Da DinamoPress:
Contributo dal laboratorio d’inchiesta su corpi e desideri di Esc_Atelier – #IoDecido verso la mobilitazione internazionale del 1 febbraio.
Ha fatto il giro del mondo e dei social la notizia che in Spagna siamo piombati di nuovo nell’oscuro Medioevo. Con la vistosa differenza che nel Medioevo era possibile esercitare il controllo sul proprio corpo e sul parto[..] mentre nella società attuale il corpo e il parto diventano oggetto passivo del controllo economico e statale.
Veniamo ai fatti: il Ministro Gallardón attraverso un disegno di legge, sostenuto con entusiasmo dal partito di Rajoy, cercherà di cancellare con un colpo di spugna i diritti di migliaia di donne spagnole, marcando un passo indietro non solo rispetto alla legge del 2010, ma persino a quella, già restrittiva, del 1985. La proposta della Ley del Aborto limita la possibilità di abortire a due soli casi: la violenza sessuale, e il comprovato rischio per la salute psichica e fisica della donna. Nel testo non si fa alcun riferimento ai casi di grave malformazione del feto e si obbligano le minorenni a richiedere il consenso dei genitori. Al di fuori di questi casi scegliere di abortire sarà un reato.