Le donne ci sono e non sono sole. Non siamo sole, per fortuna. Lo ha dimostrato la straordinaria mobilitazione di persone, nelle piazze e in rete, che in un solo giorno ha spazzato via connivenze, imbarazzi e reticenze di politici opportunisti, in piena campagna elettorale, asserviti al vaticano. Abbiamo spazzato via i testicoli, per sua stessa ammissione piccoli, di un ferrara oramai in puro delirio onanistico. Non ci ha fermato nulla. Neppure l’intervento dei solerti tutori dell’ordine. Siamo qui a dotarci di strumenti per lottare. Continueremo a popolare le piazze e a far sentire in imbarazzo quanti oseranno ancora mettere in discussione la nostra libertà e capacità di scegliere, amare, desiderare, ponderare.
Invito tutti e tutte a postare in commento, o a pubblicare in proprio (come volete), la propria cronaca della giornata del 14 febbraio, perchè la maggior parte dei quotidiani sono pieni solo di dichiarazioni di politici e non dobbiamo permettere che sui nostri corpi si celebri persino il riscatto "morale" di gente che fino all’altro ieri ha contribuito direttamente a costruire una cultura sessista e patriarcale. Fate sentire la vostra voce. Intanto QUI trovate un po’ di racconti e foto di chi era presente ai presidi. Vi segnalo inoltre, se vi piace, un appello proposto da donne che si occupano di bioetica e salute e una petizione a proposta di Micromega che rilancia sull’applicazione della 194 in senso migliorativo.
Andiamo avanti e per invogliarvi a seguirci vi passo il comunicato dell’Assemblea romana. Buona lettura!
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Silvana è tutte noi!
La violenza contro le donne ha tante facce, l’avevamo già
detto il 24 novembre scendendo in piazza contro la violenza maschile sulle donne e lo
abbiamo ribadito oggi in tante città, dal nord al sud d’Italia. La
manifestazione spontanea di oggi è parte di quel percorso che nasce denunciando
la violenza in famiglia, luogo primario in cui si sedimentano le relazioni di
potere fonti di oppressione dell’uomo sulla donna. Percorso che rivendica la
riappropriazione dei nostri spazi di autoderteminazione passando per il rifiuto
di ogni delega alle istituzioni.
La criminalizzazione che ha vissuto Silvana in ospedale è frutto
dell’attacco che quotidianamente subiamo quando ci sottraiamo ai ruoli che ci
vogliono imporre le istituzioni e la chiesa.
Quando facciamo sentire la nostra voce siamo pericolose perché
scardiniamo il modello familista, patriarcale ed eterosessista in cui tentano
di imprigionarci. Riprenderci la parola e le strade di Roma ha scatenato oggi
la reazione violenta della polizia che di fronte al corteo spontaneo di 5 mila
donne ha risposto addirittura con il fermo e l’identificazione di una di noi.
Abbiamo affermato ancora una volta che sul nostro corpo decidiamo noi.
Non siamo disposte a tollerare nessun attacco alla nostra libertà e alla
nostra autodeterminazione.
Nessun passo indietro. Non ci fermeremo a cominciare dall’appuntamento
del 23 e 24 febbraio: due giorni di condivisione di pratiche e prospettive di lotta lesbiche e femministe!
L’assemblea romana
Francesco c’e’ poco da capire. Siamo in campagna elettorale e l’Udi (vicina alla ministra livia turco) tenta di appropriarsi del significato di una bella giornata di piazza che è stata vissuta in maniera spontanea da tante. essere donne non significa essere esenti da comportamenti patriarcali, anzi. quindi dillo pure: la affermazione della nuzzo è maschilista e funzionale al patriarcato.
si-culo scusami ma accedo ora a connessione e non sono riuscita a mettere in evidenza anche il vostro appuntamento. mi dispiace tanto.
speri sia andata bene e se ci sono report o foto da qualche parte dimmi e linko subito.
Bp: assurdissimo, è vero.
Dai giornali: grazie della dritta. sulla affermazione della nuzzo ci faccio un laboratorio di comunicazione e strategie di partito 😛 :*
Assurdissimo tutto quello che è successo… assurdussime le parole di ferrara…
assurdissimo.
Segnalo oggi alle 16 sit-in a Pisa sotto il Comune indetto dalla casa della donna (qui in periferia ci mettiamo un po’ di più, e approfittiamo del sabato pomeriggio).
francesco, penso sia uno scontro generazionale fra donne meno giovani e quelle più giovani. le meno giovani non hanno gradito la strategia delle altre e con questa smentita hanno voluto far capire che la ragazza e chi la appoggiava non aveva il loro sostegno.
Non ci capisco più nulla. 😐
francesco, nelle redazioni non succede nulla. io c’ero ieri a roma. la carica c’è stata davvero. e la ragazza non ha sputato sul poliziotto. è qualcosa di diverso che sta accadendo e non è particolarmente bello ma una volta tanto non è colpa dei giornalisti
La notizia di “aspetta” è vera:
http://www.apcom.net/…141410_1805a80_33791.shtml
Ma che cavolo succede nelle redazioni dei giornali, di questi tempi? Ci stanno prendendo per i fondelli scientemente o sono fuori di capoccia?
Meglio così, tutto sommato, però è curioso che la portavoce dell’UDI dica che ci sono comportamenti non consoni alle donne. Se non è maschilismo questo…
Mi hai convinto: l’argomentazione che se aspettassimo le autorizzazioni non avremmo mai il progresso è perfettamente calzante.
Sulla differenza tra “polizia al servizio dello Stato” e “polizia al servizio dei cittadini” ci devo riflettere ancora. In teoria in uno stato democratico le due cose dovrebbero coincidere, però ammetto di essere a digiuno della scienza della politica e delle istituzioni.
prima di andare via leggi questa, è da brividi:
Pina Nuzzo,presidente dell’Udi (Unione donne d’Italia) nazionale smentisce le notizie apparse sui quotidiani che descrivono scontri,
disordini, cariche della polizia contro le donne, e donne che sputano e scalciano.
«Niente di tutto questo – sottolinea Nuzzo che era presente sul posto – Sono rimasta sorpresa di tali notizie. Ecco cosa è successo: a Roma doveva esserci solo un sit-in. Alcune donne hanno deciso di muoversi dal Lungotevere Ripa davanti al ministero della Salute dove eravamo. Poi una donna, con un
comportamento che non è consono alle donne, ha sputato a un poliziotto. Lei era una sola, come sempre accade non puoi controllare tutti, ma era una sola, nessuna le ha dato man forte. Il poliziotto non ha reagito».
E’ da brividi?
«Nessun tafferuglio, nessuna carica», solo un cordone di agenti
per un corteo che non era autorizzato, e solo una donna un pò
più agitata.
ti ho pensata molto scrivendola
vabbè mi mancherai
ti aspetto
dimenticavo: la cosa su ferrara mi ha fatto ridere alle lacrime :)))))
bella mia,
te l’ho sempre detto. i giornalisti sono orbi ‘ncicunati e anche un po’ paraculi perchè le ragazze le hanno viste, ce n’erano a iosa, dappertutto. proprio tante e io sono contenta come la cioccolata su un cannolo di ricotta fresca per questo…:)
non ti abbandono… torno presto :)))***
tu scrivimi le notizie e io le leggo al ritorno.
ti passo il testimone per due giorni…:***
un bacione
certo che poteva farla anche prima di essere in campagna elettorale
e anche prima di mettersi a lanciare idee balzane ‘a schiovere’ come si dice dalle mie parti
oggi il corriere dice anche che le ragazze erano assenti dalle piazze, mah! ‘sti giornalisti proprio una razza strana :))))
mi abbandoni due giorni, come farò?
ho in serbo notizie su notizie e tu te ne vai?
si che ti riconosco :)))
quello che mi dici mi rincuora ma temo che regioni come la lombardia non ne vorranno sapere neppure morte. tra l’altro mi viene da dire che la turco questa cosa poteva anche farla prima di essere in campagna elettorale e cioè quando aveva qualche chance di riuscita. ora è comodo tirarla fuori dato che non sa neppure se ritornerà a governare…
sai la destra del suo provvedimento che ne fa?
carta straccia…
o tira fuori l’obiezione di coscienza anche per le regioni e così le lombarde per avere una pillola del giorno dopo dovranno andare in toscana… 😐
ti mando un baciozzo
sarò assente per un paio di giorni.
torno lunedì. :)***
forse con questo nick mi riconosci subito, no?
sull0biezione un primo risultato l’abbiamo ottenuto. niente di che, per carità, però la turco si è decisa a dire alle regioni che così non va e chiede ufficialmente:
– un medico non obiettore di coscienza
in ogni distretto
– la pillola del giorno dopo come contraccettivo di emergenza disponibile in strutture di pronto soccorso e
guardia medica,
– il potenziamento del personale e assistenza nei consultori
– la garanzia dell’anonimato
non è niente di che perché da un punto di vista burocratico si tratta di una direttiva ancora da discutere nella Conferenza Stato-Regioni ma, insomma, è un atto formale del ministero della Salute. Finora non c’era stato nulla
tra l’altro ci stava lavorando da un po’ ma la manifestazione di ieri e gli scontri l’hanno convinta a rendere noto tutto.
Francesco 🙂
mi pareva strano che deponessi le armi con così tanta facilità 😛
facciamo un altro esempio:
alla fabbrica di torino i dirigenti teoricamente avrebbero la responsabilità della morte di tanti operai. ma sono quegli operai che hanno pagato.
te lo metto a paragone di una società dove i vertici ordinano e le persone vengono picchiate.
la polizia in questo dove la metti?
per me sta con i vertici e non con chi sta in piazza. così come negli scioperi di fabbrica la polizia difende i padroni e non gli operai a roma difendevano un ordine costituito e non le persone che dicono di voler tutelare.
di chi è la responsabilità “sociale” dunque?
io ti parlo riferendomi ad antigone, ad una considerazione della legge che spesso c’entra poco con le strutture sociali e con le esigenze delle persone e c’entra molto di più con la tutela di privilegi e di cose.
il principio è la tutela delle cose o il rispetto delle persone?
il prefetto avrà ordinato di fermare il corteo dove vuoi tu, ma anche a bologna il corteo non era autorizzato ed è andato avanti…
a napoli la polizia è entrata senza autorizzazione in un reparto di ostetricia e quindi le autorizzazioni a chi servono?
se le donne per lottare per le proprie ragioni devono aspettare le autorizzazioni ancora staremmo al medioevo, ti pare? 🙂
i poliziotti, quando decidono di ordinare cariche, di fermare donne che oppongono i propri corpi alla aggressione delle istituzioni e del vaticano, devono assumersi una responsabilità individuale.
se lo fanno scelgono di farlo. è troppo comodo fare male alle donne in corteo e poi dire “me l’hanno ordinato”. sappiamo peraltro che spesso i solerti tutori dell’ordine travalicano persino il senso dell’ordine e vanno oltre…
rispetto all’obiezione di coscienza, no. i medici se vogliono obiettare, come i militari, devono deporre le armi, non devono avere accesso alle sale operatorie, agli ospedali. esattamente come per gli obiettori si chiedeva che allora venissero esclusi da qualunque possibilità di assunzione in qualunque corpo di polizia.
gli obiettori sono una brutta cosa e quando si tratta della salute delle persone nessuno può rifiutarsi di assistere una donna che vuole abortire o di prescrivere una pillola del giorno dopo (cosa che fanno senza supporto legale).
quindi bene che obiettino ma allora smettono di esercitare. questo viene chiesto ai militari e questo deve essere chiesto ai medici. secondo me 🙂
[Sono quello del primo post, quello con la “F” maiuscola (dovevo cercarmi un nick meno comune 😉 )]
FikaSicula: sì, in effetti il tuo ragionamento ha senso. Anzi, soprattutto in questo periodo in cui si fa un gran parlare di obiezione di coscienza da parte di medici e farmacisti, un po’ di presa di coscienza da parte delle forze dell’ordine sarebbe senz’altro benvenuta, però non la si può dare per scontata.
Sul discorso della responsabilità individuale vs. responsabilità verticistica, a me sembra che la responsabilità sia individuale quando anche l’iniziativa sia individuale.
Esempio: se un’azienda alimentare avvelena i suoi prodotti per risparmiare sui costi, vengono processati i dirigenti e non gli operai che inscatolano il prodotto.
Se invece è un operaio a voler avvelenare una confezione perchè è improvvisamente impazzito, in galera ci va lui e non il manager.
In questo caso il prefetto avrà ordinato di fermare li corteo in un certo punto e i poliziotti hanno eseguito l’ordine.
Certo, se gli ordini ricevuti fossero palesemente in violazione della legge (come sembra sia stato alla Diaz), i poliziotti avrebbero il dovere di opporvisi (pena la responsabilità individuale oltre quella verticistica).
Crocco se tutti capissero quello che dici tu non staremmo ancora qui a parlare di donne. ma si parlerebbe infatti di un intero “modello sociale” che fa bene a tutt*: donne uomini lillipuziani, ermafroditi, rinoceronti e affini…
e comunque non bisogna che ci ringrazino. serve che lottino assieme a noi. finchè si delega questa lotta a noi immaginando che riguardi solo le donne non andiamo tanto lontano…
Non capisco come mai con tanta facilità si riesca a difendere l’operato di forze dell’orrido (ehm … dell’ordine), che fanno irruzione ingiustificata, non autorizzata e di forza in un’ospedale e con altrattanta facilità si riesca a condannare, una “irruzione” non autorizzata, ma pacifica e sentimentale a Roma, in difesa di una dignità privata.
… e noi maschietti troppo spesso, ancora non capiamo le motivazioni della protesta femminile, che in realtà sta difendendo non solo la libertà femminile, ma un intero modello sociale. Chissà quando il genere maschile, saprà coscientemente ringraziare le donne per queste lotte.
francesco: bene, allora siamo d’accordo! 🙂
Stò con le donne
scusa si ho scritto male :)*
irreligiosa … prima di demonizzare qualcuno bisogna creare un’immagine distorta e disumana. Come una donna che abortisce per sport o per “proprio piacere”
ImPrecario: “la mantide religiosa” mi pare la definizione assolutamente più azzeccata. hai perfettamente ragione. 😐
io sono veramente basito … non ho parole. Quelle poche che mi sono rimase ho provato ametterle in fila da me 🙁
francesco: chi ha dato ordine di sbarrare la strada e di procedere all’arresto è pur sempre qualcuno della polizia. per il resto i poliziotti sono persone e rispetto all’argomento del “devono eseguire gli ordini” potrebbero dissentire.
come può chi ha deciso per mestiere di “non dissentire” mai avere il diritto di fermare chi indignato dissente?
come si può ragionare in termini di responsabilità individuali per qualunque altra cosa e invece in termini di “responsabilità” neppure collettiva ma addirittura verticistica quando si parla della polizia?
il corporativismo ha permesso a chi ha ucciso carlo giuliani di uscire indenne da quella brutta storia. il corporativismo permetterà agli assassini di aldrovandi e del ragazzo tifoso del lazio di uscirne fuori puliti. Il corporativismo ha permesso che tutti i torturatori di bolzaneto e gli aggressori alla diaz – che putacaso erano in gran parte della celere romana – uscissero fuori da quella storia senza che fosse permessa neppure la loro identificazione.
quindi no francesco, non sono d’accordo con te. a bologna le donne in corteo “non autorizzato” sono arrivate fino a piazza maggiore senza che nessuno le interrompesse. a roma, città papalina e un po’ di destra, la polizia si è sentita in diritto di fermare donne che pacificamente riempivano le strade per difendere le proprie vite. rispetto a questo scusami ma non c’e’ ordine che tenga.
arte: l’avvenire ha pure detto che non appoggia ferrara e quindi che ti devo dire. stanno a fare gli schizofrenici. e comunque è chiaro che dopo aver fomentato un clima di odio e intolleranza ora accusano noi di speculare sulla vita di una donna che LORO hanno permesso fosse aggredita. hai ragione: che schifo!
http://edicola.avvenire.it/…0080215&goTo=A04
che schifo! questo l’articolo di avvenire di oggi, ovviamente scritto da un uomo.
alcuni passi:
per questa madre mancata e ferita, sbattuta su tutti i giornali nel momento più duro della sua esistenza, sono peggio le domande della giovane agente di polizia presentatasi in borghese per capire con il massimo tatto possibile se la sua dignità e la legge 194 fossero state violate, e tutelarne il diritto più elementare al rispetto in un’ora di sofferenza, o questo uso spregiudicato della sua storia nel dibattito politico, nell’informazione, nelle piazze?
[…]
Il risultato ottenuto con dichiarazioni al limite dell’isteria e una campagna mediatica con punte di violenza verbale da lasciare senza fiato – certo non giustificabili col clima di campagna elettorale – è stato di esacerbare gli animi e convincere anche un piccolo gruppo di donne scese in piazza ieri a Roma che fosse una buona idea dare addosso alla polizia schierata per controllarle.
Be’, però stavolta devo spezzare una lancia a favore della polizia: a differenza del caso di Napoli, dove era doveroso avere più tatto verso la paziente (ancora in anestesia, tra l’altro), qui la situazione era diversa. Se avevano avuto l’ordine di non far passare il corteo in una certa strada dovevano obbedire all’ordine, non ci sono santi che tengano.
Del resto mi sembra che, nonostante la carica, non ci siano stat* ferit*, il che è un successo da qualunque punto di vista si guardi la faccenda.
Insomma, invece di prendercela con loro prendiamocela con chi ha dato l’ordine di fermare la manifestazione in un certo punto.
NESSUN PASSO INDIETRO!