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Parma: “venite qua, che vi violentiamo…” dissero i leghisti alle donne.

E’ successo a Parma, l’otto marzo. I campioni sessisti e maschilisti del "ce l’abbiamo tanto duro", che vantano grandi capacità di protezione delle "proprie" donne, poi vanno in giro a fare i fascistoni che minacciano violenze contro altre che della loro protezione non sanno veramente che farsene.

Sul securitarismo legaiolo e sulle manifestazioni di "fascismo ordinato" dei leghisti abbiamo già scritto QUI e QUI.

Ecco il racconto di alcune delle donne della rete di Parma:

^^§§**§§^^ 


Sabato 8 marzo, sul ponte di mezzo, la Rete, eterogenea ed
autorganizzata, delle donne di Parma, ha indetto un presidio per la
giornata della festa della donna. Il nostro intento non era quello di
celebrare la giornata come semplice ricorrenza con le solite mimose, ma
di rivedere la figura femminile all’interno della società e in
relazione alla sua vita quotidiana. Ci riferiamo al modo in cui la
donna sempre più frequentemente viene vista o come vittima di abusi
sessuali o come carnefice della propria prole.


E in entrambi i
casi il modo in cui le istituzioni rispondono si concretizza in un
controllo sempre maggiore delle libertà individuali e collettive
(attacco alla legge 194, proposta di microchip tascabili in
collegamento diretto con la questura, telecamere).


Per
condividere tali discorsi con tutta la città, ci siamo dirette verso
piazza Garibaldi. Percorrendo via Mazzini siamo state accolte da
militanti della Lega Nord che, “decorati” da celtiche e svastiche, ci
hanno sarcasticamente applaudito, e poi insultato e minacciato con
gesti volgari e intimidatori e, testuali parole: “venite qua, che vi
violentiamo
”, “troie”.


Ancora una volta alcuni organi della
stampa cittadina pubblicano informazioni non rispondenti alla realtà,
che fanno passare gli aggressori per vittime, ribaltando gli
avvenimenti.


Chi regala violette alle donne per l’otto marzo e
si dipinge come protettore per mezzo di ronde per la sicurezza è lo
stesso che incita alla violenza sessista e all’intolleranza di
qualsiasi genere.

Alcune fra le donne che hanno partecipato al presidio

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


3 Responses

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  1. blazar says

    “Cara” Marina,

    ma dici sul serio? Sei davvero una donna? E come donna pensi davvero che simili insulti possano essere presi per complimenti? Io posso capire epiteti anche volgari come: bella figa, bea mona, bella smandrappona, etc. Ma tu, come donna, da un toscano -come dici- accetteresti ed apprezzeresti di essere chiamata troia, e arrossendo come una pudica collegiale ti emozioneresti di fronte alla sua dichiarazione di volerti violentare? Ma fammi il piacere!!

  2. FikaSicula says

    davvero?
    marina se dei toscani, tedeschi, australiani, abitanti del polo nord venissero a dirci “venite qua, che vi violentiamo”, “troie” io credo che la risposta sarebbe la stessa.
    credo che siano quelli della lega ad avere dei pregiudizi e a fare discriminazioni. sono quelli della lega che se a stuprare è un rumeno allora fanno tutti schifo e se invece è uno di loro allora è la donna ad essere puttana…

  3. MARINA says

    NON SONO PER NIENTE D’ACCORDO: QUESTI SONO ATTACCHI GRATUITI , LEGA NON VUOL DIRE QUESTO … L’AVESSERO DETTO DEI TOSCANI LO AVRESTE PRESO COME UN APPREZZAMENTO O COME UNA SCIOCCHEZZA … QUI C’E’ DEL PREGIUDIZIO IN CHI SCRIVE