da Infoaut
Prendere parola come compagne e compagni sul tema aperto dagli articoli apparsi sulla cronaca parmense degli ultimi giorni è tanto delicato quanto doveroso. Lo è sia nella misura della solidarietà e della vicinanza con la ragazza che ha subito la violenza, se questa è data per certa, sia per ragionare sulle questioni che tale episodio apre in chiave mediatica e materiale. Lo facciamo ribadendo innanzitutto che spetta a lei, senza interventi esterni, stabilire se si sia trattato di stupro e partiamo nella riflessione dall’atteggiamento della cronaca dei giornali, degli inquirenti e delle realtà di movimento. Questa riflessione parte dalla consapevolezza che se dev’essere la donna a stabilire il “regime di verità”, la reazione da avere deve essere invece collettiva e portata da tutt*.
Le notizie raccontano di una violenza sessuale di gruppo avvenuta nel 2010 presso uno spazio sociale di Parma (utilizzato da un’eterogeneità di gruppi e collettivi), dove lo stupro sarebbe stato oltretutto filmato dai violentatori.