Skip to content


D’estate: contando le donne morte e stuprate!

Qualche tempo fa Fastidio mi ha segnalato un articolo sull’italia a mano armata che descrive davvero bene quale sia la situazione italiana in fatto di redistribuzione di porto d’armi e di istigazione all’omicidio da parte dei vari "ministri della paura" che si alternano al governo della nostra nazione. La cosa oscena, nel senso negativo del termine, è quella che si riferisce alle ore di educazione fisica nelle scuole con addestramento – pistola in pugno – di tiro al poligono per ragazzi di diciassette o diciotto anni. Fossi la loro madre mi preoccuperei delle conseguenze di questa modalità, per così dire, pedagogico-educativa.

La conseguenza più grave di questo enorme investimento al diritto/dovere di difendere la propria villetta, anche quando la villetta non ce l’hai, è l’introduzione di un numero spropositato di armi nelle case. Chiedo: secondo voi in che modo saranno utilizzate più frequentemente queste armi? Io una mezza idea ce l’avrei e in effetti arriva alla stessa conclusione anche l’articolo in questione. Sono i delitti domestici la conseguenza diretta della proliferazione di pistole in mano a quasi un uomo su quattro in tutt’italia.

Come se gli uomini non avessero già sufficiente fantasia circa i metodi da utilizzare per farci la pelle. Come quella uccisa a Perugia a morsi, botte e testate, o quella donna uccisa socialmente ovvero segregata in casa a Trento per cinquant’anni dal marito geloso, o quella che l’ex marito aveva tentato di investire con l’auto prima di riuscire ad ammazzarla a Bergamo, o quella punita atrocemente a Pisa dall’uomo che per provocarle un dispiacere assoluto le ammazza i figli a martellate, o quella che siccome lui non vuole morire da solo allora finisce ammazzata con i figli a Napoli. E siccome il riassunto dello sterminio delle donne nei mesi scorsi non finisce qui allora proseguiamo con questo parzialissimo bollettino di guerra: Montebello, lui la ammazza con una pistola regolarmente detenuta; italiano in trasferta a Madrid ammazza moglie e figli; Parma, ammazza moglie e figlia diciannovenne con pistola e regolare porto d’armi; Pinerolo, spara alla figlia – uccidendola – e tenta di far defungere anche la moglie; Roma, lui ammazza la moglie con un coltello da cucina davanti i suoi due figli; Udine, una ragazzina subisce uno stupro di gruppo; Licciana Nardi, una ragazza viene stuprata da un branco di coetanei; Scandiano, violentata nel bagno di un ristorante; Bologna, due stupri per i quali le donne scenderanno in piazza il 21 ottobre; Puglia, ragazzina violentata in vacanza; Modena, picchiata, drogata e violentata; Milano, adescava donne offrendo un lavoro poi le drogava e violentava; Montecatini, sono rinviati a giudizio quelli dello stupro di gruppo ai danni di una quattordicenne. Lei, quella stuprata, è stata prosciolta dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico (e per fortuna, diofascista!!!); Termoli, stuprata da tre passanti annoiati e poi scaricata nei pressi del parco dopo l’uso; Foligno, uccisa a coltellate dal fidanzato; Firenze, stupro di gruppo (erano in sette) ai danni di una ragazza. Al momento hanno concesso i domiciliari per gli accusati che replicano che lei – com’e’ ovvio – ci stava. Loro sono universitari, rampolli della toscana per-bene che non possono essere associati ai maschi permale tipo rumeni o africani. Se sei bianco, italiano, studente, di buona famiglia e con un buon avvocato a farti la guardia è ovvio che la ragazza passa per una che non veniva stuprata ma si divertiva da matti. La cosa antipatica di questo fatto è l’associazione che la stampa avanza tra i presunti violentatori e i film splatter ai quali qualcuno di loro si dedicava. Sarebbe da capire perchè mai un film splatter segna a vita un giovane o lo codifica come individuo dalle abitudini trucide. Solita abitudine morbosa di descrivere il "cattivo" come uno
"a-normale" quindi differente e lontanissimo dalle persone che abbiamo
accanto. Per dire: mia sorella da bambina mi faceva vedere film con vermi che attraversavano crani e sangue che schizzava da ogni parte eppure non mi sembra di avere mai stuprato ne ammazzato nessuno e che io sappia non lo fa neppure lei.

Insomma eccoli qui i numeri delle donne molestate, picchiate, stuprate in italia. Più di un milione all’anno dai dati visibili e più di cento le donne uccise per mano di un uomo. Se non è una strage anzi un femminicidio questo, ditemi voi cos’e’.

A questi dati vanno aggiunti quelli che sommano le aggressioni alle sexworkers (ricordate la campagna "Ci riguarda tutte"!), alle donne in generale per il loro abbigliamento, per l’uso che fanno del loro corpo come se di corpi al naturale la tivvù del presidente del consiglio non ce ne propinasse a pagamento. Se gestisci la vendita di prestazioni sessuali e del tuo corpo da libera imprenditrice di te stessa allora meriti la forca, se invece fai vedere la fichetta in tivvù facendo guagnare soldi a palate a chi ti piazza in palinsesto nel bel mezzo del business pubblicitario e della promozione del nuovo modello culturale (eufemisticamente parlando) da imporre, allora va tutto bene. Il punto è che la nostra è una società che salvaguarda i magnaccia, un clan di papponi, di sfruttatori che non accetteranno mai che una donna gestisca se stessa in autonomia ne’ dentro ne’ fuori casa.

Poi aggiungiamo anche le aggressioni per motivi omofobici o razziali che non hanno ragioni diverse. Perchè di fondo eleggono a ottimale il modello del macho difensore della patria, quello che lo tira fuori e ti fa vedere quanto ce l’ha lungo e se non dovesse bastare allora si mette anche a pisciare in circolo attorno a te per dirti in versione liquida e giallastra (magari verdognola) che quel territorio gli appartiene. Roba da cani bastardi che almeno i cani sono affamati e lo fanno per sopravvivere e beccarsi un pezzo di pane e non perchè gli sta sul culo il colore a pois del randagio ultimo arrivato nel quartiere.

Questo modello maschile fascista, sessista, razzista, che dice di averlo duro ma che ha problemi con il suo uso con le donne – quanto meno in termini di approccio con attenzione alla consensualità – tant’e’ vero che le ammazza, le picchia e le stupra, è il giovane italiano del futuro. State allegre sorelle e compagne che di "giorni perfetti" ce ne toccheranno ancora tanti. E se non godete alla vista del sangue e non urlate di piacere quando la donna che conoscete vi dice che ha un marito che le fissa l’orario d’uscita e di rientro, che la rimprovera se lei non gli fa trovare il pranzo in tavola e si incazza perchè la vicina, guardiana dei valori patriarcali in senso volontario o su commissione, gli ha riferito che la moglie è stata fuori casa per fare la spesa più del dovuto o ha niente po’ po’ di meno fatto entrare dall’uscio un idraulico prestante e l’ha fatto uscire dopo un tempo eccessivo… se tutto questo non vi fa piacere allora fate un salto all’assemblea romana del 18 ottobre per organizzare la manifestazione contro la violenza maschile sulle donne del 22 novembre oppure provate a capire se nelle vostre città si sta organizzando qualcosa contro la violenza alle donne. Infine potete iniziare a ragionare seriamente e in maniera pubblica di un nuovo e diverso modello di mascolinità come fa Maschile Plurale. Ciascun* di voi può fare anche una piccola cosa. Buona lotta a tutt*!

—>>>Foto da Riotclitshave

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. fikasicula says

    ehi rosa 🙂
    ben ritrovata!
    non so se il taglio sia utile. di sicuro una reazione di difesa da parte delle donne è quella da sollecitare, senza l’assillo di farci giustizia da noi altrimenti non siamo diverse da loro..
    autodifesa per donne, maggiore sicurezza e fiducia in se’, rabbia e aggressività a sufficienza da non subire nulla di quello che ci fanno. e se ci scappa il taglio… beh pazienza 🙂
    vuol dire che ne faranno a meno!
    baci

  2. Rosa says

    se stuprano me mica li denuncio. Prendo come esempio Lorena Bobbit e glielo talgio di netto. Ho più fiducia nel coltello che nella giustizia italiana.

    Bellissima la tua considerazione a proposito della prostotuzione e della donna in tv, la condivido in pieno! è uno schifo. Raffaella fico ha venduto la sua verginità x un milione di euro e non ho sentito carfagne andarle addosso.

Continuing the Discussion

  1. no alla violenza sulle donne linked to this post on Ottobre 10, 2008

    Da Femminismo a Sud La conseguenza più grave di questo enorme investimento al diritto/dovere di difendere la propria villetta, anche quando la villetta non ce l’hai, è l’introduzione di un numero spropositato di armi nelle case. Chied