Da Abbatto i Muri:
A proposito di quello che scrivevo giusto ieri su Marta e le donne comunque vittime di repressione, ecco un esempio di quello che è il ruolo che secondo un senatore del Pd spetterebbe alle donne…
Insomma, Marta, dai, ma chi te l’ha fatto fare a te, femmina, di partire dalla tua lieta cittadina, abbandonare il calore del focolare, l’armonia della famiglia, per andare a fare la “guerra” (che strana maniera ha il senatore di chiamare una manifestazione… potere della semantica della demonizzazione). Perché se muovi il culo dalla tua collocazione di cura, non solo perdi in femminilità (che modi… dai… neppure un’unghia smaltata… non puoi fare così…) ma prendi “giustamente, qualche manganellata“, perché se vai in giro con il cervello in minigonna, i pensieri in shorts, le rivendicazioni di diritti troppo nude e in mostra, chiaramente te la sei cercata.
Le donne, tu lo sai, devono farsi desiderare, è molto meglio un vedo/non-vedo, un pensiero velato, di quando scuoti la tetta e tra una risatina e l’altra molli lì una frase sorprendentemente intelligente dove coniughi perfino un perfetto congiuntivo, e allora si che saresti da sposare. Invece sei una cagacazzi in trasferta, se ti facessi almeno solo le “guerre” di casa tua sarebbe meglio, perché si sa che le “guerre” si lavano in famiglia, al massimo in condominio e proprio volendo in quartiere. Ma tu, mannaggia, hai osato dire in pubblico codesta cosa e non resta che dirti che sei una bugiardona. Come tutte le altre. Insomma: quelle palpatine erano perquisizioni, perché sai mai che non avessi nascosto un missile termonucleare a forma di tampax nella figa o un’arma di distruzione di massa tra le tette. Ché poi, le tette, effettivamente, sono un’arma di per se’ e potrebbero liberare davvero di tutto. Mia nonna nel reggiseno metteva soldi, documenti e fotografie. Sono convinta che fosse ancora viva troveresti lì pure un arsenale.
Continued…