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Perugia, 19 giugno: presidio per Barbara Cicioni. La *sacra famiglia* uccide

Update: delle 6 associazioni che si erano costituite parte civile al processo tre (Differenza donna, Giuristi democratici e
Ossigeno) ora sono state depennate
dal giudice nella prima udienza di ieri mattina in quanto non hanno una
sede a Perugia. Rimangono dunque il comitato 8 marzo e Telefono rosa,
che assicurano di presenziare al processo per richiamare l’attenzione
sul fatto che la morte di Cicioni non è soltanto un dramma famigliare.

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Il gruppo di discussione
sulla Violenza alla FLAT 2008
ha espresso la
volontà di appoggiare i presidi delle donne al processo per il
femminicidio di Barbara Cicioni. Pubblichiamo sotto il volantino che
invita alla partecipazione del presidio per il 19 giugno alle 9.00
davanti al tribunale di perugia (in Piazza Matteotti) e contemporaneamente in Piazza della Repubblica. Aggiungiamo [in file .doc da scaricare QUI] anche uno scritto girato
dalle giuriste democratiche che è "uno strumento pensato per rendere
comprensibile a tutte le donne e lesbiche l’importanza politica della
partecipazione al processo e del presidio come strumento di
consapevolezza e di azione politica volto a sottolineare la natura
pubblica e non privata degli atti di violenza maschile su donne e
lesbiche e la nostra non passività davanti agli stereotipi che anche
nelle aule processuali possono essere talvolta riprodotti".


"Per questo"
– dicono – "rinnoviamo l’invito a partecipare all’happening delle compagne
del sommovimento di perugia in piazza della repubblica, ma anche a esserci,
almeno dalle 8 e mezza alle 9 e mezza, con il proprio corpo e i propri volantini
e striscioni sotto il tribunale, a presidio, per far capire che non ci
dissociamo dal processo di affermazione di responsabilità dell’uomo violento, ma
che vigiliamo attente e denunciamo pubblicamente la natura pubblica dei suoi
gesti contro Barbara, che ci hanno uccise tutte nella dignità e nella libertà": 

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*LA “SACRA FAMIGLIA” UCCIDE…*

Perugia, 25 maggio 2007. Un’altra donna viene uccisa, Barbara Cicioni, e’ stata picchiata e poi soffocata mentre era nel letto, incapace di difendersi per la gravidanza avanzata e il diabete.

Barbara Cicioni è morta il 25 maggio 2007. Ma la sua vita *matrimoniale* era stata attraversata da sempre da violenze quotidiane, percosse, ingiurie e vessazioni psicologiche. Alle continue violenze perpetrate dal marito, Barbara aveva sicuramente reagito, lo aveva anche denunciato e per un po’ era riuscita ad allontanarlo, ma poi ha continuato a subirlo perché "la famiglia deve restare unita".

Il marito, Roberto Spaccino, ammette di averla picchiata la sera stessa della sua morte, ma nega di averla assassinata: /"Mia moglie era incinta, non l’avrei mai uccisa" … /

Infatti, in questa società, il valore della vita di una donna si misura in funzione del suo ruolo di "incubatrice", moglie, madre al servizio del focolare domestico, sempre più spesso testimone passiva di violenze e abusi sessuali anche sulle proprie figlie/i.

La ‘strage’ quotidiana fatta di stupri e uccisioni contro le donne si consuma nella maggioranza dei casi in famiglia. **

La sacra famiglia "…. uccide più della criminalità organizzata e comune. Il 31,7% delle uccisioni avvengono tra le mura domestiche, più del 68% delle vittime sono donne e il carnefice un familiare maschio o comunque un uomo che aveva rapporti con la vittima in 9 casi su 10 (marito, padre, fidanzato, fratello, vicino di casa ecc.). Il rischio più alto è per le inoccupate, tra i 25 ed i 54 anni … “ /(dal Corriere dell’Umbria di martedì, /11 /marzo 2008) /**

E’ in questo sistema sociale che, più le donne vengono violentate e uccise in famiglia e più la famiglia viene esaltata dai vari Ratzinger, Ruini, Casini e dalla loro ideologia maschilista e patriarcale, in cui l’uomo considera moglie e i figli di sua proprietà. **

Ed è in questo sistema sociale, che di violenza eterosessista si alimenta e che violenza produce, che si va rafforzando una politica di centralità della famiglia (fino al family day) e di subordinazione della donna in un clima da moderno medioevo che nega di fatto ogni libertà di scelta libera e consapevole. Se alle donne vengono negati i diritti basilari di decidere della propria vita, se la legge di uno Stato considera la sua vita meno di un embrione, la causa/conseguenza è la ripresa del peggiore maschilismo nei rapporti uomo donna! **

E’ questo stesso sistema sociale che genera violenza: rinchiude le donne dentro le mura domestiche, ne impedisce l’autodeterminazione negando loro un reddito, chiude spazi di socialità dove potersi confrontare e aiutare, offre una città blindata e desertificata, alimenta paura e solitudine attraverso misure di controllo securitarie e di stampo
razzista, senza dare alcuna risposta al bisogno diffuso e capillare di diritti e di sicurezza sociale. Queste misure hanno un effetto diretto d’incoraggiamento delle violenze sessuali a tutti i livelli: creano un clima oscurantista e di sopraffazione, creano città "sotto controllo", invivibili, in cui è bandita, e a volte, addirittura criminalizzata, ogni forma di socialità non consumistica. **

C’è un rapporto diretto tra aumento delle misure di "sicurezza" e l’aumento degli stupri e dei femminicidi, tra la violenza dello Stato e quella della società. ** 

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE! **

Nel nome di tutte le donne stuprate, uccise, oppresse, contro questa guerra di bassa intensità contro le donne rispondiamo con rabbia e determinazione **

*Giovedì 19 giugno, ore 9.00 in concomitanza con la prima udienza del dibattimento per il femminicidio di Barbara Cicioni, uccisa il **25 maggio 2007 a Marsciano. Presidio in piazza della Repubblica a Perugia. Per rivendicare l’autodeterminazione delle donne e ricordare che senza diritti non c’è sicurezza! Contro ogni violenza maschilista, familista, di Stato!!! *


*f.i.p. Via Settevalli 18.06.08 sommovimento femminista perugia***

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In occasione della prima udienza del dibattimento per il femminicidio di Barbara Cicioni

 GIOVEDI’ 19 GIUGNO ORE 9.00

Presidio davanti al tribunale di Perugia (Piazza Matteotti)

Presidio in piazza della Repubblica

DUE PIAZZE DI UNA STESSA MANIFESTAZIONE:

 scenderemo nelle piazze della città per lottare affinché la donna torni ad essere soggetto di diritto, libera nella vita e libera di scegliere; affinché i media e la politica non possano più prendere a pretesto la violenza sulle donne per parlare di ordine pubblico, emergenza sicurezza, immigrazione.
Per gridare alla città che  è questo stesso sistema sociale che genera violenza, che rinchiude le donne dentro le mura domestiche, che nega loro l’emancipazione per la mancanza di un reddito, che nega loro spazi di socialità dove potersi confrontare e aiutare, che offre loro una città blindata e desertificata, che alimenta paura e solitudine attraverso misure di controllo securitarie e di stampo razzista, senza dare alcuna risposta al bisogno diffuso e capillare di sicurezza sociale

Rete delle donne umbre
Sommovimento femminista Perugia

 

–>>>L’immagine viene da QUI 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. FikaSicula says

    hai ragione rosa 🙁
    grazie di questa segnalazione. ne parlerò di sicuro.
    abbracci

  2. Rosa says

    Notizia gravissima il nostro governo da ora in poi ha dato permesso agli uomini italiani che ci possono stuprare:

    http://nonsiamobambole.blogazza.com/…-p39801.htm

    diffondetela xke questa è veramente gravissima