Skip to content


Se i figli sono solo della madre (beddamatresantissima!)

Da Abbatto i Muri:

Terragni dice che non è omofobica (anzi scrive che querela chi lo afferma) e personalmente non ho alcuna ragione per non crederle. Penso però che la sua maniera di non essere omofobica diventi normativa per le donne e gli uomini, tutti. Vorrei commentare un suo post che ragiona di figli e genitori omosessuali.

Scrive a Scalfarotto e tira fuori la storia di un ovocita fecondato con il seme di un amico gay. L’ovulo fecondato sarebbe stato impiantato nell’utero (in affitto) di un’altra donna e a fine gravidanza ecco che l’amico gay ha un figlio. Mentre Terragni parla della faccenda descrive la “madre” in quanto vittima da difendere e sostenere, perché sarebbe stata spezzata in due, divisa dal figlio (e il figlio dalla madre) e quest’ultimo sarebbe stato consegnato nelle presunte grinfie di incostanti e inaffidabili tate. La Terragni racconta che il rapporto col suo amico è andato in pezzi perché lei si oppose a quella scelta e lui perseguì ugualmente il suo obiettivo.

La tesi della Terragni è la seguente: “un uomo, di qualunque orientamento sessuale, etero o gay, non ha il diritto di portare via un bambino alla madre, di recidere quel legame (anche se la madre è d’accordo(…)). Non sto parlando di genitorialità gay: sto parlando di uomini che si fanno fare bambini dalle donne e glieli portano via (non è il caso, come ti sarà chiaro, di una lesbica che mette al mondo un bambino, perché lì il legame è preservato, tra le due pratiche non c’è simmetria). Qui c’è misoginia, qui c’è odio per le donne. Qui c’è questione maschile. Naturalmente quello che dico è opinabile, ma io ci credo fermamente, così come credo fermamente nell’esistenza di una differenza sessuale.

Vorrei capire dove sta la differenza, in questo caso, con le tesi di persone che si oppongono all’aborto, ovvero quelle che immaginano che l’embrione abbia una scelta e che le donne debbano essere necessariamente traumatizzate dal distacco. Qual è la differenza tra chi dice che embrione e madre risentiranno in eterno di quel legame spezzato e quello che afferma la Terragni? Se è vero che è necessario riaffermare l’autodeterminazione dei soggetti, a che serve fruire di una delle rare battute della Butler a conforto delle tesi del femminismo della differenza per poi schiacciare donne e uomini negli stessi ruoli di genere di sempre?

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio, R-esistenze, Sessismo.


Non è il momento opportuno (prima le donne e poi la lotta di classe!)

Da Abbatto i Muri:

E’ la frase che mi sono sentita ripetere da sempre. La strategia alla Bush funziona anche per i femminismi, più o meno. C’è un nemico là fuori. Abbiamo le spie e i satelliti che certificano possesso di armi di distruzione di massa e dunque dobbiamo bombardare. E’ d’obbligo l’unità nazionale, l’amore per la bandiera, il rispetto per i tutori dell’ordine, i militari. E’ giusto che ciascuna delle persone in campo resti a svolgere i ruoli assegnati. I maschi combattono la guerra. Le femmine fanno le infermiere. Al massimo fanno delle gran manifestazioni di sostegno per dire ai “nostri ragazzi” che combattono per “salvarci” che sono degli eroi e che li aspettiamo destinando loro il giusto riposo del guerriero.

Che si tratti di Vietnam a nessuno viene in mente. Le guerre, le emergenze, sono fatte per lasciare fuori i conflitti, di modo che non sia mai il caso di discuterne. E’ shock strategy, come la shock economy, quando qualcuno ti dice che c’è un nemico e qualcun@ approfitta per realizzare un business sulla tua pelle.

Così per quello che ci riguarda il nemico è l’uomo e noi utero-dotate dobbiamo restare tutte unite senza mettere in evidenza le differenze perché il conflitto è il Male e perché dobbiamo essere alleate. Alleate. Alleate. Alleate. Basta che tu sollevi una obiezione, una critica e subito ti dicono che “non si fa una guerra tra donne” o che si tratta di una guerra sostenuta perché tu hai giusto voglia di guerreggiare. Che poi è la stessa dose di criminalizzazione che tocca a tutti/e quelli/e che fanno resistenza nei movimenti ché in realtà sono altre le persone che fanno guerra e che reprimono chiunque dissenta dalle posizioni della maggioranza, se è vero che di maggioranza si tratta.

La demonizzazione del soggetto confliggente, che mette in evidenza contraddizioni e sosterrà che l’unità a tutti i costi è veramente una iattura, è prassi di persone reazionarie e conservatrici, quelle che al limite vorrebbero l’unità con tutti/e meno che con te perché gli stai sulle ovaie.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Omicidi sociali, Precarietà, R-esistenze.


No MUOS #cominciaora 9 agosto 2013 ore 16,30 Manifestazione a Niscemi fino alla base

9-AGOSTO

Da NoMuos.info senza dimenticare gli appuntamenti della seconda settimana dell’estate di lotta contro la militarizzazione in Sicilia:

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Iniziative, NoMuos, R-esistenze.