Da Abbatto i Muri:
Premetto: io sto sempre dalla parte delle vittime di violenza. Non sto dalla parte dei tutori. E questa cosa non è una banalità perché cambia proprio la prospettiva. Se fai antiviolenza in istituzionale/mode quando sarà un tutore a opprimere qualcun@ sarai dalla sua parte e giammai da quella della vittima. Dunque non ho problemi con l’antiviolenza. Io critico fortemente una certa antiviolenza egemone che giudico dannosa e che non è l’unica possibile anche se si autodefinisce tale. Con essa critico un pezzo dei femminismi istituzionali e anche quelli non sono gli unici possibili anche se si autodefiniscono tali. Vado perciò a raccontarvi un po’ di analisi.
L’antiviolenza che legittima il patriarcato (buono)
Quello che vedo in atto, è in generale, una pratica di esclusione contro soggettività e femminismi autodeterminati. Nulla di nuovo, in realtà, ma trovo comprensibile, perché già previsto, che il femminismo filo/istituzionale e moralista abbia sdoganato alcune distorte pratiche di attivismo accreditandole come si trattasse del più lieto e lungimirante femminismo del mondo. E trovo comprensibile che conseguenza ne sia, appunto, il tentativo di esclusione di femminismi non istituzionali, non moralisti e dunque autodeterminati.
Da quei femminismi istituzionali deriva anche una antiviolenza che legittima il patriarcato (buono) e che trova giusto che le donne siano definite “soggetti deboli” private della possibilità di scegliere se revocare una querela o meno, consegnate a tutori dall’alto di una logica che ripropone uno schema vecchio quanto il cucco.
Nelle discussioni di questi anni ci siamo abituate a un altro paradosso. Non si parla più di libertà delle donne ma di dignità. La storia della difesa della dignità delle donne, dove non si capisce perché mai le donne dovrebbero essere “dignitose”, ovvero rispettose delle convenzioni sociali, la storia dell’allarme sull’uso del corpo delle donne e la incessante campagna che coinvolge gli uomini come destinatari di una rieducazione, ha rilegittimato infatti un patriarcato che altrimenti non avrebbe avuto grande spazio.