Oggi ve ne dico di più. Ce n’e’ per tutti. Da cosa volete
che inizio? Dalle violenze? Ma si, certo. Ne abbiamo di tre tipi. Quella
inflitta ad una suora che è dovuta scappare via dal convento per mettere
fine alle angherie cui la sottoponeva la madre superiora e quella di una ragazzina
siciliana di diciassette anni, con l’amore per il ballo, con tanti sogni in
testa, che è stata violentata dal suo insegnante di danza. Nel primo caso c’era
di mezzo la fede e la preghiera banalmente frantumate nella concreta schiavitù
in un albergo in cui c’era da lavorare. Invece che assumere qualcuno hanno
preferito sfruttare una suora nonostante fosse persino ammalata. Nel secondo
caso c’era di mezzo una gara e l’insegnante aveva il potere di scegliere chi
fare gareggiare e chi no. Così ha minacciato di escludere la ragazza e dopo
aver abusato di lei ha anche precisato che l’avrebbe uccisa se ne avesse
parlato con qualcuno.
L’altra storia riguarda una donna, una
artista che stava facendo un viaggio vestita da sposa in autostop per una
performance. Era in Turchia, vicino Istanbul. Qualcuno l’ha accolta in
macchina, l’ha stuprata, uccisa, buttata in un fosso nuda. Il governo turco
chiede scusa. Probabilmente perché aspettano di poter entrare in europa e
questo un po’ lede l’immagine di quella nazione. Forse per ragioni di
diplomazia politica. Nulla di più.
Cos’altro vi posso offrire? Senza dubbio qualche notizia
sulle pratiche di obiezione di coscienza in italia. A Genova,
nell’ospedale di Bagnasco, ad alcune donne è stata negata la pillola del giorno
dopo. Loro hanno denunciato la cosa e l’assessore della regione liguria ha
scritto all’ospedale chiedendo chiarimenti e precisando che la pillola del
giorno dopo deve essere prescritta. Al momento pare stiano facendo un po’ a
rimpallarsi le responsabilità, però per la prima volta un rappresentante
istituzionale ha osato ficcare il naso negli affari di un ospedale presieduto
da un cardinale. Speriamo non sia solo una mossa pre-elettorale.
Sullo stesso argomento ho una bella notizia: le Malefimmine
stanno portando avanti la campagna “Obiettiamo gli obiettori” e quindi chiedono
alle donne palermitane di scrivere o lasciare messaggi [o recarsi presso l’Ask
191 dove loro ogni sabato dalle 17.00 alle 20.00 fanno sportello ascolto e
informazione sulla sessualità] per dire se c’e’ qualche farmacia che non vuole
vendere la pillola del giorno dopo o qualche medico obiettore che fa
ostruzionismo su ogni genere di contraccettivo. QUI
i dettagli dell’iniziativa.
E’ superfluo precisare che le Malefimmine sono un collettivo femminista, che l’Ask 191 è un centro sociale e
che per una iniziativa del genere, così come per qualunque consultorio la cui
istituzione è pure già prevista dalla legge, non si troveranno mai risorse ne
“supporti” come invece è stato possibile per il centro aiuto alla
vita di corso tukory (sempre a Palermo). Inaugurato alla fine del 2006, occupa una sede che è
un bene confiscato alla mafia,
ristrutturato grazie ai finanziamenti della Fondazione Banco di Sicilia,
della Curia, di Banca Nuova, e di aderenti della Camera di Commercio.
Come contorno vi servo un commento a freddo sul governo Zapatero.
Non so com’e’ da vicino ma da lontano sembra una cosa bella. Altri cinque anni
di laicità garantita non sono poca cosa. C’e’ tutto il tempo per trasferirsi e
imparare lo spagnolo come si deve. L’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa
è il
pancione della ministra della difesa sbattuto su ogni organo di
informazione. A me parrebbe una buona notizia che ad una donna sia stato
affidato quel po’ po’ di ministero. Poi però blocco l’entusiasmo e mi viene in
mente Condoleezza Rice e allora mi dico che bisogna aspettare un po’ prima di
fare salti di gioia. Sulla pancia resto un po’ così a chiedermi che
bisogno c’era? Il pancione serve come anestetico ai cattolici per dire che è un
governo laico ma non contro la vita? O è semplicemente che la cosa viene giudicata una "notizia" perchè c’e’ sorpresa da
parte di tutti per il fatto che una donna incinta possa lavorare e fare persino
il ministro della difesa?
Magari entrambe le cose. In fondo solo con questa scelta in
spagna si è rotto un tabù enorme. Le donne sono giudicate inaffidabili solo
perché hanno le mestruazioni ogni mese. Vengono definite isteriche. Gli sbalzi
d’umore vengono sempre ricondotti a non meglio precisate questioni ormonali che
ci impedirebbero di prendere decisioni corrette. Come se perdessimo il senno,
la capacità di connettere. Come se ci si aspettasse da noi di tutto e di più.
Come se gli uomini del nostro parlamento, ad esempio, non dessero mai in
escandescenze, non si ricoprissero vicendevolmente di insulti, di urla
sguaiate, di sputi, talvolta di pugni in faccia. Come se gli uomini che ci
rappresentano fossero un grandioso esempio di equilibrio e sobrietà.
Le donne incinta non vengono poi proprio tenute in considerazione
perché ritenute “malate”, anch’esse isteriche e piene di “bisogni” strani
(chissà perché…). Anche di queste si ritiene spesso che abbiano un blackout
cerebrale, una lobotomizzazione temporale per cui diventano scomode, sicuramente non “convenienti” per le “imprese”
cui il nostro gran governo ha persino pensato bene di regalare altri contributi
per convincerle a pigliarsi le femmine con la pancia. Come dire: “ti paghiamo,
ti agevoliamo, prova a prendertene qualcuna…”. Assunzioni a donne in età
fertile: una gentile concessione dell’impresa. Questo diventa. Le donne incinta
vengono cacciate, licenziate, escluse in fase di colloquio di lavoro. Le donne
incinta dovrebbero campare d’aria o d’elemosina, salvo poi trovarsi a Firenze e
beccare la multa perché lì hanno deciso che un mendicante ostruisce il
traffico.
Invece in spagna una donna incinta è ministro della difesa. Non so perché
l’hanno fatto ma a distanza questa cosa mi sembra un bel segnale. I contributi
culturali vanno dati dalla testa. Solo in italia, ancora, la testa puzza di
vaticano e a fare cultura laica siamo noi, per strada, ogni giorno.
Da uno a dieci, secondo voi: quanto puzzerà di clero il prossimo governo?
—>>>La foto viene da QUI
Sapendo che questo spazio è sensibile alla tutela della memoria, ancor più se quella delle lavoratrici, vi invito a fare un salto qua ed eventualmente aderire come blogs, grazie e sempre complimenti per questo bello spazio che coniuga in maniera splendida orgoglio ed approfondimenti sulle troppo spesso trascurate tematiche femminili!
il Russo
Questo commento è cumulativo, perché riferito all’intero blog che definirei a dir poco notevole, assieme, evidentemente, alla mente che lo gestisce. Lo leggo spesso e volentieri. Una femmin(ist)a del sud 🙂
ti lascio due provocazioni (prima di incazzarti , vai al tuo post “Roma: un orco di passaggio” dove ti ho lasciato due link in regalo) :
1) se fossi un islamofobo, ti direi : l’artista milanese si è fatta mezza Europa tranquillamente. Non ha fatto neanche in tempo a metter piedi nell’ islamica Turchia che ZAC violentata ed uccisa 🙁
2) a proposito di gravidanza…. molte volte, nei discorsi delle compagne, la gravidanza appare più come un gravossisimo impegno, come un fardello che limita la libertà femminile piuttosto che come una esperienza positiva, parte della femminilità umana. Ciò potrebbe favorire il formarsi di giovani donne che disprezzano e rinnegano una parte di loro stesse e , paradossalmente, favorire (in ambiente “progressista”) una considerazione/trattamento delle “donne incinte” peggiore di quello che è riservato loro dalla cultura patriarcale.
(oddio, c’è un momento in cui le compagne esaltano sempre la gravidanza, in funzione di supremazismo femminil-femminista anti-maschio : ” io posso fare le stesse cose che fai tu ed IN PIU’ posso fare un figlio” :-p )
ricorda che sono solo provocazioni di un maskio sottomes…. ehm progressista 😉
ciaaaoooo ,
ed una rosa a te ed alle sorelle 🙂
(vai al post che ti indicavo)