofferenza abbia e stia passando per il solo fatto di essere bella. è assurdo. non solo violenza carnale, bensì quella forse ancora più grave perchè latente, violenza psicologica da parte di uomini e donne. purtroppo sono poche le nicchie dove rifugiarsi e trovare persone che forse hanno superato certi pregiudizi.
    ho seguito il suggerimento di evaluna e mi sono vista, per la prima volta, il processo per stupro. davvero agghiacciante. incredibile. ma è cambiato qualcosa da quel processo? direi di no. Forse oggi la situazione è addirittura peggiorata, non saprei. ma ho idea che una donna come Lagostena bassi che ha dato voce alle donne, tutte, non solo all’ “imputata” , non esistano più. gli avvocati difensori hanno mostrato, senza alcun velo, il pensiero di molti, spero non tutti, uomini del tempo e di oggi. non ci sono parole per il disprezzo che ho provato guardando questo video. lo pubblicizzerò il più possibile. grazie a evaluna, ti sono vicina nelle tue piccole lotte quotidiane e grazie alle donne del blog.
    e che la lotta continui.

  2. wonderely says

    Grazie ragazze del vostro appoggio, grazie per tenere in piedi questo blog, grazie per quello che scrivete..Le vostre parole sono d’aiuto a tante, per far scattare nelle donne oppresse la scintilla della libertà!
    Sono sempre più convinta che tra donne dobbiamo sostenerci e aiutarci a vicenda, perché se non siamo unite tra noi non potremo mai vincere nessuna battaglia…l’unione fa la forza 😉
    Noi donne possiamo davvero costruire un mondo migliore…

    “Se ci sarà un futuro sarà solo in base a quello che le donne sapranno fare.”
    – Rita Levi Montalcini –

    Un abbraccio a tutte 🙂

  3. fikasicula says

    ely mi dispiace molto. se vuoi raccontare la tua storia in questo blog ti accogliamo a braccia aperte lo sai.
    ti abbraccio

  4. wonderely says

    Come mi trovo d’accordo con le parole di Evaluna…Dico solo una cosa: sono talmente delusa dagli altri che ho imparato a farcela da sola in qualunque occasione. So che è brutto da dire ma la mia fiducia nei confronti degli altri è praticamente pari a zero. Non esiste qualcuno che ti stia vicino perché ti vuole bene, no no…le persone sono tutte lì pronte e giudicarti e a dirti di smetterla di “frignare”, a dirti che ormai è passata e quindi ci devi per forza convivere altrimenti sei una fallita…se vuoi sfogarti con qualcuno hai sempre paura ad aprire la bocca perché lo vedi sbuffare dopo due millisecondi…bah, lasciamo stare… la verità è che siamo lasciate da sole, completamente da sole, proprio dalle persone a cui vogliamo bene!
    Mi ritrovo ora qui a fare quello che faccio perché non voglio che un’altra donna passi quello che ho passato io e tante altre donne sparse per il mondo…
    Solo il fatto di aver trovato persone come voi che gestiscono blog come questi o altri mi fa davvero sperare in qualcosa di meglio…

    Scusate, mi sono dilungata…Comunque sia, volevo lasciare questo articolo dal corriere della sera che mi è piaciuto un sacco: http://archiviostorico.corriere.it/…224058.shtml
    Buona giornata 🙂