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Lettera di Marianna dai domiciliari: Mi sento (ri)stretta!

Questa è la lettera di Marianna, arrestata il 4 maggio 2013 a Torino per non aver rispettato alcune misure cautelari e attualmente agli arresti domiciliari ad Oglianico. Con questa lettera, Marianna annuncia l’inizio di uno sciopero della fame, a partire da giovedì 11 luglio 2013.

Da Macerie:

«Oggi, giovedì 11 Luglio 2013, inizio uno sciopero della fame…
Per colpa di un parapiglia con dei poliziotti dentro una camionetta, della conseguente accusa per resistenza ci hanno incastrato in mezzo ad un processo, dentro galere ed ora agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con l’esterno.

Dopo 4 giorni di carcere, 2 mesi di firme giornaliere, e poi ancora 17 giorni di carcere, dopo il rigetto di domande di domiciliari a casa di amici, ho ottenuto gli arresti a casa dei miei genitori, in un piccolo paese della campagna piemontese.

Ritorno nella mia stanza d’adolescente, abbandonata dopo le superiori, ripercorro a ritroso i passi verso l’autonomia che mi ero creata rispetto alla famiglia. I risparmi personali si sono velocemente asciugati, le casse detenuti devono anche aiutare tanti prigionieri messi in condizioni peggiori.

Giudice e Pm non vogliono dare la revoca delle restrizioni. È dal 4 Maggio che non posso parlare a lungo con un amico, se non le parole rubate durante le udienze in tribunale. È più di due mesi che rinchiudo le mie lettere dentro un cassetto, e la postina qui porta solo bollette e depliant con le offerte dell’ipermercato.

Il divieto di comunicazione con l’esterno che mi hanno imposto dovrebbe essere inutile a questo punto, il 19 luglio avremo una sentenza di condanna di primo grado, le dichiarazioni sono state fatte da tutti quanti, non c’è alcuna informazione che potrebbe passare e modificare il racconto dei fatti per i quali stiamo venendo giudicate. Dicono che da qui potrei istigare qualcun altro a commettere dei reati… sono sicura che in giro c’è gente agitata e pronta a far fracasso, ma non aspetta certo che glielo dica io.

In strada la gente si rivolta perché ne ha la necessità personale, si agita con disordine, senza avere sempre chiarezza d’idee e scopi unanimi, senza aspettare la parola di qualcun altro esterno alla faccenda.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, NoTav, Omicidi sociali, R-esistenze.


L’antisessismo sessista

Da Coordinamenta Femminista e Lesbica di collettivi e singole a Roma:

Sulla sentenza per lo stupro di Montalto di Castro, sulla lotta delle donne, sul bambino di Rosy che sarà dato in adozione….ovvero sull’antisessismo sessista.

E’ stata emessa la sentenza per gli otto ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni, rei confessi, che sei anni fa hanno stuprato in gruppo una ragazza di quattordici anni in una pineta di Montalto di Castro a margine di una festa di compleanno.

Il tribunale dei minori di Roma, presieduto da Debora Tripiccioni, che lo scorso gennaio aveva sospeso il processo giunto al termine della fase dibattimentale e nella quale il PM aveva chiesto quattro anni per ciascuno dei ragazzi, ha decretato che gli stupratori saranno sottoposti al regime della messa in prova per 24 mesi. Svolgeranno cioè lavori socialmente utili due volte alla settimana e potranno continuare a studiare e a lavorare e a condurre normalmente la loro vita.

Alla fine di questo periodo e in base al giudizio che sul loro comportamento sarà dato dagli assistenti sociali e dal giudice delegato a seguire i loro progressi, potranno anche ottenere la dichiarazione di estinzione del reato loro contestato. Quello di violenza sessuale di gruppo per aver stuprato a turno una loro coetanea.

Questo è quanto riportato in maniera scarna dai media ed è la fine di una storia di grande violenza e non solo per quello che hanno fatto alla ragazza i suoi coetanei, ma per quello che le ha fatto il paese in cui abitava, Montalto di Castro, attraverso l’atteggiamento ipocrita e sessista, minimizzando il tutto come “bravata”, dicendo che lei se l’è cercata perché indossava la minigonna e attraverso il sindaco PD, zio di uno degli otto, che si è dichiarato pronto a stanziare dei soldi per il reinserimento dei ragazzi e neanche un euro per lei.

E’ stata costretta ad andare via dal paese, a vivere in un’altra città, a prendere coscienza a soli quattordici anni dell’orrore di questa società, di cui la sentenza dell’11 luglio scorso non è che l’atto esemplare.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Fem/Activism, Omicidi sociali, R-esistenze, Scritti critici.


Di #aborto e #mammane: quante prigioni morali per le nostre figlie!

Da Abbatto i Muri:

Questo Documentario è stato realizzato nel 1992 da Dorothy Fadiman sul tema dell’aborto. Tradotto e sottotitolato in italiano da Feminoska.

In Italia attualmente c’è chi sta tenta di introdurre le Pro-Life/No-Choice dentro i consultori pubblici, c’è chi continua a boicottare la Legge 194, a impedire che le donne trovino facilmente contraccettivi di emergenza e abbiano accesso alla ru486, c’è chi addirittura ritiene che una donna che realizzi questo contesto per altre donne possa dirsi “contro la violenza di genere“. La pratica degli aborti autoindotti in questi anni è diventato un gran problema, basti pensare agli intrugli a base di cytotec (farmaco che sostituisce gli infusi di prezzemolo) che usano a volte le immigrate o altri sistemi che somigliano molto al ferro che infilza l’utero. E’ una barbarie che nel 2012 dovrebbe non più avvenire.

Continued…

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