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La sicurezza delle donne è una città viva

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"La sicurezza delle donne è una città viva. Via i militari da Milano" – Lo dice uno striscione appeso in una azione femminista su un cavalcavia milanese. Dice una grande verità che si può adoperare per tante altre città colpite tutte allo stesso modo dalle regole per il "decoro" che svuotano strade e piazze e alimentano le paure della gente.

A Palermo (dove il sindaco forzitaliota impone norme sul decoro allegramente disattese in primo luogo dai suoi stessi elettori) molti anni fa una polemica del genere ci fu a proposito di un pub, il Malox, che provarono a chiudere perchè il fumo di qualche canna, il rumore delle bottiglie, delle chitarre, delle chiacchiere di tante persone dava fastidio alla polizia. Prima che nascesse quel posto di ritrovo in piazzetta delle canne, che per chi non è di Palermo, sta proprio in mezzo al centro storico tra vie e viuzze arabe, quelli erano luoghi in cui scippi e rapine si moltiplicavano. Con tanti ragazzi e tante ragazze in giro, l’aria di festa, la vita insomma, quelle strade diventarono "sicure" e gli stessi cittadini del quartiere furono contenti che la zona fosse animata.

Svuotare la città dalla "vita" è la migliore precondizione per farle diventare poco "sicure".  E se tiriamo in ballo la violenza sulle donne, lo sapete. Avviene soprattutto tra amici e conoscenti, fidanzati, mariti e ex. 

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Le ronde, dice Alessandro Robecchi, sono veramente una terapia contro la violenza alle donne. Lo sono perchè tengono gli uomini lontano da casa, quindi meno mogli e fidanzate rischieranno di essere stuprate o malmenate. Robecchi ce lo dice riportando i numeri delle volte in cui le notizie di cronaca, quelle che fanno paura, sono state mandate in onda nei tg di tutte le reti nazionali. Ce lo dice chiarendo con precisione chi sono i responsabili del clima di paura. Chi, insomma, ha indotto la richiesta di sicurezza per poi provare ad offrirla militarizzando le città.

Perchè di militarizzazione si tratta e in tanti/e abbiamo compreso che la legalizzazione delle ronde [ovvero la privatizzazione della sicurezza giacchè il decreto prevede di utilizzare cittadini (mercenari) pagati da enti privati, associazioni, onlus et similia] altro non è se non l’imitazione del regio decreto che istituì le milizie volontarie per la sicurezza nel 1923.

Anche le donne però vogliono "arruolarsi", in gruppi politicizzati, lega-destra-forzanuova-an. Ma le ronde sono finanziate anche dal centro sinistra. A Firenze ci sono le sentinelle volute dall’assessore Cioni, a bologna i pensionati anti degrado in giro per i parchi, e a Milano giusto di recente il presidente della provincia del Pd, tale Filippo Penati, ha stanziato 250.000 euro per le ronde.

Questa storia delle truppe cittadine per la "sicurezza" diventa per tanti, dunque, una opportunità di lavoro. C’e’ chi discute di realizzare l’albo dei rondisti e chi di avviare corsi di formazione. A Palermo avanzano pretese le cooperative di disoccupati e di ex detenuti, che sono specializzati in "lavori socialmente utili".

E’ interessante vedere come la richiesta di "ronde" viene comunque soprattutto da territori che non sono controllati da mafia, camorra e ‘ndrangheta. Palermo alle 4 del mattino, quartieri del centro storico, mai successo nulla che i capi del territorio non volessero. Non perchè i mafiosi sono signori perbene che non fanno mai male alle donne, tutt’altro. Solo perchè il principio del "non si toccano le nostre donne" lì viene imposto con la morte. Se qualcuno stupra, molesta, "inquieta" una donna del quartiere, che so, borgo vecchio, la donna non fa in tempo a denunciare e la polizia non ne saprà mai nulla. Le donne di un quartiere vengono protette dagli uomini di quel quartiere. Le donne che vengono picchiate e massacrate in casa possono contare invece su pochissimi riferimenti, alcuni dei quali, come il centro antiviolenza di palermo, vengono lasciati senza finanziamenti dall’amministrazione di destra giusto per affermare che la violenza contro le donne è una questione tra "maschi" e si "risolve" solo con la "legge del taglione".

Quello che quindi si sta imponendo come principio – a parte quello che dice che le donne vanno rispettate in quanto proprietà degli uomini – è la necessità di un "controllo del territorio" da parte di clan di cittadini che fanno corporazione e che dicono di voler risolvere una emergenza sicurezza che loro stessi hanno creato (o che se esiste non va certo affrontata in quel modo). Il sistema delle estorsioni funziona proprio così. 

Non bastavano dunque polizia, carabinieri, nas e tutti gli acronimi che costituiscono gruppi paramilitari in italia. Non bastava l’esercito, la protezione civile, i vigili urbani e quelli del fuoco. C’era proprio bisogno di un altro corpo di sorveglianza e repressione in una nazione dove vengono fatti tagli per le spese dell’istruzione, la sanità, dove si licenziano centinaia di persone ogni tre giorni, dove le banche strozzano con i mutui persone perbene che sono ostaggio di questi usurai legalizzati in via di fallimento e di ricapitalizzazione anzi di "nazionalizzazione" da parte dello stato.

Ne sentivamo in effetti proprio tanto bisogno in questa italia che tiene sotto sequestro, al limite della tortura di stato, gli immigrati che per legge (legge già sufficientemente xenofoba senza le modifiche contenuto nel pacchetto sicurezza) non potrebbero stare più di due mesi nei centri di identificazione. A Lampedusa e in altri CIE italiani c’e’ gente rinchiusa da dicembre. Ci sarà pure un motivo per cui si lamentano quegli individui e quelle individue in quella sperduta isola del mediterraneo, a tal punto da ricevere piena solidarietà da parte della popolazione locale che pure, a sentire quelli della lega, dovrebbero essere i primi a sentirsi insicuri per la presenza dello straniero.

Ne sentivamo il bisogno in questa nazione nella quale viene condannata al carcere una adolescente rom con l’accusa di tentato rapimento di una minore a ponticelli (napoli) sulla base delle affermazioni della madre della bambina. Una accusa che è costata il rogo dei campi di tutto il quartiere e l’inizio di una persecuzione "legittimata" che ha tutti i segni del razzismo, della xenofobia. Una accusa che è diventata generalizzazione del pregiudizio e che consente a esponenti di destra di dire cose tipo: "questi rom bisogna spazzarli via, bisogna spianare i loro campi". [Guardate l’intera puntata dello speciale rom di Riccardo Iacona]

Continua intanto la campagna di promozione delle ronde. Ieri mattina su un canale mediaset c’era il tipo con ciuffo che cura quella specie di rubrica da "chiedi al passante e poi trasmetti in tivvu’ solo l’opinione che concorda con i provvedimenti del governo di centro destra". Accompagnava alcuni City Angels, questo gruppo di baschi azzurri che sono un incrocio tra le misericordie o le pubbliche assistenze e i para’. Uomini e donne (con una lieve aria da kapo’ e con soprannomi suggestivi come Leon, Nikita, Ultimo, Apache, Hellspy, Klaus) che seguono corsi di primo soccorso, di psicologia dell’approccio "dell’emarginato", di autodifesa. Padre fondatore Mario Furlan, life coach specialista in corsi motivazionali che ha pubblicato opere letterarie come "Risveglia il campione che è in te".

Costoro hanno un codice etico, sono presenti in molte città d’italia e nella trasmissione mediaset hanno usato come testimonial una donna affetta da sindrome di down che è stata soccorsa da loro presso la stazione di Torino. Di tante organizzazioni che dicono di fare del bene al prossimo non ne avevo mai vista una con i propri membri, uomini e donne, dal portamento così militaresco. Volessi realizzare un campo di concentramento, non si sa mai, penserei di certo a loro per equilibrio, compostezza e sobrietà. 

Certo se dovessi scegliere tra le ronde di forza nuova e queste "sobrie e composte" ronde formato onlus, non mi resterebbe che scegliere queste ultime. Sempre di privatizzazione di sicurezza si tratta ma forza nuova, la destra, la lega, ‘sti squadristi nazi, non ispirano fiducia proprio per niente. In ogni esercito ci sono i picchiatori indisciplinati e i generali compostissimi e più autorevoli che possono felicemente realizzare lager senza incidenti di percorso.

Detto tra noi, però, volendomi affidare ad un sorvegliante della mia sessualità modello paternalista, tra tutti, preferisco il fruttivendolo del mio quartiere palermitano. Non si muove foglia senza che lui non voglia, mi guarda le tette se gli capita, ma non si è mai impicciato degli affari miei. Mai chiesto di allungare gonne o di non bere in pubblico. Tanto, una mafia vale l’altra…

 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Rosa says

    Alessandro robecchi o come si chiama lui ha detto una vaccata fenomenale e tra l’altro offensiva x noi donne.

    E’ una barzelletta che noi donne dobbiamo essere difese anche da quelli che malmenano e stuprano in famiglia e tra l’altro mi sembra confermare la regol maschilista della donna d’altri.

    Ma xke nn fanno le pink gang come in India?

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  1. georgiamada linked to this post on Febbraio 24, 2009

    La sicurezza delle donne è una città viva! Via gli zombi delle ronde! Striscioni a Milano, cavalcavia di via Meda, QUI. Foto trovate, via Femminismo a sud (di cui vi consiglio la lettura del post), Femminismo a sud