Di Federica Araco (da LavoroCulturale.org)
Lavoratrici instancabili, lontane dai propri cari, sospese tra la propria casa e un Paese spesso duro e inospitale, le donne dell’Est vivono in mezzo a noi come figure invisibili e silenziose, piene d’amore e di nostalgia.
Draga Mama è la storia di una di loro, arrivata come tante dalla Moldova e impiegata nel lavoro domestico e nell’assistenza familiare.
Senza conoscere una parola di italiano, Valentina è arrivata a Roma dieci anni fa in pullman, con una piccola valigia e in mano un contratto per una finta azienda tedesca. Ha cominciato come badante presso una coppia di anziani che la trattavano come una figlia. Dopo un paio d’anni ha ottenuto i documenti e da allora lavora come collaboratrice domestica in diverse famiglie. Vive in un appartamento del Laurentino 38 nella periferia sud della capitale che condivide con altre donne moldave, tutte “madri a distanza”, come lei.
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