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Bambine e bambini d’Italia

someone told barbie bratz are cooler than she is. da *northern star°.

Varese: un cittadino italiano è accusato di abusi nei confronti della figlia adottiva di 4 anni. Della violenza aveva sospetti la zia che ha denunciato. La bambina è stata sottratta alla famiglia adottiva e data in affido ad una comunità protetta.

Venezia: un bolognese è accusato di abusi su un bambino di età inferiore ai nove anni, figlio di un signore straniero.

Va detto che i casi di abuso sulle bambine e sui bambini sono anche più frequenti di quello che si dice anche se si tende ad affermare che il pericolo "pedofilia" sia esterno alla famiglia. Invece proprio di familiari si tratta nella maggior parte delle volte. Gli esterni pedofili sono accusati maggiormente di possesso di materiale pedopornografico e lo sono meno di violenze commesse su minori. Dei preti sapete come va a finire. C’e’ chi tende a mettere tutto a tacere nonostante le posizioni della chiesa stiano assumendo toni di teorica e chiara condanna.

Delle violenze sui minori in famiglia si parla poco esattamente come avviene per quelle destinate alle donne. I bambini e le bambine subiscono abusi frequenti, anche se non configurabili come molestie vere e proprie. Spesso subiscono metodi "correttivi" che vanno dagli schiaffoni a veri e propri pestaggi.

Aprire questo capitolo è doloroso perchè si scopre improvvisamente che l’abuso non è solo sessuale ma che la stragramaggioranza delle famiglie italiane hanno problemi di violenze di ogni tipo. La violenza troppo spesso fa parte del pacchetto di vita familiare esattamente come il pane, la pasta e l’olio d’oliva.

Lo schiaffone non viene denunciato. Lo schiaffo è quasi socialmente giustificato perchè al bambino andrebbe insegnato chi comanda. I bambini secondo i codici educativi attuali non si incoraggiano a crescere, ma si "educano" ovvero si "addestrano" come i cani da caccia. Si può farne ciò che si vuole.

In realtà noi adulti abbiamo avuto il nostro bel da fare per difenderci da violenze di ogni genere e la violenza genera violenza. I comportamenti violenti vengono reinterpretati di riflesso per cui accade che un genitore faccia con il proprio figlio ciò che aveva detto di non voler fare mai. 

Un comportamento violento si eredita. Esattamente come si eredita l’attitudine a giustificare la violenza. Tutto ciò diventa una sorta di patrimonio "culturale" che può più o meno essere giustificato socialmente, tollerato, compreso o stigmatizzato in chiave negativa.

Certo è che fino a quando non se ne parla è veramente difficile rendersi conto che ciascun@ di noi potrebbe essere in grado di commettere gli stessi errori di relazione delle persone che noi chiamiamo cattive.

Non parlarne è la vera mostruosità. Spostare il problema sempre fuori dalla famiglia è la mostruosità per eccellenza.

Provate a pensarci: siete proprio sicuri/e che la violenza si trovi solo fuori casa vostra? I bambini e le bambine non si toccano e qualunque cosa si faccia per salvaguardare la loro vita è sempre troppo poco.

Però vi prego, non dite che la colpa di tutto risiede nei comportamenti di una ragazzina di sedici anni che ha partorito e lasciato andare un bambino non voluto…

—>>>Suggerimento di lettura: Il rifiuto della maternità: l’infanticidio dall’800 ai giorni nostri

—>>>La foto viene da qui

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Vampiretta says

    Proprio oggi la Santanchè asseriva che lei schiaffi e calci nel sedere a suo figlio glieli da quando serve e che non lo trova per niente sbagliato ma altamente educativo. E il tutto nell’ambito di Omnibus su La7 in una trasmissione dedicata alla violenza! -_-

    Se tanto mi da tanto… credo che si può ben capire come mai abbiamo generazioni di ragazzini violenti che non riescono a capire che sopraffare il più indifeso è un reato civile, penale e morale.

    Come si può pensare che uno schiaffone risolva qualcosa? Quando si passa alla violenza è perchè si è finito gli argomenti o non li si ha mai avuti.

    Ma hai ragione i bambini vanno “addestrati” none educati, soprattutto non educati a pensare con la propria testa. Rischiamo di ritrovarci cittadini che potrebbero cambiare le sgangherate sorti della nostra povera Italia!