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Finanziaria e Sicurezza: questione di pacchi!

La filosofia è la stessa. Fanno finta di tutelare le donne e nel
frattempo rifocillano altri. Anzi premiano le donne e le trattano per quello
che ritengono siano: una proprietà. La finanziaria (che di finezze ne fa tante e credetemi sulla parola se vi dico che vale la
pena leggere come questi che gestiscono le casse dello stato spartiscono denari
a destra e a manca sperando che nessuno guardi i dettagli – inaccessibili al
cittadino medio – a scoprire qual’e’ il trucco) ci propina il solito
articoletto che sostiene la creazione di nuove imprese femminili.

Fingendo di ignorare che per fare impresa ci vogliono piccioli (soldi) e che
per avere i soldi devi avere altri soldi a garanzia dei prestiti che chiederai
o dei contributi che riceverai. Incentivare la prospettiva dell’impresa invece
che investire per risanare la dimensione della precarietà è la solita scelta
ipocrita e comoda che non porta a niente. Ma non si fermano qui. La donna di
proprietà (a momenti dell’uomo o delle famiglie e poi delle imprese dalle quali
dipendono per campare) avrebbe diritto ad una esenzione irpef poco poco minore
(150 euri in meno) se lavoratrice
madre
.

Cosa ci si può aspettare da un ministro (ma da tutto il governo in generale)
che chiama bamboccioni quelli che non riescono ad andare via di casa? Nulla di
più che questo. Evidentemente il ministro non sa che le donne sono precarie e
che se hanno intenzione di fare figli nessuno le assume o vengono licenziate.
Lui non sa forse che le precarie non percepiscono gli assegni familiari e che
se si assentano dal lavoro perché i figli stanno male o per qualunque altra
ragione riconducibile alla maternità non vengono pagate. Soprattutto questo
premio alla maternità di sapore fascista è davvero la dimostrazione di quanto
poco vale all’etto la pancia gravida di una donna povera, precaria e in stato
di bisogno.

Dulcis in fundo poi c’e’ la svendita
alle imprese del sud
per “incentivarle” ad assumere giovani e donne. Le
donne valgono circa 400 euro (più o meno) e i ragazzi giovani qualcosa in meno.
Io che conosco la Sicilia come le mie tasche e so quant’e’ bello il mondo del
lavoro nero in trinacria mi chiedo: l’incentivo all’assunzione in una terra
dove in generale i lavoratori non vengono regolarizzati a che serve? O a chi
serve? Per carità, di certo il ministro si è informato e Cuffaro gli avrà detto
che lì è tutta brava gente e che imprenditori stritolati dal pizzo che non
fanno contratti regolari non ce ne sono manco per niente. E se lo dice Cuffaro
bisogna proprio crederci. Ma la Sicilia delle zone de-cuffarizzate sa bene che
le imprese sono incastrate tra mafia e stato e che poi esiste la mentalità del
lavoro nero che non lascia possibilità di futuro a nessuno.

Ma è periodo di strenne e quindi bisogna piazzare i prodotti in vendita.
Giovani e donne a prezzi d’occasione: venghino signori venghino. Poi c’e’ in
previsione una cifra di 20 milioni di euro per lo sviluppo nel 2008 di un piano
contro la violenza sulle donne. Considerando che il disegno
di legge
in discussione è stato stralciato e si è ridotto
a tre articoli
(introduzione del reato di stalking – molestia insistente e persecuzione – e ampliamento della legge mancino ai reati
istigati da odio di genere) inapplicabili e difficilissimi da dimostrare (come il mobbing) in
sede giudiziaria (sempre se approvati). Considerando che è saltato il punto sul
registro delle case per donne maltrattate e una specie di piano preventivo. I sostegni
alle case protette e altri passaggi che analizzerò in dettaglio in un prossimo
e più dettagliato post.

Considerato che in commissione giustizia ancora si
titillano l’un l’alt@
eccitati all’idea di ascoltare la propria voce ma
fondamentalmente perché di fare un piano antiviolenza serio poch* hanno voglia
(da quelle parti sanno solo allungare pene in senso securitario e perché no
anche in senso fisico), questi 20 milioni di euro a cosa saranno destinati? A
fare manifesti con la solita donna
piena di lividi
che piange affranta e sofferente, da vittima, e chiede
sostegno alla polizia (che
poi non arriva, il sostegno intendo…
)? Interrogativi che rimarranno
probabilmente senza risposta o si tratta delle mie solite previsioni da cassandra di cui
purtroppo avrò paura di constatare l’esattezza.

Le donne però – a parte che essere pure alibi per le finte guerre umanitarie
– sono diventate ufficialmente l’alibi per la deriva giustizialista e
securitaria del governo. Le donne alla stessa stregua delle proprietà. Il pacchetto
sicurezza
(a cui si può opporre il Pacchetto Badholico), e ne ho già
parlato
, è una miserabile risposta alla miserabile richiesta di sicurezza
istigata solo in alcune direzioni dalla destra e da certi sceriffi di sinistra.
Se la gente soffre, ha problemi economici e ha paura il modo migliore per far
finta di operare una soluzione qual’e’? Inventare un nemico e poi fare
provvedimenti che servano a sconfiggerlo. Mi riferisco in particolare alla
questione degli immigrati e delle borse taroccate.

In una città come, per esempio, Firenze – con sindaco assolutamente presente su questo
tema – l’economia del centro storico è basata sul commercio di milioni di cose
e le imprese soffrono perché i clienti non ci sono più o non comprano più come
prima. Però succede che persino il pizzaiolo – cui potrebbe non fregare di meno
della questione – decide che il suo nemico è il senegalese che vende le borse
per tirare a campare. Così chiama i vigili che riportano alla amministrazione e
che chiede una decisione al sindaco. Non sto salvando nessuno. Dico solo che
quei provvedimenti riflettono perfettamente le richieste dei commercianti e di
tanta parte economica della città.

Le imprese chiedono più sicurezza, non vogliono accattoni dentro e fuori i
negozi. Le stesse imprese però non vorrebbero neppure dover pagare gli affitti
altissimi dei fondi che sono costretti a pagare. Le amministrazioni queste cose
le sanno. Però piuttosto che chiedere una regolamentazione del mercato degli
affitti agiscono facendo leva sulle paure superficiali dei cittadini. Lo
straniero è brutto e cattivo, si sa. Se poi ti convinci che ti ruba il mestiere
o i clienti diventa proprio un appestato. E si che la politica di integrazione
della regione toscana finge essere meravigliosa. Peccato si rivolga solo agli
immigrati che portano soldi, preferibilmente in contanti. Questo però è un altro
capitolo che prima o poi tratterò come si deve a partire dai morti sulle coste
della mia terra.

Quindi si puniscono i poveri e gli immigrati e poi si aumenta il tempo
di prescrizione delle pene. Come se nei tribunali fosse semplice celebrare
processi se li rimandi di una ventina d’anni. Ma capisco: la destra chiede
certezza della pena e quindi bisogna dargli almeno certezza del mantenimento dello stato di latitanza!
Sindaci e prefetti con più poteri. Di espulsione degli immigrati di sicuro.
(ironia on) Finiremo per creare anche gendarmi di quartiere e come nel far west
ricopriremo di pece nera e piume gli “stranieri” che osano “rubare alla
comunità” un cavallo e li cacceremo via a calci in culo perché noi siamo
persone civili e bisogna che loro si adeguino al nostro livello di grandiosa
civiltà
Saranno puniti (più di prima) quelli che guideranno sotto l’effetto di una
canna (sarà inventato il cosiddetto cannometro) e dell’alcool.

Poi c’e’ quel punto che dice che se parli in chat con un minorenne (anche se
non ne sai un tubo dell’età o del sesso o di che genere di gendarme sia) e arrivate a tessere una “amicizia”: Quello diventa
adescamento di minore via internet. Indovinate quali chat saranno monitorate di
più? Ma quelle gay e lesbiche naturalmente. Non è forse quello il luogo della
perdizione in web? Proseguendo: non vi sarà sospensione per i reati giudicati gravi. Tra
questi c’e’ la rapina, l’estorsione e la violenza sessuale. Vedete un po’ voi
se non ci trattano da proprietà piuttosto che da persone.
Poi creeranno la banca dati del DNA (che terrà i dati per 40 anni). Così
anche noi avremo una squadra CSI Miami che si rispetti. Questo è coerente con l’altro
bel progetto di Mastella di centralizzare le intercettazioni perché siano
controllate dall’alto. (/ironia off).


Gli immigrati
vengono trattati di merda ma per le donne immigrate che
denunciano è previsto il permesso di soggiorno per motivi di protezione
umanitaria. Questa mi pare una buona cosa. Peccato che umanitariamente parlando
lo stato non riesca a proteggere proprio nessuna donna e che agli uomini
immigrati che avrebbero diritto ad essere egualmente tutelati perchè vittime di
violenze di ogni genere non si prevede di riservare lo stesso trattamento.
Un’iniquità celebrata creando separazione di genere è come istigare alla guerra
tra poveri. Tutto ciò sempre sulla pelle delle donne.

Poi si inaspriscono le pene per chi compie in generale reato di
maltrattamenti in famiglia (donne, figli) estendendo la questione anche ai
conviventi. Ma torniamo al ragionamento di prima e questo davvero non ci
serviva, grazie. Non
ci serve sapere che ci sono pene più gravi quando non si interviene in termini
culturali, di analisi , di prevenzione e di riprogettazione del tempo e della
vita delle donne
. Riprogettare la nostra vita per sottrarci alle violenze
vuol dire renderci meno precarie e più autonome. Meno timorose di dio e più
consapevoli.

Ci hanno barattato per qualche voto in più da destra. Hanno inserito la
questione della violenza di genere in mezzo ai furti e alle rapine. Ci hanno
svenduto, usato, abusato ancora una volta. Per dire che fare un danno a noi è
come farlo a questo maschio stato e a questo maschio governo. Di noi gli
appartiene tutto. Utero, figli, braccia, cosce, sangue, lingua, corpo e testa.
Siamo una proprietà. Apparteniamo. A tutti meno che a noi stesse.

—>>>Le splendide foto [grazie a Fastidio] sono di Ken-Ichi Murata

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