Da Abbatto i Muri:
Sud. Ma potrebbe accadere ovunque.
Metti che una ragazza cresce in un contesto patriarcale in cui il padre detta legge e la madre pure, fedeli alle regole e alle convenzioni sociali. Metti che è una ragazza perennemente controllata nella sua scelta di andare, fare, dire, uscire, masturbarsi, fare sesso, andare a scuola. Metti che le amiche non possono andare a casa sua perché per la madre sono tutte puttane. Metti che le fanno prendere la patente ma guai a darle la macchina e a farla uscire sola perché la macchina la porta solo suo fratello. Tra le altre cose al fratello di avere il potere di dominare l’asfalto con una punto celestina un po’ scassata non gliene fotte niente e avendo pure lui subìto l’educazione che lo condannava a certi ruoli di genere infine diserta spesso e volentieri e molla l’auto alla sorella esigendo che si ripresenti ad un orario preciso sennò poi se la prendono con lui.
Metti che ‘sta ragazza tra mille problemi e impedimenti è riuscita a finire la scuola superiore e vuole andare all’università. Vive in un contesto piccolo. La gente mormora. Mamma e papà le dicono che non si può spostare perché sennò la targa di puttana non gliela leva più nessuno. Lei non ha soldi, non sa dove cazzo andare, le amiche non la possono aiutare più di tanto, i parenti agiscono da clan e quelli che non si fanno i fatti propri vengono brutalmente redarguiti dalla beddamatre santissima in difesa dell’onore della figghia.
Infine, dopo legnate, repressione e resistenze estenuanti, alla ragazza in questione restano due scelte:
– sposarsi con il primo che le capita;
– trovarsi lavoro, casa e andare a farsi l’università se ci riesce.