Skip to content


Arrestato in Israele: Vittorio del blog Guerrilla Radio

Vittorio Arrigoni, nel suo blog Guerrilla Radio, alla fine di qualche suo post scrive "restiamo umani". E’ partito con la nave carica di speranza e di medicinali urgenti della missione Free Gaza e si è ritrovato spesso a filmare gli israeliani che sparano sui pescatori palestinesi per impedire loro persino di sfamarsi. Con la nave internazionale hanno provato ad impedire che i palestinesi in mare fossero ammazzati. Sul suo blog ci sono tanti appunti di viaggio e tanti video che mostrano la disumanità degli israeliani mentre sparano su persone disarmate.

Vittorio, Vik (Guerrilla) è stato arrestato dalla marina militare israeliana assieme a 15 pescatori palestinesi e ad altri due pacifisti. Audrey chiede a tutt* i blogger aiuto per diffondere questa notizia.

Noi ci siamo. Seguono: comunicato, lettere e aggiornamenti.

Comunicato del Free Gaza Movement

Quindici pescatori palestinesi insieme a tre internazionali sono stati
fermati e arrestati nelle acque palestinesi dalla marina Israeliana.
Stavano pescando a 7 miglia dalla costa di Deir Al Balah, chiaramente
nelle acque di Gaza e dentro i limiti di pesca sanciti dagli Accordi di
Oslo del 1994. I pescatori e gli osservatori dei diritti umani
internazionali sono stati trasferiti in tre barche diverse sulla nave da
guerra israeliana. Altri pescatori palestinesi hanno raccontato che tre
barche hanno poi preso il mare dalla nave da guerra dirigendosi a nord.

I tre internazionali sono Andrew Muncie scozzese, Darlene Wallach
americana e Vittorio Arrigoni italiano. Le ambasciate inglese,
americana e italiana sono state contattate e sanno del sequestro.
Chiamate il Ministro di Giustizia Israeliano al +972 26 46 66 66 e
dichiarate la vostra condanna a questa azione illegale fatta dalla
Marina Israeliana.
Chiamate le ambasciate a Gerusalemme per far
presente che molti dicono che è ora di dire basta alle persecuzioni
illegali in Israele.

Stephen Brown, UK Consulate +972 25 41 41 00
U.S. Consulate General + 972-2-6227230
Luigi MATTIOLO, Italian Ambassador +972 3 5104004
CONTACT:
Caoimhe (Gaza) + 972 598 273 960
Donna (Gaza) + 972 598 836 420
Fida (Gaza – Arabic) – + 972 599 681 669
ISM Media Office – + 972 2-2971824 

—>>> Ecco la lettera che la madre di Vittorio ha scritto al consolato italiano mentre lui era sottoposto ad interrogatorio.

—>>> QUI un aggiornamento da Luisa Morgantini che sta seguendo la vicenda e parla di chiara violazione della legalità da parte del governo israeliano

—>>>Sul quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth scrivono
che il pacifista inglese sta facendo uno sciopero della fame per ribellarsi alla decisione di espellerlo

Update:

Ultime notizie dicono che Vik e Andrew (uno degli altri due internazionali arrestati) sono nel centro di detenzione
dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove aspettano di essere espulsi.
Probabilmente anche Darlene (la terza arrestata) si trova lì.
I pescatori (arrestati con loro) sono ancora
trattenuti ed è possibile che Vik ed Andrew decidano di resistere
pacificamente all’espulsione fino a quando i pescatori non vengano
liberati.
E’ anche molto probabile che decidano, in caso di espulsione, di tornare a Cipro.

Ancora un update del 18 novembre dal blog di Audrey:

Vik ha chiamato suo papa’:
Gli ha detto che sono stati rinchiusi nel carcere dell’aeroporto, in 3 celle separate.
Sono stati colpiti con le pistole che sprigionano scariche elettriche e poi immersi nell’acqua.
Attendono l’arrivo di 2 avvocati e del console italiano Filip.
Vik ha detto che sta bene ma aveva la voce esausta.

Update 19 novembre da Audrey:

SMS TELEFONICO di AGGIORNAMENTO RICEVUTO ALLE 9 di STAMATTINA:

Contattato telefonicamente il centro di detenzione del Ben Gurion, hanno detto che i 3 arrestati sono stati portati altrove 

Ecco il post di aggiornamento di Audrey:

Confermo che Vik, Andrew e Darlene sono stati trasferiti questa mattina
alla prigione Maasiyahu di Ramle.


Pare che le condizioni di questo carcere siano buone (per quanto possibile) e che loro tre si trovino in un’area con altri attivisti internazionali e non con criminali israeliani. Pare anche che abbiano deciso di opporsi pacificamente alla loro espulsione. Un avvocato sta cercando di parlare con loro, ma per adesso non ci è ancora riuscito.


Si sta anche cercando di fargli avere alcuni dei loro effetti personali (vestiti, ecc…) Non appena avrò altre notizie vi farò sapere.

MAIL ricevuta alle 10.31


Ringrazio TUTTI coloro che si stanno attivando con post, mail, telefonate e ricerca di contatti per fare pubblica pressione. Scusate
se non riesco più a farlo individualmente, ma l’onda sta crescendo e mi
è davvero complicato stare dietro ad ogni iniziativa. Grazie ancora, Vik non è solo e questa è la cosa più importante.


Ps
A tuttora non mi è giunta notizia di alcuna TV italiana che abbia
riferito l’accaduto. Trovo la cosa semplicemente VERGOGNOSA. SE è
accaduto chiedo che me ne sia data conoscenza.


Audrey

Aggiornamento avuto per telefono alle 14.00
(19 novembre)

Vik e Andrew dovrebbero incontrare gli avvocati incaricati dalle famiglie, oggi pomeriggio dopo le 16,00.


Darlene è stata informata dal suo avvocato che i pescatori palestinesi
erano stati rilasciati. Non ne sapeva nulla. Lo stesso (si suppone) sia
per Vik e Andrew.


Si saprà dopo questi colloqui (si spera) cosa aspetta i 3
internazionali: espulsione o processo.
La posizione di Vik è particolarmente delicata, essendo già stato
espulso con divieto di rientro in territorio israeliano (ricordiamo che
Vik NON stava in territorio israeliano, ma a Gaza, è stato portato con
la forza entro i confini dello stato ebraico). 

Aggiornamento per sms ricevuto alle 17.50

La madre di Vik ha saputo che oggi il console lo ha incontrato.
Sta bene. Non può ricevere telefonate e ne può fare pochissime.
Il cellulare comunque è andato perso in mare durante l’arresto e con esso i numeri di telefono.
Domani avranno i primi interrogatori, dopo di che si dovrebbe decidere per l’espulsione, che probabilmente accetteranno dal momento che i 15 pescatori sono stati liberati.

Vik è stato intervistato da Infopal: QUI trovate l’intervista dove lui spiega cos’e’ successo e come si sta concludendo la vicenda.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Vedere.


14 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Mario says

    A quanto ho letto sul blog di Audrey, Vittorio dovrebbe essere tornato a casa. Immagino che nei prossimi giorni racconterà la propria esperienza (o magari ha già iniziato a farlo e io mi sono perso la cosa). Ciao!

  2. fikasicula says

    mario scusami perchè non rispondo…
    sono incasinatissima.
    grazie comunque per gli aggiornamenti.
    :)*

  3. Mario says

    Riciao, sto diventando monomaniacale… Un aggiornamento: domattina i tre attivisti internazionali illegalmente detenuti in Israele, Vittorio Arrigoni, Andrew Muncie e Darlene Wallach, inizieranno uno sciopero della fame affinché i pescherecci sequestrati ai 15 pescatori palestinesi siano restituiti ai loro legittimi proprietari. La notizia è tratta dal sito Infopa.it,
    http://www.infopal.it/testidet.php?id=9905
    che traduce un comunicato del Free Gaza Movement.
    http://www.freegaza.org/…03b63c4b36f&offset=
    Il sito Infopal dice anche che «tutti tutti e tre gli attivisti sono disponibili per interviste. Contattate l’ISM per ulteriori informazioni e per i loro numeri di telefono. Greta Berlin – Media Team – Free Gaza Movement – 357 99 08 17 67».

  4. Mario says

    Magari lo sai già, comunque sul manifesto di oggi c’è un articolo di Michele Giorgio sul rapimento di Vik da parte di Israele (p. 10). Ciao

  5. fikasicula says

    grazie mario
    avevo appena letto da audrey.
    ora aggiorno anch’io.
    :)*

  6. Mario says

    Infopal.it ha intervistato Vik:
    http://www.infopal.it/testidet.php?id=9896
    Ciao, Mario

  7. Lameduck says

    Le tv sono troppo impegnate con i falsi filmati di Al Qaeda e la scoperta dell’acqua calda nazista che si nasconde in rete. Toh, guarda, ci sono i nazi, non se ne erano accorti prima. Ora tutto servirà a sviare l’attenzione.
    Piena solidarietà a Vik. Ci sono anch’io.

  8. samie says

    Non possiamo fare altro che attendere l’evolversi degli eventi. Ringrazio per i continui aggiornamenti!

  9. fikasicula says

    grazie mario. ho messo l’update sul blog. ho provato a commentare ma non riesco.

  10. Mario says

    Aggiornamento: sul sito del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth
    http://www.ynetnews.com/…,7340,L-3625152,00.html
    ho letto che l’attivista ingelse arrestato con Vittorio ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la decisione di espellerlo. Sul sito è possibile commentare gli articoli (talkback): forse varrebbe la pena di scrivere tutt* un commento. Credo che il giornale sia abbastanza progressista, per ciò che la parola può significare.

  11. fikasicula says

    sono d’accordo con te mario.
    facciamo passa parola. la stampa italiana come al solito notizie come questa non se le caga neppure di striscio…
    oggi l’ho letto solo sull’unità. spero che altri ne parlino.
    mah! 🙁

  12. Mario says

    Sembra strano in questo circuito di perenni incazzat*, ma questa è forse la prima volta che certe cose succedono a qualcuno con cui mi sono “sentito”, anche se magari Vittorio neppure ha idea di chi sono. Un giorno ho mandato un commento a Guerrilla Radio e poco dopo mi sono trovato linkato… Già quest’estate ho seguito le vicende delle navi pacifiste che hanno violato l’embargo e sono arrivate a Gaza. Leggo di scariche elettriche: questa si chiama tortura. Vittorio è stato torturato, anche se per il fatto di essere occidentale sarà rispedito in Italia. Israele non è una democrazia e, onestamente, questo NON è antisemitismo.

  13. il Russo says

    Con Vittorio e tutti gli arrestati!

Continuing the Discussion

  1. Samie linked to this post on Novembre 19, 2008

    Questa è la lettera che la madre di Vittorio Arrigoni ha spedito al Consolato italiano dopo che è giunta la notizia del suo arresto dalla marina militare israeliana. Esprimo la piena solidarietà a Guerrilla Radio e la mi