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Dio non esiste, se è esistito era una donna, già morta per mano del marito

Sugli autobus non si può scrivere che dio non esiste. La concessionaria di pubblicità (IGPDecaux) ha comunicato le motivazioni alla base della decisione di non accettare quella degli autobus UAAR: “in base al combinato disposto dell’articolo 10 e 46 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria“.

Il codice è un capolavoro di contraddizioni sulla base del quale i tre quarti delle pubblicità che vedo in giro non dovrebbero minimamente essere mostrate. 

Si dice che la comunicazione pubblicitaria non dovrebbe offendere le convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona. "Essa deve rispettare la dignità della
persona umana in tutte le sue forme ed espressioni.
"

E’ soggetta alle norme del codice qualunque comunicazione pubblicitaria contenente appelli al pubblico, ovvero messaggi volti a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecitano, direttamente o inidirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di carattere sociale. Tali messaggi devono riportare l’identità dell’autore e del
beneficiario della richiesta, nonché l’obiettivo sociale che si intende
raggiungere. I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie
opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi
di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.[…]

http://www.carmillaonline.com/archives/sacrafaggio-bus.jpg
Per contro i messaggi non devono: sfruttare indebitamente la miseria umana nuocendo alla dignità della
persona, né ricorrere a richiami scioccanti tali da ingenerare
ingiustificatamente allarmismi, sentimenti di paura o di grave
turbamento; colpevolizzare o addossare responsabilità a coloro che non intendano aderire all’appello; presentare in modo esagerato il grado o la natura del problema sociale per il quale l’appello viene rivolto; sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo all’iniziativa; sollecitare i minori ad offerte di denaro. Le presenti disposizioni si applicano anche alla comunicazione commerciale che contenga riferimenti a cause sociali.

Bene: io sono moralmente, civilmente, umanamente offesa perchè la mia dignità non viene rispettata dagli innumerevoli atti di ingerenza autopromossa dalla chiesa cattolica in tutta la nazione. Non voglio che i crocifissi stiano nelle scuole, nelle sedi dei tribunali, negli uffici pubblici. Mi offendono le immagini di cristo, il papa e padre pio in ogni luogo pubblico che sono costretta a frequentare. Mi offendono le scritte "Dio c’e’" e "Gesù ti ama". Mi offendono le pubblicità in tivvu’ che parlano di tendere le mani, del mio nome, e poi vogliono scucirmi ancora un otto per mille oltre i soldi che dalle mie tasse sono trattenuti per pagare gli stipendi degli insegnanti di religione, le quote a copertura delle tasse immobiliari che la chiesa non paga e molto altro ancora. Mi offende ogni messaggio riferito all’esistenza di dio che passa per ogni mezzo di comunicazione "come fatto accertato". Mi offendono i catastrofismi, lo sfruttamento della "miseria umana", i richiami scioccanti tali da ingenerare shock o grave turbamento a cura dei cattolici. 


Di sicuro la faccenda della fine del mondo non l’ho di certo inventata io. I mari che si spaccano, le arche di noè, i comandamenti, questo dio cattivo e persecutore che tutto vede e controlla, questo utilizzo spregiudicato dell’ignoranza di tante persone che provano a dare risposte alle loro tragedie e provano a riporre speranza in qualcosa che viene spacciato loro come credibile. Lo stesso fanno maghi, fattucchiere, urlatrici della tivvu’.

E in quanto a offesa della dignità della persona e delle mie convinzioni morali: che spariscano immediatamente da qualunque luogo, le pubblicità che fanno uso di tette e culi delle donne per vendere automobili agli uomini arrapati. Che spariscano pubblicità che fanno riferimento non esplicito al sesso o che si facciano pubblicità che quel riferimento lo rendano esplicito e lo accompagnino alla richiesta d’uso di preservativi.

Che spariscano pubblicità che ci descrivono tutte come maniache invasate e morbose, patologiche fino al limite del paradosso, nell’atto di lucidare i pavimenti in modo perfetto o di aspirare al premio stiratrice della camicia maschile dell’anno. Smettete di offenderci in ogni modo possibile e poi, per finire, vi prego, già che ci siete, toglietemi dalle ovaie quella deficiente con il sorriso sottoforma di paresi facciale che insiste nel descrivere l’acquisto di pentole o di vibraculi come fossero l’elemento di efficienza indispensabile per la mia vita. Conterò i giorni, dopodichè – a parte suggerire agli amici di UAAR di fare ricorso o qualcosa del genere perchè la firma UAAR.it nella pubblicità c’era e dunque la concessionaria non può accampare la scusa del messaggio anonimo – mi viene in mente che da oggi in poi potrei mettere fuori dalla finestra uno striscione che dice precisamente che "Dio non esiste, se è esistito era una donna che è già morta per mano del marito".

Ps: In ogni caso grande operazione pubblicitaria. Se ne è parlato più così che se lasciavano le scritte sui bus 😀

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. (g)ilda says

    ho scoperto che ci si può sbattezzare! qui tutte le informazioni:
    http://www.sbattezzati.it/

  2. vageenadispenser says

    “dio c’è” ha però tutto un altro significato!

  3. rosa says

    sono + convinta che dietro le censure c’è una grande paura ecclesiastica di perdere il potere eheheh

    forte l’autobus giallo cn la scrittà: dio c’è ma è uno scarafggio hahuhauhua

  4. fikasicula says

    😀
    eh forse questo è l’unico momento in cui cioni non fa multe, spero…
    ha un po’ da fare credo 😛
    bacioni

  5. G(ilda) says

    insomma in questo paese democratico e tollerante “dio non esiste” non si può dire.. in questo paese di obiettori di coscienza le persone ATEE non possono avere una coscienza. tempo fa mi era venuto in mente di fare obiezione di coscienza a scuola e rifiutarmi di pulire i banchi alla suorina indiana quando ne ha bisogno per fare lezioni di religione a bambini di tre anni. la legge che prevede la religione cattolica nelle scuole pubbliche offende profondamente la mia coscienza. se possono i medici, gli infermieri, i farmacisti, perchè io no? la mia coscienza vale meno?
    Benissimo per gli stracci alle finestre:
    vuol dire che a firenze ci beccheremo una multa made in Cioni!