In Oregon un uomo è incinto.
Lui era una lei fino a che non ha deciso di cambiare sesso. Però ha
voluto mantenere i "diritti di riproduzione" (non i "doveri di riproduzione"). Grazie a questo e ad una
banca del seme oggi lui e la sua compagna possono realizzare il
desiderio di avere un figlio. Lui, oltre ad essere in procinto di essere scomunicato dalla chiesa, è però stato ricacciato indietro da ben nove medici
che si sono rifiutati di assisterlo. Per cui il punto non è la
salvaguardia della vita innanzitutto ma solo quella che viene fuori in
modalità "normata". L’utero deve appartenere soltanto ad una donna
etero, possibilmente coniugata e con l’ambizione da chioccia regolare.
In certi casi però non basta neppure quello e il diritto di riproduzione viene garantito addirittura soltanto a chi ha denaro [l’unica vita che conta è quella che si può comprare] così come viene fuori dal racconto di una donna che scrive come in america latina un bimbo nato negli ospedali pubblici muore e uno che nasce in una struttura privata, alle stesse condizioni, sopravvive.
In
Italia siamo ben lontane dal poter immaginare un dibattito che ruota
attorno alla gravidanza di un transgender [ma possiamo cominciare con piccole cose come quella suggerita dal Fronte di Liberazione dei Bagni 🙂] e ancora abbiamo delle
strutture pubbliche che se non vengono definitivamente smantellate
garantiscono assistenza gratuita a tutt*. Tutt* si fa per dire, quindi specifichiamo: meno ai transgender che vogliono partorire – immagino – e certamente meno alle donne che vogliono usare la pillola del giorno dopo per prevenire un aborto o a quelle altre che vogliono interrompere la gravidanza. Il nostro è un sistema sanitario che usa il pregiudizio per selezionare gli assistiti da accogliere e curare. La obiezione di coscienza favorisce il dilagare di una cultura del favore, della clandestinità e dell’espatrio.
Da noi prima di curarti guardano se hai una fede al dito, se aderisci ad una fede religiosa oppure no. Con la riforma sanitaria, che ha delegato l’amministrazione del settore alle regioni, negli ospedali non sono entrati soltanto i politici: si è precipitato l’intero corpo dei vigili sessuali. Prima c’era il prete a dire messa la domenica e a fare l’estrema unzione. Ora i preti governano ospedali, reparti di ostetricia e sale parto. Se questo è il frutto di un concordato che avrebbe dovuto tenere la chiesa lontana dalla gestione dei servizi che servono alle cittadine allora è sempre più urgente eliminare ogni possibile motivo di ingerenza dei cattolici nella vita delle laiche e dei laici. Non è un caso se, come potrete leggere dopo a proposito di Livorno, un pezzo di campagna elettorale antiabortista e misogina è fatta direttamente dentro le chiese.
Insomma non si
può proprio dire che in italia vada tutto perfettamente bene. Non se immaginiamo che nei prossimi anni al
governo può andare il centro destra con tutto quel che conosciamo o
persino il centrosinistra con il suo programma altrettanto liberticida
e sfavorevole nei confronti delle donne. Questo almeno si conclude
leggendo la pietosa intervista [al secondo link la eloquentissima sintesi di Moltitudini] rilasciata dalla giovane capolista del pd in lazio.
Le lancette dell’orologio corrono indietro ad una velocità impressionante e forse è per questo che una serie di associazioni
che si occupano di fecondazione assistita denunciano che sempre più
medici obiettori non vogliono assistere chi non può fare un figlio
nella maniera classica. La procreazione medicalmente assistita si serve
di spermatozoi prodotti tramite sega e per la religione cattolica la
masturbazione è una specie di peccato mortale poichè gli spermatozoi
sarebbero sprecati e non finalizzati "tutti quanti" alla procreazione.
Giusto in questo caso però la sega è a fini procreativi e quindi non si
capisce perchè mai ci sia un motivo per obiettare. Forse che un figlio
generato nella maniera tradizionale non abbisogna di quell’andar su e
giù per le vie vaginali con il beneplacito della tutrice della stessa
che può paragonarsi ad una sega? Quale sarebbe la differenza? Il fatto
che gli spermatozoi vanno direttamente dal produttore al consumatore
senza l’uso dell’intermediario? Misteri della fede!
L’altra cosa abbastanza
seria che è accaduta è che le linee guida proposte dalla ministra della
sanità turco (quelle in cui si diceva era previsto un medico non
obiettore per ogni distretto e la non obiezione per la pillola del
giorno dopo) sono state bocciate. A far saltare l’accordo in conferenza stato-regioni – nella quale è necessaria l’unanimità – sono state la regione lombardia e la regione sicilia
(e figurati se non si gemellava…). Perciò via linee guida e dato che
siamo al livello in cui chi abortisce viene linciata, chi si masturba
viene scomunicato e chi fa sesso senza finalità riproduttive viene
fulminato, temo non ci sarà proprio per niente la possibilità di avere
i contraccettivi gratuiti per tutte. D’altro canto è così. Ci si
diverte molto a far promesse in campagna elettorale sfruttando le
piazze organizzate dalle donne che lottano davvero. Tanto poi si può
sempre dire che è colpa degli altri e che "non è il clima politico
giusto per favorire simili cambiamenti" (vado bene in politichese?). Se la turco avesse fatto attenzione a non legittimare in alcun modo la cultura del family day forse ora non si ritroverebbe a dover far finta di avere rigurgiti di sinistrite per acchiappare un po’ di voti dalle donne che da lei si sono sentite tradite. Impari la ministra che la cultura del rispetto per le scelte delle donne si costruisce con ogni piccola grande scelta e non all’ultimo momento, quando le elezioni sono alle porte.
Così mentre dall’india ci arriva l’eco di una vera e propria caccia alle streghe, con tanto di filmato punitivo
trasmesso nella loro tivvu’ nazionale, in italia il misogino ferrara
continua il suo tour. Le donne, come sempre lo aspettano e se volete
potete andare a protestare con loro. Ecco dunque un elenco delle
prossime iniziative in giro per l’italia.
– il 29 marzo la C/Attive
invitano tutta la popolazione laica e antifascista a presentarsi con un
mazzo di prezzemolo a partire dalle ore 19.30 in Piazza del Cisternone
a Livorno (qui potete leggere gli aggiornamenti – in basso pubblico il volantino);
–
il 30 marzo giuliano ferrara sara’ a Firenze alle ore 18, in piazza
S.S. Annunziata per presentare la sua lista. la piazza è grande e la
protesta può essere forte. Le donne in movimento lanciano la proposta di un presidio alle 17.00 in Piazza San Marco.
– il 1° aprile le Sexyshock, Comunicattive, Mpcinque, invitano alla serata "Adotta un Consultorio" – Aperitivo-Azioni-Creatività dalle 19.30 @BettyBooks, Via Rialto 23/a, Bologna. Ecco l’annuncio: AAA CERCASI persone pensanti/desideranti – RICHIEDESI: sensibilità laica e civile, amore per la libertà, desiderio di decidere e percezione della genitorialità come atto responsabile non puramente biologico – PER COSA? Per un aperitivo per prendersi cura dei consultori della città, e farli diventare un po’ piu’ tuoi. Per prenderti l’occasione di dire la tua sulla 194, sul tuo diritto di scegliere quando e SE affrontare una maternita’. Per un laboratorio creativo per una street action in difesa della legge del desiderio, per chiedere consultori laici, pubblici e accessibli a tutt@. Guardare per credere: Atelier Betty – Comunicattive – Foto – Mpcinque
– il 2 aprile le donne del Tpo di Bologna si preparano ad accogliere giuliano ferrara alle 18.00 in Piazza Maggiore;
– il 2 aprile le Mai
Stat@Zitt@ invitano ad intervenire all’assemblea pubblica che si terrà
a Milano mercoledì 2 aprile alle 21 c/o USI-Sanità, viale Bligny 22
(scala sinistra, terzo piano) per continuare a discutere della campagna
"Obiettiamo gli Obiettori" (maggiori dettagli sul programma della campagna qui).
–
a Napoli l’assemblea permanente delle donne si riunisce il 3 aprile
alle 17.00 (sempre presso la II municipalità di Piazza Dante) e il 5 aprile alle
10,30 a piazza Vanvitelli invita a partecipare ad una assemblea
all’aperto e aperta a tutte, perché le donne a Napoli non hanno spazi,
ma sanno essere molto accoglienti. I temi da affrontare ruoteranno
attorno alle parole scomparse dalla comunicazione pubblica: aborto e
sanità, violenza sessuata, ambiente, occupazione e precariato delle
donne. Sostituite da : feticidio, sicurezza, munnezza, famiglia.
/////////
APPELLO a TUTTA la POPOLAZIONE LAICA DELLA CITTA’ DI LIVORNO
SABATO 29 marzo il candidato premier per la lista "Aborto? No grazie",
GIULIANO FERRARA sarà ospitato nel salone parrocchiale annesso alla
chiesa di Sant’Andrea. Questo invito sta a ribadire la quotidiana
ipocrisia che la Chiesa Cattolica perpetua, ribadendo continuamente la
sua distanza dalla politica terrena e poi di fatto partecipando appieno
alla campagna elettorale in corsa ma soprattutto svela ancora una volta
il feroce fondamentalismo cattolico propugnato dall’amministratore di
questa parrocchia, Don Edoardo Medori. Sacerdote da sempre in prima
fila nel propagandare campagne ditipo leghista e securitario rispetto
alle delicate situazioni di via dei Terrazzini.
Aquesto incontro
estremamente di parte, (saranno presenti anche il senatore del Pdl
Gaetano Quagliarello e il capogruppo dell’Udc Marco Carraresi
coordinati dal sacerdote Don Edoardo Medori) parteciperà anche il
Sindaco Alessandro Cosimi.
Le istituzioni di Livorno per la seconda volta nel giro di un mese e
mezzo sitrovano invischiate in campagne contro la salute delle donne.
Ricordiamo la sciagurata petizione lanciata da Ghiozzi, An, contro la
legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, in cui invitava la
cittadinanza ad andare a firmare in Comune. Iniziativa da noi
denunciata immediatamente con il bliz in Consiglio Comunale. In
quell’occasione il Sindaco rassicurò la città dicendo che si era
trattato di un incidente e salutò il nostro intervento in Consiglio
Comunale con un "ci mancherebbe altro, sull’aborto non si discute".
A quanto pare ha cambiato idea perchè ne discuterà eccome!
Non possiamo tollerare che la nostra città venga nuovamenteviolata con
la legittimazione da parte del Primo cittadino verso l’omofobo
erazzista Giuliano Ferrara, al chiuso in una Chiesa a negare di fatto
il dirittoalla salute delle donne e la loro libertà
all’autodeterminazione delle donne.
La nostra determinazione a delegittimare questagiornata parla con la
voce delle tante donne che sono morte a causa degliaborti clandestini,
di quante ancora oggi, vittime del pregiudizio e di questacultura
cattolica asfissiante e oscurantista, non possono decidere sui e
deipropri corpi.
INVITIAMO
TUTTA LA POPOLAZIONE LAICA
A PRESENTARSI CON
UN MAZZO DI PREZZEMOLO
A PARTIRE DALLE ORE 19.30 di SABATO 29
IN PIAZZA
DEL CISTERNONE
Collettivo C/Attive – Livorno
aggiornamenti su:
Senza Soste
e
C/Attive
—>>>La splendida foto è di Kirsty Whiten. Grazie a Fastidio per avermela segnalata.
bisogna essere sempre presenti manifestare contro l’ingerenza delle religioni perchè si fa presto a tornare nel medioevo, sono sconvolta per la vicenda accaduta in India. a volte mi chiedo quando finirà questa violenza gratuita sulle donne, perchè anche se non ti chiamano strega, la caccia alle streghe è sempre aperta in tutto il mondo e si manifesta sottoforma di femminicidi, attacchi all’autodeterminazione, e violenze sulle donne, un vero e proprio genocidio, infatti a volte mi chiedo perchè non intervenghino le associazioni di diritti umani perchè l’emergenza e le statistiche di donne violate e uccise sono altissime . Non capisco cm si faccia ancora a praticare il patriarcato, dovrebbero essere anche gli uomini a protestare contro quello in cui sono sottoposte le proprie madri, sorelle e figlie, ma che dico? sono proprio loro, padri, figli e fratelli spesso e volentieri a compiere queste cose..ke tristezza :(.
Rosa.
si infatti e tu la commenti benissimo. i commenti non li ho letti. li leggo presto perchè sono curiosa… 🙂
e di nulla!
ciao
La vicenda della Madia è straordinaria.
Eppure, c’è gente, pure donne, magari cresciute nel PCI, che la difendono, per puro spsirito di apparato.
I commenti nel mio blog ne sono la prova.
Grazie del link.