Facciamo che elenchiamo quello che di questi giorni ci è piaciuto e
che invece no (e lo sappiamo di andare contro una norma fondamentale
del fare blog che dice che per essere indicizzate bisogna ragionare a
compartimenti stagni… ma quelle sono regole da macchina e le nostre
sono regole di chi fa critica politica in maniera interdisciplinare perchè le cose
sono complesse e in qualche modo sempre collegate). Pillole rosse e nere che ogni giorno siamo costrett* a ingerire con disinvoltura, quasi a fare un promemoria che ci ricorda, semmai ci capitasse di dimenticarlo, dove siamo e perchè…
Serviamo alcune cattive notizie:
Formigoni in lombardia ha presentato il suo piano di logoramento della legge 194.
Vuole più soldi per i luoghi di “assistenza” alle madri, più presenza
legalizzata del movimento per la vita e un limite all’aborto
terapeutico a 22 settimane. Se la donna non è d’accordo non importa.
Sarà legata, costretta e poi squartata affinché i volontari del
movimento per la vita prendano e poi consegnino a formigoni un bel
figliolo. Non importa se la madre muore perché costretta a portare
avanti la gravidanza. Quello che conta è che la chiesa abbia una
testina da battezzare per incassare qualche soldo in più sulla base
della redistribuzione di denari stabilita dal concordato.
Avete presente quei bei filmati di donne che con aria sofferta ma
felice proclamano di volersi sacrificare per dare alla luce il proprio
figlio pur sapendo che non sopravviveranno alla gravidanza e al parto?
Ecco, quello è il modello di donna che la cultura cattolica santifica.
Se invece scegli di salvarti la vita e abortire, terapeuticamente, per
non morire, sei una egoista e anche un po’ una merda.
Stessa cosa dicasi per quelle donne che decidono di abortire quando
vengono a conoscenza del fatto che il feto ha gravi problemi di
malformazione e che quindi potrebbe determinare loro conseguenze gravi
dal punto di vista fisico o psichico. La categoria di donne che non se
la sentono di mettere al mondo un figlio destinato alla sofferenza
estrema viene definita addirittura come criminale.
Non discuto il desiderio delle donne di mettere al mondo un figlio
anche se ridotto ad essere un vegetale. Non tollero però che si possa
criminalizzare o riempire di sensi di colpa una donna nel momento in
cui lei decide di interrompere una gravidanza perché responsabilmente sceglie di andare oltre il proprio egoistico desiderio di essere madre e
altrettanto responsabilmente e con coraggio dichiara un proprio limite
la cui ammissione dovrebbe essere compresa e accettata piuttosto che
condannata.
Ma la lombardia – con i suoi provvedimenti funerari per la sepoltura dei feti che presto saranno imitati dalla regione sicilia governata dall’illustrissimo cuffaro
– è oramai una succursale diretta del vaticano e quindi non sorprende
neanche più il fatto che la politica formigoniana si sia persino estesa
a decidere che l’assistenza sanitaria viene garantita solo per chi pratica una "sana e responsabile sessualità".
D’altronde il problema sta sempre lì: dal medioevo ad oggi quello che
continua a contare è il fatto che qualcun altro possa avere il potere
di stabilire qual’e’ la “sana e responsabile sessualità”…
Vi ricordate il periodo in cui il papa diceva che l’aids era la giusta
punizione per quei cattivoni dei gay? Ebbene, non ci siamo spostati di
una virgola da quel tempo. Altro che norma antiomofobia e
riconoscimento delle unioni di fatto…
Abbiamo, anche, delle quasi buone notizie:
Sui confini reali: Ogni disgrazia porta una cosa buona. Ogni conflitto anche grave contiene prove di una rivoluzione culturale: i palestinesi sono riusciti a farsi un varco a Gaza per andare a fare
la spesa. Peccato non riuscire a fare varchi nelle teste e nelle
coscienze di chi infligge a quel popolo abusi e aggressioni da troppo
tempo oramai. Però hanno bucato il muro e in questa guerra infame che
loro combattono almeno non faranno la fine dei topi affamati e senza
risorse di nessun tipo. Come è strano che Israele costruisca ghetti
come quello di Varsavia o altri di cui la storia ci ha spesso portato
notizie. Non è antisemitismo di ritorno. E’ una considerazione ovvia,
umana e politica che qualunque persona dotata di capacità critica in
questo momento fa.
Sui confini baronali: Dopo la faccenda della sapienza e della persecuzione dei docenti
definiti untori dal clero, a modena il sentimento laico ha prevalso in
un’altra direzione: non è stata accettata la nomina di un professore a
docente ordinario. Pare che non avesse sufficienti meriti ma solo
particolari spinte nepotiste – si tratta infatti del figlio del rettore – che
per una volta non sono state sufficienti a mettere tutti d’accordo
circa la sua nomina. Questa cosa viene segnalata come una sorta di
rivoluzione inaspettata che rimette in discussione i privilegi delle
caste baronali dentro le università italiane e quindi anche della
logica di asservimento ossequioso fino ad ora indispensabili per
accedere alle carriere di libera docenza.
Sui confini tra laicità e fede:
In spagna si sarebbero un po’ rotti delle ingerenze del vaticano che
insiste nel “suggerire” linee politiche e provvedimenti legislativi –
dopo la beatificazione dei preti franchisti e dopo aver incassato la
sconfitta della "legge sulla memoria" che obbliga gli ecclesiasti a
liberarsi dei simboli del franchismo ancora presenti nelle chiese – e
dunque pare che il segretario del psoe abbia suggerito ai clericali di
partecipare alle elezioni o stare zitti: "hanno due opzioni:
presentarsi alle elezioni o mantenersi al margine della vita politica". Tutta un’altra vita, eh?
Dopo i tribunali di Cagliari e Firenze, anche il tar del lazio ha stabilito che riconosce l’eccesso di potere
manifestato nelle linee guida di applicazione della legge 40 sulla
procreazione medicalmente assistita. La parte che veniva contestata da
alcune associazioni riguarda il divieto di diagnosi preimpianto agli
embrioni contenuto nelle linee guida.
Infine la corte di Strasburgo ha condannato la francia a risarcire una
donna lesbica cui era stata negata una adozione per motivi riferiti
alla sua “scelta di vita”. Bene, no?
Sui confini della pasticceria: Dimenticavo una curiosità che mettiamo tra le cose buone: pare che a Cuffaro piacciano i cannoli. Vi risulta? E’ una notizia buona perchè pubblicizza un prodotto siculo cui sono molto affezionata. A dimostrazione che un cannolo viene prima di tutto. Un cannolo è per sempre!
Vi viene in mente altro?
—>>> La foto è di Elivet Aguilar
grexia dici bene infatti: è una porcata. lo sanno che intervengono in una materia delicatissima e che 22 settimane non sono sufficienti. sanno anche che le settimane consentite per fare l’ivg non terapeutico è di 12 settimane e quindi stanno mistificando il problema facendo passare le donne che avranno davvero necessità di abortire per questioni terapeutiche come fossero disgraziate e assassine…
chi vuoi che suggerisca loro queste idee?
gente con la tonaca, naturalmente…
Incredibile! Ma come possono abbassarlo a 22 settimane, se la legge dice 24? COmunque questo creerà non poco problemi… non tanto a chi non vuole una gravidanza (che avrà già abortito), ma proprio in quei casi in cui all’ecografia morfologica all’incirca alla 20 sett si trovino delle malformazioni… mi sembra una porcata! già ora i ginecologi si lamentano che il limite crea problemi. MAH! Non capisco chi suggerisca le idee a Formigoni?! 😉
maro’ ganglio non essere così arrabbiato però che di sabato mattina fa male :))))
darkblue: della caduta dei semidei avevo parlato nel post precedente e come dici tu non posso piazzarlo ne tra le cose buone ne tra quelle cattive. mentre c’era non ero contenta e ora che non c’e’ è uguale 😐
come dire: usando un eufemismo, non è stato un governo che mi si è reso veramente necessario… 🙂
immagino tu abbia volontariamente omesso la caduta del governo..forse perchè non si sa se metterla tra le buone o le cattive notizie.
Ti abbraccio forte…
Dare la colpa agli altri è la cosa che la Chiesa riesce a fare meglio. Senso d’autocritica pari allo zero assoluto. Ecco perché sono un cancro da estirpare. Come metastasi incazzate, avanzano a testa bassa, uccidendo sia l’ospite che il tumore.