I napoletani piangono fame e miseria ma sul tetto hanno tutti le antenne satellitari. Al pane possono rinunciare. Alla partita del Napoli su sky tv no. Maria Cristina (non è il suo vero nome) è una che non si mette scuorno. Mi racconta la sua città con sarcasmo, con ironia. Usa le parole di una che è sopravvissuta a qualcosa. Mi ha riconosciuto ad una bancarella in via san gregorio armeno, mentre spiavo le novità negli scaffali degli artigiani dei presepi a forma di totò e peppino. Non la vedevo da tantissimo tempo. Forse dall’ultima volta che ho messo piede in questa città tanto simile a palermo eppure così diversa. Di questa città odio i bambini, soprattutto. Screanzati che ti colpiscono per sfregio mentre corrono su un motorino. Senza un motivo. Giusto per imporre con arroganza il loro marchio di camorristi in erba che se gli dici qualcosa ti urlano “puttana” e se provi a fermarli tirano fuori i coltelli e ti portano via la borsa.
Generazione di merda quella di certi giovani napoletani educati a fare i guappi da quando sono in fasce. Se le loro madri avessero abortito avrebbero fatto un regalo all’umanità.
Maria Cristina piega la testa da un lato e poi mi dice che legge tutto quello che scrivo. Ogni parola. Le piacciono le storie delle donne come lei. Quelle che hanno sofferto e soffrono ancora. Mi dice che in quelle storie trova il senso di quello che ha fatto e fa. Non si sente sola e capisce che ha ragione lei.
La ascolto davanti una pizza con i friarelli e sasizza. Verrei a Napoli solo per mangiare questa leccornia. I friarelli esistono solo in questa città. Tra la mondezza e i bambini assassini.
E’ stata violentata da suo cognato. Me la butta così tra una considerazione sul femminismo italiano e una battuta sul natale a base di capitone e pasta con le vongole. Non vuole rivolgersi a nessuno ma mi chiede di scrivere, perché è convinta che questa cosa non succeda solo a lei.
È complicato. Dice di non poter fare la denuncia. Lei alle denunce non crede e comunque ha già vissuto il suo processo ed è stata condannata in via definitiva. Ricominciare con un marchio addosso è la sua prova di coraggio.
Il fratello del suo uomo l’ha tastata per sfida e dispetto, più vedeva disagio e più continuava. Maria Cristina ha preferito non dire niente a nessuno. Chi avrebbe creduto che non era stata colpa sua?
Così lui ha continuato e lei è stata dilaniata per mesi dal dubbio. Non dirlo significava subire, restare martoriata in un gioco di ambiguità che proteggeva il suo violentatore. Dirlo avrebbe significato perdere il suo uomo.
Alla fine quel cognato del cazzo non si è più accontentato di tastarla. Si è presentato a casa di suo fratello e di Maria Cristina una mattina che sapeva di trovarla da sola. Lei lo ha fatto entrare. Lui l’ha minacciata: di dire quanto lei era puttana, come aveva taciuto delle sue toccatine e aveva continuato per un ora almeno a usare quegli argomenti che disorientano e che alla fine ti convincono che davvero se ti sta succedendo quello che ti sta succedendo deve essere per forza colpa tua. Lei ha provato a dire di no e poi si è abbassata gli slip, si è appoggiata ad un tavolo e lo ha invitato a prenderla da dietro. Così almeno non l’avrebbe guardato in faccia. Così almeno non l’avrebbe vista umiliata. Non ha pianto. Non ha detto nulla. Sperava soltanto che tutto finisse presto. Quando lui ha finito è andata in bagno a lavarsi e poi ha continuato a fare quello che stava già facendo. Lui nel frattempo era già corso via senza neppure salutare.
Maria Cristina mi racconta la storia con la stessa faccia impietrita che deve aver indossato quella mattina. La faccia di un dolore muto, sul quale un giudice si divertirebbe di certo a descrivere circostanze di sicura consensualità. Perché nel nostro schifoso paese ancora viene riconosciuto uno stupro solo se lei urla e la sentono in ventottomila e a distanza di chilometri o se lei è piena di lividi perché ha resistito. E’ quella la prova che una donna ha difeso strenuamente il proprio onore. E non è neppure detto che tanto sia sufficiente, perché è accaduto che lei si sia difesa e sia stata poi descritta come folle e manesca o come pazza che si è fatta male da sola pur di mettere nei guai il suo stupratore. Oppure è accaduto che lei si sia difesa e che un giudice abbia descritto la reazione come motivo della sua stessa morte (Leggi di Giovanna Reggiani).
Succede di tutto ad una donna che viene stuprata. Persino che non venga creduta se è stata talmente orgogliosa da ricacciare le lacrime in gola e ha dato via il culo per fare alla svelta. Per difendersi dalla presenza viscida dello stronzo che l’ha violata.
Maria Cristina quello stesso giorno ha parlato al suo uomo. “Tuo fratello mi ha stuprata!” – così gli disse. “Me l’aveva detto che eri una puttana!”- rispose lui.
“Stavamo nella stessa casa da tre anni. Sotto lo stesso tetto. Abbiamo dormito nello stesso letto, mangiato insieme. Ci siamo curati a vicenda quando abbiamo avuto la febbre, il raffreddore. Ci siamo assistiti in lutti, tragedie, incidenti. L’ho persino aiutato a laurearsi, quello stronzo. Praticamente la sua tesi l’ho scritta io…”
E’ visibilmente arrabbiata. Mentre mette assieme l’ultimo misero bilancio degli anni che ha sprecato con lui, le si spegne il sorriso che diversamente la fa solare, bella.
“Prova a denunciarlo e ti denuncio per calunnia…” – l’ha minacciata lui. E lei lo ha ringraziato perché finalmente ha capito che il suo era veramente una chiavica d’uomo e che lei aveva proprio in mente di ottenere altro dalla vita.
Ho esaudito un desiderio: quello di vedere raccontata la storia di uno stupro silenzioso, come tanti che avvengono tra le mura delle case coniugali. Spero di averlo fatto bene.
Maria Cristina tu hai ragione. Lo sai. Hai ragione da vendere. E grazie per avermi portata a mangiare la pizza più significativa di tutta la mia vita.
Daltronde Santa Maria Goretti l’hanno fatta martire perchè pur di non essere stuprata ha deciso di morire. E se si “faceva” stuprare che facevano la bruciavano sul rogo? -_-
E’ sconcertante vedere quanto a volte gli uomini non riescano neanche lontanamente a comprendere quanto sia radicata la cultura maschilista in loro e anche nelle donne che la subiscono. Veniamo cresciute, chi più chi meno, per essere a disposizione del maschio.
Spero tanto Maria Cristina possa imparare a convivere con quanto le è stato inferto e rifarsi una vita ricca di amore!
Manco io lo credo.
Più facile che sia seguito da chi ha strani pruriti…
Sto segnalando questo post su mente critica, per fare da contraltare a
http://www.mentecritica.net/…/ilbuonpeppe/10968/
Ciao,
DC
a volte qnd cammino x strada e vedo un tipo ke mi guarda con okki viscidi mi chiedo cosa farei se mi violentasse.in genere mi dico ke andrei alla polizia ma sarebbe del tt inutile.allora penso ke mi piacerebbe prenderlo e farlo soffrire, ma nn dovrebbe morire; la morte è una via di fuga trp semlice e veloce e qst persone nn se la meritano…devono soffrire cm le donne a cui fanno del male…poi mi chiedo anke se i poliziotti vedono i programmi ke parlano di stupri, tipo amore criminale, e pensano ai propri errori e a quante donne potrebbero essere vive adesso…io credo di no…
a volte qnd passeggio x strada e vedo qualcuno ke mi guarda con uno sguardo viscido penso ke se nn mi giro e mi allontano mi violenterebbe solo x il gusto di farlo e mi kiedo se avrei il coraggio di denunciarlo…in genere la risposta è si ma poi penso a come mi farei schifo da sola al pensiero ke posso avergli permesso ciò.poi ci ripenso e mi dico ke molto probabilmente lo sarei andata a cercare e l’avrei torturato, non ucciso;non se la può cavare cos’, morendo…deve soffrire di +…tanto è inutile andare alla polizia…chissà se i poliziotti vedono i programmi ke parlano di stupri, tipo amore criminale, e se si accorgono dei propri errori e di quante donne adesso potevano essere vive…
Non conosco il margine legale della faccenda – ma non lascerei di certo impunito nè l’ex nè il cognato. SInceramente, con dei soggetti del genere, investirei un po’ di risparmi per pagare un paio di giovani prestanti per sodomizzare i due soggetti. Poi, pari patta palla al centro, se ne riparla.
Non credo ci siano – vice versa -i presupposti per discutere con loro.
E dobbiamo anche sentirci tacciare di vittimismo?
DC
le femministe che tu ricordi le ammiro anch’io.
però qui parliamo di questioni private, delicate, complesse. ad una moglie che prende botte dalla mattina alla sera tu cosa diresti? che è una incapace perchè non è stata in grado di reagire? così oltre il danno si porta dietro anche il senso di colpa e di inutilità per non aver interpretato il femminismo come si dovrebbe?
quando ci succedono le cose non tutto è così chiaro come lo è per te che giudichi dall’esterno. è facile dire quello che dici tu ma vi è implicito un giudizio pesante e se pensi che lei ci legge credo che potresti mostrare solidarietà senza dirle che fa la “vittimista”.
Cara fikasicula
Ma stiamo parlando di femminismo o di vittimismo?
Contesti l’ovvio, invece di reagire, e togliere fuori quelle che non ha, e dare 2 calci nel sedere a quel cognatino con la minaccia e/o la denuncia per stalking, oggi punito penalmente, gli si è concessa, prendendolo in quel posto in tutti i sensi.
Ma molte volte è colpa dell’ignoranza, e in giro c’è chi vuole che tutto resti uguale, perchè anche una pietra nell’acqua putrida da fastidio http://it.youtube.com/watch?v=_oJdjaQyRNg
Io il femminismo lo ritengo quello di Angela Merkel o di Ellen Johnson Sirleaf, donne che hanno dimostrato non solo di poter salire i gradini del potere, ma di essere in grado di stare in cima alla piramide del potere, e qui al sud sono ancora poche le donne che hanno raggiunto la par condicio socialmente e lavorativamente con l’uomo
http://it.youtube.com/watch?v=_KnX0euUH2o
e il giorno 8 marzo deve essere dedicato proprio a ciò, e non alla mimosa di mattina e all’omino che fa lo streaptease la sera, che quello si può fare tutti gli altri giorni dell’anno.
Ne vedi in giro che incazzano come bestie se gli dici “che occhi belli hai” e poi per far valere i loro sacrosanti diritti non dicono una parola?
johnny vorresti dire che se l’e’ cercata? il tuo è un giudizio e in questo blog non sono le donne stuprate a dover subire processi quindi sarebbe ottimo se non continuassi a manifestare commenti di questo genere perchè sono veramente di cattivo gusto. tu non eri lì, non sai cosa avresti fatto e in ogni caso il punto è che lei è stata molestata e stuprata. punto. non c’e’ altro.
ah un’altra cosa: hai presente la solidarietà del condominio al quale ti riferisci? non esiste. se urli in un palazzo, soprattutto a napoli, la gente se ne fotte e si fa i cazzi propri. chiaro?
usa questo tipo di commenti per le puntate di programmi cretini come “forum”, qui non è ammessa la platea sguaiata che mette sulla bilancia in modo moralista e sguaiato la reputazione delle donne.
grazie
A rileggerlo bene si nota che:
Lui l’ha minacciata: di dire quanto lei era puttana, come aveva taciuto delle sue toccatine e aveva continuato per un ora almeno a usare quegli argomenti che disorientano e che alla fine ti convincono che davvero se ti sta succedendo quello che ti sta succedendo deve essere per forza colpa tua. Lei ha provato a dire di no e poi si è abbassata gli slip, si è appoggiata ad un tavolo e lo ha invitato a prenderla da dietro.
Avrebbe dovuto buttarlo fuori a calci, e se insisteva gridava i modo tale da far ribellare tutto il palazzo, e poi sarebbe andato dal ragazzo e gli avrebbe raccontato delle toccatine dicendola sua pudicità nel non dirglielo, invece gli ha servito la scusa su un piatto d’argento.
Come si diceda noi in calabria,curu culu ruttu e senza cirase (con il c..o rotto e senza ciliege)
@taranto57
Lo stato aiuta poco, a malapena fa girare con gli spray al peperoncino, vieta di girare con i taser(http://www.poliziastato.it/…t=125&id=331#331)ovvero gli storditori elettrici, ci manca solo che vieti alle donne di prendere lezioni di difesa personale.
@sergio
Vedi come si renderanno conto facendo dei lavori, possibilmente duri, per cercare il più possibile di ripagare quelli vicino a quella persona o quelle persone a cui si è fatto del male, e non come certe persone che dopo aver ucciso dei ragazzi, gli fanno fare la detenzione all’acqua di rose, le tengono in un albergo e gli fanno scrivere un libro e ora ha pure una sua linea di prodotti(http://www.tgcom.mediaset.it/…ticolo390121.shtml)
Mi ricorda un vecchio cartoon che parla proprio di come i criminali diventino famosi(http://bruscotoons.andromedafree.it/…/killer.swf)
sonod’accordo con johnny ci vuole i lavori forzati che imparino cosa vuol dire il rispetto della persona .E X una volta senza sconti di pena devono pagare fino allU’timo giorno .
Per quello che può valere ti offro tutta la mia solidarietà Sergio
on sarei tanto sicura che i giudici non condannassero.Io sono stato condannato al nord,senz prova solo con la testimonianza di mia moglie.Documentabile
Come uomo mi vien solo da dire che ho una gran rabbia.. come si può costringere qualcuno a subirti se non ti vuole? oltre al danno che fai all’altro non fai anche un danno al tuo amor proprio? Io non potrei mai prendermi una donna che non vuole solo ed esclusivamente me, una persona non è un oggetto, non può essere scelta e presa come un elettrodomestico!
Ma probabilmente questi sono discorsi per esseri evoluti. Se l’uomo discende dalla scimmia, la scimmia discende sicuramente da questi individui qua.. e secondo me se ne vergogna anche un pò..
ormai difendersi con le parole non serve più a nulla.
bisognava ucciderli i due bastardi.
e prima di farlo gli avrei infilato delle candele in culo e le avrei fatte consumare lentamente.
donne, difendetevi da sole, abbiate il coraggio non di denunciare le violenze, non servirebbe a nulla, ma di farvi giustizia da sole.
nessuno vi condannerebbe al carcere.
Volevo solo dire che la presenza di individui come questo su youtube http://it.youtube.com/user/MarchettoRomagna non sono di grande aiuto per la vostra lotta. e purtroppo non è l’unico
Non tutto il male viene per nuocere quindi:
Questa faccenda ha fatto gettare la maschera al lui di Maria Cristina, mostrando il volto della serpe malefica.
Per quanto riguarda l’omicidio Reggiani così come quello di Sara Wasington, sarei stato d’accordo a non dargli l’egastolo ma solo in cambio di lavori forzati
1)devono guardagnarsi col sudore della loro fronte il pane, le carceri non sono alberghi pagati da noi contribuenti
2)Niente di meglio di un buon lavoro forzato per riflettere su ciò che è stato fatto, altro che pena di morte, una pena che sembrerà infinita
giusy, lei è già andata via. non sta più ne con il marito ne a contato con il cognato…
Scusa, Mariacristina, ma cosa aspetti a fare le valigie e mollare tutto? Come accidenti fai a guardare ancora in faccia il tuo “uomo”? E come accipicchia hai fatto a dargli il c…o a quell’altra cloaca di tuo cognato? FUOCO gli avrei dato, io! Lo avrei fatto uscire da casa mia ridotto ad una poltiglia, quel verme schifoso! A pezzettini piccoli come struffoli glielo avrei ridotto il suo “coso”! Parti, lascia subito tutto e chiedi aiuto a qualsiasi fondazione che si occupa di vittime di violenza domestica… oggi fortunatamente ce ne sono diverse e sicuramente puoi ricominciare altrove con esseri migliori di quelli che hai intorno oggi… Auguri… che questo Natale ti porti via da tanta monnezza…
nn va denuciato all’ututrità quel perv ertito va sbeffeggiato metti dei manifesti cos’ lo derideranno tutti qul mezz’uomo
per aver costretto al silenzio la moglie. come complice. certo. ci starebbe tutta. probabilmente però ha ragione lei. in tribunale perderebbe. non i sono segni di violenza, nessun esame… sarebbe solo l’ennesimo modo per farsi chiamare puttana in una sentenza. bisogna creare le condizioni affinchè persone come lei possano essere tutelate sempre… questo in italia purtroppo manca ed è un vero schifo. la rabbia travasa… altro che lieto natale! 🙁
Ad averne di uomini così…!
🙁
Io denuncerei anche il marito.