Della pubblicità sugli autobus da parte degli UAAR (Unione agnostici atei razionalisti)
sapete di sicuro già tutto (compresa la questione degli autisti obiettori di coscienza, immagino). Dico solo che la questione mi trova
divertita e consenziente e che il fatto che da noi possa esserci la
possibilità di fare questa cosa senza essere uccisi fisicamente o
socialmente (con una accusa di vilipendio, che è anche peggio secondo me)
mi parrebbe una buona cosa. Sarebbe il segno che viviamo in un sistema
più o meno democratico che consente a chiunque di professare la propria
religione o di esprimere le proprie idee ovunque, anche sugli autobus,
senza che qualcuno possa sentirsi in diritto di strizzare la capa,
arricciare il naso, grattarsi l’ascella, intimidire con clericali
conati di vomito. Oltretutto è una faccenda già parecchio sperimentata dalla concorrenza, dato che il marketing cattolico è a 360% e non si limita agli autobus (Leggi: Gesu’ lava più bianco – Minimum Fax). Chiunque può dire che ne pensa, chiaro. Altrimenti
che libertà di espressione sarebbe.
Di fatto però in italia la minaccia dell’accusa di vilipendio – prima alla religione di stato – di recente alle religioni aleggia sulle nostre teste. Per commettere vilipendio basta parlare male
di un ministro di culto. Qualche volta la questione però si allarga
all’offesa del singolo credente. Prendiamo per esempio uno come Volontè. Egli si offende per un nonnulla. Pensate che ha chiesto di censurare un gioco online (Pretofilia – preti pedofili che molestano bambini)
perchè considerato provocatorio e offensivo. Per inoltrare la sua
richiesta ha tirato fuori una storia sulla pornografia virtuale.
Potrei fare milioni
di altri esempi di censura, come le denunce fatte a manifestanti che
osano esibire striscioni contro l’ingerenza del vaticano nei pressi di
una chiesa (se al prete da’ fastidio scatta la denuncia). Le
pagine web, le riviste che pubblicano vignette satiriche sul papa.
Tutte chiuse, denunciate, criminalizzate, tacciate di amicizia con il
demonio. Sembrò strana infatti la sorpresa alla reazione più o meno simile dei tizi di
religione islamica a seguito della pubblicazione delle vignette satiriche che sfottevano maometto.
La questione dunque
è tutt’altro che chiusa. Il nostro paese è un luogo ancora un po’
bigotto. Dio però, non è un ministro di culto. Citarlo senza dargli del
figlio di ‘ntrocchia non è un reato e dunque si, gingilliamoci pure
nell’argomentare sulla sua utilità.
Una signora in treno,
parecchio colta, molto piacevole da ascoltare, tempo fa, mi disse
candidamente che gran parte della nostra libertà la dobbiamo proprio
alla chiesa cattolica. Non ci fosse stata quella noi saremmo già morte,
vittime di lapidazione, schiave di altre confessioni. Quel pezzo di
progresso che ci ha consentito di diventare protagoniste (?) delle
nostre vite a suo dire lo dobbiamo al cattolicesimo. Una sorta di
regolatore sociale degli istinti tribali maschili.
Lei sosteneva
che la religione cattolica, la chiesa cattolica in particolare, ha un
compito che va sostenuto. Si oppone a integralismi e fondamentalismi
che a noi risulterebbero orribili. Me lo diceva da laica e non era
amica di Oriana Fallaci, giuro. La sua era una osservazione puramente
cinica. Ci teniamo la chiesa perchè altrimenti saremmo costrette a
portare il velo.
Cosa che detta così
effettivamente potrebbe anche sembrare una scelta obbligata. Lì per lì
obiettai alcune cose. Raschiai il fondo del barile e m’intrattenni a
lungo disquisendo sul Malleus Maleficarum, le conversioni obbligatorie, la caccia alle streghe, la
schiavitù sessuale, la costrizione dei corpi, fino ad arrivare
all’aborto, la 194, il divorzio, il femminismo, la contraccezione. Poi
arrivai a destinazione, ci salutammo con grande cortesia e la questione
restò congelata nell’antro del mio cervello dedicato alle persone e alle conversazioni transitorie.
Oggi, alla fine del tg2,
ho ascoltato un signore, di cui non ricordo il nome, che ha detto più o
meno le stesse cose senza il cinismo della mia antica e temporanea
interlocutrice. Il tale chiacchierava del fatto che fino a che non
c’era la chiesa cattolica i cristiani venivano uccisi. Che la
comprovata esistenza di Dio sarebbe un riconosciuto deterrente a
violenze, stupri, omicidi, aggressioni di ogni genere (toh guarda, la lega dice la stessa cosa delle ronde). Nel frattempo mi
veniva un pensiero rozzo: un po’ di marijuana e di sano sesso non
sarebbero stati allo stesso modo utili a togliere di mezzo frustrazioni
e istinti animaleschi?
Insomma mi sono ricordata di quella bella signora e poi ho riflettuto sulle cose che leggevo poche ore fa e improvvisamente ho capito (bugia, lo avevo capito un milione di anni fa 😛) perchè io non sarò mai come Oriana Fallaci.
Perchè penso che
le critiche vadano rivolte ai rappresentanti di una cultura, ai singoli
che la veicolano, alimentano, creano e non ad un intero popolo o ad una
intera comunità religiosa. Perchè gli uomini furono uomini in cima a
tutto e furono loro ad aver creato le religioni e non viceversa. Perchè
le religioni non sono correttive dei comportamenti umani ma li
giustificano e li ammantano di misticismo. A tal punto che è
impossibile contestarne la sostanza e l’apparenza perchè ora si viene
condannati a morte e ora si viene multati a sangue per vilipendio.
Perchè per me non esiste il bene e il male. Esisto io ed esistono due o
più contendenti che vorrebbero farmi credere di essere i soli a potermi
proteggere. Mai giungerò al punto di affidare la mia sorte a qualcuno
di loro, fisicamente o idealmente. Mai arriverò al punto di disprezzare
il medio oriente perchè ho visto crollare un grattacielo a Manhattan
dalla finestra del mio occidentalissimo appartamento, come fu per la
Fallaci.
Perchè questa storia
che le crociate e l’inquisizione e tutto il resto sarebbero da
considerarsi una sorta di effetto collaterale di una "guerra giusta",
la guerra tra le guerre, giusta tra le giuste, a salvaguardia del mio culo
di femmina bianca occidentale, mi procura brividi sadomaso di eccitazione
perversa e macabra. Ma razionalmente, credetemi, mi sento
posseduta da una barbie dissacrante e pisciona che risponde con una
pernacchia ad ogni tentativo di estorsione della propria libertà. Cosa
sarebbe dunque la chiesa: un clan che chiede il pizzo per assicurarmi
una esistenza dignitosa? Lo stesso clan che poi mi massacra la vita se
non aderisco alle sue regole? E dio chi sarebbe? Il Padrino? (Ecco spiegati i deliri di onnipotenza di totò riina e le folle adoranti su facebook)
No grazie.
Non so se ne siete a conoscenza, ma la mafia funziona più o meno così.
Che la chiesa e tutti i cattolici credenti e praticanti siano ancora
felici di fare guerre di religione – o meglio – di rivestire le loro
guerre per il possesso di beni, risorse, territori, di motivazioni
nobili – è affar loro. Ma non dicano che lo fanno in mio nome. Not in
my name! A me la storia non interessa per niente, davvero. Anzi mi pare
proprio una discreta stronzata.
Perciò no.
Non voglio la protezione di nessuno e non ho una cultura occidentale da
proteggere. Un magnaccia così altolocato può inebriarmi per le altezze che mi lascia immaginare ma sempre un pappa cui dare quote del mio lavoro è. Oltretutto le mie origini sono talmente miste che non
saprei verso quale lato della bussola propendere. Mi serve la garanzia
che io possa sopravvivere ovunque, da donna mestruata che vuole vivere
una sessualità libera e vuole scegliere un modello sociale a suo
piacere. A me piacerebbe un mondo interamente laico. Non per forza. Non
posso istituirlo per legge e neppure con un colpo di stato. Mi
piacerebbe che chiunque potesse essere libero di fare e credere in
quello che vuole. Io, la signora del treno, il tipo del tg2 di stasera
e persino Volontè. Ma nessuno può costringermi ad essere quello che non
voglio e a credere in qualcosa nella quale non credo.
Personalmente penso
che dio non esista. Non ne ho bisogno. Anzi quando ha deciso di
manifestarsi sottoforma di clero mi ha anche dato parecchio fastidio. I messaggeri e le messaggere di dio, che si sentono autorizzat* ad essere invadenti, li ho visti sotto forma di spot tivu’, messaggi off topic in mailing list laiche, interi telegiornali dedicati alle vacanze in montagna del papa. Senza contare le sveglie all’alba di quegli altri messaggeri che fanno il porta a porta e che annunciano distruzione e morte se non compro le loro riviste. Dite che è proselitismo? Io lo chiamo marketing e in ogni caso sapete da chi abbiamo imparato. Il punto è che se viene fuori che dio non esiste, c’e’ un sacco di gente che resta disoccupata. Immaginate papi, vescovi, preti e cardinali in cassa integrazione? Il resto ve lo lascio dire dai Monthy Python. Credo nella barbie, quella si. Perchè se la vesto come mi pare non
rischio una denuncia per vilipendio. L’autorevolezza non si guadagna
con la repressione, ne’ regolando le pseudo libertà altrui. Dio non
esiste e se è esistito è già morto. Come tutti. Di eterno c’e’ solo la
noia.
Per gli atei:
Ho avviato un Video/Censimento su youtube.
Se volete dare il vostro contributo ecco la pagina:
http://www.youtube.com/watch?v=OqE6FBKI2Ew
Ciao!
paona 🙂
hai detto perfettamente. se dio non esiste e tutti se ne accorgono c’e’ un monte di gente che rimane disoccupata. dio è un’impresa. non può fallire. come le banche. se sono in difficoltà sono ricapitalizzate dallo stato… 😛
E’ proprio vero, facciamo di tutto per giustificare il potere, da qualsiasi parte venga, papa, presidenti vari, ministri di culto o politici, la nostra libertà evidentemente non ci è cara, o non tanto da non farci schierare. E non è qualunquismo non schierarsi, è uscire da quel groviglio di corde che l’uomo ha creato per tutelare la propria libertà di rubare, di sopraffare, di avere, e giù chiavistelli, casseforti, divieti, polizia, bombe, tutto per tutelare chi ha contro chi non ha e vorrebbe e poi si può chiedere perdono a Dio, perchè è anche nel suo nome che certe cose vengono fatte. E’ vero, una brutta notizia quella che dio non esiste, pensate a quanta gente perderebbe il lavoro se venisse notificatae quanti si troverebbero tutti i peccati sulla coscienza perchè non sarebbe potere di nessuno assolverli se non della giustizia degli uomini.
emanuele 🙂
ma perchè devo scegliere per forza tra l’una e l’altra? a me non piacciono entrambe. anzi tutte le religioni, i dogmi, le fedi. essere laiche è un punto di forza, una scelta e non un ripiego.
se vuoi ricordiamo le migliaia di donne che muoiono per aborto clandestino in vari paesi perchè la chiesa cattolica vieta che siano assistite in maniera degna. possiamo anche parlare delle tante vittime dell’aids perchè la chiesa cattolica vieta la contraccezione in tanti paesi africani, questo grazie alle missioni e ai missionari…
possiamo parlare anche delle tante donne che muoiono perchè la chiesa impone che restino in famiglie con l’uomo a farla da padrone. se il nostro welfare fosse basato su principi diversi forse la nostra vita sarebbe un po’ diversa. parliamo anche delle persone che sono “costrette” a vivere perchè la chiesa nega l’eutanasia, l’aborto terapeutico etc etc…
parliamo anche delle tante donne che in questi anni patiscono le pene dell’inferno per interventi invasivi ad ovulazione controllata, per le assurde regole della legge sulla procreazione medicalmente assistita.
sono vittime anche quelle. dove risiede la responsabilità ? sono omicidi indiretti? beh, per ogni vittima c’e’ sempre un mandante che tiene le mani pulite e si autoassolve per gli atti che compie…
i musulmani lapidano alla luce del sole. la chiesa cattolica lo fa fare ai mariti dai quali siamo costrette a dipendere in casa. dove sta la differenza?
la chiesa cattolica si è solo fatta più furba. non per merito suo ma perchè noi abbiamo lottato e perchè l’occidente è pieno di realtà laiche e gli integralismi per dire in svezia non attecchiscono molto 🙂
Concordo in buona parte di quello che dici.
Giusto sarebbe che ognuno potesse vivere la propria sessualità e non solo nel modo che si preferisce. Purchè però ciò non vada a scapito della libertà altrui.
E’ vero che la Chiesa cattolica non perde occasione per farsi odiare, mettendo il naso e non solo sulla vita altrui, in maniera spesso invadente oltre che miope.
Sarebbe però ingiusto metterla sullo stesso piano di certe realtà musulmane.
Certo, gli strali del papa su come bisogna trombare o meno sono spessissimo fuori luogo. Ma possiamo paragonare, tanto per fare un esempio, al Pakistan dove una danzatrice l’altro giorno è stata uccisa in piazza perchè la danza è considerata dai talebani un’arte “oscena”?
Così come oscene sono diventate tutte le altre arti, e così come alle bambine viene proibito di andare a scuola? Sìi onesta, e pensa se puoi mettere le cose sullo stesso piano.
Tieni conto, che ora stiamo discutendo di TEORIE, stando comodamente seduti alle nostre scrivanie, ma prova ad immaginare di essere nei panni di quelle donne che rischiano la vita ogni giorno.
Ognuno ha i propri valori, per me quello della libertà di pensiero è irrinunciabile.
E credo anche nel dialogo, o meglio, nella ricchezza che deriva dall’incontro di culture differenti.
Ma quando una cultura o religione vuole essere imposta con la forza… bè, come dire, posso essere amico di tutti i musulmani del mondo e ne sarei anche contento, a meno che non cercassero di convertire anche me. Allora direi no grazie.