In Francia è successa
una cosa abbastanza seria. Un matrimonio è stato annullato dal
tribunale perchè lei non era vergine. La questione ha suscitato,
com’era ovvio, un bel dibattito ed è oggetto di interesse per tutte le
donne che sfileranno a Parigi nel corteo notturno al quale si sta
gemellando la manifestazione organizzata per il 14 giugno (notte) a Bologna. Vi passo questo interessante articolo pubblicato su Il Paese delle Donne. Buona lettura!
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La sposa non era vergine (continua)
di Marta Marsili, Marisa Ameli
La
decisione del tribunale di Lille di concedere l’annullamento del
matrimonio in ragione della non verginità della sposa solleva molto
rumore, in una Francia che si risveglia non cosi laica come si dipinge.
Femministe e lesbiche chiamano tutte e tutti a scendere in piazza il
prossimo 14 giugno in tutto il Paese per protestare contro queste derive
tradizionaliste e sessiste.
“Si
tratta di un giudizio incredibile – commenta a caldo Nathalie Rubel
(dottoranda in filosofia sulle questioni di genere e laicità in diritto
civile) sulla lista del CLF, Coordinamento lesbico in Francia -. In
primo luogo perché ha messo una giovane donna in una situazione degna
del Medioevo, di fronte al codice d’onore invece che al diritto”.
La verginità, da intendre evidentemente come verginità
femminile, non può in nessun caso considerarsi una qualità essenziale
della sposa, “perché in diritto le ’qualità essenziali’ non sono un requisito privato. Una richiesta di annullamento, anche relativa, deve giustificarsi pubblicamente”.
La sentenza si basa sull’art. 180 del Codice civile
francese che regola il consenso al matrimonio e afferma che “in caso di
errore di persona, o delle sue qualità essenziali, l’altro sposo puo
chiedere l’annullamento del matrimonio”.
“La legge è imprecisa – fa notare Nathalie Rubel -.
Essa si applica ai casi di disturbi gravi dell’integrità fisica e
mentale (impotenza, setrilità conclamata, schizofrenia). Neppure
l’errore sull’identità, la nazionalità ecc. bastano ad invalidare un
matrimoni. (…) Quanto al fatto di aver mentito
su un punto sensibile per il ricorrente, ciò non costituisce motivo
sufficiente per invalidare la ’fede’/fiducia nel legame coniugale (e la logica del sospetto avrebbe in ogni caso la meglio sui sentimenti)”.
Quanto al valore che si vuole far passare come ‘qualità
essenziale’, esso contrasta con la laicità tanto invocata dalla
Francia. Oggi ne sono protagonisti due musulmani, ma poco importa, la
verginità, la castità sono valori promossi dalle religioni monoteiste
in genere, volti al controllo del corpo delle donne. “E’ questo un
giudizio che non dà certo prova di spirito di pari opportunità. Sarebbe
poco immaginabile pensare che una donna averbbe avuto la stessa
vittoria facendo appello alle ’libertà anteriori’ del suo futuro
marito. Il matrimonio resta cosi uno spazio di controllo del corpo delle donne e soprattutto delle donne…”.
“E’ a partire da esempi come questi che si scopre la
fragilità del diritto civile. Perché, in fondo, a che titolo lo Stato
puo’ invalidare un matrimonio infecondo? A che titolo esigere prove di
’fedeltà anticipata’, di ’prima del matrimonio’? Che genere di impedimento al matrimonio potrebbe costituire la non-verginità per lo Stato ?
Sentenze come queste dicono molto di più di quello che pretendono
affermare e sono la conferma di come il matrimonio civile non sia
ancora separato da quello religioso. Per quel che ne so io, poi,
Mahomet non si é sposato solo con una vergine, la piccola Aicha, e la
verginità alla base é una sanzione cattolica con una forte tendenza per
l’assoluta castità del discepolo e della vita conventuale” insiste
Nathalie Rubel.
“Non resta che sperare – conclude ironica – che le giovani donne che vivono secondo la legge machista
della religione sapranno almeno utilizzare questa sentenza come
’libertà preventiva’, al fine di annullare matrimoni che saranno loro
imposti”.
Un paradosso al quale Rachida Dati, ministra della
Giustizia francese crede davvero, visto che ha dichiarato pubblicamente
che sentenze come queste rappresentano al contrario “un modo per
proteggere le giovani donne (dai matrimoni imposti, ndr)”.
Link consigliati La virginité, qualité essentielle qui embarrasse la droite
—>>>L’immagine viene da QUI
si infatti fastidio
ma il punto è proprio questo. le femministe francesi dicono che è una roba che veniva applicata in caso di malattie gravi e non di una non verginità.
è solo segno di un regresso. la discrezionalità su una legge generica comunque non giustifica la questione.
fai conto che è come se in sicilia ancora valesse la storia del lenzuolo insanguinato post prima notte e il delitto d’onore per lavare l’onta in caso di mancata verginità.
il livello è lo stesso e la questione viene sollevata perchè evidentemente è necessario che quella legge cambi.
su tutto il resto poi sono d’accordo con te (sul turbante e i caschi in inghilterra ad esempio hanno fatto un regolamento apposito).
si tratta di legge. come per l’italia. ed è quella che cerchiamo di cambiare perchè comunque la nostra vita sarà regolata secondo quei principi…
ciao 🙂
mi permetto di fare un appunto che troverà il disaccordo dei più.
il matrimonio non è stato annullato “in ragione della non verginità della sposa”, ma perché la sposa ha mentito. lo ha pure ammesso. che poi lo abbia ammesso vittima di pressioni di una istituzione patriarcale sono un altro paio di maniche.
vista dal punto giuridico la cosa per me è ineccepibile. il giudice ha fatto bene. il problema non è l’applicazione della legge, è l’istituzione della famiglia e le varie teorie veicolate dai monoteismi.
il vero problema da affrontare è l’uguaglianza di tutt* di fronte alla legge in una società su cui si affacciano diverse culture. faccio una domanda, più semplice rispetto all’argomento verginità: in Italia è fatto obbligo dell’uso del casco utilizzando i motocicli. I sikh dovrebbero metterlo rinunciando all’obbligatorietà, secondo la loro religione, del turbante?
la legge di ogni nazione si è sviluppata nella monocultura di un paese, questo è il nodo gordiano da risolvere. la Francia, erede del motto egalitario rivoluzionario, impone a tutt* i suoi cittadini la legge. a volte fa male, perchè non prevede eccezioni.
La sposa non era vergine, la Francia non era laica…