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Net-Futurismo o Net-Fascismo?

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo un intervento dell’artista Tano Ennio Mintani, anagramma in versione futurista – giusto per restare in tema – di un altro nome che teniamo per noi. Buona lettura!

>>>^^^<<<

Casualmente
ho individuato un movimento artistico contemporaneo di estrema destra. E si, in
italia ormai esiste l’arte contemporanea di estrema destra come 80 anni fa!
Questo gruppo si fa chiamare "net
futurismo
" (su wikipedia come link esterno alla voce futurismo, accanto alla biografia di marinetti, meglio conosciuto come colui che intendeva la guerra "l’igiene del mondo" e la cui opera ha direttamente ispirato il nome del forum online di casapound), hanno anche un sito e proprio da lì si può vedere che
realizzano i loro concerti, performance ed happening, in circoli di "casa
pound" o "azione
giovani". Cercano di non apparire schierati, ma dalle loro locandine si
vedono tranquillamente i loghi di casa
pound
  o di una manifestazione
organizzata con il circolo
futurista di Calbertone
(Roma), appartenente sempre al circuito casa pound.

Se
questi net futuristi organizzano in questi luoghi i loro happening, concerti e
le loro performance una ragione e dei collegamenti ci devono pur essere. Inoltre vantano
anche la collaborazione di azione
giovani
che addirittura detiene una pagina net futurista (ancora vuota) nel
sito
ufficiale
.

Questi net futuristi stanno iniziando a chiedere collaborazioni negli ambiti
della sperimentazione radicale e dell’arte contemporanea, tramite newsletter,
facebook, myspace, etc. Inoltre molti artisti
"spoliticizzati" o solamente ingenui da un punto di vista politico,
stanno cadendo nella trappola ignorando le motivazioni politiche di questo
movimento, credendo solamente che sia un nuovo e radicale collettivo artistico.

Dobbiamo stare molto attenti e sapere con chi si ha a che fare quando si sente parlare di
"net futurismo", stiamo attenti alle proposte che ci arrivano, alle
amicizie e gruppi di facebook e social network vari, perché non è palese la
loro connivenza politica…

Dai
loro manifesti si intuisce una certa rabbia, ma più che altro sostengono con
ferma autorevolezza un invadente concetto di avanguardia.

Oltretutto
sono i soliti provocatori che cercano di contattare artisti o compagni
“radicali” come si può leggere anche su alcuni messaggi della mailinglist
di ECN
.

Le loro indirette risposte contro tutti e contro il mondo, girano tra i loro
circuiti di blog, come questo attacco contro i net-conigli o contro
il capitale
, ma le loro manifestazione vengono patrocinate da
università e addirittura dal senato della repubblica

Certo non è un caso se a Roma, dove solo due giorni fa ricorreva l’anniversario dell’omicidio per mano fascista di Valerio Verbano, invece che la notte bianca, con tutto il rispetto per Brian Eno, si sia fatta la notte futurista. Alemanno ama l’arte. A partire dalla sua cultura di origine. Chi lo dice a Brian Eno?

NB
ovviamente sono assolutamente convinto che il futurismo dei primi del ‘900 non
sia nato fascista, tutt’altro. Penso pure che sia stato fondamentale per i
movimenti successivi: dal surrealismo al situazionismo, dai dada al punk…ma
questo è un altro discorso. 

—>>>La discussione continua anche QUI e QUI

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


11 Responses

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  1. etnoscopio says

    si comincia con il chiamare ragazzi dei camerati, e si finisce per chiamare persone Goebbels e Priebke.

  2. fikasicula says

    @Tano

    assolutamente si. tutto chiarissimo, vittimismo artistico e ventilata denuncia per diffamazione compresi.

    grande libertà e rispetto per la opinione altrui in quel contesto…

    lo sai, l’opportunità di una replica da parte di chi viene tirato in ballo è fuori questione.

    se diventa modalità pedante per fare proselitismo, o scrittura insultante allora finisce tra lo spamm 🙂
    (giovanni prima che ti indigni anche per questo, sto parlando di altre storie e altre persone che sicuramente leggono)

  3. fikasicula says

    il paragone serve a mostrarti che non esiste neutralità nell’arte. mafiosi e fascisti sono indubbiamente cose diverse e se vuoi addebitarmi – indignato – il paragone in una modalità che ti aiuta ad evidenziare una “diffamazione” che non c’e’, fai pure. so dare dei mafiosi ai mafiosi e dei fascisti ai fascisti. stabilisci tu chi è peggio o chi è meglio in termini di egemonia e oppressione culturale.

    per il resto, si. se conoscessi la mafia siciliana sapresti che ospiterebbero in casa opere contro la mafia. essere portatori di tirannia e voler sembrare illuminati non è predisposizione solo di alcuni. li sottovaluti, vedo 🙂

    anch’io quando guardo un fascista vedo la persona. magari ha famiglia, figli. certo. che tenerezza. una persona fascista che offre a se stessa ampie giustificazioni e nobili ragioni per vivere un agire politico che produce totalitarismo. come la giri la giri è così. umanizzare il fascio non lo connota in maniera diversa. dillo a loro piuttosto. raccontagli che l’immigrato ha famiglia, figli, è una persona. e poi dimmi che ti rispondono.

    e per tua informazione un qualunquista è chi dice che tutti i politici sono disonesti etc etc.
    non ho detto che tutti i romani sono fascisti. ma quelli di casapound si. mi pare che ci sia differenza. lascio a te scoprire la bellezza delle “persone” che si nascondono in ambienti di quel tipo.

    e davvero non piangere perchè la sinistra ti ha sbattuto la porta e la destra invece ti ha offerto un posticino. cattivona la sinistra? eri orfano alla ricerca di un genitore o eri alla ricerca di una qualunque offerta?
    quando parlo di finanziamento parlo di iniziative patrocinate, riconoscimenti “borghesi” come giustamente dice il commento dell’anonimo”.

    per il resto, come dicevo, ciascuno fa le sue scelte. per il futuro, immagina che ogni scelta di campo comporta delle conseguenze. e se non ti piacciono tutte le cose che dici allora parlane con le persone che hai scelto come interlocutrici e non con noi.

  4. Tano Ennio Mintani says

    i ragazzi di Casalbertone si fanno chiamare camerati, a casa pound si parla di ‘orgoglio nazionale’, di contrarietà ad una società multirazziale (come dicono loro multirazzista), del diritto alla vita contro sessismo e femminismo, per una ricerca e cultura selettiva, etc.
    inoltre, come ti ho già fatto notare, il concetto di avanguardia è l’esatto contrario di qualsiasi principio libertario.

    anonimo ha pure fatto un utile ed interessante commento ma tu continui ostinato a portare avanti le tue tesi, noi siamo liberi di condannarle….più che condannarle, siamo liberi di avvertire le persone sui posti che frequentate. ognuno poi ne trarrà delle conseguenze

    @fika
    credo che le posizioni siano chiare, i luoghi siano stati definiti….forse non c’è più niente da dire e di certo non ti sei mostrata come censore, accogliendo anche i commenti di questo movimento che continua a chiamare ragazzi dei camerati.

    Tano

  5. giovanni getto says

    cominciamo da qui:
    >tu andresti a vedere una mostra in casa di provenzano?
    questo paragone ha un paio di buchi: (1) troveresti mai a casa sua una mostra contro la mafia? (2) paragonare casalbertone a provenzano non solo credo sia scorretto, ma anche diffamante. ho conosciuto i ragazzi solo in occasione della mostra (e poco altro), non mi nascondo certo dietro un dito e so che sono parecchio di destra e attivisti. ma da qua a definirli fascisti o paragonarli a mafiosi ci sta odio, pregiudizio e qualunquismo. io so che ora tu stai pensando al generico estremista di destra, filofascista, eccetera. io ho visto le persone.
    giudicare una persona in base a caratteristiche generiche e presunte di un gruppo si chiama razzismo e a noi il razzismo non ci piace giusto?

    puttane, eh? spazi e finanziamenti? no, casalbertone ha aperto un dialogo e noi abbiamo detto si. punto.
    quando faccio arte per guadagnarmi da vivere, non sempre arte in cui credo, non sempre nei modi che vorrei, in quel momento sono una puttana. (net)futurismo non mi porta soldi, non mi porta gloria, non mi porta successo. per cosa credi che mi prostituisca? parlo a chi mi ascolta e, a quanto capisco, non è il caso tuo. per dirla a modo tuo, se la destra dialoga e la sinistra sbatte la porta questo fa di me un fascista? (ma io preferisco) se mauro parla con me e fikasicula no, sono fascista?

    il resto del tuo commento è basato sull’equazione (net)futurismo = fascismo, che (avrai capito) rifiuto, per cui si riduce a scorrette illazioni. tu pensi che io possa giustificare odio razziale? manganelli? arti spezzati solo per divertimento o repressione? no. è vero: tu pensi
    (giovanni->)netfuturismo->casalbertone->destra->estrema destra->fascismo per cui netfuturismo=fascismo
    se leggi i nostri blog, quando hai voglia e nel tempo, potremo poi discutere del nostro pensiero e non di quello degli altri.
    ma questo non è possibile, perché ho capito la tua equazione: se vai a casalbertone, vuol dire che hai fatto una scelta che non è una scelta di aprirsi a tutti, ma di chiudersi agli altri. devi fare una scelta, non puoi piacere a tutti, o di qua o di là. questo è il tuo punto di vista.
    questo è il mio: certo che posso parlare a tutti, anzi DEVO farlo, oltre le accuse, oltre i capricci, finché l’italia non capirà che è una cosa sola, non andrà avanti, continuerà divisa a piangersi addosso. a ognuno il suo.
    anch’io sogno un futuro fatto di uomini liberi in una società coesa e collaborativa, un’economia antropocentrica e un mondo del lavoro meritocratico, ma credo che per costruirlo ci voglia un risveglio delle coscienze da questo brutto incubo che stiamo vivendo che è il tempo presente. di tutte le coscienze! credo che l’arte sia il modo migliore per comunicare questo sogno e credo anche che scegliere con chi ‘parlare’ sia una forma di discriminazione che mina il sogno alla base, ma…

    immagino che i nostri punti di vista siano inconciliabili. poco male. non mi rimane che augurarti buona strada e tempo al tempo vedremo qual’era la visione più giusta.

  6. anonimo says

    ma parli di nulla…il futurismo è un movimento artistico d’avanguardia dei primi del’900…nel bene e nel male aveva un senso allora…ritenersi futurista nel 2000 o parte di un avanguardia artistica o politica è veramennte triste e patetico…come molti aspetti del futurismo erano patetici allora…perchè se parliamo di individualismo, allora, dobbiamo sottolineare la grande differenza tra quello borghese dei futuristi che cercavano a tutti i costi una veloce modernizzazione attraverso il nazionalismo di un territorio fittizio chiamato italia e l’individualismo anarchico….l’individualismo anarchico non ha nulla a che vedere con l’individualismo borghese di cui il futurismo è naturale figlio…anche il concetto di rivoluzione è opposto tra quello futurista e anarchico…la rivoluzione futurista e anche quella fascista è una rivoluzione borghese perchè inter-classista perchè statalista e nazionalista…al contrario la rivoluzione anarchica vuole l’estinsione delle classi dello stato e della nazione…la guerra non è l’unica igene del mondo ma è proprio la via dell’attuale mondo borghese…la rivoluzione si fa per necessità e non per divertimento…solo il borghese intriso di becero individualismo borghese pensa alla guerra con gioia…la lotta per la libertà è un’altra cosa…l’arte per il futurismo è estensione del proprio egocentrismo per l’anarchico è un mezzo inalienabile di espressione di ogni essere per cui non ha a che vedere con l’avanguardia ma con la natura libera di ogni individuo…per cui un libertario è più vicino all’espressionismo piuttosto che al futurismo…tra l’altro il futrismo vuole un riconosimento da QUELL’UFFICIALITà CHE DICE di disprezzare e questo è molto triste e molto piccolo borghese fascista….
    futurismo nazionalismo e tutti gli ismi di questo mondo sono attrezzi vecchi e rugginosi di cui non ho più bisogno ne interesse…
    come diceva Bey ” anche marinetti e i futuristi sembravano inteligenti ma paragonati a loro preferisco la tedia stupidità del…”
    ciao merde avanguardiste non avete mai avuto un cazzo da dire nella vita
    e il silenzio avvolte è la miglior forma di espressione quando si è troppo stupidi per capirlo

  7. fikasicula says

    @giovanni:
    il netfuturista sposta i conflitti? Buono a sapersi 🙂
    una che vive il presente invece tende ad affrontarli e contestualizzarli. È una differenza non da poco. Paragonare quello che accade tra fascisti e antifascisti ad una partita di calcio juve/milan è creativo (si dice così?) ma di sicuro non definisce la questione.
    Questo blog non fa comizi in rappresentanza di partiti di sinistra quindi se vuoi conoscere il loro programma politico penso proprio di non poterti aiutare. Qui parliamo –anche – di antifascismo. Quello vero, senza demagogia, retorica e senza simbolismi eccentrici.
    La domanda: tu andresti a vedere una mostra in casa di provenzano? O di riina? Andresti a vedere una mostra finanziata coi soldi sporchi della mafia? Potresti mai parlare dell’arte senza tenere conto dei luoghi che frequenta?
    Il concetto di arte al quale ti riferisci tu, lasciamelo dire, somiglia a una puttana democristiana. Non di quelle che dichiarano il mestiere da sex worker e che rivendicano spazi, vogliono pagare le tasse e chiedono servizi. Non di quelle che chiedono rispetto e riconoscimento sociale. Ma di quelle che si prostituiscono per poi negare il mestiere che fanno.
    Come dicevo: puoi stare a esporre l’arte con l’amministrazione che preferisci. Puoi fare quello che ti pare ma assumiti la responsabilità di quello che fai. Non provare a mascherare l’incontro tra voi e casapound dietro un calcolo di probabilità. Potete gioire del vostro avanguardismo quanto vi pare ma nella proiezione nel terzo millennio non dimenticate che in questo millennio, nel nostro/vostro presente le persone che voi dite frequentare per caso fanno scelte politiche che inevitabilmente finiscono per imbrattare le vostre tele di sangue. Quello degli immigrati, dei barboni, dei bimbi rom, delle donne usate come mezzo per imporre uno stato autoritario. Il sangue ha un bel colore, futurista senza dubbio.
    Di un futurismo che se ne frega del totalitarismo che pure legittima, che usa e dal quale si fa usare.
    Non vi inviterò ad esporre o a parlare. Come Tano neppure a me piace confrontarmi con fascisti e loro frequentazioni. Conosco e capisco la complessità ma voi non mi pare la rappresentiate.
    Così come non credo che voi siate in missione per “provare” a convertire nessuno. La contaminazione dei contesti differenti al tuo è cosa assai differente dal matrimonio per interesse. Se ci sono di mezzo spazi e finanziamenti la cosa diventa alquanto compromettente. Quando c’e’ di mezzo l’uomo che tu dici di avere tanto a cuore non ci sono compromessi che tengano. le persone che di giorno ospitano te e le tue opere fanno parte di un contesto nel quale c’e’ chi ogni tanto va a massacrare l’uomo in tutta la sua interezza, braccia gambe stomaco intestino testa occhi… è brutto da vedere un ragazzo o un uomo di qualunque nazionalità con pezzi del corpo devastati dalle bastonate di squadristi che ripropongono un passato di ritorno, sai?
    altro che terzo millennio…
    Infine: se il vostro modo “di fare creazione” è politica e ne rispondete allora rispondetene. Non potete mica essere simpatici a tutt* 🙂
    fattene una ragione!

  8. giovanni getto says

    @tano
    ‘volemose bene’? chiariamoci: sono pur sempre netfuturista. ritengo solo che il conflitto debba essere spostato. penso che questa finta dicotomia destra/sinistra assomigli più a juve/milan o bianchi/blu. la guerra va fatta, ma contro il nostro (proprio personale) essere passatisti e presentisti. l’apertura al dialogo e alla collaborazione in entrambe le direzioni questo significa: i due schieramenti non possono essere ignorati (sappiamo bene: ci sono!), ma oggigiorno sono così pretestuosi che è difficile chiedere altro che una chiusura per inventario perché non si capisce più chi pensi cosa. sul resto del commento… non vogliamo di sicuro rifarci a chissà quale gloria storica, ma analizzare la situazione attuale (impossibile da fare senza conoscere la storia, so bene, ma conoscere non vuol dire adorare o rimpiangere)
    infine, estenderei la tua ultima dichiarazione: un valore fondamentale è l’INDIVIDUO (sia esso personale che sociale), qualunque regime lo opprima deve essere combattuto strenuamente.

    @fikasicula
    una destra imprenditoriale e una sinistra proletaria, una destra liberista e una sinistra governocentrica, una destra intollerante e una sinistra per le minoranze… sicura che qualcuna tra queste (o altre) distinzioni si applichi alle nostre attuali parti politiche?
    nessun incontro casuale, solo statisticamente più probabile. casalbertone ha una passione per il futurismo, i netfuturisti partono dal futurismo per proiettarsi ad una avanguardia del terzo millennio. sapevamo anche bene che era pericoloso per l’abbinamento storico fut.fasc. avvicinarsi proprio perché avremmo fomentato queste accuse. fa parte del nostro essere netfuturisti rimanere coerenti con le nostre idee. risponderò, risponderemo a tutte le accuse con motivazioni senza per questo rinunciare a ciò in cui crediamo. noi abbiamo portato a roma una mostra(nonmostra) d’arte di enorme potenziale artistico, sociale e comunicativo e (nota) non stiamo parlando di questo, neanche si parla di cosa c’era, che idee trasmetteva e come. passiamo direttamente alle accuse da talk show. io un’idea per uscire dall’empasse ce l’avrei: fai parte di un gruppo di sinistra? invitaci ad esporre o a parlare.
    per il resto del messaggio sono d’accordo. è chiaro che certe cose non possono essere dette a chi non vuole ascoltare, ma consentimi, sia da una parte che dall’altra e comunque ciò non toglie che non ci si DEBBA provare. se vuoi sapere la nostra posizione riguardo (ad esempio) gli extracomunitari è presto detto: noi siamo per l’uomo! la repressione o il regime? è presto detto: noi siamo per l’uomo! suona come una banalità, ma se ce lo ricordassimo ogni volta che prendiamo una decisione, molte cose cambierebbero in meglio e molte discussioni sarebbero automaticamente evitate. ti sembra un pensiero pericoloso da condividere? in sé racchiude un altro aspetto che ci allontana dalle politiche totalitarie: io(netfuturista) posso parlare, proporre, spiegare, ma di ciò che succede dopo che il processo comunicativo è finito, non ne sono più responsabile: convincere(se possibile) non costringere. fondamentale per il rispetto dell’uomo, no?
    dici che avere un’idea comune ci rallenta? per me no, se l’idea è proprio la velocità(quanto appena descritto)! questo discorso richiederebbe però un maggior approfondimento, magari ci sentiamo per email o in audioconferenza con skype o similari.
    l’ultimo pensiero: il nostro modo di fare arte, di fare creAzione E’ ASSOLUTAMENTE fare politica e assolutamente ne rispondo(rispondiamo) fino all’ultimo respiro. ma hai visto/sentito qualcuna delle nostre creAzioni? sai di che idee si fanno portatrici? o il giudizio è fermo al solo fatto che abbiamo esposto a casalbertone? rigiro la proposta: se vogliamo evitare le discriminazioni, dobbiamo cominciare non facendole, se vogliamo evitare i pregiudizi, dobbiamo cominciare a non averne.

  9. fikasicula says

    @giovanni:

    Salto la parte nella quale dici che destra e sinistra non esistono più perchè tu, che dici di fare cultura, sai bene che non è assolutamente così. lo sai perchè conosci il valore della cultura e dunque di ogni messaggio che attraverso essa viene veicolato.

    salto anche la parte degli incontri casuali perchè fare delle scelte comporta anche assunzione di responsabilità. se avete scelto quella parte politica come riferimento non puoi anche dire che siete lì per caso. può capitare una svista una volta, anche due, può capitare persino di voler osservare da vicino quelle realtà ma attivare collaborazioni sulla base di disponibilità e dirsi aperti a tutto risulta poco credibile.

    l’arte per l’arte, quella che passa dalle sedi dell’opus dei, dai mecenate mafiosi, o dalle case fasciste, non può dirsi altro – come minimo – che connivente con quanto in quelle precise sedi accade.

    ti basta leggere quello che le persone che ti hanno così gentilmente offerto disponibilità fanno ogni giorno. quale parte politica difendono, che tipo di “arte” portano in giro. donne da difendere dai romeni, campagne di cosiddetta “sensibilizzazione” contro l’aborto. dio patria e famiglia come alti obiettivi di convivenza sociale.

    tutte cose che un po’ ci offendono innanzitutto perchè negano parecchie identità.

    vedi giovanni, l’uomo non è rallentato dalle faide. l’uomo, le donne, le lesbiche, i/le trans per come la vedo io sono rallentate/i da persone che immaginano il mondo secondo un unico pensiero, un’unica ragione, un’unica cultura. sono persone che alimentano un clima di odio e paura, che odiano la ricchezza rappresentata dalle differenze e portano avanti il concetto di “razza pura”. sono persone che odiano la pluralità di idee e che invece adorano tutto quello che può essere funzionale a loro. sono le stesse persone che hanno preso a cinghiate ragazzini delle scuole superiori per “manifestare” la loro -chiamiamola – “opinione” sulla riforma gelmini. persone che vengono dritte dalla cultura di “valle giulia”. persone insomma sulle quali non si può fare affidamento. persone che censurano, e se non censurano fanno revisionismo, che se potessero trasformerebbero la nostra storia in un impasto assurdo con i partigiani come terroristi e i repubblichini di salò come eroi nazionali…
    loro sono così e se a te/voi piace frequentarli è un problema vostro.

    in fondo, dunque, l’uomo è rallentato dai coltelli dei fascisti, dalle loro bastonate, dalle aggressioni, da questi atteggiamenti che anche se ti sembrerà strano a noi risultano un pochino antidemocratici.

    e parlando d’arte: l’arte è responsabile di ogni cosa che veicola, puoi essere un netfuturista o picasso, puoi essere chi vuoi ma rispondi sempre di ciò che fai e che comunichi.

    se l’arte si fa serva di una causa o si riconosce in essa o si “fa ospitare” da essa non è neutra. l’arte non è mai neutra. come le persone che la producono.

  10. Tano Ennio Mintani says

    Qui non si parla di distinzione ideologica ma proprio di modi di fare. Io personalmente non voglio confrontarmi con chi frequenta certi ambienti, trovo anzi una provocazione la vostra teoria del “volemose bene”.
    Posso assicurarvi che non sono né di destra né di sinistra, difendo le origini del Futurismo proprio per questo motivo: per il fatto che all’inizio del secolo ‘900 in Italia c’era una forte tradizione anarchica e libertaria che di sicuro non aveva bisogno di avanguardie per andare avanti.

    Inoltre ritengo che la strumentalizzazione della scintilla rivoluzionaria della presa di Fiume, la strumentalizzazione di filosofi e musicisti (vedi Wagner o Nietzsche) ed oggi un “ritorno” al futurismo in ambienti fascisti, giovino a vecchi ambienti di potere catto-comunisti (per rimarcare la storia che hanno scritto dal secondo dopoguerra in poi) ed a nuovi, giovani e radicali gruppi di estrema destra.

    Banalizzando potremmo parlare delle origini della bandiera nera, potremmo parlare delle letture e degli studi del giovane mussolini, potremmo arrivare ad i movimenti punk-HC degli anni ’90 e la loro attenzione nell’individuare bands di skinhead che tentavano di intrufolarsi tra un Demo e un altro.
    Non sono un vostro simile, la libertà dell’individuo è l’opposto dell’avanguardia di alcuni, dei vostri salottini di salò. La vostra storia non mi appartiene, l’antifascismo oggi più che mai è un valore fondamentale.

    Tano Ennio Mintani

  11. giovanni getto says

    sono convinto che la distinzione(ideologica) destra/sinistra sia parte del passato, nonostante vediamo (ancora una volta in questo post) lasci strascichi gravi ancora nel presente. sono convinto che nel futuro potremo tornare a confrontarci su idee e progetti anziché vicinanze e amicizie. abbiamo aperto un dialogo e una collaborazione con i ragazzi di casalbertone perché si sono dimostrati interessati e disponibili, altrettanto mi piacerebbe poter aprire una porta anche verso sinistra, centro, alto e basso e quello che è. non vedo più distinzioni in base alle amicizie(partiti), ormai vedo solo l’uomo, appensantito e rallentato da queste ridicole faide che è ora che cessino se vogliamo andare avanti.
    accetto confronti sulle idee, sul manifesto, sulle opere che per me (per noi) sono il nostro programma politico che, come si vede facilmente, non è di una specifica parte politica, ma è trasversale, è dell’uomo.
    giovanni getto