Update: a Roma (ma ci sono rastrellamenti, arresti e fermi anche a Firenze, Bologna e a Milano e un raid punitivo di fascisti contro rumeni a Roma) stanno procedendo in rastrellamenti e sgomberi dei campi Romeni lungo le rive del fiume (guardate – scorrendo questo e quest’altro articolo – le foto su "controlli del campo nomadi" e su sgomberi di due campi). Si sta discutendo di rimpatriare -oltre gli immigrati – anche i cittadini comunitari (provenienti da altri paesi della comunità europea come la Romania) non solo se considerati minaccia in termini di sicurezza per gli "italiani" ma anche per incapacità di autosostentamento, cioè se non hanno un reddito certo. Tutto ciò in recepimento di una direttiva europea che regola la circolazione degli "europei" solo se economicamente utili ai paesi di destinazione. La povertà e la precarietà sono dunque diventate una colpa da pagare con la deportazione di massa (Quanti italiani precari si dovrebbero espellere secondo gli stessi principi?). Pubblico anche – di seguito – un comunicato delle donne di Controviolenzadonne.org
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Dopo la aggressione (sulle fonti ufficiali di informazione si parla di sevizie, stupro, scippo, furto) che ha lasciato in fin di vita una donna romana (in seguito è morta), il governo ha deciso di procedere con decreto legge per la parte del pacchetto che riguarda le espulsioni immediate per questioni di sicurezza. Manco a dirlo, nei titoli, i giornalisti hanno specificato per bene che lo stupratore è romeno. Romena però è anche la donna che ha denunciato l’aggressione e l’aggressore (chissà se le forze dell’ordine prima di intervenire le hanno chiesto i documenti!).
Romene sono moltissime donne che fanno le badanti pagate una miseria per badare a bambini e anziani delle borghesi famiglie italiane. Poco conta se in queste stesse giornate abbiamo saputo che un italiano
molestava abitualmente le 4 nipoti, un’altro ancora una nipotina che è pure morta, poi
ancora uno che ha picchiato barbaramente la moglie fino a mandarla in
ospedale e ancora stupri e delitti tutti made in italy.
Poco conta
dire che il decreto che autorizza le espulsioni d’imperio da domani
sarà utilizzato anche (o forse soprattutto) per i ragazzi che provano a tirare su due euro
vendendo un pacchetto di fazzolettini ai semafori. Poco conta evidentemente se in questo modo si istiga alla xenofobia, ai rastrellamenti e alla barbarica violenza di bande di fascisti vecchi e nuovi contro gli stranieri in generale.
Dall’italia abbiamo
esportato fior di maschilisti. Importiamo altra cultura patriarcale,
lo sappiamo bene, e questo ci preoccupa ma non è con rastrellamenti e
deportazioni naziste che quella cultura può cambiare in meglio. Esistono già leggi che consentono di arrestare e processare uno stupratore e un assassino. Esistono già norme che prevedono il fatto che non si può rilasciare il permesso di soggiorno (e quindi di fatto esiste la strategia dell’espulsione) a chi commette reati.
Chi viene arrestato – anche se cittadino di un paese come la romania appartenente alla comunità europea – solitamente resta in carcere fino alla fine del processo e poi non gli viene concesso di restare in Italia. Queste norme esistono già (e invece che cambiare rotta e migliorarle si è deciso di aggravarle). Il Decreto di espulsione serve solo a spostare poteri ai prefetti. A legittimare questo prurito di pulizia etnica che molti hanno. E’ una risposta normativa funzionale ad aggravare altri obiettivi. A sostituire la solidarietà con la repressione. Per varare il decreto hanno approfittato dello stupro ad una donna italiana. Hanno aspettano che la gente fosse indignata e chiedesse che i "buoni" cacciassero via i "cattivi". Hanno
ancora approfittato della pelle di una donna per far passare questo
provvedimento selettivo e razzista. Una legge razziale con prevedibile
demonizzazione di tutto ciò che è il mondo "romeno" o i mondi "stranieri" in generale.
Ciò che invece non esiste è una norma che investa sulla prevenzione e sull’autosufficienza – come strumento di autodeterminazione consapevole – delle donne e di ogni altro soggetto "debole" della nostra struttura sociale. Una norma che consenta alle donne di rielaborare autonomamente i propri ruoli in ogni spazio della vita pubblica e privata che attraversano. Sarebbe stato urgente un provvedimento che parlasse di diffusione di una cultura differente che non lasciasse intatta, nè rafforzasse, la visione del femminile come vittima da assistere in maniera repressiva e paternalistica. Sarebbe stato urgente un provvedimento che investisse sulla sicurezza del se’ e non del concetto di proprietà. Norma che per intenderci non è rappresentata dal progetto di legge contro la violenza in esame (ora stralciato e limitato all’introduzione di una nuova fattispecie di reato: lo stalking o molestia insistente e persecuzione) perchè ancora troppo piegato alle logiche securitarie. Norme che non troviamo nella legge già esistente contro lo stupro.
Dispiace davvero per questa donna, per tutte le donne del mondo picchiate, stuprate e uccise. Ci dispiace perchè siamo sempre state stuprate e uccise anche noi. Perchè c’e’ sempre stato qualcuno che ha pensato che noi, i nostri corpi, gli spettassero di diritto. C’e’ sempre stato qualcuno che ha abusato di noi in ogni senso. Contro questo lottiamo ogni giorno. Ma come si combatte uno stupro di stato?
Come si fa a dire quanto ci fa vomitare la faccia di bruno vespa mentre dice di non sorprendersi se viene stuprata e uccisa una prostituta e invece di essere scosso dal fatto che è stata stuprata e uccisa una "donna normale" (cioè: benestante, borghese,sposata ad un uomo con una posizione sociale riconosciuta)? Sarebbe meglio che gli uomini aggredissero e stuprassero solo le donne delle loro baraccopoli? Potrebbe andare meglio così? Non c’e’ proprio nessuno che si vergogna per l’esistenza stessa di quelle baraccopoli? Come si fa a combattere contro gli uomini potenti che ci governano e decidono per noi e per i nostri corpi?
C’e’ un’altra
comunità abbastanza nomade, sempre alla ricerca di terra promessa, aggressiva e determinata a
tal punto da prendersela con la forza sottraendola a chi ci vive da secoli. I fascisti dissero che si impadroniva delle ricchezze di
intere popolazioni, i suoi membri puzzavano, somigliavano a topi, erano
incapaci di integrarsi. Questo e altro si diceva di loro. Erano gli
ebrei. Loro sanno – per quanto giustifichino la strage di palestinesi fatta in nome di Israele – che il provvedimento decretato ha un nome preciso: si
chiama legge razziale! E la storia ci ha dimostrato che è impossibile e assurdo voler bloccare i flussi migratori perchè tutti siamo stati, siamo e saremo in qualche modo soggetti nomadi.
Ben inteso: nessuna giustificazione per l’uomo che ha stuprato e ucciso. Proprio nessuna. Poveri, immigrati e malandati, proletari e compagni di ventura non hanno nessuna giustificazione di tipo ideologico. Sono stupratori ed assassini pure loro. Questa quindi non vuole essere una idealizzazione – proprio per niente – o una difesa d’ufficio per il diseredato afflitto dalla società capitalista (gerghi dogmatici e per nulla laici che rifiuto di usare). La questione sta a monte e ne abbiamo già parlato. La cultura maschilista e patriarcale miete vittime ovunque, ma si sa: le donne italiane possono essere
massacrate solo da italiani. E’ tutta una questione di diritti di proprietà.
[Vi segnalo che la discussione continua anche nel post: "Pensiero unico dominante e le opinioni divergenti" dove pubblico due interessantissimi interventi di Nicoletta Poidimani e nell’altro post "Raid punitivi fascisti e le donne di *proprietà* della nazione"]
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Comunicato stampa Roma, 1 novembre 2007
Controviolenzadonne.org che ha indetto una – Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne a Roma il 24 novembre – condanna fermamente l’approccio securitario con cui le istituzioni stanno affrontando il caso della donna seviziata e in coma da ieri, dopo aver
subito un aggressione a Roma presso la stazione ferroviaria di Tor di Quinto.
Ancora una volta la violenza maschile viene ricondotta a un problema di sicurezza delle città e di ordine pubblico, strumentalizzando a fini politici il dramma di donne che vengono stuprate e in molti casi uccise.
La violenza contro le donne continua a essere trattata come devianza di singoli o come responsabilità da addossare alla nazionalità degli aggressori e degli omicidi, mentre è strutturata all’interno della società e della famiglia, e deriva dal dominio storico di un sesso
sull’altro.
L’aggressività maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente (dati Onu) per le donne in tutto il mondo. Senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta
per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà. La violenza sessista contro le donne è una delle emergenze sociali e politiche più pressanti e il silenzio delle istituzioni sul tema non è più accettabile.
Le donne di tutta Italia, i Centri antiviolenza e l’associazionismo femminile e femminista che hanno aderito all’appello del sito www.controviolenza.org scenderanno in piazza sabato 24 novembre a Roma per condannare la violenza maschile contro le donne e per affermare, come protagoniste, la libertà di decidere delle loro vite nel pubblico e nel privato.
sono più che d’accordo paola. bello il tuo intervento sul tuo blog. grazie di averlo segnalato.
ciao
la violenza DI GENERE è universale
NO ALLA DOPPIA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
NO ALLA POLITICA SECURITARIA FASCISTA
NO AL RAZZISMO
La “strage” quotidiana fatta di stupri e uccisioni contro le donne ha fatto
anche martedì sera un’altra vittima a Roma dove una donna, Giovanna
Ruggirei, di 47 anni è stata stuprata e uccisa da un rumeno.
La maggioranza degli stupri sono fatti da italianissimi, spesso uomini per
bene, e tra questi più del 70% avvengono in famiglia o comunque da parte di
uomini che avevano un rapporto con le donne.
Tutti sono violenze terribili che dovrebbero chiamare alla mobilitazione per
dire ‘basta con questa guerra di bassa intensità contro le donne”. Ma così
non è. La maggiorparte degli stupri e delle uccisioni riceve solo un
articoletto sui mass media; in tante occasioni, anche recentemente a Bari,
le donne avevano già denunciato alla polizia le minacce del marito, del
fidanzato, del vicino, senza ottenere alcuna considerazione.
Ma quella di martedì scorso è diversa, per la polizia, per i giornali e
soprattutto per le istituzioni, per il sindaco Veltroni e per il governo.
Questa volta la violenza a Giovanna Ruggieri fatta da un romeno offre su un
piatto d’argento la possibilità ai giornali di “sbattere i mostri immigrati
in prima pagina” e soprattutto per Amato di strumentalizzare questo stupro e
tentativo di omicidio; così, invece di denunciare e impedire la chiamata al
raid contro il campo dei romeni fatto da Forza Nuova, trasforma in decreto
in fretta e furia, con l’approvazione di Prodi e su spinta entusiastica di
Veltroni, una parte del pacchetto sicurezza che non centra nulla con le
violenze contro le donne, ma permette nella sua formulazione generica di
cacciare la maggioranza di immigrati anche se non hanno commesso nulla.
Di Giovanna Ruggieri, ad Amato, a Veltroni non importa nulla, come non hanno
importato nulla al sindaco nuovo sceriffo e leader del PD le denunce fatte
da tempo dalla gente che vive nella zona in cui è avvenuto lo stupro, perché
è una zona deserta, senza luce, perché la fermata della stazione è troppo
lontana, ecc. Ciò che importa è, sulle donne, sul corpo delle donne, fare un
passo avanti nella marcia verso il moderno fascismo, per essere, il governo
e le istituzioni di centrosinistra o di sinistra, in nome dell’allarme
immigrati, e del pericolo fascista, più fascisti dei fascisti stessi.
COSI’ E’ AVVENUTO DOPO LA MORTE DI GIOVANNA RUGGIERI: IN FRETTA E FURIA
HANNO SMANTELLATO IL CAMPO ROM E PROCEDUTO ALLE ESPULSIONI DI MASSA DEI
RUMENI, PROPRIO COME AVVENIVA NEL FASCISMO, DOVE PER OGNI FASCISTA UCCISO
MASSACRAVANO CENTINAIA DI UOMINI, DONNE, BAMBINI INNOCENTI.
Le violenze sessuali e le uccisioni contro le donne sono quotidiane, in
alcuni giorni anche più di una. Il livello di intensità ha paragoni solo con
gli infortuni e gli omicidi bianchi dei padroni contro i lavoratori. Ma con
una differenza. Contro la violenza e le uccisioni delle donne non ci sono
Testi Unici, iniziative legislative, giudiziarie, o comunque istituzionali
che aiutino la lotta e possano essere usati come deterrente contro la
violenza sessuale.
Anzi è esattamente il contrario. Il clima securitario, le misure di
“sicurezza”, da “ordine pubblico” già adottate dai sindaci in alcune città,
come Bologna, Firenze, la stessa Roma, che hanno come bersaglio principale
gli immigrati, che mettono sotto controllo le città, desertificandole, sono
il miglior humus delle violenze; c’è un rapporto diretto tra aumento delle
misure di “sicurezza” e l’aumento degli stupri, delle uccisioni delle donne.
Queste misure hanno un effetto diretto di incoraggiamento delle violenze
sessuali a tutti i livelli: creano un clima oscurantista sempre ideale per
la coltivazione di idee e pratiche fasciste, maschiliste, di sopraffazione;
creano città “sotto controllo” invivibili, in cui sono bandite le normali
libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle
città. E quando questo accade sempre le città si desertificano dalla gente e
diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne; perché impediscono,
addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, sociale della città e
dei problemi spingendo a una concezione individualista antisociale compagna
di strada della sopraffazione, di una ideologia comunque reazionaria,
razzista e fascista che nei confronti delle donne si esprime sempre come
maschilismo e violenza.
Di pari passo, poi, mentre la stragrande maggioranza delle uccisioni e
violenze avvengono in famiglia, si è andata rafforzando la concezione della
“sacra famiglia”, la politica della centralità della famiglia (fino al
family day), del ruolo subordinato in essa della donna in un clima da
moderno medioevo. La chiesa di Ratzinger sta in questi giorni tornando alla
grande sulla questione dell’aborto, con l’indecente chiamata all’obiezione
di coscienza anche dei farmacisti per negare il diritto d’aborto, ecc.. Se
alle donne vengono negati i diritti basilari di decidere della propria vita,
se la legge di uno Stato considera la sua vita meno di un embrione, è o no
una inevitabile e logica conseguenza la ripresa del peggiore maschilismo nei
rapporti uomo donna? Anche un cieco vedrebbe il nesso tra questa condizione
delle donne e le uccisioni, le violenze sessuali.
Sono quindi l’attacco ai diritti delle donne fatto da questo parlamento, è
la campagna fatta da Ratzinger, è l’humus, dai sindaci al governo, da
“ordine e sicurezza” e ora le misure del pacchetto Amato, che in nome di più
sicurezza creano più violenza. Più misure d’emergenza per rendere sicure le
città, per reprimere le violenze, più caccia agli immigrati considerati oggi
l’origine di tutti i mali, e più ci sono e saranno stupri e violenze contro
le donne.
Siamo d’accordo con chi dice: non serve più repressione per lottare contro
le violenze sessuali verso le donne. Ma noi riteniamo che occorra andare più
avanti: non solo queste istituzioni, questo sistema, questo governo di
centrosinistra non fa nulla di “sinistra”, ma dobbiamo denunciare che queste
istituzioni, questo governo sono i mandanti degli stupratori e degli
assassini.
BASTA CON LE VIOLENZE SESSUALI, LE UCCISIONI CONTRO LE DONNE!
NO ALLE POLITICHE SECURITARIE FASCISTE
NO AL RAZZISMO!
NON IN NOSTRO NOME! SIGNORI DEL GOVERNO, SIGNORI SINDACI!
NEL NOME DI TUTTE LE DONNE STUPRATE, UCCISE, OPPRESSE, CONTRO QUESTA GUERRA
CONTRO LE DONNE, FACCIAMO INSIEME IL 24 E OLTRE IL 24 LA NOSTRA “GUERRA”,
PER ROVESCIARE QUESTO SISTEMA DA MODERNO MEDIOEVO.
mfpr@libero.it
Movimento femminista proletario Rivoluzionario
Non solo. La faccenda è esplosa perchè la donna era la moglie di un capitano di vascello, per cui un rispettato ufficiale della marina.
Se era la mogie di un metalmeccanico, non si muovevano neanche.
Ciao Arial 🙂
l’appello per il 24 qui è diffuso abbondantemente e non mancherò di rimetterlo in evidenza in ogni occasione possibile. poi come vedi in alto a destra c’e’ un banner fisso che si riferisce proprio a quello 🙂
ci vediamo a roma.
per letizia: benvenuta anche a te 🙂
a luisa già ho spiegato cosa intendevo con quell’immagine. rispetto alla demonizzazione dell’uomo (alle vostre descrizioni mancano le corna e la coda del diavolo e siamo a posto) io preferisco la ridefinizione del ruolo femminile. il problema non è di uomini cattivi e donne buone. il problema è vasto e di tipo culturale.
per la manifestazione certo, la giornata romana è prevista solo per donne. ma in generale non mancheranno e non sono mancate altre occasioni in cui si manifesta in maniera mista.
in alto a destra c’e’ un banner che ti porta dritto dritto al sito http://www.controviolenzadonne.org
lì c’e’ l’indicazione per arrivare al blog dove si sta discutendo sul perchè questa manifestazione è di sole donne.
se vuoi parlane anche con loro che di fatto sono le organizzatrici 🙂
bacio ad entrambe!
sono d’accordo con Luisa, basta immagini di donne piegate e spaventate, è l’immagine di sempre, si deve cambiare….. và ridicolizzato l’uomo bullo, violento…. và fatto vedere come un demente, con la faccia da besta stupida, e quando facciamo gli appelli, si cambia pagina, non và scritto solo care amiche, ma và rivolto anche al pubblico maschile e vanno chiamate non solo le associazioni femminili, ma tutte le associazioni.
cerchiamo di diffondere nei forum, nei blog quest’appello…coinvolgendo anche le donne immigrate spesso vittime di una duplice violenza: quella nostra che le vuole “liberare” utilizzando ideologicamente il loro corpo e quella familiare
Grazie
Si freesud, sono d’accordo. non era questo il modo. aspettavano solo il momento giusto e infatti stanno rastrellando roma per sgomberare ogni campo rom. hanno dato il via alle deportazioni.
cara luisa, hai ragione e io sono d’accordo con te. ma l’immagine di donna che vedi è piegata, anzi fatta a pezzi dallo stato. perciò l’ho messa. e’ una immagine bella di donna che è oscurata eppure fa emergere con forza il rosso vivo dei suoi capelli. simbolicamente per me è una donna tutt’altro che vittima. ma è inevitabilmente fatta a pezzi.
rappresentare un uomo animalesco non mi da, personalmente il senso della misura di cose di questo tipo. preferisco in altre occasioni mostrare immagini di donne agguerrite, combattenti, non vittime ma protagoniste delle proprie vite. trovo che demonizzare il nemico sia invece un gioco tanto caro alla società patriarcale che divide tutto in buoni e cattivi sottraendosi così dal vivere in corresponsabilità ogni evento.
ciao
Scusate, ma non potremmo almeno noi femministe cercare di non usare l’immagine cara alla stampa patriarcale della donna scosciata, sottomessa e sofferente?
Magari che ne so un volto maschile mezzo uomo/ mezzo maiale?
Oppure un uomo che si asciuga la bava dalla bocca?
Luisa
Aspettavano la scusa per varare un provvedimento populista. Questa è la verità. La questione dei nomadi è un problema difficile da affrontare. Di sicuro questo non è un modo corretto di approcciare la vicenda. Un saluto!