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Appunti femministi

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Tra offese, braccate e ferite, abbiamo una donna uccisa assieme alla figlia. Lui, il marito, al solito poi ha tentato di uccidersi. Non c’e’ riuscito.

A bologna si chiedono come mai l’idea del taxi rosa non abbia avuto successo. Il mezzo era pensato per dare passaggio alle donne che escono sole la sera e impedire stupri per la via. Forse il punto è che le donne avrebbero bisogno di tutt’altro. Percosse, stupri e omicidi avvengono per la maggior parte in famiglia e lì non c’e’ taxi rosa che tenga. 

La notizia viene data da repubblica bologna che al momento è oggetto di attenzione da parte di un tot di attiviste femministe poichè il quotidiano sta ignorando ogni evento contro la violenza sulle donne che precede la data della manifestazione nazionale del 22 novembre. Perciò Il mezzo scelto è di presidio attivo attraverso il voto di un commento che parla della manifestazione. E’ il primo commento che potete leggere su questa pagina, votatelo anche voi per farlo stare in alto.

Altra news da ricordare si riferisce al divieto d’aborto in uruguay. Carcere da tre a sei anni per tutte quelle che abortiscono meno che per quelle che sono state stuprate o che hanno bisogno di una interruzione per motivi terapeutici. Ecco cosa c’era andato a fare il papa in america latina. Capito tutto.

Un bel segnale arriva da alcune suore di un convento che chiedono il testamento biologico mentre tutto il mondo ecclesiastico senza ritegno accusa di omicidio la famiglia di eluana englaro.

Ultimi appunti femministi riguardano la prostituzione: in svezia una legge prevede di colpire il cliente. In italia invece anche le proposte fatte dalla cosiddetta opposizione rivelano un intento persecutorio nei confronti delle sex workers. Pene detentive e sanzioni. Eccovi un riassunto delle proposte in discussione fatto da Il Paese delle Donne Online:

Prostituzione tante proposte e nessuna convincente

Avviata in Senato, nelle
commissioni affari costituzionali e giustizia riunite, la discussione
sui disegni di legge in materia di prostituzione.

Otto i ddl presentati: quello del governo (Mara Carfagna), uno del PdL (Musso), due della Lega (Franco e Stiffoni), quattro del PD (Vittoria Franco, Anna Finocchiaro, Silvia Della Monica, Donatella Porretti Serra).

Il reato di esercizio della prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico è previsto nei testi del governo, del Pdl, della Lega e dai ddl Vittoria Franco e Serra del PD.

Tale reato è punito, nel testo del governo, con l’arresto da cinque
a quindici giorni e un’ammenda da 200 a 3.000 euro sia per chi esercita
la prostituzione che per i clienti. Quanto ai minori,
per quelli non accompagnati che esercitano la prostituzione, si prevede
il rimpatrio assistito, finalizzato al ricongiungimento con la propria
famiglia d’origine.

Per coloro che reclutano, favoriscono, sfruttano, gestiscono o organizzano la prostituzione dei minori
si incrementano le pene con la reclusione da sei a dodici anni e con la
multa da 15 mila a 150 mila euro. _ La pena si inasprisce se il minore
ha un’età compresa tra i sedici e i diciotto anni o se è minore di
sedici.
Oltre all’inasprimento delle pene per chi esercita, sfrutta o favorisce
la prostituzione, in particolare quella minorile, Lega e Pdl autorizzano la prostituzione nei luoghi privati,
previa comunicazione ai questori, l’iscrizione in un apposito registro,
l’obbligo di sottoporsi ad accertamenti sanitari, fino «all’obbligo, sanzionato penalmente, di esigere dal cliente il pagamento del compenso previsto prima dell’effettuazione della prestazione» (Stiffoni).
_Si dà inoltre la facoltà ai Comuni di individuare aree pubbliche o aperte al pubblico nelle quali la prostituzione è consentita e regolata (Musso).

Il testo a prima firma Vittoria Franco (PD), vietando l’esercizio della prostituzione nei luoghi pubblici, punisce i trasgressori, (chi esercita e il cliente), con una sanzione amministrativa da 1.000 a 6 mila euro.

Questo tipo di reato non è invece previsto nel testo a firma Silvia Della Monica (PD), che introduce il divieto
di prostituzione limitatamente ai luoghi pubblici che circondano, o
sono adiacenti, a istituti scolastici, luoghi di culto
, ospedali, cliniche o istituti residenziali di cura.

Nel testo Vittoria Franco, i Comuni possono individuare
nel proprio territorio luoghi adatti per l’esercizio della
prostituzione in condizioni di riservatezza. Non è punibile la
prostituzione in luoghi di privata dimora, fino ad un numero massimo di
tre persone dedite alla medesima attività.

Rilevante l’inserimento delle nuove disposizioni
nell’ambito dei reati contro la «personalità individuale» (e non
nell’ambito della pubblica moralità e del buon costume come ancora
viene collocato) come già vi rientrano lo sfruttamento della
prostituzione minorile e i delitti di schiavitù.

I testi PD concordano nel non sanzionare l’esercizio in forma autonoma della prostituzione,
di proteggere chi costretto ad esercitarla , di colpire le
organizzazioni criminali o i singoli sfruttatori, di tutelare i
soggetti deboli, in particolare i minori, favorire percorsi di recupero
e assistenza. In sintesi, contrasto alla criminalità, tutela delle
vittime, bilanciamento di interessi tra chi esercita la prostituzione e
la collettività.

Di segno molto diverso il testo a prima firma Donatella Poretti (Radicali nel PD). Il suo ddl si ispira al principio e alla convinzione che governare i fenomeni sociali sia più efficace che proibirli,
nell’interesse delle persone che si dedicano alla prostituzione o che
fruiscono della prostituzione altrui, nonché della società intera.
Con la convinzione che mentre in clandestinità tutto sia di fatto
possibile, solo nella legalità, con diritti e doveri, la persona sia
libera di scegliere. Pertanto si prevede:
- l’abrogazione
della legge Merlin, (che non ha chiuso le «case» ed ha aperto le
strade) come passaggio necessario per consentire che la prostituzione
sia riconosciuta come una attività lavorativa attraverso cui si offrono
servizi sessuali regolarmente remunerati, e i cui profitti,
conseguentemente, saranno soggetti a prelievo fiscale;

- sarà
il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto col
Ministro della salute, a stabilire una serie di misure a cui le persone
che esercitano tale attività devono sottostare: controlli sanitari e
norme igieniche nonché regole di sicurezza dei locali in cui viene
esercitata tale attività;

- non
si introducono nuovi articoli nel codice penale ma, restando in piedi i
reati che rimandano ad atti osceni compiuti in luogo pubblico o aperto
al pubblico, la prostituzione esercitata per strada continuerà comunque
ad essere punita sia penalmente, sia con sanzione amministrativa.

Comunque tempi lunghi per l’eventuale approvazione di
nuove disposizioni sulla prostituzione: in Senato è in arrivo la
finanziaria, se ne riparlerà a gennaio, solo dopo aver avviato
audizioni con i soggetti esterni alle istituzioni, ancora da definire.

 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.