Il titolo ha il sapore di un convegno post reazionario ma il clima è quello e la gente di cui parliamo pure, dunque parliamone.
La Roccella, sottosegretario al Welfare con delega alla
salute, dice che bisogna coinvolgere di più gli obiettori di coscienza
nell’aspetto preventivo della 194. Io mi chiedo se da quel punto di vista non
siano già coinvolti abbastanza perché in effetti li vedo già parecchio
impegnati a fare ostruzionismo, a renderci la vita difficile, a far diventare
tutta la “trafila” per arrivare all’interruzione di gravidanza addirittura una
corsa ad ostacoli.
Già me li vedo questi medici chiamati ad impegnarsi “di più”
a lastricare il nostro passaggio di chiodi lungo il tragitto tra le nostre case
e i consultori. Se vi capita di farvi venire i tic nervosi dopo aver incontrato
la santa donna che vi vuole convincere a non abortire perché “dopo” starete
malissimo e un tal altro santo uomo che vuole indurvi a riflettere sul senso
vero della vita, pensate che si tratta di poca cosa in confronto a quello che
con “più” impegno i medici obiettori potrebbero fare.
Potrebbero tenere dei piccoli feti ornamentali sulla
scrivania mentre ci dicono di seguire i loro consigli. Potrebbero fare il porta
a porta per andare a parlare con i parenti delle donne che vogliono fare l’IVG.
Potrebbero rinchiuderci in stanze buie ad ascoltare una voce che parla
ininterrottamente e a vedere immagini che scorrono veloci mentre noi siamo
costrette a stare con le pupille fisse avanti e le palpebre sempre aperte come
fosse una “Arancia Meccanica” di rieducazione per donne disertrici della riproduzione della specie.
Potrebbero stuprarci a turno, lasciandoci gravide ogni volta
e poi fissare un tetto di aborti possibili. Non più di due in tutta una vita.
Al terzo spermatozoo che irrompe nell’utero: zac, diventa figlio della patria.
Potrebbero cambiare le targhette degli uffici ai quali
dobbiamo rivolgerci per disorientarci e poi lanciare una caccia al tesoro con indovinelli
divertenti. Nel frattempo qualcun altro può pensare ad abbassare il limite per
l’IVG a quattro settimane. Neppure il tempo di accorgertene e di trovare la
scrivania giusta che l’utero non è più tuo e non lo gestisci tu.
Insomma, le possibilità conseguenti ad un massiccio
coinvolgimento dei medici obiettori sono davvero tante e sono certa che la
Roccella le valuterà tutte.
Poi c’e’ questa storia del boom dell’uso delle "pillole del
giorno dopo" tra le giovanissime. Così mi chiedo come sia possibile dato che è
praticamente impossibile acquistarle senza fare una via crucis tra medici e
farmacisti illegalmente obiettori. Però loro sfornano questi dati e si
preoccupano del contagio di malattie trasmissibili.
Lo dice la sessuologia Graziottin del San Raffaele di
Milano, perché dalla Roccella non c’e’ da sperare che consigli l’uso dei
contraccettivi. Anzi ha già detto che li giudica un incentivo all’aborto e
dunque fosse in lei li proibirebbe. La sessuologa invece tira fuori cifre che immagino
riguardino la grande città o i pazienti di quell’ospedale [siamo in quella
regione lombardia con un modello sanitario fatto di stupri, omicidi e truffe].
Poi se la prende con i genitori e di sguincio con la scuola perché non parlano
di corretta contraccezione. Nessuna parola contro la cattiva influenza della
chiesa e neppure contro quelle come la Roccella che di sicuro impediscono che
in Italia si parli di educazione sessuale rivolta agli e alle adolescenti.
Infine abbiamo la ministra alle pari opportunità che forse
desiderava stare al posto della prestigiacomo, al ministero per la famiglia,
perché dice – tra le altre carfagnate – che vuole aiutare le famiglie a fare più figli, con sussidi,
creazioni di asili sul modello francese.
Ed eccolo il modello francese – dagli asili insufficienti – ben riassunto dalle parole
della scrittrice Corinne Maier nel suo “No Kid: quaranta ragioni per non avere
figli”.
Parla della francia come campione di fecondità, dove la felicità viene
descritta come fosse a “tiro di utero” e le politiche dello stato penalizzano i
single e chiunque non possa o decida di non avere figli. Centoquarantasei
pagine per dire che il modello francese è una gran cantonata e che le donne
francesi non ne possono più. Un libro per de-moralizzare i potenziali genitori.
Quaranta ragioni attraverso le quali spiega come funziona e a che serve la
produzione di carne umana francese. Leggetelo, è una scrittura ironica e
tagliente e questa donna di francia dice cose che le madri sanno bene. Se vi
capita, consigliatelo alla carfagna e volendo anche alla roccella…
—>>>La foto viene da QUI