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Palermo: 11 ottobre appello per una manifestazione nazionale contro lo sgombero dell’ExKarcere

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Palermo è una città complicata. Chi ci vive lo sa e chi fa militanza lo sa di più o in modo diverso. Anche un solo spazio in meno è una rinuncia che non si può fare.  Ce ne vorrebbero di più a lottare in mille modi, ciascuno diverso  o  uguale, a fare diventare una città che si dirige verso il futuro disarmata, senza prospettive, senza speranze, senza genialità che non siano appiattite dal bisogno, dall’opportunismo, dal qualunquismo o dal qualcunismo (per dirla alla caparezza: "oggi non c’e’ più l’uomo qualunque, tutti pensano di essere o di poter diventare qualcuno") una cosa viva, vissuta attivamente, agìta e attraversata a testa alta, con ironia e nessunissima voglia di arrendersi.

A Palermo stanno per sgomberare l’ExKarcere e chi l’ha costruito e ne ha fatto un luogo di battaglie civili chiama all’appello tutt* perchè  uno spazio non si può spegnere in silenzio. Così pubblichiamo il loro appello fatto di parole dure, magari  con molti neutri maschili  :)p, che racconta com’e’ andata, cos’e’ successo e chiede partecipazione per una manifestazione nazionale in programma l’11 ottobre. Per le adesioni scrivete all’indirizzo:  excarcere@ecn.org.

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Non fu la prima e non sarà l’ultima…. Era il 12 marzo 2001 quando , dopo lo sgombero della casa del goliardo , da una nuova occupazione di uno stabile abbandonato nel quartiere popolare dell’Albergheria , la città di Palermo ha visto nascere l’esperienza del centro sociale occupato e autogestito “ExKarcere”;esperienza che prende le mosse proprio da un’occupazione che è al tempo stesso riappropriazione di spazi sociali e di luoghi di autonomia politica , ma anche risposta determinata e conflittuale alla speculazione edilizia nei centri storici perpetuata dalle varie amministrazioni cittadine che nel tempo si sono succedute. 

Esperienza importante per la nostra città perché è stata la prima occupazione di un centro sociale a Palermo dopo un decennio in cui la città era rimasta senza spazi autogestiti o occupati. Tutto ciò nasce dall’esigenza di rilanciare sul piano teorico e pratico un nuovo agire politico in netta collisione con il sistema partitico e con le istituzioni che nel nuovo scenario globalizzato hanno assunto forme peculiari di invasività e controllo. Nella distanza incolmabile con ogni forma di dialogo e di ricerca del compromesso tipica della politica formale , queste nuove pratiche hanno avvicinato la Palermo più popolare a forme di partecipazione autonoma e diretta alle battaglie che la vedeva coinvolta , sviluppando così , nei tanti soggetti sociali della città normalmente non interessati alle logiche istituzionali , un concetto di politica orizzontale e mai di rappresentanza.

Le ultime elezioni ci dimostrano inequivocabilmente come la scelta di compatibilità e di piena integrazione al sistema economico capitalista e a quello parlamentare , portato avanti da tutto il mondo della sinistra istituzionale , abbia infine portato alla luce tutte le contraddizioni e le falsità di questa presunta alternativa politica accelerandone la prematura scomparsa. 

Una scelta di convenienza politica che oggi oltre a mettere in crisi l’esistenza stessa di questi partiti , ha soprattutto compromesso , nell’immaginario collettivo , l’idea stessa di una alternativa possibile all’esistente.

Conseguenza di questa scelta di campo è peraltro la passiva accettazione dell’incontrastato dominio politico dell’attuale governo Berlusconi le cui prime scelte stanno già delineando un sempre più pesante attacco ai diritti dei lavoratori , dei precari . Un progetto politico , quello del centro-destra , che agevolato dalla complicità veltroniana , sul concetto di “emergenza” ha da subito imposto le sue linee direttive basate su pesantissimi tagli nel campo dell’istruzione , dell’università-ricerca , delle spese sociali ; su riforme legislative che aumentano il controllo sociale , palesemente antidemocratiche (dal federalismo alle riforme giudiziarie) ; sulla definitiva svalutazione del lavoro salariato, su una ancora più pronunciata istituzionalizzazione della precarietà del lavoro e della vita; e soprattutto sulla sistematica repressione di ogni forma di dissenso politico e incompatibilità sociale sostenuta attraverso militarizzazioni forzate dei territori e strumentali criminalizzazioni ogni qualvolta emergano forme di reale antagonismo. 

ExKarcere ha rappresentato in questi anni una significativa espressione cittadina di antagonismo che , rifiutando la logica del compromesso con le istituzioni , ha ostacolato in più di un’occasione i processi di valorizzazione del capitale nella metropoli, attirando così la decisa risposta degli apparati repressivi. In questi sette anni però la resistenza determinata dei compagni e delle compagne ha saputo avere la meglio sulle continue minacce di sgombero e su tutte le iniziative giudiziarie e poliziesche che ci hanno colpiti , continuando con fermezza il lavoro politico all’Albergheria e in tutta la città. Il potere tenta nuovamente di cancellare una storia fatta di lotte sociali , di battaglie di riappropriazione di diritti e grandi mobilitazioni di piazza lontane anni luce da ogni schematismo di partito e da ogni forma di delega e di rappresentanza in una metropoli caratterizzata da uno stravolgimento delle relazioni sociali e da modernizzazioni imposte da modelli neo-coloniali.

Dalla nascita , poco prima del g8 a Genova , l’ExKarcere ha saputo essere punto di riferimento per migliaia di giovani palermitani e per intere fasce di proletariato dei quartieri popolari palermitani al fianco dei quali siamo scesi in piazza ogni volta che si e’ trattato di impedire uno sfratto o uno sgombero o di sostenere la lotta per la casa , per un reddito garantito lavoro o non lavoro, quando si e’ trattato di opporsi al vertice ONU tenutosi in una Palermo blindata oppure quando si e’ rilanciato il ruolo del 1 maggio e della lotta contro la precarietà e per un reddito garantito costruendo la Palermomayday ; 

ha saputo farsi portavoce delle istanze di chi in città lotta per il problema abitativo , combattendo al loro fianco gli sfratti e organicamente con le fasce proletarie di popolazione che affrontano quotidianamente i drammi prodotti da miserie e speculazioni;

è stato accanto ai lavoratori in agitazione della FIAT di Termini Imerese e di fronte alle agenzie interinali per reclamare lavoro , reddito e dignità; 

è stato protagonista delle grandi mobilitazioni contro il Ponte sullo Stretto e contro altre grandi opere (la prossima costruzione dell’inceneritore di Bellolampo) denunciandone non solo invasività, inutilità e pericolosità per l’ambiente e la salute , ma opponendosi soprattutto ad un modello di sviluppo , che fa degli interessi economici delle varie lobbies imprenditoriali (del cemento , della guerra…) l’unico criterio valido per determinare le vie al “progresso” di un determinato territorio , non preoccupandosi di distruggere irreversibilmente le naturali vocazioni e le specificità dei luoghi , delle popolazioni , delle relazioni sociali;

ma ExKarcere è stato in questi anni anche sinonimo di antifascismo militante , pratica coltivata oltreché con una politica culturale e di controinformazione , soprattutto impedendo la conquista di agibilità politica cittadina alle formazioni neofasciste e andando in controtendenza con un atteggiamento “vittimista” nei confronti del tema “antifascismo” che va per la maggiore in alcuni territori anche fra le realtà di compagni sia a Palermo che nel resto d’Italia. 

Oggi , questo bagaglio di lotte e idee di cambiamento è messo in discussione dall’ennesima manovra affarista dell’amministrazione Cammarata (Forza Italia), che , mettendo in campo il suo apparato poliziesco-repressivo , si vuol riprendere un posto di valore dalla cui vendita a enti privati tanti governanti troveranno il proprio portafoglio più gonfio.

In opposizione a politiche securitarie e pratiche di controllo sociale che vorrebbero reprimere e cancellare quelle realtà che , sempre in prima linea nella costruzione e diffusione di lotte dal basso , hanno saputo generare e interpretare le istanze di una vera e propria conflittualità di classe , rispondiamo indicendo nel giorno 11 ottobre 2008 un corteo nazionale dei centri sociali che , sull’onda della radicalità e della determinazione che ci ha contraddistinto in questi anni , risponda con la dovuta rabbia ai processi di militarizzazione delle politiche di ordine pubblico e di repressione delle esperienze di lotta. Nessuno fermerà la nostra voglia,il nostro bisogno di conquistare spazi di agibilità politica nella nostra città, giorno dopo giorno, ci riprenderemo metro dopo metro , pezzo dopo pezzo le strade e le piazze , per creare spazi di contro potere da contrapporre alle logiche capitalistiche. 

Invitiamo dunque la cittadinanza , i compagni e le compagne di tutt’Italia , e tutti coloro i quali sono ancora pronti a difendere la legittimità e il ruolo politico e sociale che spazi antagonisti quali l’ExKarcere svolgono nelle metropoli, a partecipare con la propria determinazione al corteo in difesa degli spazi sociali e delle realtà autonome continuamente minacciate dalla repressione del comando capitalista.


MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI CENTRI SOCIALI

 PALERMO 11 OTTOBRE 2008

 


Concentramento:
 
ORE 16 VIA MONGITORE 77(davanti ExKarcere)

per info e adesioni : excarcere@ecn.org

CSOA ExKarcere – Palermo

http://isole.ecn.org/excarcere 


http://www.infoaut.org

 

Posted in Omicidi sociali.


One Response

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  1. bibbulo says

    ci sarò!