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#NoTav: quei tutori dell’ordine che picchiano e puniscono le donne!

Da Abbatto i Muri:

Senza voler minimamente dire che solo a noi può capitare. Anzi (QUI uno dei fermati, Mattia, racconta quello che hanno fatto a lui). Giusto perché però sulla “violenza sulle donne” si realizza una retorica che legittima chi attua repressione e la cui ipocrisia è bene svelare.

Quello che vedete è il video con l’intervento integrale di Marta, attivista pisana di 33 anni, la quale racconta che sarebbe stata fermata, massacrata di botte dopo il fermo, umiliata in diversi modi, palpeggiata sui seni e nelle parti intime da agenti della polizia. Una poliziotta le avrebbe sputato in faccia dandole della “puttana”.

QUI la versione rimontata da RePubica. QUI RePubica torinese scrive cose tipo:

La realtà è diversa. L’attacco di venerdì sera era stato preparato con cura ed è l’ultimo atto di una escalation che cerca di arginare l’emorragia del movimento.

Continued…

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Desde Bolivia hasta Italia: di leggi femminicide, securitarismi e ipocrisie

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Da Incroci De-Generi:

Il 9 marzo scorso, in Bolivia è stata varata una legge sul femminicidio che, oltre a prevedere fino a 30 anni di reclusione come massimo della pena, stabilisce anche l’istituzione di tribunali e pubblici ministeri speciali ed una task force della polizia, i cui poteri vengono rafforzati per contrastare più efficacemente la violenza sulle donne. L’approvazione della legge da parte del governo di Evo Morales è stata salutata con entusiasmo in Italia, soprattutto da una sinistra che non ha mancato di sottolineare il ritardo del belpaese in materia e che, all’indomani delle elezioni, si è affannata a dimostrare di voler colmare il gap.  Agli e alle ammirator* facilmente entusiasmabili di Evo Morales  è però sfuggita la protesta di Mujeres Creando, collettivo anarco-femminista impegnato da  più di venti anni non solo nel contrasto alla violenza di genere, ma anche nella lotta all’omofobia, alla povertà, nonché alle pratiche autoritarie interne alla sinistra boliviana. In particolare, Maria Galindo, una delle fondatrici di Mujeres Creando, ha denunciato la piega  securitaria della legge medesima, che costituisce il presupposto, o forse il pretesto, per finanziamenti a pioggia alle forze dell’ordine  e per un rafforzamento dei poteri delle stesse: questa legge riposa sopra questa polizia per rifornirla di macchine, di computer, di telecamere, di caschi… Noi manifestiamo mettendo in discussione la legge, fondamentalmente per il fatto che nel suo insieme, attraverso la creazione di una  Task Force contro la violenza all’interno della Polizia, torna a dare potere, denaro e tutela a uno degli organismi più corrotti, più violenti, più maschilisti della società boliviana, come è la Polizia. Galindo continua sottolineando il carattere propagandistico e ipocrita della legge, la quale servirebbe in maniera assolutamente demagogica per coprire il carattere machista e violento dei membri del Movimento Socialista.

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#NoTav: Solidarietà alle compagne e ai compagni!

marta

Da Abbatto i Muri:

Lei è Marta, arrestata, assieme a molti altri compagni (Ennio, Luke, Marcello, Piero, Matthias, Gabriele, Alberto), in Val Clarea stanotte, pestata, palpeggiata, denunciata per resistenza a pubblico ufficiale e poi portata in ospedale. Qui, nella foto, sta raccontando quello che le è successo.

A proposito di resistenze, di Genova G8, anniversari di omicidi di Stato, repressione. Quando resistere per non far distruggere un parco a Istanbul sarebbe cosa buona e giusta e resistere per non fare distruggere una intera valle, invece, sarebbe una cosa cattivissima. Due pesi e due misure.

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