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Ci ripensano! In attesa del Pride…

Per Arcigay e Arcilesbica – che avevano dato precedentemente adesione alla iniziativa di origine cattolica assieme a Agedo-associazione genitori di omosessuali, Famiglie arcobaleno, Liff-Lega italiana famiglie di fatto e in seguito, in maniera ufficiosa, anche a Ds e Margherita – gli organizzatori del Family Day, previsto per il 12 maggio, hanno gettato la maschera. Si sarebbe quindi scoperto (ma non era sufficientemente chiaro già prima?) il vero intento della manifestazione: è contro le nuove famiglie e contro le unioni civili. Quindi le due organizzazioni non parteciperanno alla manifestazione di Roma. Alleluia! Ora aspettiamo il Pride del 9 giugno. Segue comunicato ->

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"Arcigay e Arcilesbica non parteciperanno al Family Day previsto per il 12 maggio a Roma. Gli organizzatori hanno gettato la maschera ammettendo che la loro sarà una manifestazione contro una parte delle famiglie italiane e contro una legge sulle unioni civili – denuncia la presidente nazionale di Arcilesbica Francesca Polo –. A quella manifestazione aderiscono anche organizzazioni di estrema destra. In quella piazza si inciterà alla discriminazione verso le persone omosessuali. Il nostro posto è altrove."

"Sosteniamo quelle famiglie di fatto gay, lesbiche ed etero e i genitori di omosessuali che vorranno prendere parte alla manifestazione per rivendicare la fine di un apartheid sociale e giuridico – aggiunge Sergio Il Giudice, presidente nazionale di Arcigay – Al contrario, siamo esterrefatti delle posizioni di chi, fra le forze politiche del centrosinistra, dichiara di voler aderire alla Family day in quanto ne condivide il manifesto che è decisamente discriminatorio e antieuropeo."

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Traduco: c'e' una sostanziale marcia indietro. La bella addormentata del bosco si è improvvisamente svegliata e ha capito che c'e' un mostro cattivo nei dintorni. Tuttavia la bella addormentata si dichiara comprensiva verso chiunque vorrà partecipare alla manifestazione catto-fascista. Libertà di coscienza a go' go'. La sintesi: da settimane ci sfrantumano le ovaie su chi discrimina cosa e su chi osteggia cosa. Le famiglie del family day dicono che dall'altra parte c'e chi disegna per "cancellare" le famiglie discendenti dal diritto "naturale", per sottrarre diritti ('a robba).

Gli "innaturali" invece vogliono assicurarsi una cacciata motivata e dichiarano sostegno alle famiglie tradizionali pur chiedendo spazio per se'. Fascisti e clericali insistono con il tracciare le linee di confine del Family Day e i sostenitori delle unioni civili urlano alla discriminazione: non sono io ad essere contro di te ma tu ad esserlo contro di me! Alla faccia della politica semplice, delle strategie non machiavelliche, della nuova politica dei nuovi generi. Come se si sfruttasse la forza dell'avversario copiando l'impostazione di certe arti marziali. La migliore arma si gioca in difesa, da vittime. Suscitando sensi di colpa e trafiggendo gli animi nobili di chi sta tentando l'ascesa alle posizioni più prossime a quelle del padreterno. Senza metterci dentro la forza di sostenere una posizione laica. Tutta una questione di strategie. E penso al plastico su cui si sono immaginati i campi di battaglia: l'avanzare di alcuni e il retrocedere di altri. Risiko e War games frosci de noiantri. Giuro, non lo capisco. Per me è roba di pinna.

E' una guerra fatta senza guardare lontano, senza comprendere che il compromesso sulla maniera di far passare un concetto strutturale del nostro far politica lo si gioca sacrificando i punti di partenza. I nostri punti di partenza per cimentarci in un esperimento, infilarci in un ginepraio, il loro, in cui almeno molt* tra noi, non si vogliono e non si sanno sicuramente muovere altrettanto bene. Come la mettete la mettete: si perde. E nessuno mi toglie dalla testa che in fondo, per certi contesti (più maschili e conservatori dentro i gruppi gay), il desiderio di rientrare nelle grazie del santo papa resta integro. 

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Assieme a loro ci ripensano anche quell* del Lff (Lega famiglie di fatto). Ecco il loro comunicato: 

(DIRE) Roma, 26 mar. – "Ora che gli organizzatori della manifestazione sono venuti allo scoperto, e gli intenti sono piu' chiari, possiamo dire con certezza che in piazza anche noi, dopo arcigay e arcilesbica che gia hanno annunciato la loro diserzione, non ci saremo". Dopo le organizzazioni gay, anche la Liff (Lega italiana famiglie di fatto), per bocca del suo presidente, Aurelio Mancuso, annuncia che non partecipera' al family day.

"Abbiamo voluto rifletterci molto- spiega Mancuso- perche', da parte dei nostri iscritti, ci sono pervenuti in questi giorni diversi messaggi di apprezzamento per la nostra adesione". Era stato ben giudicato, continua il presidente Liff, "il nostro atteggiamento che con la nostra presenza ci poneva in una situazione di confronto con le organizzazioni cattoliche promotrici dell'evento che avrebbe sottolineato che anche noi, persone conviventi, siamo famiglie". Quindi "ogni aiuto dato alle famiglie era un aiuto anche a noi". Ma, sottolinea Mancuso, "allo stato attuale, non possiamo accettare che una manifestazione che si dichiari a favore della famiglia alla fine finisca per essere una piazza ostile al governo, ai Dico e anche alle nuove famiglie". Per questa ragione, conclude, "mi sembrerebbe assurdo vedervi partecipare dei ministri dell'attuale governo che disertano una piazza amica, come quella di piazza Farnese, e andare in un'altra piazza per manifestare contro se stessi". 

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Anche dentro l'Ulivo c'e' un po' di maretta. Durante il dibattito sulle liberalizzazioni alla camera un parlamentare della Rosa nel Pugno dice che non capisce come mai Ds e Margherita possano aver deciso di dare adesione al Family Day. Dopo giorni di polemiche e soprattutto le ultime dichiarazioni di Bagnasco, capo della Cei, che si pronuncia contro i Di.Co. e manifesta appoggio per il Family Day, corrono tutti ai ripari. Ci fanno sapere che in realtà non si sarebbe deciso niente. Che è sconsigliabile per i ministri manifestare contro il proprio disegno di legge e che ancora non è stato deciso se dare una adesione o meno. Così alla parata medioevale potrà partecipare chi per questioni di coscienza si sente vicino e si riconosce nel manifesto di chiamata alle armi. Meraviglioso balletto di ipocrisia.

Il 12 maggio accendete un cero per un defunto, un "bambino mai nato" (tanto per usare una frase ignobile degli antiabortisti): la laicità di questo stato!

Sarà sepolto assieme agli "embrioni" dichiarati in grado di intendere e di volere. Sarà sepolto assieme ad una illusione di governo di centrosinistra che se non si fosse ancora capito, proprio per i più tardi di comprendonio, – ed è l'unica cosa davvero svelata – non ha più niente di sinistra.

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NB: La splendida foto è tratta dall'album mostrato nell'articolo sul Porno Cattolicesimo del blog di Fastidio 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. lilja says

    chi si aspettava di trovare in qst sinistra qualcosa di diverso dal precedente governo si sbagliava. la verità è che non ci sono grosse differenze e gli interessi sono gli stessi.

  2. alba says

    prova prova …
    vediamo se riesco a scrivervi … naggia!
    vi leggo, vi linko, vi saluto, vi stimo

  3. Pralina says

    Ciao Enza, ho deciso di NON partire per tutelare la mia dignità. ma sto malissimo, ho molto bisogno di una coccola… grazie.

    Ciao tesoro. Pralina