Partecipiamo solidali alla campagna "liberi da libero" lanciata a sostegno del gesto di ribellione telematica di Alba (che ha eliminato la sua cronaca dal suo blog e ha messo al suo posto una madonna addolorata per rendere inservibile un link di libero :P). Ripubblichiamo integralmente la intro di Imprecario che vi spiega perfettamente ogni cosa. Linkiamola: per una etica del linkiaggio 🙂
Intro (di imPrecario)
Ripubblico qui in versione integrale la cronaca a caldo di Alba
sulla manifestazione di Sabato. L’autrice, intristita dal fatto che un
pezzo decontestualizzato del suo post fosse finito in un articolo di liberoblog
, sotto una foto ritraente streghe minacciose torbidamente avvolte
da uno striscione inneggiante alla violenza, e che alcune parole da lei
scritte (opportunamente linkate da quei volponi di libero) puntassero
a sponsor pornosoft, aveva deciso in prima istanza di mandare gli
artefici di suddetta manipolazione a …. pregare. Su consiglio (malevolo) del sottoscritto e sobillamento di tendenziosi blog sudisti
ha autorizzato (come da licenza CC) la replicazione e diffusione della
suddetta cronaca. Si invitano tutt* i/le bloggers solidali a fare
altrettanto ed a diffondere un po’ di informazione libera da libero.
ed ora bando alle ciance posto al post (di Alba)
Bene,
dopo un attento esame e partecipazione nel dibattito per la
manifestazione contro il “femminicidio” in atto nel nostro bel paese
formaggioso, femminicidio fatto passare puntualmente come un fatto di
cronaca nera da far analizzare e smanettare a piacimento dai bruni
vespi quotidiani… decido di partecipare e di incontrare Imprecario e
Fika sicula. (Col primo ci sono riuscita con la seconda … ci siamo
perse, ma non per sempre). Tornavo da un colloquio con i professori di
mia figlia per discutere del suo disagio e della sua frequenza
scolastica.
Bene, superata la prova cappottino grigio e valutazioni
serene sul da farsi con il corpo docente, prendo il telefono e chiamo
espertona di adolescenza per sostegno figlia. Anche lì, piena
comprensione e disponibilità sostegno. Ogni tanto mi viene il pensiero
che è da tre mesi che l’azienda non mi paga … ma il pensiero passa. Mi
chiama l’amica ostetrica dal sud … che mi dice di non aver trovato bus
per la manifestazione ma che vuole continuare a seguire la faccenda,
lei i suoi colleghi e le sue colleghe, che ogni 31 dicembre assistono
alla gara che fanno i ginecologi per essere pubblicizzati dalla nascita
di un bimbo del nuovo anno … costringendo le donne partorienti alle
torture indotte per un parto in corsa col tempo!Arrivo in piazza,
mi chiama la figlia dicendo che all’uscita della scuola dei ragazzi
hanno distribuito volantini contro la manifestazione … e che quindi lei
e i suoi compagni non hanno voglia di venirci, preferiscono stare tra
di loro. Io chiedo chi erano. Non si sa. E penso… ma vedi un po’ … che
cosa strana … la guerra coi ragazzini … poi un lampo … sti ragazzini
fra due anni votano! Ma certo! Tra due anni questi ragazzini voteranno!
Ecco perché! Zitti zitti sotto sotto, tra bullismo e tifoserie, qui si
coltiva il nuovo elettore … Intanto impazza un temporale micidiale con
fulmini saette e tuoni.Armata d’ombello arrivo in piazza. Niente
pioggia … solo musica colori e danze di donne rom … Mi accordo con
Imprecario che è andato alla riunione di e nel frattempo incontro
colleghe di lavoro, a sorpresa, anche direttrici artistiche e non della
mia azienda, mi accodo con amiche giovanissime simpatiche e ci mettiamo
all’inizio del corteo con le separatiste perché c’è buona musica, per
ballare … insieme a tutte le donne di tutte le età … molti fotografi …
alcuni vengono allontanati … allora indietreggiamo … andiamo nei gruppi
misti … anche lì musica balli e giovanissime e giovanissimi e
vecchietti con cartelli “IO SONO UN UOMO NUOVO”. Nonna vestita da nonna
e nipotina rasta che gridano “Meno famiglia più parapiglia”.Musica
entusiasmo, donne uomini, razze e colori. Niente servizi d’ordine ma
dialettica sempre aperta. Improvvisamente entrano pezzi di uomini con
vestiti oscuri intorno a Prestigiacomo e Carfagna. Gentilmente da
alcune anziane partecipanti vengono allontanate. Il gesto più violento
è stato un megafono che ha gridato “Fuori il fascismo dal corteo, fuori
la Prestigiacomo”. Un corteo lunghissimo. Incontro i ragazzi della
Contact dance con cui ho passato l’estate che facevano video. Incontro
amica che lavora in un centro di Antiviolenza e assistenza alla
maternità. Incontro Amica argentina docente dell’università di
matematica e fisica della Sapienza. Con loro attraverso tutto il corteo
per le foto e per cercare l’amica siciliana col grande cappello rosa.
Ci fermiamo anche a farci un gelato con donne e bambini. Arriviamo fino
ai poliziotti in tenuta antisommossa e 6 camioncini carabinieri e a
seguire macchine che puliscono la strada. Ritorniamo in su e
finalmente, è già buio, siamo a piazza Navona dove proiettano le
testimonianza dei centri antiviolenza. Di fronte allo schermo c’è un
piccolo palchetto. Vicino il camion della 7. Appoggiate su delle
macchine, la Turco e la Pollastrini. Nessuno ha detto nulla, sono lì
come donne, a vedere, camminare e sono dimesse. Improvvisamente salgono
sul palchetto per le interviste. Il che è strano. Non intervistano le
organizzatrici o le partecipanti ma loro.Alcune delle partecipanti
quindi le allontanano e occupano il palchetto (più che altro era una
specie di gazebo messo in alto). Grande applauso per questa mossa. Io
anche batto le mani perché … NON E’ PIU’ POSSIBILE FARE COSI’!!!
Io
credo bisognerà lavorare sui significati e i significanti del
linguaggio … riprendersi la terra e la parola … parafrasando: dove
“Buongiorno significa davvero Buongiorno!!!”
linkiatori solidali:
di niente albuccia bella
dovere!
scusate la assenza. mo’ sono più presente (spero) almeno per un po’.
baci
riprovo:
ah ma siete fantastiche e fantastichi!
intanto su libero blog i commenti continuano … prima o poi si stancheranno … spero
mi danno la dimensione spropositata di quello che c’è da combattere, soprattutto sulla riappropriazione dello spazio e del linguaggio (per non parlare del tempo … tanto quello si sa, non c’è mai) … e di quanto questo sia esemplare come “incidente”… e anche di quanto io lo sottovaluti mentre percorro la strada della mia “evoluzione”. Intanto mia figlia ne ha fatto di tutta questa storia un intervento nella lezione di diritto a scuola …
speriamo che il CORPO docente abbia recepito e non si muova per salvare una figliola dalla madre blogger – manifestante.
grazie a te e a tutte/i
sei strafika!
😉 aggiorno la lista del linkiaggio
Ottima iniziativa. Visti i tempi biblici che mi occorrono per fare un nuovo post, non so quando riuscirò a linkarlo, ma intanto metto nei segnalibri e … faccio girare 🙂