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Stupri, botte, sesso e passione

A Ciudad Juarez hanno ammazzato la commissaria responsabile per la sezione reati sessuali della polizia locale. Di tutto ciò potremmo non interessarci se non fosse per il fatto che quella città è il luogo in cui centinaia di donne vengono stuprate e uccise ogni anno.


Quello che succede
lì in qualche modo accade anche nelle periferie delle nostre grandi città, sono delitti tipici cioè di una qualunque bordertown, di una città
nella città, di una città a margine che raggruppa persone che non possono stare
in centro e stranieri in cerca di fortuna. E’ una situazione tipica di quelle
zone di confine tra i centri, come zone di insediamento di cittadini in
condizioni economiche meno precarie, e le periferie, come carnai di braccia da
badante, di corpi in vendita, di uomini che non riescono a inventarsi un
futuro.

A Ciudad Juarez, sono
desaparecidos e morte centinaia di donne spesso migrate per trovare un impiego nelle maquiladoras. Vengono
appunto sequestrate, stuprate, torturate
e poi sepolte sotto la sabbia rossa del
deserto messicano. Da lì viene il termine “femminicidio” [indica la violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale, rivolta contro la donna ‘in quanto donna’].  In quella città del messico vale il principio secondo cui le
donne vengono sfruttate per il profitto, uccise da uomini spesso protetti in
nome del trattato
sul libero scambio
siglato in accordo con gli stati uniti o picchiate
e molestate dalla polizia
nel caso in cui si ribellano alle loro pessime
condizioni di lavoro.


In italia
non sembra si siano mai toccati questi estremi. Gli stupri avvengono più spesso nel silenzio delle case, per mano di una persona che le donne conoscono molto bene. Però di quelli l’informazione ufficiale non intende occuparsi. Forse per una sorta di pudore o più probabilmente perchè a loro modo collaborano alla campagna della "paura" che la destra sta facendo in ogni città perchè passi il messaggio che l’unico nemico dal quale dobbiamo temere qualcosa arriva dall’esterno.


Ciò non significa
che non vi siano effettivamente stupri ad opera di uomini che in altri margini delle città aggrediscano e stuprino le donne senza conoscerle. Ma i numeri non sono minimamente paragonabili a quelli di Ciudad Juarez. Per ogni donna stuprata fuori casa da uno sconosciuto almento trenta sono stuprate ogni giorno dentro casa dal marito, da un parente, da un amico, da un conoscente.

Orientare l’opinione pubblica sui rischi che corriamo significa anche renderla più favorevole ad un modello sociale piuttosto che ad un altro. Se si racconta ogni giorno che chi stupra le donne è l’uomo nero o il rumeno, persino le donne, che sanno bene quanto il proprio marito possa essere pericoloso e molesto, saranno indotte a pensare di aver ragione di provare più paura per lo straniero che per il familiare.



Così la destra
avrà la possibilità di far passare leggi che rafforzeranno la polizia per le strade, che favoriranno la persecuzione degli stranieri, che legittimeranno aggressioni fasciste agli stranieri (l’ultima a due kosovari regolari, lavoratori senza problemi, pochi giorni fa a Figline Valdarno ad opera di due giovani nazi). Per le donne però il problema resta e l’essere troppo inclini ad aver fiducia di chi divide la casa con loro le porta ad abbassare le difese, ad essere più a rischio, ad ascoltare meno l’istinto.

La cultura che normalmente ci educa tende a riconoscere nella famiglia l’unico luogo sicuro, quello in cui non ci sarebbe nulla da temere. All’interno della famiglia ogni cosa diventa perciò lecita: lo stupro, le percosse, le molestie, la tortura psicologica, lo stalking, l’invasione della privacy. Tutto resta avvolto da una strana nebbia che da un lato fruisce della legittimazione sociale pronta a fornire innumerevoli giustificazioni ai mariti, padri e fratelli che compiono violenze contro le donne della famiglia, e dall’altro non viene rimessa in discussione per via delle mistificazioni che gli uomini usano applicare in queste situazioni.


Conosco una donna
, ha pressappoco la mia età e il marito la picchiava abitualmente. Le botte erano già una violazione del corpo che lasciava segni tremendi ma al marito non bastava. I contrasti che si creavano tra di loro mettevano lei nella condizione di non provare un grande desiderio sessuale per il marito. Che di sicuro se uno t’ha massacrata – in modo non consensuale – fino all’attimo prima, poi non è così semplice aprirgli le cosce e dirgli: "sono pronta per fare sesso". Così lui la stuprava, forzava la sua volontà, qualche volta la legava e per offenderla di più la sodomizzava.


Per molto tempo
a lei non parve di subire delle violenze. Era suo marito, in fondo la desiderava, talmente tanto da prenderla con la forza. Di questo in un certo senso lei si sentiva persino lusingata. Quando le chiesi se lei provasse piacere, godeva, se aveva mai avuto un orgasmo in quelle condizioni lei mi rispose di no. Allora le feci notare che sentirsi lusingate di essere necessarie, volute, usate, come può essere necessaria, voluta e usata una automobile non è esattamente una cosa piacevole. Così lei disse – nonostante fosse decisamente una bella e giovane donna – che comunque a lei non sarebbe toccato altro, che nessuno l’avrebbe voluta più e che lei non era in condizione di poter pretendere di provare piacere in un rapporto. Quell’uomo, che la maltrattava e la usava, non era poi così male. In fondo la amava e non poteva fare a meno di lei.


Qualche tempo dopo
l’uomo innamorato la mandò in ospedale con un po’ di costole fratturate e un brutto rischio di lesione alla colonna vertebrale all’altezza della cervicale. Rischiava di restare per sempre immobile, tetraplegica, se la lesione avesse toccato il midollo spinale. Per fortuna le andò bene. Fu curata e dopo una lunga terapia lei tornò ad una mobilità completa.



A rischio
di farsi ammazzare lasciò il marito che la perseguitò per diverso tempo senza che niente o nessuno tentasse di fermarlo. Lei fece tutto quello che era in suo potere fare, tranne che denunciarlo per stupro perchè le dissero che è una cosa difficilmente dimostrabile all’interno del coniugio. Dunque non perseguibile. L’uomo fu perciò processato per percosse. Sebbene vi fossero gli elementi per poter dire che la donna poteva restare uccisa non gli contestarono mai il reato di tentato omicidio. Lui ne ricavò una specie di ammonizione e lei dovette sparire e cambiare vita, città e per sicurezza ad un certo punto decise persino di cambiare stato.


La storia
, per una volta, ha un lieto fine: lei ora vive serena accanto ad un uomo che la adora. Qualche volta mi confida che desidererebbe essere presa con la forza. Che del suo rapporto precedente le manca la passione, quell’atteggiamento da macho che la faceva sentire tanto donna. Quella carnalità sofferta, piena di lividi e sangue, in cui lei aveva certezza di "appartenere" a qualcuno.


"Dona Flor e i suoi due mariti"
– le dico. "Cosa?" – mi fa lei. "Si, il libro di Jorge Amado". "Non lo conosco" – mi dice e ride. Le suggerisco di chiedere al suo uomo di essere un pochino più carnale, di giocare al bandito e alla bella fanciulla. Di mettere in scena quello che lei desidera, insomma. "Lui non ci riesce…" – mi dice. "Non riesce a fare il bandito?" – la interrogo. "No, no. Non riesce proprio ad essere violento neanche per gioco…"


La discussione
si chiude in una risata. Potrebbe però continuare in mille direzioni diverse. Potrebbe prendere la strada dell’approfondimento del sadomaso, piuttosto che quella che indaga sulla complessità delle relazioni umane, o sul masochismo femminile. Il punto è: noi femminucce ci libereremo mai di un modello sessuale machista? Saremo mai tanto "libere" da capire sul serio cosa ci piace al di la’ dei modelli indotti? Come possiamo vivere, senza trappole mentali e fisiche, una sessualità che ci soddisfi senza che altri si lascino prendere dalla tentazione di patologizzarla, spiegarla, comprenderla per razionalizzarla all’eccesso? E poi: esiste la passione sensuale senza violenza? E se un uomo ha invece tanto tatto, tanta delicatezza, riuscirà ad essere anche passionale?


E’ un bel dilemma
e in qualche caso si può persino risolvere. Un bel passionale timido, o un delicato passionale. Servirebbe una specie di Dottor Jekyll e Mister Hide. Uno affetto da lieve schizofrenia. Un dissociato delle relazioni.


Perchè
è possibile che gli uomini, ancora, non abbiano scoperto un modo diverso di essere "maschi" se non imitando brutti esempi del passato. Così un macho macho diventa sempre un po’ bullo, e un uomo sensibile e delicato diventa sempre un po’ insoddisfacente dal punto di vista sessuale.

Perciò i dialoghi tra me e la bella donna che conosco finiscono sempre con un: "speriamo che ‘sti uomini si rifacciano una personalità originale…". Ma si, speriamo. Altrimenti molte donne continueranno a prendere mazzate orbe pur di avere rapporti sessuali che le soddisfano.


Il suo uomo
, che è un tipo intelligente, se spia una nostra conversazione ride e tentenna con la testa. La sua opinione? E’ che non siamo mai contente. Non capisco la generalizzazione ma per un attimo faccio finta di provare gli stessi desideri. Poi sparisce e riappare dopo una decina di minuti con una specie di tutina "fai da te" sulla quale ha disegnato una sbavatissima Z di zorro. Io rido, lui ride e lei lo guarda deliziata. Gran cosa se tutte le storie finissero così.

—>>>Stupri e violenze della settimana: un accoltellamento ad una donna ad opera dell’ex (italiano); una donna uccisa (strangolata) dal marito (italiano) perchè lei lo voleva lasciare; stupro ad una adolescente da parte di due quindicenni della sassari bene; una donna è stata uccisa a botte dal suo uomo: entrambi rumeni, lei si prostituiva. Su quest’ultimo caso AN ha sollevato richieste, mozioni, casini a più non posso. Come dire che finchè ci stuprano amici, parenti e figli di benestanti delle città va tutto bene.    


—>>>Una bella notizia: un ragazzo vorrebbe cambiare sesso e va a scuola vestito da donna. Così vorrebbero espellerlo dall’istituto. Amici e compagni allora si ribellano a quella decisione e iniziano ad andare a scuola con abiti maschili (le ragazze) e femminili (i ragazzi). 

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Sensi.


9 Responses

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  1. Rosa says

    Conosco quegli uomini stronzi che dici tu ma non sono il prototipo dell’uomo violento visto che sono quelli che si fanno vedere preopotenti e che se la tirano al limite quello che possono fare e mettere un paio di corna. Il mio era un altro discorso.

    Non ho mai sentito la parola maschio= criminale semmai ho sentito qualche mese fa la parola donna=assassina solo perchè usiamo il nostro diritto nonchè di scegliere e autodeterminarci.

    Per quanto riguarda la galera per i colpevoli in Italia c’è molto da fare visto che ancora la violenza domestica nn è riconosciuta, non c’è una legge specifica 🙁 e neppure l ostalking (siamo l’unico paese in europa).

    “Questo limite non bisogna negarlo soprattutto ora che le donne, in Europa, hanno una condizione formale uguale a quella maschile e sono responsabili pienamente delle proprie scelte”.

    Su questo non sono d’accordo perchè non so se sai che purtroppo noi donne non abbiamo ancora sviluppato il diritto di scelta, vedi cosa è successo x l’aborto e per quanto riguarda la maternità ci troviamo in difficoltà se scegliere carriera o vita da casalinga.

    buonanotte .)

  2. fuoriposto says

    @ ROSA:

    certo Rosa ci sono uomini che sono a posto e poi cambiano innaspettamente con il tempo

    ma ci sono uomini che sono stronzi e nonostante tutto vengono scelti dalle donne(io ne conosco qualcuno) .

    Questo limite non bisogna negarlo soprattutto ora che le donne, in Europa, hanno una condizione formale uguale a quella maschile e sono responsabili pienamente delle proprie scelte.

    In quanto alla violenza genetica…. tranne per singoli estremi, credo che l’impostazione culturale possa far ottime cose e sia quella importante per i grandi numeri altrimenti che serve parlarne? basta scrivere maschio= criminale (come si è tentato di fare qualche mese fa).

    ma sia chiaro:

    sulla galera per i colpevoli , con me, sfondi una porta aperta : io sono per dare a tutti le possibilità di vivere felice ma , per lo stesso motivo, sono anche per punire severamente chi la toglie agli altri senza quindi scrivere i trattati di psicologia scritti in tribunale (non so se è chiaro).

    Anche sull’indipendenza economica femminile sfondi una porta aperta e , spesso, ho rimproverato alle femministe , che ho incontrato , di concentrarsi sull’inessenziale (la propaganda identitaria e la difesa del clan femminista) piuttosto che sull’essenziale (l’indipendenza socio-economico e la creazione di una cultura solidale)

    il tempo della socialdemocrazia europea e delle sue risorse illimitate per appianare i dislivelli è finito.
    Ora chi vuole l’uguaglianza deve più pensare a modellare se stesso che a chiedere aiuto allo Stato o giocare sui sensi di colpa.

  3. Rosa says

    Non è questione che li scegliamo noi gli uomini violenti, ho visto uomini bravi e buoni durante i primi anni di coppia e diventare violenti passati anni o alla nascita di un figlio. La causa del cambiamento sono fattori genetici che ha dentro e che li sa tenere la tenti nonnappena ha la donna in pugno, non puo più scappare perchè nella magigoranza dei casi sono donne con figli o donne che non hanno alcuna indipendenza economica. Appena hanno la donna in trappola tirano fuori la violenza, per qualsiasi motivo futile picchiano le loro mogli e il più delle volte i figli. Io credo che la donna non deve essere toccata nemmeno con un fiore perchè nonostante la parità, fiicament ela parità sessuale non esiste. E’ troppo facile prendersela con chi non è in grado di difendersi. Odio la violenza e sopratutto se è esercitata sui deboli. Io ho un brutto passato di bullismo alle spalle 🙁

  4. fuoriposto says

    mah,
    essere dominanti è una cosa,
    violenti un’altra .

    e suvvia non ci si lamenti del grasso che cola !

    la conosci la storia della casa a più piani che ospitava vari modelli di maschio e le donne doveva scegliere?

    arrivato al penultimo piano trovano uomini bellissimi, intelligenti, premurosi, coraggiosi … e le donne che fanno? non si accontentano e salgano all’ultimo piano (fatto soltanto per dimostrare l’incontentabilità femminile) :-p

    Cmq anche se la vulgata ormai è diversa ,
    tantissimi uomini hanno un’inibizione altissima a far violenza contro donne(e bambini)

    sia derivata da carattere personale sia derivata da impostazioni culturali che siano liberal o patriarcali (si , anche il patriarcato insegna queste cose positive insieme a tante fesserie)

    penso che la violenza(tranne singole teste di c****) avvenga per lo più per scarso ricezione di modelli positivi.

    La stragrande maggioranza dei maschi ha bisogno di una regola, di un codice, di esempi .
    Se crescono in ambienti degradati o “super-omisti”, varrà la legge della jungla, del io-tutto e saranno guai per tutte/i.

    forse in futuro il maschio sarà diverso(o forse no) ma per ora credo che sia questo ed occorra ancora il concetto di: ONORE

    ciao

    p.s.
    sto viziaccio maledetto di molte donne(ed alcuni uomini) di raccontar i fatti intimi della coppia ad esterni … sgrunt!!

    p.p.s.
    potreste , voi donne, scegliere meno teste di c**** che vi maltrattano(non solo/sempre fisicamente)? ho un amico 😉 che si sarebbe risparmiato : il verde invidia e le levatacce da spalla su cui piangere 🙁

  5. Concetta says

    Io più che un problema religioso lo metterei in relazione oltre che al sessismo patriarcale anche a cause di natura politica come si faceva giustamente notare nel post e più in generale alla globalizzazione .Anch’io ho letto molto su queste tragiche morti e tutti ,almeno i critici che ho letto io,mettevano in relazione questi tre aspetti.Nella Bibbia si parla poi di donne vittime della violenza maschile,ci sono nelle epistole paoline e cattoliche i codici domestici così antifemministi,ma vi sono tante altre donne protagoniste in positivo come Debora,giudice e madre di Israele,Ester,Ruth,Myriam la sorella di Mosè e tantissime altre.Poi è la chiesa cattolica romana cghe ha disumanizzato Maria facendone una madre sempre vergine perchè Maria,come credono giustamente i protestanti ,secondo la Bibbia,fu madre di molti altri figli,di uno Giacomo abbiamo anche una epistola del nuovo Testamento.Negli ultimi anni molte teologhe della Liberazione sia cattoliche che protestanti che ebree hanno cercato e cercano di studiare questi aspetti della Bibbia che per secoli sono stati nascosti in primis alle stesse donne.Non farei quindi di tutta un’erba un fascio e lo stesso vale anche per l’Islam.Inoltre c’è da dire che sia in Italia che in Messico alcuni carnefici delle donne siano atei dichiarati ma questo aspetto della questione non viene in genere rilevato in questi forum
    Concetta

  6. FikaSicula says

    cara rosa
    le violenze alle donne non sono originate dalla cultura islamica. ci sono uomini che hannopreso spunto dalla bibbia e altri dal corano ma in generale il punto è che sono uomini violenti sorretti da una solida cultura patriarcale. non ne farei un fatto di etnia o religione. è come dire che i rumeno sono più portati agli stupri e noi sappiamo che non è così, dato che in italia chi stupra e uccide di più sono i mariti che abbiamo dentro casa.
    in messico comunque hanno una cultura fortemente maschilista, come in moltissimi paesi dell’america latina. come la spagna. sono cioè quei paesi si cultura cattolica machista in cui gli uomini ancora la fanno da padrone.
    ciao

  7. FikaSicula says

    sono contenta che ti sia piaciuto… 🙂
    è che quando si parla di queste situazioni si finisce per disumanizzare anche le vittime. come se queste non avessero altro che il dolore. invece sono donne, piene di contraddizioni, sono vive e vere…
    vanno descritte così, secondo me, per quello che sono.
    perciò racconto cose che conosco.

    ho visto il tuo sito. abbastanza vuoto. ma i due argomenti che hai evidenziato mi trovano perfettamente d’accordo. 🙂

    ciao e benvenuto su questo blog

  8. Rosa says

    ho sentito parlare di Ciudad Juarez e ho letto perfino storie terribili e mi chiedo come mai c’è cosi tanto femminicidi, violenze contro le donne se non è nemmeno uno stato a religione islamica. Bisognerebbe andare in fondo e capire cosa c’è dietro. Purtroppo anche in Italia non siamo messi tanto bene, le violenze sono ogni giorno. Io ho sempre dato la colpa alla religione cattolica che è poi la causa di tutto questo. Tutte le religioni monoteiste.
    La religione cattolica ha sempre inquadrato la donna come una peccatrice tutte tranne la madonna, che tra l’altro le si da il valore solo perchè secondo la chiesa è vergine, mentre per la chiesa la donna nasce dalla costola dell’uomo ignorando che la vita c’è grazie alla donna che la crea (come dicono le religioni neopagane), inoltre ha sempre detto che il dio della dona è l’uomo quindi suo padrone della vita e del suo corpo e per colpa di questo che paghiamo le conseguenze. Io non conosco le statistiche del resto del mondo occidentale (mi piacerebbe averle), ma in italia essendo uno stato a maggioranza cattolica, quindi maschilista ed eterosessista, ancora si permettono queste cose e sono perfino messe a tacere ed è questo il peggio. Ti ricordi il manifesto preso dal 9° comandamento?
    Ancora in italia si crede che la donna è proprietà dell’uomo ed è per questo che in casa molte donne subiscono violenze e non ottengono giustizia e considerazione.. Io sono terribilmente schifata da quel manifesto a Roma perchè non solo sembra voglia dire che se la donna non è di nessuno puo essere stuprata, o che lo stupro non deve essere fatto non per offender e la donna ma perchè la donna è merce altrui, ma anche perchè sembra voglia dire che se la donna è di qualcuno allora quel qualcuno la puo stuprare o seviziare. A questo punto preferisco il manifesto di cattivo gusto fatto a Napoli delle tettone sulla strada, anche se sono enormemente schifata da questa mercificazione!

    un salutone
    Rosa

  9. Marco Bastianello says

    Fantastico. Post serissimo, che denuncia, che sviscera un argomento. Eppure è senza retorica e con molta autoironia. Ho riso. E non mi capita spesso.