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Palermo: l’Assemblea delle Compagne si riunisce!

Si vedono dentro un’aula della facoltà di lettere e filosofia ogni giovedì e sono belle e determinate come tante donne che ci capita di vedere in questo periodo. Palermo ha una storia di femminismi che continua da tempo e che con fatica riesce a trovare spazio in una città che nega ogni bisogno, che ti spezza con mille prevaricazioni e abusi. Il collettivo "Assemblea delle Compagne" ha inviato un documento sulla 194. Lo pubblico sotto invitandovi a partecipare alle loro riunioni. Buona lettura! 

GIU’ LE MANI DALLA 194!!!


Indignate
da quanto è successo ad una giovane donna napoletana e agli ultimi dibattiti affrontati relativamente alla legge 194, decidiamo di rivendicare il diritto all’aborto, troppe volte ormai messo in discussione, da chi, sulla base di false e ipocrite moralità cattoliche e non, si dichiara tutelante del diritto alla vita. La donna napoletana, in seguito al momento in sè traumatico della decisione abortiva, si è ritrovata a subire un interrogatorio da parte delle forze dell’ ordine, che dubitavano della validità e legittimità dei parametri sulla base dei quali l’ intervento era stato effettuato. Una irruzione immotivata quella degli agenti, trovatisi davanti invece di fronte ad un regolare aborto terapeutico, in pieno rispetto della legge.


La 194
è una vittoria per le donne che vedono finalmente riconosciuta la possibilità di decidere autonomamente sul loro corpo senza dover mettere in gioco la propria vita sui tavolacci di un ambulatorio clandestino; ma più in generale è una vittoria per tutt* coloro che ritengono che a decidere sulla sessualità e sugli aspetti più intimi dell’esistenza non dovrebbero essere le gerarchie ecclesiastiche. Questa legge è un primo e minimo passo (a cui nella realtà ben pochi ne sono seguiti) per riconoscere alla donna un ruolo diverso nella società, svincolandola dall’unico ruolo in cui per anni è stata relegata: quello di generare figli indipendentemente dai suoi desideri.


In tutti
questi anni gli attacchi alla libertà delle donne di decidere sul proprio corpo non sono venuti meno. Ci hanno pensato le gerarchie ecclesiastiche, i gruppi di "estremisti per la vita", come i clerico-fascisti del "movimento per la vita", che si sono subdolamente intromessi negli ospedali e nei consultori e, con  strumenti di disinformazione hanno da sempre attuato un lavoro di intimidazione e colpevolizzazione contro quelle donne che, dovendo ricorrere ad un’interruzione di gravidanza, si sono trovate in una situazione ancor più difficile e dolorosa. 


Giuliano Ferrara
in questi giorni annuncia l’inizio della nuova crociata: una moratoria contro l’aborto, equiparandolo alla pena capitale e proponendo dunque di "inserire nell’ articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo un inciso in cui viene specificato che ogni individuo ha diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale"; questo, dunque, renderebbe l’ aborto un omicidio. E’ davvero incredibile e davvero intollerabile che ancora qualcuno tenti di mettere in discussione la legalizzazione dell’aborto e che si parli delle donne come di menomate mentali non in grado di intendere e di volere, incapaci di gestire le proprie scelte responsabilmente o addirittura come delle mostruose omicide che senza scrupoli premeditano l’assassinio di ciò che potrebbe/dovrebbe diventare un nuovo essere umano.


Se non bastasse
, il concetto di autodeterminazione della donna, un’idea (nonché una pratica) che parrebbe assodata e condivisa dopo decenni di faticose lotte, viene ora riletta e interpretata in chiave ideologica, come fosse una pretesa abusiva o un’invenzione e non un diritto. E’ chiaro inoltre che qui non è in gioco solo l’aborto ma anche il controllo della fertilità e il diritto alla sessualità scissa dalla procreazione.

Tre cose che evidentemente ancora oggi, agli uomini e alla Chiesa, non piace che vengano gestite dalle donne. Eppure, che piaccia o no  la decisione spetta solo alle donne e a nessun altro. Per millenni alle donne non è stato concesso di decidere se e quando procreare. Da quando sono stati inventati i metodi di controllo delle nascite o i metodi contraccettivi, le donne hanno invece scoperto come evitare di fare figli contro la loro volontà, ma soprattutto hanno riscoperto il gusto di volere dei figli, di desiderarli veramente.

Il fatto che i metodi anticoncezionali siano tanto invisi al Potere clericale e non solo, dimostra che ciò che dà fastidio è proprio il fatto che a controllare la procreazione sia la donna. Essere donne significa lottare per l’aborto libero e gratuito, appartenere a noi stesse e non più allo stato, alla famiglia, ad un bambino che non desideriamo. Noi faremo dei figli se ne avremo voglia, se la società in cui viviamo è conveniente per noi e per loro, se essa non farà di noi le schiave di questi bambini. Ogni donna ha il diritto inalienabile di gestire il proprio corpo e quindi la propria sessualità da sempre finalizzata unicamente alla produzione dei figli. Siamo stanche di vederci scavalcate nelle scelte e di non poter gestire liberamente la nostra vita!!!

"SUL NOSTRO CORPO DECIDIAMO NOI!"
"PER L’AUTODETERMINAZIONE DELLADONNA"

ASSEMBLEA DELLE COMPAGNE
assembleadellecompag@libero.it

Tutti i giovedi ore 11.00 assemblea delle compagne presso l’aula 4/b facoltà di lettere e filosofia.

Posted in Corpi, Fem/Activism.


8 Responses

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  1. FikaSicula says

    virginia a quale foto ti riferisci? quella dell’header o quella del post?

  2. si-culo says

    Fantastico! Fantastico! Fantastico!

    Sono troppo contento 😀

    Dov’è che posso esprimere altra contentezza?

    P.S.: Per la manifesta dell’8 si potranno avere notizie certe entro breve? Noi a Pisa stiamo impazzendo di suspense…

  3. Virginia says

    Ciao,

    è bella la foto in bianco e nero di fianco al nome del sito: cos’è?

  4. riuccia says

    Questo appello l’avevate visto?
    http://rete194.wordpress.com/

    OT
    Scusate, so che non c’entra un piffero, ma hanno condannato il Giudice Tosti a un anno di reclusione e un anno di interdizione ai pubblici uffici…

    Per chi se lo fosse perso il giudice Tosti aveva chiesto la rimozione del crocefisso in tribunale o almeno l’ espozione la menorah e, non calcolato decise di non tenere più udienze…

    Scusate l’OT

    ciao

  5. FikaSicula says

    la notizie di cui parli sta qui: LINK.
    purtroppo l’hanno indetta loro passando sopra le teste di tutte quante!
    credo se ne parlerà questo fine settimana a roma.

  6. Demoniafuriosa says

    Ho sentito dire che è in programma una grande manifestazione nazionale in difesa della 194 per l’8 marzo, indetta da CGIL, CISL e UIL. Qualcuno ha maggiori informazioni? E soprattutto…partecipano altre organizzazioni (mi auguro..) oltre ai sindacati?
    Grazie,
    Demonia.

  7. FikaSicula says

    Francesco credo sia uno di quegli arnesi da meccanico. una grossa chiave inglese o qualcosa del genere…

  8. Francesco says

    Analisi lucida, razionale e completamente condivisibile.
    Ma cos’è che ha in mano, la ragazza del disegno?