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La mignottocrazia

Chiariamoci: di questa cosa
mi interessa davvero niente. Ma proprio nulla. Se non incidentalmente
perchè mi torna alla memoria il nome di questa ministra ogni volta che
faccio i conti con le cose che dovrebbe fare e che non fa. Anche se su questo evidentemente io e le donne manager – felici perchè pare ci sia un "piano" per le madri lavoratrici, le stesse che faranno fuori dall’alitalia immagino – abbiamo opinioni parecchio divergenti.

In questo
momento
noi abbiamo ben altri problemi. Continuiamo a praticare la box in casa
contro i "nostri" gentili uomini, e non per divertimento. Ci capita di perdere il lavoro, di vederci massacrare dai progetti sullo stato sociale che puntano tutto sul ruolo di cura delle donne come ammortizzatore sociale.

Non mi interessa neppure di come va Obama nell’Oregon ma ho ricevuto
una mail che mi invita a votarlo giusto lì ed è un po’ complicato
spiegare che la sicilia, seppur un po’ staccata dall’italia, memore dei
suoi trascorsi separatisti, con l’aspirazione a diventare una delle
tante stelle contenute nella bandiera statunitense, strapiena di basi
americane, non è ancora una regione Usa. Meno complicato è dire che
chiamare "Dear fikasicula" al voto americano è cosa un po’ ridicola ma tant’e’.

In ogni caso non voterei Obama e neppure l’altro, quello
repubblicano. Il primo è un prete buono per poveri e diseredati ma
paternalista e patriarca come solo un keniota integrato nelle comunità
nere d’america, tutte santità e gospel a colazione, può essere. Il
secondo… non vale neppure la pena dire cos’è. Solo che farebbe il
paio con chi ha inventato quella pubblicità cretina che va in onda sui
nostri schermi e che si affanna ad emozionare con il ritorno a casa dei
"nostri" soldati. Neppure venissero a liberarci dai fascisti.

Dicevo della carfagna. Questa donna è solo una comparsa. Una
delle tante conseguenze dei "tagli" è il fatto che del ministero alle
pari opportunità resta solo un luogo di elargizione di qualche sparuto
finanziamento ad associazioni amiche. Nessuna importante iniziativa.
Niente di niente. Lo stipendio della carfagna è semplicemente inutile.
Tutto qui. Il ministero, con tutte le sue importanti funzioni, lo ha
tagliato alla radice tremonti non appena si è insediato e ha rubato 20
milioni di euro destinati ai centri antiviolenza per darli ai sindaci
sceriffi impegnati nelle loro particolari e fantasiose interpretazioni
del termine "decoro".

La carfagna è una povera crista piazzata lì come accessorio decorativo, ne sono consapevole. Ma mi
spiace che per metterla in discussione si adoperino argomenti sessisti.
Il fatto che è una donna, certo, aiuta: perchè nessuno si sarebbe
permesso di dire che un deputato di forza italia qualunque ricopre
quella tal carica perchè ha fatto pompini al cavaliere, metaforicamente
parlando s’intende. Tutti gli uomini che occupano posizioni di
prestigio sono lì per merito? Non hanno mai dato via il deretano –
sempre in senso metaforico – a nessuno? Io penso di si. Dunque non
capisco. La carfagna è una che di politica capisce zero. Ha la
lungimiranza di una cieca di sorrento e la personalità di una
coccinella piazzata sul trono di un reame che di fatto non esiste.

Si possono dire tante cose su di lei senza che continuiamo a tirare
fuori la banale storia di un calendario ben riuscito e di
intercettazioni che personalmente non ho sentito. Tutto quello che le
stanno vomitando addosso a questo punto offende anche me. Moralisti e
paternalisti ad ogni piè sospinto.  Della serie: mia figlia è una brava
ragazza, invece tu…

D’altronde il guzzanti, quello che parla di "mignottocrazia" contemporanea, collane di perle e appartamenti per le donne e posti di prestigio solo agli uomini, non mi pare abbia mai detto niente su emilio fede.

—>>> Foto di Rene’ Maltet – via Riotclitshave

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. brazov says

    Tutti gli uomini che occupano posizioni di prestigio sono lì per merito? Non hanno mai dato via il deretano – sempre in senso metaforico – a nessuno?

    Questa è una scorciatoia scorretta. C’è una differenza d’immagine ma anche di sostanza. Prostituirsi politicamente per fare carriera politica è brutto ma più sopportabile che farlo sessualmente. C’è sempre la possibilità che un ex prostituto politico cominci ad lavorare decentemente.

  2. fikasicula says

    🙂

  3. Anna says

    Giuuuuuustoooooooooooooo!!!