Da Incroci De-Generi:
Questo mese di dicembre è stato segnato da due tappe importanti che interessano i corpi e il diritto all’autodeterminazione: il 4 dicembre in Francia, sulla scia dell’onda abolizionista che attraversa l’Europa, è stata approvata una legge per la lotta alla prostituzione definita da Morgane Merteuil, membra del sindacato francese delle sex workers, una svolta nazionalista e reazionaria. Il 10 dicembre l’Europarlamento non ha riconosciuto la risoluzione Estrela. Quest’ultima, pur non avendo valore cogente, avrebbe invitato gli stati membri a garantire l’aborto sicuro come diritto umano, mandando un forte segnale di risposta alla campagna dei movimenti prolife che negli ultimi mesi hanno raccolto quasi due milioni di firme per una legge europea di iniziativa popolare che tuteli il diritto alla vita dei feti. Invece, a fronte delle pressioni dei gruppi di destra, clericali e reazionari, l’Europarlamento non ha retto e, grazie all’astensione di sei deputati del Pd, tutti renziani, è passata la mozione del PPE che ha snaturato la relazione Estrela, eliminando non solo il riconoscimento dell’aborto come diritto umano, ma anche le agevolazioni per l’inseminazione artificiale inizialmente proposte per le omosessuali.
Dunque, le frange neofondamentaliste si sono compattate in Europa e spingono in una direzione ben precisa, che è quella di riaffermare i valori su cui si fonda lo Stato nazione e la cellula che questo sostiene e riproduce, cioè la famiglia eterosessuale, mettendo al bando le vite ed i corpi di tutte e tutti coloro che eccedono le norme su cui questo stesso si fonda. Tale battaglia, che non è solo contro l’autodeterminazione delle donne, ma che è anche e soprattutto una rivendicazione di proprietà (Cooper 2013), si combatte in primo luogo sui corpi delle donne ed in particolar modo quando questi si presentano come diversità ed eccedenza rispetto ai confini dello stato nazione.
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