Skip to content


#Spagna: tra repressione delle lotte e criminalizzazione dell’aborto!

http://www.youtube.com/watch?v=9xNkYj-hED8

Da Abbatto i Muri:

In Spagna si è discussa ed è stata votata alla camera una legge con vari divieti relativi pubbliche manifestazioni e soprattutto quello di pubblicazione di immagini in cui sono immortalati abusi della polizia. La legge, giusto per capire il terreno autoritario che la ispira, colpisce anche la prostituzione, ovvero applica quelle stesse due o tre regole che i nostri sindaci mettono nero su bianco nelle ordinanze pro/decoro per mandare nelle periferie buie le prostitute. La repressione legislativa è pensata anche contro la Pah, che è la piattaforma delle vittime dell’ipoteca (plataforma dels afectats per la hipoteca) un gruppo che va a criticare il sistema bancario che ha dato ipoteche e poi ha ridotto in rovina molte famiglie. Utilizzano gli Escrache, tecnica che consiste nell’andare in massa e urlare, svergognare, indicare, il bancario, direttore, politico di turno, generando cosí pressioni perchè tutti sappiano cosa fa, almeno nel suo ambiente di lavoro o nel suo quartiere.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Anticlero/Antifa, Corpi/Poteri, Critica femminista, Omicidi sociali, otro mundo, R-esistenze.


Piuttosto che il suicidio troviamo un’isola per praticare anticapitalismo

Da Abbatto i Muri:

Un altro uomo, un ragazzo in realtà, perde il lavoro e si dà fuoco. La disoccupazione in Italia è altissima e a essere maggiormente disoccupate secondo i dati Istat sono le donne. Tuttavia se guardiamo questa analisi dei dati relativi i suicidi per motivi economici si può vedere che sono gli uomini che si suicidano di più.

Il dato è del 2012 e parla di 165 suicidi e 70 tentati suicidi. 158 uomini e 7 donne si sono suicidati e 59 uomini e 11 donne hanno tentato di farlo. Da Gennaio a Ottobre del 2013 la tendenza non cambia. 114 uomini e 5 donne. Età media delle persone che maggiormente si suicidano va dai 45 ai 64 anni. Nel 2013 c’è stato un incremento dei suicidi tra persone con un’età tra i 35 e i 44 anni. Avviene soprattutto nelle regioni del centro/nord con il Veneto in prima fila. Nel 2013 Sicilia e Campania hanno registrato casi in aumento. Si suicidano impiccandosi, lanciandosi nel vuoto, sparandosi un colpo in testa, dandosi fuoco, talvolta in azioni dimostrative e pubbliche. A morire sono per lo più imprenditori e disoccupati. Ragioni analizzate: crisi economica, perdita posto di lavoro, debiti, difficoltà riscossione crediti. Il dato resta coerente anche per i tentati suicidi.

Non so se chi ha fatto queste ricerche ha incrociato i dati con episodi tragici che talvolta precedono un suicidio. Ma resta il fatto che in tutto ciò io ci vedo un problema di genere.

La crisi economica, la disoccupazione, i debiti, colpiscono tutta la famiglia salvo che non siano strutturate in modo tale da nominare quale unico responsabile economico il marito/padre/uomo. Se è lui a essere titolare di attività e destinatario di reclami, richieste di pagamento, protesti, pignoramenti, pressioni esattoriali è lui che subisce più pressioni, che sente il peso della responsabilità del destino di tutta la sua famiglia. E’ quello che ha impegnato risorse e vita per tentare di costruire qualcosa da lasciare ai figli e poi non ha più nulla per ricominciare. E’ quello che è sostenuto da moglie e figli nelle imprese familiari e si disperano tutti, ma alla fine è lui che va in depressione e cede, si toglie la vita e lascia parenti e ceneri del disastro che gli è capitato per dormire, spegnersi e non pensare a nulla più.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, R-esistenze.


C’è una violenza (sulle donne) legittima e una illegittima?

Da Sguardi Sui Generis:

Contro la violenza maschile sulle donne. Che fare?

Non ci sono ricorrenze oggi, nessuna giornata mondiale da celebrare. È un giorno qualsiasi, di quelli ordinari, di quelli che sui calendari sono contrassegnati in modo anonimo, gli uni uguali agli altri. Per noi la violenza di genere va concepita come un fatto ordinario, lo abbiamo ribadito più volte. E allora ci troviamo a scriverne oggi, ma non per caso. Da pochi giorni il collettivo romano “Cagne sciolte” ha occupato uno spazio per portare avanti un progetto territoriale contro la violenza di genere. Dedichiamo a loro queste riflessioni.

Nel 1975 Silvia Federici e Nicole Cox scrivono un articolo particolarmente importante dal titolo Counterplanning from the kitchen,1 in cui si prendono la briga di chiarire il senso delle lotte femministe per il cosiddetto “salario contro il lavoro domestico” a una sinistra istituzionale e ideologica che non riusciva a comprenderle. Al di là della condizione storica precisa, la proposta di una “contro strategia dalla cucina” – la traduzione è un po’ forte, ma non infedele e la formula è chiaramente ironica 2 – coincide con un gesto fondativo. Essa, infatti, risponde alla necessità di costruire un punto di vista politico, femminista e materialista sul lavoro a partire dall’esperienza storica delle donne e, con esso, di completare l’orizzonte analitico marxiano sul nesso produzione-riproduzione.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Corpi/Poteri, Critica femminista, Omicidi sociali, R-esistenze.