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Cronache dall’utero

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Qualche giorno fa il Tar boccia le nuove linee guida
di applicazione della legge 194 decise dalla regione lombardia. Il
punto focale di queste linee guida sta nella diminuizione del tempo
disponibile per praticare le interruzioni di gravidanza terapeutiche
(ridotte a 22 settimane invece che le 24 normalmente accettate dai
medici). Il ricorso al Tar era stato presentato dalle donne della Cgil
che hanno ottenuto riconoscimento e ora si aspettano nuove opposizioni
da parte della regione lombarda.

Nel frattempo il papa accoglie le anime belle dei volontari del movimento per la vita e si pronuncia contro la legge 194
che secondo la sua opinione sarebbe stata una legge che ha determinato
un sempre maggiore svilimento del valore della vita umana. A noi questo
sembra alquanto strano perchè la 194 ha ridotto il numero di aborti e
lo ridurrebbe ancora di più se ospedali e farmacisti non continuassero
a fare ostruzionismo persino sulla prescrizione o la vendita dei
contraccettivi. Lo sarebbe ancora di più se la chiesa evitasse di
sconsigliare l’uso dei preservativi e degli anticoncezionali in genere
perchè "nessun seme va sprecato".

Lo sarebbe ancora di più
se si facesse "educazione sessuale" nelle scuole così da permettere
alle e agli adolescenti di sapere che la coca cola in vagina non serve
ad evitare di restare incinta. Lo sarebbe ancora di più se si smettesse
di dettare regole sulla sessualità. Il sesso per la gente comune non ha
finalità riproduttive. Se per la chiesa invece è così allora che i
clericali si dessero da fare per ripopolare il pianeta. Così si smetterà
di additare gay e lesbiche come disertori della procreazione. Così si
smetterà di criminalizzare una donna perchè vuole fare sesso senza
dover pagare con una gravidanza indesiderata.

Ad ogni modo la neoministra alle pari opportunità Carfagna ha assicurato
che la legge 194 non si tocca e che semmai vorrà sollecitare scelte di
governo che diano sostegno alle donne affinchè esse possano evitare di
abortire. Se per "sostegno alle donne" la carfagna intende un assegno
bonus alla nascita di un figlio ovviamente lo sa anche lei che è una
emerita idiozia. Perchè il figlio post consumo del bonus non campa
d’aria. Tuttavia la pacata opinione della ministra trova già una
opposizione interna nella Roccella, quella del family day, sottosegretario al welfare con probabile delega alla salute, che è ben
intenzionata a rendere difficile l’uso dei contraccettivi (che per lei non farebbero diminuire gli aborti) e ad impedire l’uso della pillola RU486 attraverso la quale
si può interrompere farmacologicamente una gravidanza senza
l’invasività di un intervento operatorio.

La Roccella insiste nelle
stesse ragioni elencate in più occasioni durante la campagna elettorale
e minaccia le donne di morte sicura quando stabilisce che a causa della
RU486 ci sarebbero stati 6 decessi mai denunciati da nessuna autorità
sanitaria. Sarebbe il caso di spiegare alla Roccella che questo si
chiama terrorismo, tortura psicologica. Saremo comunque ben liete di
verificare quanto la signora applicherà la stessa attenzione verso ogni
pillola prodotta da grandissime multinazionali farmaceutiche utilizzata
per dimagrire, per far ingrossare l’uccello, per rincoglionire calmare i bambini e per normalizzare la gente cui vengono attribuite
patologie psichiatriche. Staremo a vedere.

Giusto per smentire il
papa comunque arriva da Napoli una notiziola che parla di aborti
venduti alle amanti dei ricchi e papabili della zona alla modica cifra
di duemila euro. Un medico fa una dettagliata denuncia su una sorta di
centrale per aborti realizzati da medici compiacenti in violazione
della 194. Il punto che emerge dall’inchiesta in corso sono i
lunghissimi tempi di attesa degli ospedali autorizzati. Vale a dire che
le strutture in cui si può effettivamente realizzare una interruzione
di gravidanza sono molto poche se non rare.

Dunque chi ha soldi e
conoscenze non ci pensa due volte e se poi c’e’ di mezzo un’amante che
porta un peso scomodo nell’utero allora ricorrere alle corsie
preferenziali dei medici che agiscono violando la 194 diventa
un’abitudine. Di diverso rispetto alla faccenda di genova c’e’ che qui
ci si riferisce ad un contesto che lascia emergere la grande ipocrisia
che sta attorno a questa materia. Ci sono gli uomini e i corpi delle
donne usate per il loro piacere e poi il ricorso all’aborto per
liberarsi di una traccia di adulterio o di una prova che faccia
traballare l’apparenza "decorosa" e "santa" degli uomini in questione.

Quanti e quante cattoliche
osservanti c’erano e ci sono tra queste persone? Quanti pubblicamente
avranno affermato di voler difendere a tutti i costi la vita e di non
avere alcun rispetto per la libertà di scelta delle donne? L’analogia
rispetto alla faccenda di genova e soprattutto rispetto alla precedente
vicenda che ha riguardato napoli, invece è tutta nella persecuzione di
persone, nell’interesse a demonizzare e rintracciare donne che
abortiscono.

C’e’ un interesse macabro
da parte delle procure di andare a ficcare il naso tra resti di feti e
embrioni. C’è la voglia di criminalizzare le donne, i medici che
praticano gli aborti, chiunque si occupi di questo. Cioè: troverei
persino interessante il fatto che sia finalmente svelata la grande
ipocrisia che mette medici obiettori in ospedali pubblici a praticare
aborti per soldi in strutture private. Lo troverei interessante se non
sapessi che questo è il preludio per un attacco frontale ad ogni medico
non obiettore e ad ogni donna che intende interrompere una gravidanza.

Quasi a prevenire quest’insieme di notizie un gruppo di donne a Padova ha smontato un intero stand
del movimento per la vita nel corso di una sorta di fiera del terzo
settore. Sono arrivate, hanno smontato tutto e hanno poi urlato ai e
alle presenti che "per il nostro corpo decidiamo noi!".

Spero possa bastare a
dissudere tutti quelli che invece passano il tempo a smontare il nostro
corpo per farne quello che preferiscono. Anzi, all’ultimo smontaggio
m’e’ avanzato un metro di intestino. Sai mai qualcuno ne avesse
bisogno… 

—>>>L’immagine viene da qui.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Klem says

    Qualche sera fa al TG1, come introduzione al quotidiano servizio sul papa e la sua crociata reazionaria, sento una frase che mi fa inorridire: “Sulla legge 194, che ha introdotto l’aborto in Italia, il pontefice […]”.
    Così, pari pari…senza altri aggettivi (del tipo “legale” etc.)
    Immagino che a tutte noi sia ben chiaro che non l’ha introdotto o “inventato”, ma “solo” tolto dall’illegalità ed ospedalizzato per garantire la salute delle donne.

    Le parole però hanno un peso, ed è triste e preoccupante che alla televisione pubblica, in prima serata, da quelli che dovrebbero essere giornalisti, si sentano frasi di questo genere…estremamente ambigue e con un messaggio di fondo non corrispondente alla realtà.

  2. Beppone says

    Sono OT solo per segnalarti questo interessante e purtroppo triste articolo….
    http://www.gennarocarotenuto.it/…cidio-a-niscemi
    ciao,
    beppone

  3. Silvia says

    più che l’educazione sessuale nelle scuole, penso che sevirebbe quella in famiglia, perchè è lì che si potrebbe parlarne continuativamente, e non solo quell’una tantum. il problema è che proprio in questo la chiesa ci mette del suo, perchè la stragrande maggioranza delle famiglie subisce ancora l’influenza religiosa, e quindi si preferisce non parlare della sessualità perchè è peccato, pensando che così non esista. e lo dico da ragazza 21enne che non ha mai affrontato la questione in famiglia, che ha deciso da sola tutto e che ancora continua a non parlarne.
    ci si aspetterebbe che oggi sia un tabù superato, ma è tutt’altro che così.
    e una giovane disinformata, probabilmente diventerà una donna disinformata, che non prende le dovute precauzioni sempre in virtù del fatto che se non ce se ne preoccupa, il problema non esiste.
    i grandi geni che mettono in discussione la legge sull’aborto non si battono però per il miglior uso dei contraccettivi, è questo che mi fa una gran rabbia!
    quando si smetterà davvero di relegare la sessualità al servizio della procreazione, sarà un grande passo avanti. e si smetterà di negare la questione.

    poi, sinceramente, il mio utero è stanco di comparire nei discorsi di emeriti “testicoli”. gli stessi che vorrebbero relegarmi al ruolo di moglie, madre, e sforna-pargoli. si torna ad epoche in cui la donna era spronata a fare figli per il paese? mah, di sto passo…

  4. FikaSicula says

    enci qui cancelliamo i commenti fascisti, razzisti, sessisti, infamanti, gratuitamente offensivi, che ledono la privacy di qualcuno, in cui non si argomenta un’acca…

    il tuo è solo un po’ poco lungimirante ma non occorre seppellirlo . piuttosto mi piace commentarlo. hai ragione. la triste verità è che di questa cosa se ne parlava trent’anni fa e probabilmente anche con gli stessi toni. questo non vuol dire che io sono un po’ tarda… vuol dire soltanto che siamo tornati indietro di trent’anni.
    buon per te che non te ne sei accorta.

  5. Enci says

    Ma lo hai scritto ora o 30 anni fa?
    Leggevo queste cose (tipo ‘quante cattoliche osservanti c’erano..’) gia’ ai tempi quindi, ancora una volta, ha ragione il Papa dicendo che questa legge, e questi 30 anni, non hanno migliorato affatto la situazione della donna… Questa e’ la realta’, triste quanto vuoi, ma e’ l’approccio ragionevole che va oltre le ideologie…
    P.S. Puoi pure cancellarlo…e’ fuori ‘tono’