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Il 2013 e l’uso dei corpi delle donne (Buon 2014 di lotta a tutt*!)

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[La foto sopra mi ricorda le lotte in Turchia. E sono queste le immagini di donne che del 2013 amo conservare. Quelle in cui le donne lottano, rivendicano, ovunque.]

Da Abbatto i Muri:

Anno d’inferno questo 2013. Mille toni risentiti, tensioni istituzional/politiche, balletti governativi, la gente in piazza a denunciare una sempre più crescente povertà, le donne diventate scudo di crociate difensive per mantenere in vita quel partito, quell’amministrazione, quella tale commissione alle pari opportunità.

Da dove cominciare per raccontare il 2013? Ché per esempio val la pena dire il perché e il percome l’anno iniziò male con quel balletto piazzarolo, one billion rising, che metteva assieme tante donne che cantavano e ballavano, felici, ignare del fatto che sulla loro pelle si celebrava l’ipocrisia più ipocrita che ci sia.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Pensatoio, R-esistenze.


La repressione ha tante facce! Nuove bombe carta al 22

Riceviamo e volentieri condividiamo con tanta solidarietà. Buona resistenza compagne!

da 22Resiste:

Eccoci qua allo scadere dell’anno con l’ennesimo attacco dinamitardo alla sede femminista e lesbica di Via dei Volsci 22.

E’ stato introdotto un bombone all’interno della sede che ha procurato gravi danni usati ora in maniera strumentale e pretestuosa dalla proprietà. Questa ha repentinamente allertato i vigili del fuoco i quali hanno dichiarato i locali confinanti inagibili.

Sono quattro anni che la proprietà prova a mandarci via e a mettere all’asta i locali.

Sono quattro anni che resistiamo e impediamo l’accesso nella nostra sede all’ufficiale giudiziario.

Beh, dove non arriva lo stato, dove le società immobiliari e finanziarie trovano la nostra resistenza, ci pensa la bassa manovalanza dello spaccio di San Lorenzo, funzionale al mantenimento del controllo del territorio, in difesa di interessi economici della ‘Bamba Spa’, altra faccia della repressione che ci vuole sottomesse e docili.

Noi Via del Volsci l’abitiamo da anni e non ci cacceranno né le aggressioni sessiste e lesbofobiche, né le bombe, né tanto meno le minacce di inagibilità che la proprietà vorrebbe usare contro di noi. Sappiamo quanto sia importante che i luoghi liberati da alcune restino liberati per le altre, in modo da accogliere sempre “il possibile” delle esperienze politiche di tutte le femministe e le lesbiche.

Per questo ci avranno solo e sempre guerrigliere, ci avranno sempre in lotta contro tutte le forme di oppressione, contro tutte le strategie per ridurci al silenzio.

Le compagne femministe e lesbiche del 22

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, R-esistenze.


L’uomo non deve piangere in pubblico: dovrà solo salvarci ed esser solidale!

Da Abbatto i Muri:

Ho letto il lungo articolo di Christian Raimo e devo dire che su molte cose mi trovo d’accordo. Molte. Non tutte. Alcuni suoi passaggi io li avrei esauriti definendo con precisione ciò di cui si tratta: paternalismo e patriarcato (buono). Lui lo chiama sessismo benevolo e va già bene così. Però c’è un pezzo che manca e che secondo me è bene inserire nel discorso ricordandogli che in qualche modo anche lui partecipa alla gara e alla distinzione tra uomini migliori e peggiori senza adoperarsi nel definire una complessità o senza parlarci di se’. Ché a meno di non essermi persa qualcosa non mi pare di aver letto nulla di suo in cui lui dice quante volte abbia avuto, se l’ha avuta, la tentazione di rompere le ovaie a una donna più del dovuto, quando ha insistito per un appuntamento, quando ha inteso immaginare che la sua idea fosse il meglio del meglio che può esistere per noi. Perché la tentazione a giocare a “so quel che è meglio per te” ce l’hanno in tanti, sempre di più dal momento sciagurato in cui le femministe in Snoq old/style hanno deciso che gli uomini andavano mediaticamente rieducati, sollecitando paternalismo a piene mani e regalando visibilità a patriarchi (buoni) che avevano l’ardire di dire cose profondissime tipo “la violenza sulle donne è brutta brutta“, o “gli uomini violenti sono cattivi cattivi“.

E poi quelle campagne ignobili in cui arriva il tizio che la femmina non la tocca manco con un fiore, quello che si frappone a mo’ di cavaliere tra il bruto e la povera vittima che non riesca di per se’ a sollevare un muscolo per mandare in gloria il bruto e il salvatore. Tanta campagna promozionale per solleticare l’ego di scrittori, intellettuali, gente che fino a qualche tempo fa non aveva un cazzo da scrivere, e non parlo di Raimo, e improvvisamente risplendono di luce riflessa abbracciando la causa della salvaguardia del corpodelledonne, tutto unito come giustamente scrive Angela Azzaro, che per dimostrarci quanto sono fighi e meritevoli della nostra stima innanzitutto ci indicano, a noi, come se non sapessimo individuarli, i “maschi” immeritevoli di confidenza e mentre loro si esercitano in questo scontro testosteronico a chi ce l’ha più lungo noi siamo qui, ancora, a immaginare di volerli mandare a quel paese. Entrambi.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Corpi/Poteri, Critica femminista, Pensatoio, R-esistenze, Sessismo.

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