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Prigioniere e abusi di Stato

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da Abbatto i Muri:

Una notizia presa e tradotta da qui. E’ una storia di un po’ di tempo fa. Fu denunciata da alcune persone e ce n’è voluto prima che emergesse un riconoscimento, se così si può dire, da parte di una istituzione. Beatriz Etxebarria sarebbe stata violentata nelle carceri spagnole e il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura ha accolto questa versione della storia. Ha pubblicato un rapporto su quella vicenda in cui si dice che la testimonianza era “credibile e coerente” a proposito di Beatriz e della tortura su altre dieci persone arrestate durante quella prima metà dell’anno.

Nel marzo 2011, quando già l’Eta non realizzava azioni violente, la guardia Civil fece irruzione in Bizkaia, compì arresti che si conclusero con gravi accuse di tortura da parte degli arrestati. Beatriz Etxebarria denunciò anche uno stupro. Fu segnalato il caso senza che vi fosse risposta da parte del governo spagnolo o delle figure politiche in vista. Ora il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura (CPT) ha classificato come credibili e coerenti tutte le testimonianze.

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Giustizialismo ed esaltazione del materno

forconiDa Abbatto i Muri:

La giustizialista pro/madri somma pratiche e teorie di quella corrente di pensiero che dice di voler liberare le donne accreditando il valore delle prigioni, che smentisce accuse generiche, stereotipate, pregiudizievoli e gratuite ripartite contro persone e generi accreditando altre accuse contro altre persone e altri generi. Tenta di sconfiggere il padrone utilizzando gli strumenti del padrone, come si sarebbe detto una volta. E dunque immagina di salvarsi dal patriarcato consegnandosi al patriarcato (buono). Pensa di opporsi al paternalismo legittimando e sollecitando paternalismo di Stato. Invoca diritti/poteri per le donne a seconda del ruolo che rivestono, dunque invoca diritti frazionati e non già per le persone ma per le madri, le donne incinte, le mogli, perfino le ex. In fondo adopera riduzionismo biologico per identificarsi in una categoria “protetta”. Se per le donne reclama presunzione di innocenza agli uomini assegna la presunzione di colpevolezza.

La giustizialista rinuncia all’autorganizzazione e consegna il corpo delle donne a papà Stato. La stessa cosa fa con i corpi dei figli, esigendo una ingerenza istituzionale in cui il possesso su quei corpi è sancito a suon di sentenze, perizie e controperizie. Per lei nelle separazioni i figli devono restare con le madri, facendo dell’esaltazione del materno quasi un mestiere, i padri ci saranno invece con il contagocce e quelli che vogliono esserci di più sono cattivi ed ogni cosa si farà per dimostrarlo.

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Mostri e principi: il maniaco di Bologna!

Mostri e principi: il maniaco di Bologna.

Dalle amiche di Betty&Books (che abbraccio forte):

Succede che a Bologna, tramite media locali, cartacei e web, inizia  a circolare l’identikit di un molestatore. Molestatore che colpisce in pieno giorno e sceglie, così scrivono sui giornali, solo giovani donne. Tutte le altre sono salve (?).

Il focus si sposta dalle “vittime” al molestatore e parte la caccia all’uomo. Sotto al cielo nulla di nuovo direte voi, e invece no, è qualcosa di nuovo per un dettaglio non da poco: il mostro questa volta è bianco, non il solito indefinito uomo nero, brutto, sporco e cattivo, anzi è giovane, biondo alto e con accento inglese. Mostro o principe azzurro?

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