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Cento e uno modi per uccidere il dissenso!

Uno degli sport nazionali è l’omicidio del dissenso. Non è difficile e lo si può praticare in vari modi. Il dissenso per chi non lo sapesse è quel pensiero attivo, in contrasto, in disaccordo, presente che viene tacciato spesso di essere retroattivo, disonesto, persino violento.
Delegittimare il dissenso è davvero una pratica assai diffusa e lo si fa a più livelli. Nessuno è esente da questo atroce delitto.
Il massimo è quando il dissenso viene definito una “aggressione” o quando addirittura si tira fuori l’asso pigliatutto dell’argomento liberal/fascista per eccellenza: il dissenso diventa allora “censura”.

Così succede che il clero, che con i suoi argomenti ci domina da millenni e ancora oggi vorrebbe trascinarci in una finta guerra di religione in cui i nostri corpi sono oggetto di attenzioni infauste perché doverosamente sollecitati a partorire carne neonatale da far battezzare in nome di una chiesa che protegge dittatori e multinazionali… succede, dicevo, che quel clero che occupa televisioni e giornali, scuole e persino lo stato, oggi urla alla censura perché “opportunamente” ha deciso di non recarsi alla Sapienza.
Non trovate che l’unica cosa ad essere censurata è ancora una volta il dissenso di cui una volta di più si finisce per parlare male? Se alla legittima manifestazione di un pensiero divergente si risponde con una “opportuna” assenza sarà forse colpa del pensiero divergente e di chi lo ha manifestato?

La chiesa è un po’ come Ferrara: quando si manifestano in tutta la loro obesa presenza, fanno la voce grossa. Pontificano su assassinii e terrorismi e lo fanno con toni spessi come colonne antiche che il tempo riesce a malapena a scalfire. Poi odono una voce minuta, forse più gradevole, che si dice non d’accordo e qualche volta può persino rivolgersi informalmente come si fa tra vecchi nemici per rigirargli un “vatti a fare fottere, lontano!”. Capita quando si perde la pazienza e capita quando ci si sente continuamente schiacciati sotto il peso molle e grasso di argomenti pieni di accuse lontane mille miglia da ogni sorta di ragionamento intellettualmente onesto.

Sarà dunque quella minuscola voce ad essere definita criminale. Chi la possiede verrà additato come “illiberale”, poco laico, reo di censura, forse anche un po’ tendente alla dittatura…

Lo ammetto, il comunismo come il fascismo con la tendenza a far tacere una voce per farne emergere un’altra diventa intollerante e tendente alla dittatura. Mai amato gli autoritarismi e le cattive speculazioni sul tema. Ma nel pieno di una guerra culturale in cui le strategie messe in atto per far soccombere le stesse idee di libertà, antifascismo, laicità, antirazzismo, antisessismo, sono enormi come si fa a difendersi?

Perché si tratta di legittima difesa e quindi di legittima occupazione dei luoghi che dovranno restare politicamente e culturalmente agibili per tutti. Si tratta di legittima difesa quando insistiamo sulla difesa della legge 194 perché c’è chi vuole legiferare per porre regole restrittive a controllo dei corpi delle donne non giudicate all’altezza del “privilegio” che la biologia ha loro dato (sai la figata!). Regole restrittive che vorrebbero difendere il feto prima che il corpo delle donne che da sole hanno il sacrosanto diritto di decidere se diventare madri oppure no.

E per arrivare a questo si fa di tutto. Si arriva persino a voler riconoscere l’inesistente status di “cadavere” (persona nata, cresciuta e morta) all’embrione con regolamenti funerari fittizi che segnerebbero inequivocabilmente e illegittimamente la condanna delle donne come omicide.

Lascereste forse che quelli del movimento della vita (altrui) riuscissero a prendere possesso dei consultori senza opporre dissenso? Lascereste che i per nulla laici e fanatici antiabortisti si piazzassero stabilmente nei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali pubblici senza dire nulla in contrario? Io no. E non si tratta di censura o di sottrazione del diritto di parola ma di legittima difesa della mia libertà e della mia vita. Per cui: fuori i preti dalle mie mutande e dalle università laiche.

Si tratta di legittima difesa nella occupazione di scuole, università, luoghi della cultura, dove il pensiero non può essere “unico” e dove il dissenso deve avere una sua legittimità. In quei posti e nella società tutta il clerico/fascismo andrebbe respinto e ricacciato indietro. Il papa non ha mai smesso di parlare e mai smetterà. Parla più con una assenza che con una presenza imposta. Continua a parlare dappertutto e in ogni momento. Il suo discorso "non fatto" viene pubblicato ovunque con la stessa premura con la quale si sparge per il mondo quel pappone romantico e retorico fatto di accuse e di sensi di colpa che sta nelle immagini di un qualunque "bambino non nato". Così si istigano separazioni tra laici e cattolici. A partire dal non rispetto di una posizione laica. Tanto poi dove non arriva la chiesa arrivano di certo gli studenti di comunione e liberazione e le esortazioni "disinteressate" del cardinal ruini.

Siamo noi, dunque, quelli che vengono ogni giorno messi a tacere. Siamo noi quelli cui vengono sottratti sempre maggiori spazi di dissenso, di espressione. Il nostro diritto di opinione e di parola non esiste più. Se parliamo o dissentiamo l’oggetto del nostro dissenso da aggressore si tramuta in vittima.
Ed è così che si uccide il dissenso…

Tutti quelli che oggi urlano all’intolleranza e si riferiscono finemente – con intellettualismi adatti a situazioni di non prevaricazione e di reale confronto democratico e non di certo alla nostra attuale storia fatta di editti bulgari e di sottrazione di spazi di parola e di opinione – ad una paventata mancanza di laicità sono complici di questo omicidio. La laicità manca, certo, ma non da parte di chi prova a difenderla…

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Vi passo infine una bella lettera aperta scritta da Francesco Saverio Paoletti Coordinatore del circolo Uaar Roma e a seguire un update con il comunicato degli studenti tenuti lontani dall’università per tutta la giornata del 17 gennaio (sono loro i veri censurati – come recita il comunicato…):

LETTERA APERTA AD EZIO MAURO

Gentile Sig. Ezio Mauro

A seguito del suo articolo "Un’idea malata" uscito oggi in prima pagina su REPUBBLICA, sento il dovere di fare alcune considerazioni. Lei ha sottolineato che sarebbe stata levata la parola al papa e che addirittura si sarebbe persa un’occasione di dialogo, arrivando addirittura a parlare di "censura" e di "corto-circuito culturale" di "rovesciamento dei ruoli" e di tutti quei bei termini tanto cari alla stampa quando si tratta di travisare la sostanza dei fatti. Iniziamo con il chiarire una cosa: nessuno (e dico nessuno) ha mai chiesto che il papa stesse zitto il 17 gennaio (meno che mai l’associazione che rappresento, la quale vede moltiplicare i propri iscritti ogni qual volta il sig. Ratzinger o i suoi colleghi aprono bocca).

La protesta all’università di Roma è nata sul fatto che qualcuno avesse invitato il papa (e non sul fatto che il papa parlasse), e nessuno si è preoccupato di analizzare le cause del suddetto dissenso. Qualcuno dimentica che (oltre ad aver giustificato il processo a Galileo) questo papa è il capo di uno stato che non ha mai riconosciuto la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e non ha mai sottoscritto la CEDU.
In qualità di rappresentante mondiale del confessionalismo cattolico egli NON ha come riferimento i principi comuni condivisi dalla maggior parte del pianeta e sanciti dai suddetti documenti, ma ne ha altri che vengono dalle cosiddette "sacre scritture" e di conseguenza parla un proprio personalissimo linguaggio che solo occasionalmente può coincidere con quanto stabilito dal diritto civile. Chi dimentica tutto questo fa finta di non notare quanto il confessionalismo invada prepotentemente tutti gli spazi pubblici imponendo i suoi sigilli su ogni aspetto della vita civile e marcando il territorio con crocifissi e visite pastorali (come se questi elementi fossero un atto dovuto per uno stato laico che non ha più una religione ufficiale).

Chi dimentica tutto questo fa anche finta di non notare che ogni qualvolta le gerarchie della chiesa invocano la libertà di parola sancita dai diritti fondamentali lo fanno per negare quegli stessi diritti a chi non fa parte della CCAR o a chi non segue i suoi dettami. Quanto evidenziato non è per imporre il silenzio al papa (il quale, come abbiamo già detto, ha pieno diritto di esprimersi) ma per sottolineare che su questi presupposti non può esistere il dialogo che lei ha invocato.

Laicità e confessionalismo sono due posizioni antitetiche e inconciliabili : se c’è l’uno, non può esserci l’altro. Il confessionalismo ora in Italia è dominante e gli effetti sono ben evidenti nella stampa, nei media ed anche in articoli come il suo che alimentano il vittimismo vaticano che si manifesta ogni qual volta qualcuno ricorda che la libertà della chiesa finisce dove inizia quella degli altri e che la libertà degli altri non può essere interpretata come negazione della libertà della chiesa.

Fa specie che nessuno abbia avuto lo scrupolo di pensare che la mossa di rinunciare alla visita all’università potesse anche essere stata studiata apposta per generare una levata di scudi da parte della stampa italiana in difesa del confessionalismo dominante ed isolare non solo gli studenti ed i docenti della Sapienza, ma tutte quelle organizzazioni che sostengono tutti i giorni una battaglia nel nostro paese contro la violazione dei diritti fondamentali e contro la violazione del principio di laicità dello stato e delle sue istituzioni.

Questo lei lo aveva considerato ?

Ringraziandola per la cortese attenzione, le porgo
distinti saluti

IL COORDINATORE DEL CIRCOLO UAAR DI ROMA
Francesco Saverio Paoletti

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COMUNICATO STAMPA

SIAMO NOI STUDENTI I CENSURATI
CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DEL RETTORE GUARINI

L’incredibile dispiegamento di forze dell’ordine intorno alla città universitaria che abbiamo visto stamattina svela senza ombra di dubbio chi è che è stato censurato, e chi sono gli intolleranti. Il Papa è la persona con maggiore possibilità di parola in tutti i media nazionali e internazionali. Agli studenti e alle studentesse, ai laici, ad omossessuali e lesbiche e ai precari viene negato anche il diritto di manifestare.
La Sapienza è stata blindata fino all’inverosimile, superando qualsiasi precedente storico: nemmeno durante il 1977 si era mai visto il nostro Ateneo così pieno di blindati della polizia. Tra l’altro per una manifestazione autorizzata solo due giorni fa dallo stesso Rettore Guarini.
E’ stata una chiara provocazione per dipingerci come violenti. Provocazione che non abbiamo accettato, continuando a manifestare pacificamente le nostre idee. Per i giovani fascisti di Azione Universitaria invece l’accesso nell’Ateneo è stata garantito…
Il Rettore Guarini ha la responsabilità di questa gestione vergognosa dell’Ateneo. A moltissimi studenti è stato impedito di entrare, alcuni hanno anche dovuto rinunciare a fare gli esami, vista l’incredibile e inedita richiesta di tesserini all’ingresso.
Per questo da oggi chiediamo con forza le sue dimissioni.
Veltroni e Mussi non si sono dimostrati da meno. Il primo assecondando una tale repressione ha confermato l’idea di sicurezza del PD, già ben evidenziata dal recente "pacchetto sicurezza". Il secondo – che dovrebbe anche essere uno dei leader della cosidetta "sinistra radicale"… – ha dimostrato un incredibile servilismo verso il Vaticano. Dal Ministro dell’Università ci aspetteremmo finanziamenti per la ricerca e per il diritto allo studio. Invece in due anni il Governo ha continuato a finanziare guerre, imprese e scuole cattoliche, e a inserire numeri chiusi per i due livelli di laurea.
Per noi si tratta di continuare a lottare per maggiori finanziamenti all’istruzione, contro i numeri chiusi, per una scienza critica e libera da ingerenze religiose, per una università pubblica dove idee e persone possano circolare liberamente.

Coordinamento dei collettivi universitari romani

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A questo proposito ascolta [17 gennaio ore 21.00] dal web la trasmissione radio sui rapporti tra stato e vaticano a cura di Oscuro Scrutare e leggi anche su:

Dire Fare PensareIndymedia Roma – un articolo del Manifesto [Le incursioni di papa Ratzinger]Informazione IndipendenteImprecarioCani ScioltiCarmelo BrischettoLameduckTerrorpilotAnnalisa MelandriAndrea MartinesAlessioRosso Malpelo e, dulcis in fundo, l’esilarante pezzo di Si Fossi Foco 🙂


—>>> La foto è di Elivet Aguilar

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


18 Responses

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  1. TenderBranson says

    ciao!
    scusami, non ho più avuto modo di passare di qui, lo faccio solo ora di ritorno dalla radio…
    grazie mille per il link, in realtà sul blog ci sono tutte le istruzioni per ascoltare la trasmissione in podcast per chi non fosse riuscito a sentire la diretta, è molto comodo.

    spero davvero che nel nostro piccolo riusciamo a far sentire il CIVILE DISSENSO che nell’ultima settimana è passato solo nei blog (per i mezzi di comunicazione ufficiale sembra esistano solo dei “terroristi e drogati”, come ha detto Gasparri). Intanto godiamoci ‘sta piccola vittoria, secondo me molto spesso si potrebbe ottenere un risultato esprimendoci, ma non lo facciamo per pigrizia, magari dopo questa storia ci renderemo conto del potere dell’immagine (il Papa non è il solo ad aver paura che tutto il resto del mondo si renda conto che esistono GLI ALTRI).

    ciao e grazie ancora!

  2. FikaSicula says

    ahahahahah
    certissimamente!
    hai ragione… 😛

  3. imprecario says

    aiaiaiiiii mai accettare proletari di passaggio o passaggi da un proletario…. meglio prendere l’autobus … in Messico!;)

  4. FikaSicula says

    😀
    certamente imprecario. sono tutta dolente e pentitissima!
    vado immediatamente a fare penitenza con un proletario di passaggio 🙂
    dici che può bastare?

  5. imprecario says

    ti ho linkato …. spero che tu ti dolga e ti penta di ciò che scrivi 😉

  6. FikaSicula says

    trovato tender Branson e messo il alto a destra spazio per segnalare la cosa. ora provo a capire anche a che ora è 🙂
    ciao

  7. FikaSicula says

    Già alba bella, sembriamo le streghe che son tornate :)))
    prima o poi ci bruceranno.

    Tender Branson no che non sono parole scontate. non in questo momento. magari lo fossero 🙂
    mi dici se la trasmissione va in streaming? ho guardato sul sito di fuso orario ma non trovo info…

  8. TenderBranson says

    …e in una democrazia il dissenso dovrebbe essere non solo tollerato, mai sopportato, ma addirittura portato alla conoscenza e reso pubblico. Solo sapendo rispondere alle domande si dimostra la propria purezza, la libertà di una persona e del popolo tutto. Sono parole scontate?

    comunque, se interessa domani saremo in onda su http://www.fusoradio.net con una puntata di oscuroscrutare sui rapporti Stato Italiano/Stato del Vaticano sin dalla fine dell’800, per cercare di capire come siamo arrivati a questo punto.

    saluti.

  9. alba says

    toh guarda! … le streghe!
    :)))
    (la follia avanza nel nuovo medioevo!)
    resistere

  10. FikaSicula says

    deceptacon ho visto entrambi i servizi e sono veramente vergognosi!
    non ho parole, davvero…

  11. FikaSicula says

    luisa:
    si tratta di una donna a cui hanno cucito la bocca. rispetto al dissenso che viene ucciso è il mio essere donna che si sente leso, zittito perchè io sempre donna sono e la mia critica anche in questo caso non è svuotata dal genere 🙂

  12. luisa says

    mi spieghi anche questa volta la necessità di accompagnare l’articolo con l’immagine di una donna che soffre?
    ciao
    Luisa

  13. FikaSicula says

    grazie deceptacon 😐
    prima di guardare faccio pausa pranzo e una breve pausa così non mi va tutto di traverso.
    e poi vengo a guardare… sigh!

  14. deceptacon says

    Cara fikaSicula,
    grandi parole, come sempre. Per caso hai visto il pezzo di Tommaso Ricci al tg2 (lo so, lo so, cosa mi aspetto dal tg2?) sul processo a Galileo?
    Lo trovi qui http://www.youtube.com/watch?v=B4nfiOHtB_0
    Giusto per ribadire come il clima oscurantista e medievale domini ovunque e il dissenso, il pensiero critico se ne stanno sempre più nascosti per paura del senso comune, come diceva qualcuno… Tra l’altro l’autore di questo servizio, cognato di Angela e Rocco Buttiglione (e questo già spiega tanto), è anche l’artefice di un mirabolante pezzo in occasione dell’anniversario della rivoluzione d’ottobre. Lo trovi qui: http://www.youtube.com/watch?v=_AP9CZXoVCE
    Buona rivoltante visione
    a.

  15. FikaSicula says

    grazie anna
    che per fortuna non ci sono solo pensieri ripiegati sul potere al mondo.
    ora aggiungo anch’io alla fine un link a voi.

  16. Anna Spina says

    Abbiamo messo link a vostro pezzo
    da molti è stato chiesto di pubblicare la lettera civile e pacata dei 63, che adesso i soliti inginocchiati e con la lingua penzoloni aleccar pantofole a destra e sinistra, vogliono far passare per pericolosi estremisti fanatici
    Questa è la lettera:
    “Magnifico Rettore,
    con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l’intervento di papa Benedetto XVI all’Inaugurazione dell’Anno Accademico alla Sapienza. Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: “All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto piu fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.”

    Non mi sembra certo di estremisti e feroci mangiatori di “poveri” papi
    Saluti
    anna spina

    In nome della laicita’ della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato”.

  17. FikaSicula says

    si cento, infatti non lo capisco.
    allora non si doveva fare la manifestazione che dissentiva con bush quando è venuto in italia o non si doveva fare la manifestazione contro un bel po’ di gente e di cose…
    è il dissenso che non ha più cittadinanza e non i potenti con tonaca o senza.

  18. cento says

    Anche leggendo i commenti di certa gente sui blog di noblog (perlopiù favorevoli all esclusione del papa dall inaugurazione alla Sapienza) emerge un certo vittimismo ingiustificato (imho)