Da Abbatto i Muri:
Mi sono sempre occupata di tante cose. Il mio punto di vista è di genere ma i miei interessi sono vari. Mi è stato fatto notare che la questione della Turchia non dovrebbe essere un mio preciso interesse a meno che non vi intraveda qualcosa di donnesco.
In realtà ogni rivolta sociale mi interessa e se anche trovo fondamentale che chi ha un punto di vista di genere arricchisca il dibattito e quella lotta con una specificità che condivido credo che le questioni sociali, le lotte territoriali, le battaglie di r-esistenza, di qualunque tipo esse siano, vadano seguite e svelate e studiate e capite e, se è il caso, anche condivise.
Nella rivolta Turca c’ho visto le donne ma non solo quelle. Invece trovo su Repubblica lo speciale capitolo sulle donne della piazza. Poi crea uno spazio pure per gli anziani e lì la specificità donnesca va a farsi friggere perché se abbiamo le dentiere, allora si, meritiamo di stare nello stesso capitolo dedicato pure agli uomini.
Poi ci sono le speciali aree di vari quotidiani, quelli dedicati alle donne, che si interessano alla questione solo per quanto riguarda le rivendicazioni femminili. Ovvero: se le donne in un preciso paese non denunciano di aver subito legislazioni pessime, violenze dedicate e discriminazioni è come se quella lotta non avesse alcun interesse, alcun valore. Ed ecco che il brand “donna” diventa fondamentale pure per sdoganare la notizia di una rivoluzione che riguarda tutti/e.